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Autore: Dreamer In Love    04/10/2020    1 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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31.
Chiarimenti

- Biondi alla riscossa -
 
Era sorprendente come Fine riuscisse, nonostante avesse già condiviso con lei un'intimità, a stuzzicare la sua fantasia e a eccitarlo in maniera così devastante. La sua immaginazione galoppava nella voglia irrefrenabile di toglierle i vestiti di dosso e diventare una cosa sola. Si muoveva sinuosa tra le sue braccia, scatenata e libera da ogni pensiero; ballava come aveva sempre ballato ma ora ballava con lui e per lui. Vederla poi ridere tra le sue braccia, cogliere un bagliore nelle sue iridi cremisi, stuzzicarlo con una carezza e allontanarsi per tornare a scatenarsi con la musica… Shade era colto da un’emozione che gli mozzava il respiro: era un misto tra desiderio, tenerezza ed estasi che non aveva mai provato. Al centro della pista quella sera, non c'era spazio per gli sguardi della folla e la sorpresa di vederli insieme: come sempre, c'erano solo loro due, Shade e Fine; il resto non importava. La strattonò verso di sé per avvolgerla in un abbraccio e trovare le sue labbra. Respirò profondamente per cogliere il suo profumo, l'odore di chiuso e di alcool che aleggiava nell'aria e che lo inebriava. Lo sapeva da tanto e lo sapeva fin troppo bene: l'amava.
 
 
Dopo quasi un'ora in pista, Shade si sentiva stordito e confuso. Eppure c'erano quelle dita piccole e calde nella sua mano che riuscivano a tranquillizzarlo e lo guidavano sicure in mezzo alla folla. Lei si voltò di sfuggita per guardarlo e sorridergli dolce, gioiosa. Shade si trovò a ricambiare con un sospiro trasognato e la ragazza aggrottò le sopracciglia, preoccupata. Lui si chinò sul suo orecchio.
- Sei bellissima. -
Fine scosse la testa divertita, procedendo di nuovo spedita per raggiungere le scale della saletta privata. Appena arrivati in cima, i suoni si fecero più tenui permettendo al cobalto di rilassarsi del tutto. Sorseggiò il suo drink e circondò la vita della giovane accanto a lui per fermarla e, tolta la cannuccia di bocca, darle un bacio a fior di labbra. Lei si abbandonò subito a quel contatto, stringendolo di più a sé.
- Prendetevi una stanza. -, lì canzonò la voce di Auler seduto sul divanetto lì vicino.
I due si scostarono e Shade gli rivolse un’occhiata di rimprovero. L'azzurrò ghignò.
- Devo pur vendicarmi di tutte le prese in giro. -, spiegò breve.
- Tu e Altezza però siete estremamente appiccicosi. -
La diretta interessata, seduta sulle gambe del suo fidanzato, sbuffò.
- Ma noi dobbiamo recuperare. Se devo pensare a tutti gli anni che abbiamo passato innamorati l'uno dell'altro ma credendo di non essere corrisposti... Per voi, invece, si tratta di qualche mese e nel frattempo Shade ti sei anche fatto un'altra. -
L'intera compagnia s’irrigidì all'istante e sei paia di occhi si misero a fissare la Tigre rossa per cogliere una sua reazione. Fine, infatti, si era paralizzata dalla sorpresa. Inspirò profondamente.
- Vado a prendere una boccata d'aria. -
Con passo rigido e le braccia strette al petto, attraversò la saletta fino ad arrivare alla porta d'emergenza che dava sulla terrazza. Con la spinta del fianco, aprì l'uscio; nel frattempo stava ravanando nella pochette. Bright si alzò immediatamente dal suo scanno e la seguì fuori.
Il cobalto si voltò seccato a guardare la sua amica.
- Grazie Altezza. -, la rimbeccò con tono sarcastico.
Quella diede un'alzata di spalle.
- Ho solo detto la verità. -
- Sei stata inappropriata. -, cominciò Lione cercando di far capire alla bionda cosa avesse sbagliato.
- Scusa? -, protestò indignata l'altra.
Il cobalto sospirò pesantemente.
- Ascolta Altezza, sai bene anche tu che Fine è molto insicura. Così non fai che fomentare le sue paure. -
- Se sei stato uno stronzo, non è colpa mia. -
- Ho fatto molti errori con lei ma ho sempre cercato di rimediare. Su questo non puoi avere nulla da ridire. -
La bionda schioccò la lingua, piccata.
- Come potevo accorgermi che era innamorata di me se io ero il primo a non ammettere i miei sentimenti? Non che Fine dimostrasse qualcosa. Forse per voi che la conoscete meglio era più chiaro ma per me no. -
- Beh, non ne eravamo sicuri nemmeno noi. -, intervenne Lione.
- In ogni caso, Altezza, se vuoi punirmi per ciò che ho fatto, con chi sono stato, fai pure ma non coinvolgere Fine. -
Questa incrociò le braccia al petto in imbarazzo: forse aveva esagerato ma era ben lungi dal chiedere scusa. Auler, che aveva colto il suo malumore, le lanciò un'occhiata di rimprovero. S’incassò ancor di più nelle spalle.
Non ricevendo risposta, il Ragazzo di Tokyo continuò.
- In ogni caso, ragazzi, che siate con noi o contro di noi, io e Fine facciamo sul serio. Non ho intenzione di perderla in alcun modo e vi prometto che mi prenderò cura di lei. -
- Ma certo che siamo con voi, Shade! -, intervenne subito l'arancio, commossa da quel discorso.
Sophie e Auler le fecero subito il coro. Altezza ciondolava ancora titubante: avevano la sua totale benedizione ma era sempre difficile ammettere di aver sbagliato.
- Scusami Shade. -, decise di dire infine. - Sono davvero contenta per voi. -, e gli rivolse un sorriso genuino.
 
Per la seconda volta, quel giorno, scoprii che Altezza non era poi così male.
Anzi, ci assomigliavamo persino: entrambi testardi, convinti delle nostre idee e di avere ragione; entrambi dai modi schietti e a volte brutali; entrambi determinati a proteggere chi amavamo.
 
Shade strinse la spalla dell'amica in un gesto di ringraziamento. Poi, tornò a fissare la porta chiusa del terrazzo. Auler allungò un braccio per chiamare la sua attenzione.
- Non sei preoccupato? -
- Aveva solo bisogno di una pausa. Oggi è stata una giornata impegnativa. -
L'amico annuì di rimando.
- Per Fine non deve essere stato semplice darci la notizia a quel modo, sì. Comunque mi riferivo a Bright. -
Il cobalto si passò nervoso una mano nei capelli e prese un lungo sorso dal suo bicchiere.
- È giunta l'ora che quei due chiariscano. -
 
 
- Pensavo che avessi smesso di fumare. -
Fine tolse il filtro dalla bocca lasciando nell'aria un rivolo di fumo. Guardò seccata Bright.
- Credimi: l'unico motivo per cui vado ancora in giro con le sigarette in borsa è tua sorella. -
L'amico rise di gusto e con le mani nelle tasche si appoggiò al muro dietro di lui. La terrazza del Carma era un lastricato in cemento circondato da alti palazzi; gli dava un leggero senso di claustrofobia ma l'aria fredda di fine settembre gli permetteva di essere particolarmente lucido.
- Lo fa per il tuo bene, lo sai. -
- Pensavo che fosse contenta per me. -
- Lo è. -
- Eppure il suo scopo nella vita è tormentarmi. -
- Voleva tormentare Shade. -
- Ma non si fa troppi problemi a colpire anche me. -
Fine, con uno sbuffo, iniziò a fare avanti e indietro sulle mattonelle.
Bright, intanto, si era stretto nelle spalle.
- Ha davvero fatto centro? -
- È sempre stata brava a individuare i miei punti deboli. -
- E quali sarebbero? -
- Che Shade non mi ami? Che stiamo facendo tutto troppo in fretta? Come se non mi facessi già abbastanza paranoie da sola. So che Mirlo è acqua passata ormai ma fa ancora male. -
- Shade è profondamente innamorato di te. -
La ragazza si fermò, sconcertata nel sentire dire quelle parole proprio da Bright. Lo osservò per un attimo, cercando di capire se la stava prendendo in giro o se fossero i primi segni di pazzia del suo amico. Si rese conto, poi, di non essere stata molto carina nei suoi confronti, soprattutto nel parlare con lui di Shade. Doveva averlo ferito molto la scoperta della loro relazione. Si ripromise di essere più cauta e di chiedergli scusa.
Il biondo, intanto, si era lasciato sfuggire un triste sorriso.
- Ha messo a rischio la nostra amicizia per te. Ci avrà pure impiegato parecchio a capire cosa provava (e penso che Mirlo sia stata fondamentale in questo) ma ora le sue intenzioni sono serie. E se non lo fossero, dovrà vedersela con me. -
- Bright… -
- Se mai dovesse farti soffrire, Fine, io sarò qui a proteggerti e confortati, non dimenticarlo. -
Lei si avvicinò piano, tormentata da quelle parole.
- Non posso chiederti di essere al mio fianco anche in questo Bright. Ti abbiamo fatto soffrire, siamo stati egoisti: io, soprattutto. -
- Rimango prima di tutto il tuo migliore amico; il vostro migliore amico. -, puntualizzò, correggendo se stesso. - Voglio la vostra felicità e se per questo devo rinunciare ai miei sentimenti per te, sono disposto a farmi da parte. Fine tu meriti di essere felice. -
Una lacrima sfuggì dall'angolo dell'occhio della giovane che, tirando su con il naso, cercava di non piangere. Riuscì a rivolgere un sorriso imbarazzato al suo amico.
- Non sei il primo che me lo dice. -
Bright rise con tono amaro.
- Il mio errore è stato accorgermene per secondo. -
Poi, le braccia di Fine lo circondarono in un abbraccio impacciato ma caldo. Da tanto tempo non riusciva a parlare così con Bright. Le era mancato terribilmente e si rendeva conto di avere comunque bisogno di lui nella sua vita. Quella consapevolezza bastò a farle sciogliere il groppo che aveva in gola. Sentì che anche lui respirava affannosamente e immaginò gli fosse sfuggita qualche lacrima.
- Sul serio Fine… -, riprese lui con voce più stridula del dovuto. - Se hai bisogno di picchiare Shade io sono disponibile. -
La rossa, ormai abbandonata in un pianto di sfogo, riuscì solo ad annuire con un sorriso.
 
 
Shade e Fine, abbracciati e nudi sotto le coperte, fissavano silenziosi il soffitto della camera illuminato dalla luce fioca del lampione fuori dalla finestra. Ogni tanto, un’ombra passava nel fascio creando strani arabeschi. Le dita del cobalto percorrevano distratte l'avambraccio della ragazza. Si fermarono. Poi, ricominciarono a muoversi.
La Tigre rossa si mise improvvisamente a sedere, lasciando la mano di Shade a mezz'aria.
- Io vado. -, sentenziò mentre lanciava un'occhiata all'orologio sul comodino.
Erano le tre di notte. Scostò le coperte e appoggiò i piedi al pavimento. Il braccio del ragazzo le circondò la vita per impedirle di alzarsi.
- Sei sicura di non voler rimanere a dormire? -
Lei lo guardò di sbieco e sbuffò divertita.
- Come lo spiegherai domani mattina a tua mamma che hai una ragazza nel letto? -
Shade finse di pensarci per poi sbottare.
- Qualcosa tipo: "Ehi, mamma, questa è la mia ragazza e si chiama Fine". -
Questa sorrise brevemente. Si voltò per osservarlo un'espressione attenta sul volto. Gli accarezzò con la punta delle dita i ciuffi di capelli che gli coprivano la fronte. Passò al profilo del viso, fino alla mascella. Arricciò le labbra pensierosa. Aprì la bocca come per parlare e poi la richiuse.
- Che cosa c'è Fine? -, le chiese il cobalto sorpreso da quell'atteggiamento.
La ragazza ridacchiò nervosa, scuotendo la testa e spostando una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
 
Quello era un brutto segno…
 
- Non mi sembra appropriato presentarmi così alla tua famiglia. Facciamo per un'altra volta. -
- Sul serio Fine, che succede? -
La Tigre rossa si alzò dal letto per iniziare ad accumulare i suoi vestiti. S’infilò mutante e reggiseno.
- Cosa vi siete detti tu e Bright? -
La giovane guardò con un sorriso distratto Shade, prima di cominciare ad armeggiare con la zip dell'abito che aveva messo quella sera.
- Mi ha detto che aspetta solo una tua mossa falsa per avere una scusa e venire a picchiarti. -
Il cobalto scoppiò a ridere.
- Mi sembra un buon compromesso. -
- E tu con Altezza invece? -
- Le ho chiesto di darsi una regolata. Non dovrebbe più darci fastidio. -
- Il dare fastidio è il minore dei suoi mali. -
Fine si lisciò il tubino e infilò il cappotto.
- Mi accompagni? -, gli domandò sbrigativa.
Il ragazzo indossò velocemente mutande e maglia e le fece strada. Sentiva che c'era qualcosa che non andava, ma non riusciva a capire di cosa si trattasse. Se con Altezza e Bright avevano chiarito, cosa tormentava ancora la sua fidanzata? Scesero le scale facendo meno rumore possibile e con la torcia del cellulare Fine individuò velocemente le sue scarpe nel buio del corridoio.
- Ci vediamo domani? -
La ragazza scosse la testa, concentrata nell'allacciare le calzature.
- Domenica c'è la partita, mi devo allenare. -
Shade le aprì la porta per accompagnarla fuori. La ragazza, si voltò ancora una volta prima di andare.
- Buonanotte Shade. -
Lui si chinò per lasciarle un bacio sulle labbra.
- Buonanotte Fine. -
E la guardò allontanarsi sul vialetto di casa.
 
Sì, decisamente c'era qualcosa che non andava…





 
Angolo dell'autrice!
Di nuovo un leggero ritardo ma giuro che nei prossimi mesi ho finito con le vacanze e gli esami e sono a vostra totale disposizione. 
Problemi in paradiso? Ahahah non c'è pace per questi due... chissà cosa è venuto in mente a Fine!
Vi è piaciuto il chiarimento con Bright?
Fatemi sapere e a presto, 
Dreamer In Love 
  
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