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Autore: Baldr    04/10/2020    1 recensioni
Lucifer è tornato all'Inferno, Chloe deve ricostruire la sua vita appena andata in pezzi, Michael decide di scendere sulla Terra per smascherare il gemello.
Long legata alla quinta stagione, inizia due mesi prima della stessa, il giorno dopo che Lucifer è tornato all'Inferno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Kamar




«È una villa in multiproprietà, ma questo non è abbastanza per convincere un giudice. I diversi proprietari potrebbero non essersi mai visti...» spiegò Dan, in piedi nel laboratorio della scientifica.
Sul tavolo erano sparsi diversi documenti, atti di proprietà, mappe catastali, permessi edilizi, relativi alla villa in Messico, ma anche le informazioni raccolte sui vari proprietari.
«Eppure il mio istinto mi dice che Marvin è collegato con Hernandez. È una coincidenza troppo marcata il fatto che sia lui che la sorella di Hernandez fossero proprietari di quella villa...» replicò Chloe, rileggendo gli incartamenti.
«Se non possiamo provare che Pedro e Marvin si conoscevano, non otterremo mai un mandato...» rispose il suo ex marito,
scuotendo il capo.
La donna fece una smorfia, frustrata.
«Un momento...» disse Ella, digitando sulla tastiera. La scienziata aveva seguito lo scambio tra i due ex coniugi distrattamente, troppo occupata nell'ultimare la sua ricerca, ben lungi dal terminarla, ma forse aveva trovato qualcosa.
«Cosa c'è, Ella?» chiese Dan, guardando la foto satellitare della casa messicana sul monitor del laptop.
«Rammentate il caso Ruiz?»
Chloe annuì. «Eravamo in un vicolo cieco, quando grazie alle parole di Lucifer ti è venuto in mente di controllare le foto che i satelliti scattano saltuariamente.»
«Esatto» rispose la donna. «Ho sfruttato un programma di riconoscimento facciale per collocare Pedro Hernandez nella villa in Messico e guardate questa immagine» disse eccitata, digitando alcuni comandi sulla tastiera. Il proiettore a soffitto ricreò l'immagine del monitor del portatile, zoomando sul giardino con piscina e riportando la foto sul telo da proiezione.
«Quello è Hernandez» constatò Dan.
«Esatto. Sfortunatamente le altre persone in foto non sono riconoscibili, ma sicuramente la donna in foto non è la sorella di Pedro» spiegò Ella.
«Come fai a dirlo?» chiese Chloe.
«Questa foto è stata scattata ad Aprile del 2015 e in quel mese lei era in Texas, ricoverata a Houston, presso la clinica del dottor Nowzaradan» spiegò la scienziata.
«Quello del reality?» domandò Dan. Lei annuì.
«Quale reality?» chiese Chloe.
«Be', c'è questo programma dove il dottor Nowzaradan si occupa di pazienti con gravi problemi di obesità. Ogni paziente si sottopone a un anno di trattamento presso la clinica di Houston. Angela non è mai entrata nello show, ma era comunque ospite della clinica. Ha pagato l'intero trattamento e affittato un'abitazione a Houston con i soldi che le dava il fratello, ho controllato» spiegò Ella.
Chloe portò lo sguardo sull'immagine proiettata sul telo. Si concentrò soprattutto sulle persone non identificabili. Sembrava una giornata in famiglia, una bella grigliata nel giardino di casa, anche se la prospettiva era decisamente insolita.
«Ella, questo cos'è? Un cane?» domandò una macchia in un angolo del fotogramma.
Ella si voltò verso il computer, digitò nuovi comandi, spostando lo zoom sull'area indicata da Chloe. «Sì, decisamente un cane, bianco e nero, meticcio... Non mi sembra molto utile...» disse scettica.
Chloe sollevò una mano, muovendola leggermente in aria, come faceva spesso quando qualcosa le veniva in mente e si sforzava per trovarle la giusta collocazione.
Raggiunse il proprio tablet, si collegò a Wobble e fece una rapida ricerca, per poi sorridere e mostrare quanto trovato.
Era un post del maggio 2015, dove Laura O'Neil faceva gli auguri al figlio per il suo compleanno con una bella foto che ritraeva il bambino con in braccio un cagnolino bianco e nero. La didascalia recitava:

Auguri al mio piccolo tesoro, che per il suo settimo compleanno ha visto realizzarsi il suo sogno di avere un cane. Vi presento Togo, salvato da un canile messicano dove era in attesa di eutanasia! Adottate, non comprate!”
Dan sorrise. «Adesso ce n'è abbastanza per richiedere un mandato!»

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Nonostante avessero ottenuto il mandato, Chloe non riusciva a trovare un nesso che coinvolgesse Marvin O'Neil nel traffico d'avorio. Sicuramente lui e Pedro Hernandez si conoscevano, ma il primo sembrava completamente estraneo a quel losco giro di affari. Gli oggetti d'avorio che erano nella sua casa erano doni del gemello, non aveva conti segreti, non conduceva una vita da nababbo, niente faceva supporre che fosse anche solo lontaneamente coinvolto.
Eppure c'era qualcosa che non tornava, un tarlo che grattava alle pareti della mente della detective.

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Marvin mise il lucchetto nell'anello della catena e lo chiuse, assicurandosi poi che il cancello del cantiere fosse bloccato. La giornata di lavoro era finita, poteva finalmente tornarsene a lavoro.
«Signor O'Neil» esordì Chloe.
Lui si voltò, la guardò e sorrise. «Detective Decker, buon pomeriggio» commentò.
«Posso scambiare due parole con lei?» chiese la donna.
Marvin annuì, infilandosi le chiavi in tasca. «Mi dica.»
«Sappiamo che lei conosceva Pedro Hernandez» esordì lei e lui annuì. «Sapeva che era un trafficante d'avorio?»
L'uomo annuì ancora. «Sì, ma non c'ho mai fatto affari.»
«Non lo ha nemmeno mai denunciato.»
«Non avevo prove. Una chiacchierata davanti a una birra non credo avrebbe molto peso in tribunale» confessò l'altro, sorridendo candidamente.
«Quello che non capisco è come Pedro e la sua organizzazione siano arrivati a Dorian, suo fratello» commentò lei.
Marvin annuì, si strinse nelle spalle e le si avvicinò. «Potrei avergli parlato di mio fratello.»
Chloe lo scrutò in viso. «La pecora nera della famiglia...»
Lui sorrise. «Dorian? Si è solo fatto schiacciare dal senso di colpa per un errore che ha fatto in gioventù, la realtà è che era il mio eroe, uno spirito libero, indomabile. L'ho sempre invidiato quando eravamo ragazzini. Spigliato, creativo, andava d'accordo con tutti.»
«Che errore?» domandò Chloe.
«Una volta, avevamo sedici anni, eravamo ad Aspin, a sciare. Una bellissima settimana bianca... Dorian era bravo, ma lo sci era una cosa dove io riuscivo meglio, solo che lui è sempre stato più coraggioso e avventuroso di me. Anche più sconsiderato...» raccontò, infilandosi le mani in tasca. «Dorian è sempre stato un tipo competitivo. Così quando alcuni ragazzi del posto ci sfidarono, lui accettò la sfida. Ammetto di averlo caricato pure io, ma quando si è messo in testa di scendere da una pista nera ho cercato di dissuaderlo. Invece alla fine ha vinto lui e siamo scesi. Ma io mi sono rotto entrambe le gambe e mi sono fatto un anno in un letto e anni di riabilitazione. Lui non se l'è mai perdonata, anche se la colpa era un poco mia. Se non lo avessi caricato, forse non avrebbe mai accettato quella sfida.» Si accarezzò la barba e strinse le labbra. «Da allora si è sempre sentito... inadatto, ha sempre cercato di riabilitarsi ai miei occhi.»
Chloe assottigliò lo sguardo. «Ci è riuscito?»
Marvin sorrise e scosse il capo. «No. Ha cercato di comprarci con bei regali, ma io so che la sua è tutta una pagliacciata. Non cadrò più nella sua trappola... Quando lo avete arrestato, è stata solo l'ennesima prova che è sempre il solito ribelle che non vuole seguire le regole e che non si preoccupa per niente e nessuno, se non se stesso.» Si spostò e si incamminò verso la propria auto, superando Chloe.
Lei si girò e lo guardò. «Ti rendi conto che forse è finito in quel giro per colpa tua? Sei tu ad aver parlato di lui a Pedro. Se gli hai detto che lui si sentiva in colpa per te, forse Hernandez ha deciso di sfruttare questa sua debolezza!»
Marvin si fermò e si volse in parte a guardarla, stringendosi nelle spalle. «Magari, gli ho parlato di Dorian apposta. Te l'ho detto. Per quanto cercherà di riabilitarsi ai miei occhi, è un ribelle, lo rimarrà per sempre. Prima o poi sbaglierà di nuovo.»
«Dorian è entrato nel giro perché i trafficanti hanno minacciato te e la tua famiglia. Non conta nulla, questo?»
Lui inspirò. «Questo non vuol dire che sia cambiato... La gente non cambia, Detective. Ho fatto qualcosa di illegale e mi deve arrestare?»
Chloe avrebbe voluto prenderlo a pugni, ma si ritrovò a scuotere il capo. «No, ero qui solo per fare due chiacchiere...»
Marvin sorrise. «Ottimo. Allora le auguro una buona serata, Detective.» Si voltò, raggiunse la macchina e si allontanò con essa.
Chloe sospirò avvilita. Lei avrebbe pagato per aver un fratello con cui litigare durante la sua infanzia ma qui si trattava di una malsana rivalità tra fratelli e sembrava di terrificante. Per una volta, ringraziò il cielo di essere figlia unica.


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Inizio ringraziando di nuovo LadyOscar1620 che ha lasciato una nuova recensione.
Con questo capitolo si conclude la trama di Chloe. Non ha preso l'assassino, solo perché è rimasto ucciso, ma ha scoperto una rivalità tra fratelli gemelli che non poteva nemmeno immaginare. E che, per chi ha visto la prima parte della quinta stagione, ricorda quella tra Michael e Lucifer... o perlomeno spero la ricordi, io ci ho provato
Grazie a tutti i lettori.
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Per chi fosse interessato, può passare a trovarmi presso il mio gruppo su facebook:
https://www.facebook.com/groups/166812243512009/
Se trovate errori, orrori o semplicemente volete farmi sapere la vostra opinione, mandatemi un pm o potete lasciare una recensione: non mordo!
Daniela

 

   
 
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