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Autore: vivianacenerelli    04/10/2020    0 recensioni
Forse pensate che Cenerentola sia solo una delle tante storie che i Fratellli Grimm riportarono nella loro raccolta di racconti popolari, ma vi posso assicurare che nella vita di Cenerentole ce ne sono state tante e tante ancora ce ne saranno, ma non tutte hanno incontrato il Principe Azzurro.
La storia che sto andando a incominciare è una di quelle.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo primo grande amore: il mare

 

Norma aveva quasi quattro anni quando, con la sua famiglia, si trasferirono in una piccola cittadina sulla costa.
I tempi erano difficili. Suo padre era spesso costretto a lavorare lontano per mantenere la sua famiglia e ora che era nato anche il suo fratellino, Antonio, le cose si erano ulteriormente complicate.
Da tempo il fratello di suo padre cercava di convincerlo a trasferirsi, dicendogli che un'accogliente casetta proprio vicino al mare era pronta per ospitarli.
Ma per Vittorio, il padre di Norma, non era una decisione facile da prendere.
Elvira era molto legata alla sua famiglia, non faceva un passo se non c’erano sempre le sue sorelle più grandi. Sembrava una scolaretta in mezzo a loro, sempre a testa china, mai una volta che esprimesse un suo pensiero, mai che riuscisse a farsi valere.
Vittorio aveva capito da tempo che sua moglie era succube delle sue sorelle e questo non lo sopportava.
Negli ultimi tempi si ritrovava spesso a pensare per quale motivo si fosse perso in una donna come Elvira.
Non era certo un uomo a cui mancava la compagnia femminile.
Alto, con una figura snella ma muscolosa e un sorriso ammaliante, le donne cedevano facilmente al suo fascino.
Non Elvira, no.
Era stata una sfida per lui fare breccia nel cuore di quella fanciulla così minuta e dolce, sempre silenziosa e timida. Ma si era innamorato proprio per quella riservatezza e per quegli occhi grigi come un mare in tempesta.
Nelle poche volte che la ragazza aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi, vi aveva scorto una dolcezza ma anche una passione, in cui Vittorio si scoprì desideroso di perdersi.
Ma non avrebbe mai creduto che quella timidezza l’avesse poi, pochi anni dopo il loro matrimonio, esasperato.
Quante volte avevano litigato a causa delle sue cognate.
Non c’era una domenica che riuscisse a passeggiare in pace con la sua famiglia, senza che loro si aggiungessero.
Aveva più volte cercato di spronare sua moglie, aveva cercato perfino di farla ingelosire, andando a spasso a braccetto delle sue cognate, mentre sua moglie dietro come un cagnolino, insieme alla sue bambine, camminava a testa bassa.
Ma neanche questo aveva funzionato, l’unica cosa che aveva ottenuto era il silenzio.
Elvira per giorni, non gli aveva rivolto la parola, e quando la sera a letto lui la cercava, lei cedeva arrendevole, ma non con la passione che lui conosceva.
Vittorio era combattuto, non voleva più una ragazzina sottomessa, voleva una donna accanto a se, ma sapeva che Elvira, avrebbe preso a male quel trasferimento.
Però, più ci pensava e più questa poteva essere l’unica occasione per rendere indipendente sua moglie. In una cittadina lontana, lontana dalla sua famiglia, avrebbe smesso di essere la timida fanciulla.
Convinto che fosse l’unica soluzione possibile, cerco in maniera accattivante di parlarne con sua moglie, decantando i vantaggi di trasferirsi sulla costa.
Elvira, rimase allibita, non sapeva che pensare. A lei piaceva la loro casetta, anche se piccola e malandata. Si sentiva sicura vicino alla sua famiglia, alle sue sorelle.
Trasferirsi in una cittadina che non conosceva, dove non conosceva nessuno e proprio ora, che più aveva bisogno di consigli con tre bambini da crescere.
Vittorio, vedendo lo sguardo allarmato e pronto alle lacrime di sua moglie, decise di giocare l’ultima carta.
- Elvira, non credi che sia giusto che passiamo un po’ di tempo anche con la mia famiglia?- Disse, con voce gentile. - Vivremo lì solo per qualche tempo. Sai che ho un lavoro da quelle parti, sarebbe più facile per me saperti vicina.- Disse avvicinandosi alla moglie e sollevandogli il viso.
Quegli occhi che l’avevano fatto innamorare, non riuscirono a mascherare tutta l’angoscia che sua moglie provava. D’impulso l’abbracciò forte. Era talmente piccola tra le sue braccia, che poteva sollevarla con una mano. Sentirla tremare lo fece pentire di averle chiesto di partire. Spinto da una voglia irrefrenabile di consolarla, si chinò sul suo viso e iniziò a baciarle la fronte, gli occhi pieni di lacrime, fino a finire sulla sua bocca.
Elvira rispose al suo bacio, scatenando il desiderio del marito, ma poi si bloccò e divincolandosi dal suo abbraccio, gli disse sottovoce :
- Ci sono i bambini, ci stanno guardando. - E con un sorrisetto si allontanò da suo marito.
Vittorio capi che aveva vinto la battaglia. Conoscendo sua moglie, sapeva che era oramai cosa fatta.
Scrisse immediatamente a suo fratello Alfredo che presto lo avrebbe raggiunto. Con in tasca la lettera che il giorno dopo avrebbe spedito e fiducioso che con questo viaggio le cose sarebbero cambiate, prese in braccio Norma e accarezzò la testa di Lavinia mentre canticchiava, stonando come una campana, un motivetto.
Elvira in cucina, rise sentendo il marito cantare.
Quell’abbraccio l’aveva messa di buonumore. Sì. Erano solo dei pettegolezzi quelli che sua sorella gli aveva riportato su suo marito. Lo sentiva, Vittorio l’amava ancora come la prima volta.
Arrossi ripensando al bacio di poco prima e mentre allattava il suo bambino, senza accorgersene, iniziò a intonare con voce soave una vecchia canzone.

Tutto era pronto per la partenza. Il vecchio furgone di Vittorio era carico di mobilia e valige. Norma guardava curiosa senza capire cosa stava accadendo. Il suo babbo gli aveva detto che presto avrebbe visto i suoi zii e che la loro casa era vicino al mare.
- Babbo, che cos’è il mare?- Chiese con la sua vocina guardando suo padre caricare l’ultimo bagaglio.
- Cos’è il mare?- Ripeté l’uomo chinandosi verso la bambina.- Uhmm, tanta acqua, talmente tanta che non si vede altro che acqua.- Disse il padre facendo un gesto ampio con la mano. - Ci sono tanti pesci e le barche, vedrai che ti piacerà.-
- Che cosa sono i pesci? E le barche?- Chiese curiosa.
Il padre si alzò in fretta, non sapendo come spiegare a quella bimbetta curiosa, cose che anche lui non conosceva bene.
- Elvira! Sbrigati, dobbiamo partire, si sta facendo tardi.- Disse cercando di distrarre la bambina.
- Eccomi.- Disse la donna asciugandosi una lacrima. Prese in braccio Antonio e per mano Lavinia, diede un ultimo sguardo alla sua casetta e con un sospiro chiuse la porta. Si era detta più volte che era giusto così, che ai suoi bambini avrebbe giovato vivere un periodo vicino al mare, forse avrebbe anche potuto trovare qualche lavoretto e inoltre suo marito le aveva promesso che sarebbe stato spesso a casa. Sì, sarebbe andato tutto bene, penso guardando per l’ultima volta il suo quartiere e con un timido sorriso salì sul furgone.
Viaggiarono per tutto il giorno, ma con tre bambini piccoli, in quello stretto abitacolo, Vittorio fu costretto a fermarsi più volte. Non potendosi permettere di pagare una camera per la notte, decise di fermarsi un’ultima volta per dormire un po’ prima di raggiungere la casa del fratello.
Fu quindi alle prime luci dell’alba che arrivarono. L’uomo fermò il furgone e scese, prese in braccio Norma che si stava svegliando e lasciò che Elvira allattasse Antonio mentre Lavinia continuava a dormire.
Con in braccio la sua bambina, che ancora insonnolita appoggiava la testa sulla sua spalla, si avviò lungo la spiaggia
- Guarda, Norma, questo è il mare. - Indicò l’uomo quell’enorme distesa d’acqua brillante alle prime luci. - Guarda, c’è anche una barca, la vedi quella cosa più scura laggiù? - Disse indicando un punto lontano. La bambina guardando con occhi meravigliati da un lato all’altro, divincolandosi chiese al padre:
- E i pesci?- Vittorio scoppiò in una risata, fece scendere la bambina e accarezzandola sulla testa, guardò lontano con aria felice.
-Che brigante che sei! E io che credevo di essermela scampata. Quando saremo dallo zio Alfredo ne vedrai qualcuno.- Disse sorridendole
- Davvero?- Chiese Norma avvicinandosi curiosa alla riva.
- Norma!- La voce allarmata di Elvira, fece voltare padre e figlia.
- Norma non ti avvicinare all’acqua è pericoloso.- Disse la donna camminando più veloce possibile, con in braccio Antonio e trascinandosi dietro un assonata Lavinia.
- Stai tranquilla! - Gli disse suo marito prendendo per mano Norma.- Non si bagnerà.-
Disse l’uomo un po’ scocciato.
- Ah! È fredda! - Esclamò la bambina, che approfittando della distrazione del padre, aveva allungato un piedino sull’acqua.
- Lazzarona! Mi farai prendere una bella sgridata da tua madre se cadi in acqua! Vieni- Disse prendendola in braccio.- Andiamo a casa dello zio.-

 

   
 
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