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Autore: ali04    04/10/2020    4 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24. VENTIQUATTRO
(τέτταρες καὶ εἴκοσι)
 
 
Quando Baekhyun e Chanyeol rientrarono in casa, il tavolo dove avevano cenato era vuoto e Yeri, Chen e Lay stavano lavando i piatti. Baekhyun dovette trattenere una risatina a quella vista: chi se lo sarebbe mai aspettato che dei potenti dèi greci facessero anche le faccende domestiche?
Jungkook si avvicinò a loro: - Mio padre ha detto che devo stare qui stanotte. Per la mia sicurezza.
Baekhyun e Chanyeol alzarono un sopracciglio in contemporanea, facendo ridacchiare Jungkook: - Lo so, sarei più al sicuro in un’arena con l’Idra piuttosto che qui, ma non voglio recare offesa a mio padre.
- È giusto - disse Chanyeol - Ti stanno preparando la stanza?
Il ragazzino annuì: - Volevo ringraziarvi prima di andare a dormire. Siete stati gentili con me e, zio, so che mi avresti protetto se qualcuno avesse provato a uccidermi.
Chanyeol annuì impercettibilmente e Jungkook sollevò la mano, in un gesto di saluto, prima di lasciare la stanza.
Che strana giornata, pensò Baekhyun guardando l’ora: era davvero tardi.
- È meglio che vada. - disse, ma Chanyeol gli afferrò la mano.
- Oh no, tu non vai da nessuna parte.
Baekhyun si sentì arrossire a causa del tono che il più alto aveva usato.
- Non posso andare a casa mia?
- Resti qui, almeno finché le sirene non saranno sistemate.
Chanyeol aveva un’espressione che non ammetteva repliche, ma Baekhyun ci provò comunque.
- Ma…
- I tuoi episodi di sonnambulismo sono diminuiti, ma non si sono fermati. Vuoi fare un tuffo mentre in mare ci sono delle sirene? Mai e poi mai te lo permetterei. Rimarrai qui, dove posso tenerti d’occhio.
Come dargli torto? Baekhyun sapeva che aveva ragione e annuì. Non si fidava di se stesso e sapere che c’era un’intera casa piena di dèi dell’Olimpo a tenerlo d’occhio lo faceva sentire meglio.
- C’è solo un problema - disse Chanyeol e un sorrisetto malizioso gli si formò sul viso. - Abbiamo una sola camera per gli ospiti e quella è andata a Jungkook.
Baekhyun aprì la bocca per dire che non capiva, ma poi capì e la richiuse.
- Posso dormire sul divano.
Chanyeol scoppiò a ridere così forte che i tre dèi intenti a lavare e asciugare i piatti, si voltarono a guardarli.
- Secondo te ho la possibilità di dormire insieme a te e ti faccio andare sul divano? - chiese Chanyeol in un sussurro, perché gli altri non potessero sentirlo.
- Sarà una nottata impegnativa. - commentò Baekhyun, facendo ridere ancora il più alto, che lo prese per mano e lo portò con sé fuori dalla cucina.
Dal salotto provenivano delle voci e Baekhyun non resistette alla tentazione di dare una sbirciata: Suho e Irene erano seduti su uno dei divani, intenti a parlottare tra loro. La giovane donna doveva essere rientrata mentre lui e Chanyeol erano fuori.
Era evidente che la sua furia non si era ancora placata, ma almeno non stava tentando di artigliare la faccia del marito.
Baekhyun li lasciò alla loro intimità e seguì Chanyeol al piano superiore.
Dèi e dee camminavano nel corridoio, chi in pigiama, chi con lo spazzolino da denti in bocca, chi mezzo nudo. Baekhyun non potè evitare di osservarli, ancora una volta incredulo di fronte al fatto che quei ragazzi all’apparenza così normali fossero dèi.
- Non abbiamo una camera per Baekhyun.
La voce di Joy lo fece fermare a metà del corridoio: la ragazza bloccava la strada a lui e Chanyeol.
- Lo so. - disse quest’ultimo, tranquillamente.
- Ma lui è ancora qui.
- Lo so.
Sul viso di Joy si aprì un sorrisetto così malizioso, che Baekhyun sentì le guance andare in fiamme.
- L’amore. Non è una cosa meravigliosa? - chiese, fissando Baekhyun che, senza rendersene conto, cercò riparo dietro la schiena del ragazzo alto.
- Ehm… certo.
- Sento così tanto amore aleggiare tra voi due - continuò lei, muovendo le mani come se stesse suonando un pianoforte invisibile - Aumenta ogni giorno che passa. Ah, che goduria per la dea dell’amore.
- Chi sta facendo godere la mia dea dell’amore?
Jongin si materializzò accanto a Joy e i due si scambiarono un sorrisino complice.
- Il nostro piccolo Baekhyun sta per conoscere il potere del dio del mare. - spiegò Joy e Baekhyun si coprì il viso con le mani.
- Voi due dovreste farvi gli affari vostri - brontolò Chanyeol - Ora lo avete spaventato.
- Ma no! - Joy afferrò una mano di Baekhyun, togliendola dai suoi occhi e il ragazzo non poté evitare di guardarla - Non avere paura. Chanyeol sarà gentile con te.
- Joy. - provò a fermarla il più alto.
- Quando ci avrai preso la mano, allora si scatenerà. E miei dèi se si scatena!
- Joy!
Chanyeol rubò alla ragazza la mano di Baekhyun, che la stava fissando a bocca spalancata.
- Non ascoltarla, non sa avere un minimo di sensibilità. - gli disse il più alto, trascinandolo via.
L’ultima cosa che Baekhyun sentì prima che Chanyeol chiudesse con un tonfo la porta della sua camera fu: - Hai presente quando il mare è in tempesta? Ecco com’è Chanyeol a letto.
Rimasti soli, Baekhyun poteva sentire l’imbarazzo che c’era tra loro. Chanyeol prese a camminare avanti e indietro, prima andando alla finestra, poi verso l’armadio, ma subito dopo verso il letto. Infine andò verso un cassettone e aprì uno degli scomparti.
- Non ho un pigiama per te. - disse, frugando frenetico tra la sua roba.
Baekhyun fece un passo verso di lui e prese coraggio, prima di parlare: - Chanyeol, guardami.
Il più alto però non lo fece e abbandonò la sua ricerca: - Vado a chiederlo in prestito a Xiumin.
- Chanyeol. - Baekhyun gli afferrò un braccio, prima che potesse lasciare la stanza.
Il ragazzo alto finalmente lo guardò, con un’espressione dispiaciuta negli occhi.
- Scusali, non sanno darsi un contegno - disse - Non volevo ti mettessero in imbarazzo.
- Non fa niente - rispose Baekhyun, arrossendo - Volevo solo dirti che… insomma, non dobbiamo sentirci in imbarazzo. In fondo stiamo insieme, no?
Chanyeol sembrò barcollare sul posto, come se quella frase gli avesse dato un forte spintone.
- Cosa?
- Sì, io… - Baekhyun abbassò lo sguardo e fece un respiro profondo: era chiaro a tutti che lui e Chanyeol si piacevano da impazzire e lui sentiva crescere un sentimento che non si azzardava ancora a definire amore, ma che gli assomigliava parecchio. Perciò, perché non rendere ufficiali le cose? Perché non poteva prendersi quello che voleva? Poseidone l’aveva fatto per secoli, ora l’avrebbe fatto lui.
- Vuoi essere ufficialmente il mio ragazzo divino? - chiese, guardando il più alto dritto negli occhi. La tentazione di andare a nascondersi sotto il letto era fortissima, ma cercò di arraffare tutto il suo coraggio e non permettere alla paura di fermare quel momento.
Chanyeol lo guardava sconvolto, immobile, silenzioso.
- V-voglio che tu sia il mio ragazzo - continuò Baekhyun - P-perché mi piaci tanto e, anche se sei un dio dell’Olimpo, quando sto con te quasi non ci penso. Nel senso che non sto con te perché con uno schiocco di dita potresti darmi qualunque cosa.
Il suo discorso non aveva molto senso, se ne rendeva conto, ma se si fosse fermato a mettere ordine ai pensieri sapeva che non avrebbe più avuto il coraggio di parlare.
- Mi sei piaciuto da prima di sapere che sei un dio. Questa è stata solo una tua particolarità, come se mi avessi detto “ehi, sai che sono mezzo americano?”. È una cosa che ha cambiato il mio modo di vedere quello che mi circondava, non il modo in cui vedevo te. Tu sei sempre stato Chanyeol e questo è dimostrato anche da quello che è successo dopo Medusa. Io ti ho perdonato perché avevo davanti Chanyeol, non Poseidone.
Il più alto continuò a fissarlo così immobile che Baekhyun pensò per un attimo di aver frainteso tutto, o che il potere di Medusa avesse fatto effetto a scoppio ritardato.
- Sarebbe un grande onore per me essere il tuo ragazzo divino. - disse infine Chanyeol, con un mezzo sorriso sul viso.
Sorriso che rischiò di far sciogliere Baekhyun.
Il ragazzo sfuggì agli occhi del più alto, arrossendo: - Bene, ora che abbiamo chiarito questa cosa io andrei da Xiumin a chiedergli un pigiama.
Chanyeol non fece nemmeno in tempo a dirgli che ci avrebbe pensato lui, perché Baekhyun era già scappato fuori dalla stanza.
 
***
 
Quando tornò nella camera, Baekhyun era pronto ad andare a dormire. Il pigiama di Xiumin aveva delle ali disegnate su tutti i pantaloni blu e un paio più grande era raffigurato sulla maglia bianca. Il ragazzo si sentiva un po’ in imbarazzo, ma se il messaggero degli dèi indossava quel pigiama, poteva farlo anche un comune mortale come lui.
Chanyeol era alla finestra, intento a osservare il mare con chissà quali pensieri ad affollargli la mente.
Indossava solo i pantaloni grigi del pigiama e, vedendo il tridente tatuato sulla sua schiena, Baekhyun sentì le farfalle nello stomaco. Si avvicinò e gli circondò la vita con le braccia.
- Non pensare alle sirene - disse, sentendo che Chanyeol si irrigidiva - Risolveremo domani quel problema. Ora devi svuotare la mente.
- Non è facile, piccolo sonnambulo. - replicò Chanyeol.
- Per me non è facile starti vicino se sei senza maglietta, eppure eccomi qui. Puoi farcela anche tu.
A quelle parole Chanyeol scoppiò a ridere e Baekhyun sentì che finalmente si rilassava.
- Hai ragione, basta pensare alle sirene.
- Bravo. - Baekhyun si allontanò da lui e raggiunse il cassettone in cui il più alto aveva frugato poco prima. Prese la prima maglietta che trovò e gliela lanciò. - Indossala.
Il ragazzo ridacchiò divertito: - Non dormo quasi mai con la maglietta.
- Beh, stanotte sarà una delle volte in cui lo farai - lo riprese Baekhyun, combattendo con se stesso per non arrossire.
Chanyeol scosse la testa sorridendo, ma indossò la maglietta nera senza protestare ancora.
- Bel pigiama - commentò poi, mentre Baekhyun si infilava sotto le coperte.
- Xiumin ha scoperto gli acquisti online, riesci a crederci? C’è tutta una serie di abiti dedicata al messaggero degli dèi. - il ragazzo ridacchiò, ma si accorse che Chanyeol lo fissava confuso, in piedi accanto al letto e con un lembo delle lenzuola in mano.
Doveva ricordarsi che per Chanyeol tutto ciò che riguardava la tecnologia era come per lui il greco antico.
- Noi mortali possiamo comprare delle cose grazie al computer.
- So cos’è un computer! - esclamò Chanyeol entusiasta e finalmente si infilò sotto le coperte.
- Ecco, beh noi premiamo un pulsante e qualche giorno dopo l’oggetto che abbiamo ordinato arriva a casa nostra.
- È una magia? - chiese Chanyeol e Baekhyun ridacchiò.
- È solo il ventunesimo secolo.
Chanyeol aggrottò la fronte, pensieroso. Era così adorabile quando era confuso, che Baekhyun si chiese se davvero quel ragazzone che rifletteva su cosa fosse il commercio online fosse il potente dio del mare.
- A quanto pare qualche casa di moda ha ideato una linea dedicata a Ermes, perché Xiumin aveva tutto a tema. Mi ha fatto anche vedere un cuscino a forma di caduceo.
- C’era qualcosa anche su di me? - chiese il più alto, speranzoso.
Baekhyun sorrise dispiaciuto: - No… ma sono certo che prima o poi avrai anche tu la tua linea di accessori.
- Acce… che?
- Lascia stare - concluse Baekhyun e si sdraiò, dopo aver spento la luce.
Rimasti al buio, il ragazzo si rese conto della situazione in cui erano. Tra le chiacchere la sua mente era riuscita a non fargli notare che stava per dormire accanto a Chanyeol. Ora invece, visto il silenzio nella camera, si sentì sopraffatto dalla situazione.
Chanyeol era accanto a lui, in silenzio, con gli occhi puntati al soffitto. Non lo toccava, non lo sfiorava nemmeno, e Baekhyun era convinto che aspettasse fosse lui a fare la prima mossa. Voleva che facesse quello che si sentiva di fare, senza costrizioni.
Era davvero cambiato.
Baekhyun si voltò con il corpo e si avvicinò a Chanyeol, abbracciando poi il suo braccio come fosse un peluche.
- Grazie per avermi costretto a restare. - disse in un sussurro.
- Non l’ho fatto solo per il pericolo delle sirene. - bisbigliò Chanyeol.
- L’avevo capito.
- Non volevo te ne andassi.
Baekhyun sollevò lo sguardo e i suoi occhi si incrociarono con quelli del più alto.
- Nemmeno io volevo andarmene, ma non potevo autoinvitarmi.
Chanyeol rise: - Invece qui puoi. Ti do io il permesso. Siamo dèi, siamo ospitali.
- Allora potrei restare qui più spesso.
- Ora che sei anche il mio ragazzo mortale, direi di sì.
A quelle parole, Baekhyun sorrise senza rendersene conto e abbracciò più stretto il braccio di Chanyeol, che a sua volta gli posò un bacio sulla testa.
E così si addormentarono. Baekhyun sapeva di essere al sicuro e aveva la sensazione che quella notte non solo non sarebbe uscito per una passeggiatina da sonnambulo, ma nemmeno avrebbe fatto brutti sogni.
 
***
 
Il leggero movimento del letto lo svegliò, ma gli occhi ancora rifiutavano di aprirsi.
- Maledizione!
Sentì esclamare e la voce era certamente quella di Chanyeol. Ma non fu l’imprecazione a svegliarlo, bensì il tono usato dal più alto: era allarmato.
Spalancò gli occhi e si trovò davanti un Chanyeol intento a correre fuori dalla stanza, urlando a tutti di svegliarsi.
Ma cosa stava succedendo?
Spostò le lenzuola blu e corse alla finestra: il mare era calmo e piatto, di un blu così scuro da sembrare quasi nero. Non tirava un filo di vento, non si muoveva una foglia.
Ma in mezzo alla distesa blu notte, c’era una barca che si stava inabissando.
Baekhyun si voltò e uscì a sua volta fuori dalla stanza, augurandosi che gli dèi riuscissero a portare in salvo chiunque occupasse l’imbarcazione.
Corse sulla spiaggia ancora scalzo e l’immagine che gli si presentò di fronte lo fece rabbrividire: era il caos più totale.
Gli dèi erano tutti presenti all’appello e la maggior parte di loro era in mare, compreso Jungkook. Sulla sabbia c’erano alcune persone e Sehun, che tra le altre cose era il dio delle arti mediche, prestava i primi soccorsi.
- Posso aiutare? - chiese Baekhyun, avvicinandosi.
Sehun annuì senza nemmeno guardarlo: - Ci sono delle ferite da medicare.
Non aggiunse altro, perciò Baekhyun provò a rendersi utile meglio che poteva.
Stava fasciando una caviglia, quando un debole canto si insinuò nelle sue orecchie e lo fece immobilizzare, come pietrificato.
L’uomo che stava medicando, fece lo stesso.
Il canto aumentò di intensità e, quando Baekhyun alzò lo sguardo, incrociò gli occhi allarmati di Jungkook. Il ragazzino aveva delle cuffie alle orecchie, di quelle impermeabili per ascoltare la musica in acqua. Anche da lì, Baekhyun poteva sentire il suono di una chitarra sparato a tutto volume.
- Baekhyun, tappati le orecchie! - urlò Jungkook, ma il ragazzo quasi non lo sentiva.
Il canto ora era così forte che risuonava per tutta la spiaggia.
- Dove vai? No!
Sentendo urlare, Baekhyun si voltò e vide Wendy tentare di tenere fermo un ragazzo che faceva di tutto pur di entrare in acqua. Anche l’uomo che stava medicando lui si alzò, ignorando il dolore che doveva avere alla caviglia.
Non sembrava una cattiva idea fare un tuffo.
Anche Baekhyun si alzò, ma subito una mano gli afferrò il braccio.
- Tappati le orecchie, le sirene ti stanno soggiogando!
Era ancora Jungkook che parlava. Ma non gli importava nulla, perché quel suono, quel canto, erano la cosa più meravigliosa che avesse mai sentito.
Doveva raggiungerlo.
Doveva seguirlo.
Provò a divincolarsi, ma un mortale come lui non poteva nulla contro Eracle.
Il ragazzino si tolse uno degli auricolari e lo infilò all’orecchio di Baekhyun, alzando ancora di più la musica.
Fu come se una secchiata d’acqua gelida gli fosse stata buttata in faccia per svegliarlo. Baekhyun sgranò gli occhi e si guardò intorno. Tutti i feriti, le persone che erano state salvate dal mare, ci erano già tornate. Nessuno degli uomini che era sulla spiaggia quando era sceso c’era ancora.
Wendy, Joy e Irene tentavano in ogni modo di tenere fermi Sehun, Xiumin, Lay e Kyungsoo, che bramavano per seguire il canto ed entrare a loro volta in mare.
Baekhyun guardò la distesa d’acqua di fronte a lui e il corpo iniziò a essere scosso dai tremiti.
Seulgi e Yeri erano le uniche dee in acqua. Non ce l’avrebbero mai fatta a salvare Chen, Jongin, Suho e…
- Chanyeol! - urlò Baekhyun, iniziando a correre verso l’acqua.
- No, Baekhyun! - gridò a sua volta Jungkook e lo raggiunse, sollevandolo da terra perché non toccasse l’acqua.
- Chanyeol! Devo andare da Chanyeol!
Quando Baekhyun era corso via, a Jungkook si era staccato l’auricolare, ma il ragazzo si aggrappò a Baekhyun come a un’ancora di salvezza e chiuse gli occhi.
Doveva concentrarsi su qualunque cosa non fosse il canto che, fortunatamente, piano piano finì.
Nella spiaggia il silenzio ora era angosciante e assoluto. Il mare era immobile e nessuna delle persone che ci era entrata provava a divincolarsi per salvarsi.
Jungkook e Baekhyun caddero sulla sabbia, con il ragazzino che ancora teneva stretto il più grande. I quattro dèi presenti erano visibilmente frastornati e confusi. Si guardavano intorno come se nessuno di loro si fosse reso conto di essere sulla spiaggia.
Joy, Irene e Wendy si tuffarono in mare e Baekhyun le vide allontanarsi e sparire all’orizzonte.
Non sapeva che dire.
Si strappò l’auricolare, che ancora trasmetteva un assolo di chitarra, dall’orecchio e si alzò in piedi.
- C-Chanyeol? - chiamò in un sussurro.
Accanto a lui, Jungkook si passava una mano sul viso: - Non si è salvato nessuno dei mortali.
- Ma… cos’è successo? - chiese, senza smettere un istante di fissare il mare.
- Un altro attacco delle sirene - rispose Jungkook, alzandosi a sua volta - Peggiore rispetto al precedente.
Il ragazzino gli posò una mano sulla spalla e lo lasciò per andare a vedere come stavano gli dèi rimasti.
Baekhyun intanto setacciava con lo sguardo la distesa d’acqua, sperando di veder spuntare qualcuno.
Non potevano essere morti anche gli dèi, giusto? Loro erano immortali. Chanyeol era il dio del mare, era nel suo elemento.
Tirò su col naso, ma si impose di non piangere. Doveva mantenere il controllo, essere il degno ragazzo mortale del dio del mare.
Ma chi voleva prendere in giro? Lui era solo un ragazzino.
Stava per urlare e scoppiare a piangere, quando all’orizzonte apparve qualcosa.
Era di un meraviglioso color arcobaleno e il suo manto scintillava alla luce dell’alba. La criniera si muoveva intorno a lui e un nitrito ruppe il silenzio.
Diamond, l’ippocampo, stava raggiungendo la spiaggia e, in groppa, teneva tutti gli dèi.
Le dee sembravano stare tutte bene, lo stesso non si poteva dire degli dèi.
Jongin aveva il viso ricoperto di lividi e lo sguardo assente. Chen si teneva una mano sul braccio e aveva del sangue che gli colava dalle orecchie. Suho sembrava il meno grave, ma annuiva a ciò che gli stava dicendo Irene come se non capisse davvero le sue parole.
Poi c’era Chanyeol. Quando scese dalla groppa dell’ippocampo, Baekhyun si accorse che anche lui era coperto di lividi e le mani erano insanguinate sulle nocche, come se avesse preso qualcosa a pugni.
Zoppicava, stringendo in una mano il suo tridente.
Baekhyun non aveva idea di come potesse averlo con sé, ma poco gli importava.
Stava bene, nient’altro contava.
Non riuscì più a restare fermo e aspettare. Senza che le potesse controllare, le gambe iniziarono a muoversi e in un attimo stava correndo incontro a Chanyeol.
Il ragazzo alto, che fino a un attimo prima stava guardando l’acqua ai suoi piedi, alzò lo sguardo.
Un sorriso spontaneo si aprì sul suo viso e lasciò il tridente, che cadde in acqua sollevando degli schizzi, per prendere al volo Baekhyun, che gli si era buttato tra le braccia.
 
 

Il caduceo è un bastone con i due serpenti attorcigliati sotto due ali aperte. È il simbolo di Ermes e quello dell’ordine dei medici.

 
Ciao a tutti, sono qui per ringraziarvi di leggere e recensire o commentare la storia con così tanto entusiasmo. La cosa non potrebbe farmi più piacere!
Però io ho una brutta notizia: la z e la q hanno ripreso a non funzionare (queste poche righe le sto scrivendo con copia e incolla delle lettere in questione lol). Perciò vi chiedo di avere un po' di pazienza e di attendere il prossimo capitolo. Arriverà prima possibile, promesso!
Grazie a tutti e vi saluto :)

   
 
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