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Autore: GeaRose Malfoy    04/10/2020    1 recensioni
Prende la scatola con mani tremanti, accarezzandola e sentendo sotto i polpastrelli la sensazione di ruvidità. Quando la apre, il profumo intenso della cannella gli riporta alla mente un'immensità di ricordi e i suoi occhi si fanno lucidi.
La mano di Jasmine si posa sulla sua, disegnando piccoli cerchi consolatori con il pollice.
“Piacevano tanto anche a lei, vero?” Gli domanda, con un soffio di voce.
Lui resta in silenzio, senza avere neppure la forza di risponderle. Gli manca ogni giorno, ogni attimo, ad ogni respiro.
William cerca uno sgabello e lo avvicina a quello della sorella, sedendosi di fronte a lui con una strana luce negli occhi.
“Come vi siete conosciuti, tu e la nonna? Te lo ricordi?” Gli domanda, timidamente.
Il suo cuore compie un balzo, oltraggiato.
“Certo che me lo ricordo. É impossibile dimenticarsi di lei. - Ribatte, amareggiato. - Anche se a volte vorrei poterlo fare.” Soffia, parlando quasi a sé stesso.
La malattia non potrà mai, mai cancellarla.
"Raccontacelo, nonno. Perfavore." Gli chiede sua nipote.
Allora Scorpius chiude gli occhi e si abbandona, lasciando che le sue labbra si muovano da sole.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Fino all'ultimo respiro 


 

 

L'amore è forse l'unico sguardo che ci è concesso dell'eternità.
- Helen Hayes. 






La finestra fu spalancata ed il cielo terso fece capolinea, inondando di luce la stanza bianca ed asettica. L'odore acre di disinfettante e dolore si dissolse, scacciato via da una dolce brezza primaverile.

L'uomo disteso sul letto del San Mungo sorrise lievemente, con i piccoli occhi grigi velati di opaca vecchiaia. Era tanto che Scorpius Malfoy non vedeva i colori, oppressi e distorti da tutto il nero che la vita gli stava riservando.

I capelli biondo miele un tempo tanto amati ed invidiati erano chiusi in un cassetto dei ricordi, insieme a tutte le cose belle che gli erano successe nell'arco di quegli ottantaquattro anni.

La pelle tanto trasparente e solcata da profondi sentieri sembrava sul punto di spezzarsi, così come la sua vita, inevitabilmente appesa al destino di una macchina.

Una mano fresca gli accarezzò la fronte e Scorpius chiuse gli occhi, godendosi l'affetto di quel tocco soffice.

“Come stai, papà?” Gli chiese Selenya, la sua primogenita, così bella e così dolorosa da ammirare.

Una morsa al suo cuore fragile lo fece sussultare, immergendosi in quegli occhi caldi come tizzoni ardenti, velati di malcelata preoccupazione.

“Sto bene, tesoro.” Decise così di assecondare quella conversazione, assaporando le parole sulla lingua. Forse le ultime.

“Il dottore dice che stai rifiutando di mangiare. Se continui così, saranno costretti a nutrirti tramite la flebo.” Sussurrò con amarezza, intrecciando la sua mano esanime con la sua, ancora calda e vibrante futuro. Assottigliò gli occhi, fissandolo con rimprovero.

Scorpius sorrise con fatica, stringendo la presa sulla mano di sua figlia.

“Sei uguale a tua madre.” Soffiò con malinconica nostalgia, direzionando il discorso verso una svolta differente.

Selenya si voltò di spalle, fingendo di armeggiare con la sua borsa. Solo un piccolo tremito alle spalle la tradì.

“Era un complimento.” Puntualizzò Scorpius, ridacchiando e tossendo.

“Lo so, papà, grazie.” Gli rispose, con il tono di voce che si riserva ad una persona cara che non si desidera ferire.

“Dove sono Aaron ed Elthanin?”

“Arriveranno dopo, sono ancora al lavoro. I ragazzi stanno venendo qui.” Gli spiegò frettolosamente.

“I ragazzi?” Domandò Scorpius, confuso.

“Billie e Jasmine, papà. I tuoi nipoti, i miei figli.” Gli ricordò, con mani tremanti che gli sistemavano il cuscino dietro la schiena.

“Giusto, tesoro. Grazie.”

“Ci vediamo più tardi, devo proprio scappare.” Gli posò una bacio in fronte, lasciando che un po' del suo profumo aleggiasse nell'aria, insieme a quello inebriante della magnolie in fiore e della vita che scorre inesorabile.

 

 

 

“Ciao, nonno.” Mormora Billie e Scorpius si domanda quanto sia cresciuto in soli due anni. Gli ultimi ricordi che ha di suo nipote riguardano uno scivolo e un parco dietro casa. Probabilmente non l'avrebbe nemmeno riconosciuto, se non glielo avesse detto sua figlia.

“Come stai?” Mormora Jasmine, sedendosi sullo sgabello davanti al letto.

Lei è uguale, identica alla sua amata. Un raggio di sole lo colpisce e un lieve tepore lo pervade.

“Sto bene, grazie ragazzi.” Mormora, scrutandoli con curiosità.

“Ti abbiamo portato i tuoi cioccolatini preferiti.” Gli dice Billie, William, posando sul suo comodino una scatola bianco panna e facendogli un sorriso.

Scorpius fissa la scatola, deglutendo faticosamente. Lei li mangiava sempre, ed in casa non mancavano mai.

Prende la scatola con mani tremanti, accarezzandola e sentendo sotto i polpastrelli la sensazione di ruvidità. Quando la apre, il profumo intenso della cannella gli riporta alla mente un'immensità di ricordi e i suoi occhi si fanno lucidi.

La mano di Jasmine si posa sulla sua, disegnando piccoli cerchi consolatori con il pollice.

“Piacevano tanto anche a lei, vero?” Gli domanda, con un soffio di voce.

Lui resta in silenzio, senza avere neppure la forza di risponderle. Gli manca ogni giorno, ogni attimo, ad ogni respiro.

William cerca uno sgabello e lo avvicina a quello della sorella, sedendosi di fronte a lui con una strana luce negli occhi.

“Come vi siete conosciuti, tu e la nonna? Te lo ricordi?” Gli domanda, timidamente.

Il suo cuore compie un balzo, oltraggiato.

“Certo che me lo ricordo. É impossibile dimenticarsi di lei. - Ribatte, amareggiato. - Anche se a volte vorrei poterlo fare.” Soffia, parlando quasi a sé stesso.

La malattia non potrà mai, mai cancellarla.

Legge il dispiacere negli occhi dei suoi nipoti e questo lo infastidisce.

“Raccontacelo, nonno. Perfavore.” Gli chiede sua nipote.

Allora Scorpius chiude gli occhi e si abbandona, lasciando che le sue labbra si muovano da sole.

 

 

 

 

Ehi, Weasley! Che stai facendo?” Le domanda con rabbia, incombendole quasi addosso.

La osserva sobbalzare di scatto e girarsi a guardarlo con gli occhi spalancati. Rose Weasley lo fissa per la prima volta e Scorpius si chiede se davvero possano esistere degli occhi così grandi. É una cerbiatta tremante.

Io...Io...” Balbetta, spaventata.

Tu?” La invita a continuare, alzando un sopracciglio impaziente.

Io...ecco, stavo...stavo solo provando a volare.” Bisbiglia, abbassando gli occhi sulle sue scarpe.

Bene, le lezioni del primo anno si svolgono il martedì. Oggi ci sono gli allenamenti di Quidditch, quindi vedi di levarti dal campo entro cinque secondi.” Le intima, con sguardo duro.

Io...scusami, non volevo disturbarvi.” Sussurra.

Possibile che non sappia parlare con un tono di voce normale?

Bene.” Scorpius incrocia le braccia, guardandola tornare verso il castello, con la schiena magra, le spalle tremanti e le gambe instabili. Inspiegabilmente l'unica domanda che riesce a porsi è il perché avesse deciso di salire di una scopa per spezzarsi il collo, siccome era risaputo che Rose Weasley e il volo non andassero per niente d'accordo.

 

 

 

 

Ancora tu?” Chiede Scorpius, facendo sobbalzare per la seconda volta quella schiena esile.

Rose Weasley si gira a fissarlo, di nuovo, e lui continua a chiedersi se degli occhi così grandi possano esistere. Grandi e caldi, nota questa volta.

Scusa, me ne vado.” Mormora a voce bassa, raccogliendo i suoi fogli sparpagliati sul pavimento di pietra.

Scorpius osserva le sue mani sottili indaffarate a raccogliere disegni e matite, soffermandosi sui suoi polsi così stretti e candidi.

Puoi restare. - Le dice, provando pena per quella piccola cerbiatta – La torre di Astronomia non è di mia proprietà.”

La sente farfugliare qualcosa, senza avere il coraggio di guardarlo in viso.

Dillo a voce alta, Weasley.” Le ordina, irritato. Sfila una sigaretta dal pacchetto che tiene in tasca e la accende, noncurante del fatto che potrebbe darle fastidio.

Non ho detto niente. Parlavo da sola.” Ribatte, con tono sommesso e arricciando il naso per l'odore acre del fumo.

Ripetilo.” Sibila, assottigliando gli occhi.

Si stringe al petto i suoi quaderni, usandoli quasi come protezione e lo guarda, cercando di capire se può osare così tanto.

Si morde le labbra a disagio, e sono delle belle labbra.

Neanche il campo di Quidditch è di tua proprietà, se è per questo.” Bisbiglia, per poi voltarsi e scendere di tutta fretta le scale.

Scorpius resta fermo, aspirando ancora una volta.

Un piccolo ghigno gli modella le labbra, con una luce divertita negli occhi.

Touchè, Weasley.”

 

 

 

 

Devi proprio prendere quello?” Le chiede, precedendola e allungando un braccio per sfilare il libro che cercava di afferrare saltellando e porgendoglielo.

Lei lo prende con diffidenza, per poi portarselo al petto, come abitudine.

Devi proprio prendermi sempre alle spalle?” Gli chiede, con voce sottile e le gote arrossate di imbarazzo.

Devi proprio sempre sussurrare?” Ribatte, ghignando.

Devi proprio rispondere alla mia domanda con un'altra domanda?” Commenta, sorpassandolo e andando a sedersi ad un tavolo libero isolato.

Potrei chiederti la stessa cosa.” Puntualizza lui, sedendosi a sua volta.

Siamo in biblioteca. Parlare piano è normale. Si chiama spazio di condivisione, evidentemente, tu non lo conosci.” Mormora, alludendo all'episodio di qualche settimana prima, con una leggera inflessione di disappunto, mascherato dal tono di voce morbido e delicato.

Devo averti proprio segnata. Non fai che lanciarmi frecciatine in merito.” Ridacchia piano, deridendola bonariamente.

Lei non risponde, concentrata sul suo tomo, con i capelli che le nascondo il viso cosparso di piccole efelidi.

Weasley?” Ritenta, Scorpius. Inspiegabilmente, lo incuriosisce.

Lei chiude il tomo di scatto, alzando gli occhi scuri su di lui.

Malfoy, te ne prego, potresti lasciarmi studiare?” Risponde, con tono vagamente scocciato.

D'accordo, Weasley. Buona giornata.” Si alza, scrutandola infastidito.

Da quando alle ragazze non piace la sua compagnia?

 

 

 

 

Vieni con me.” Le ordina, mentre lei raccoglie i suoi quaderni sul banco.

Rose alza lo sguardo su di lui e Scorpius continua a chiedersi se quegli occhi siano veri. Grandi e caldi. Grandi e caldi e, ora che li vede più da vicino, con qualche pagliuzza dorata in mezzo.

Lei si guarda intorno, come per controllare che nessuno stia facendo caso a quello scambio di battute.

É ora di pranzo, Malfoy. Ho fame.” Parla ancora con quell'odioso tono di voce, come se avesse troppo timore di essere udita.

A guardarti, non sembra nemmeno che tu ti nutra, Weasley.” Ribatte con arroganza, infastidito dal fatto che lei abbia paura di farsi vedere con lui.

A quelle parole, lei inchioda gli occhioni da cerbiatta nei suoi e stavolta sono grandi e caldi, grandi e caldi e con qualche pagliuzza dorata, ma feriti.

A guardarti, non sembra nemmeno che tu sia umano, Malfoy.” Sussurra con disgusto, prima di prendere la sua borsa e lasciarlo per l'ennesima volta da solo.

 

 

 

Vieni con me, Weasley. Questa volta non accetto un no.” Sibila con autorità.

No.” Commenta semplicemente, continuando a disegnare, in riva al lago Nero.

Ho detto che devi venire con me.” Insiste, aspirando un tiro dalla sigaretta precedentemente accesa.

E io ho detto di no, Malfoy.” Irremovibilmente decisa.

Scorpius sospira, sedendosi accanto a lei.

Lei non alza lo sguardo, fingendo che non esista e ignorandolo.

Weasley, avanti. Okay, è stata una battuta di dubbio gusto, hai ragione. Ti chiedo scusa, non avrei dovuto.” Lei continua a disegnare, senza prestargli attenzione.

Scorpius la osserva disegnare: ha un profilo delicato, con la bocca arricciata e la fronte corrugata di concentrazione. Le gote sono rosee di freddo e la pelle è tanto candida da essere quasi trasparente. Ha le guance un po' scavate, come tutto il resto del suo corpo.

Dai, Weasley. Non ti credevo una tipa così permalosa.” Tenta di scherzare, ma continua a non essere calcolato.

Resta in silenzio qualche istante, continuando a fumare quel che resta della sigaretta.

Spegnila, perfavore.” Gli chiede quella voce delicata che somiglia ad un soffio di vento, ma ormai famigliare.

Scorpius le lancia uno sguardo di sfida, aspirando ancora un tiro.

Vieni con me, Weasley. Vieni e la spegnerò.”

Lei resta interdetta, mordendosi le labbra pensierosa.

Non potrai mai più fumarmi vicino.” Dichiara infine, alzandosi per seguirlo.

L'unica cosa che riesce a pensare Scorpius è che una frase di quel tipo, lascia intendere che staranno ancora vicini.

 

 

 

 

Più decisa, Weasley! Neanche una scopa giocattolo ti darebbe ascolto.”

Ci sto provando.” Sussurra amaramente, fissando con desolazione il manico ai suoi piedi.

Devi metterci più grinta. Le scope non voglio essere solo montate e guidate a caso. Hai presente le bacchette?” Le domanda, guardandola con decisione.

Si?”

Bene, ecco, le scope sono un po' come le bacchette. Non basta scegliere la scopa, anche lei, in qualche modo, vuole sceglierti. Devi dimostrarle di essere un buon padrone.”

Ma...non credo...io, non credo di esserne in grado.” Mormora stancamente.

Resta in silenzio, senza avere la forza di fare niente.

Scorpius la osserva e vede una ragazza spezzata, fragile, sola.

Ma non gli fa pena, non più. Ha qualcosa, Rose Weasley, qualcosa che lo attrae senza precedenti.

Engorgio.” Pronuncia, con la bacchetta puntata verso la scopa, che si ingrandisce e si inspessisce.

Rose lo scruta con curiosità, non capendo le sue intenzioni. Lui, a quel punto, le porge la mano.

Vola con me, Weasley.” Sussurra anche lui, questa volta, con uno strano nodo di ansia alla gola.

Passa qualche istante, prima che Rose scuota il capo e lo abbandoni senza districare quel nodo.

 

 

 

 

La sigaretta che ha tra le dita continua a fumare inesorabile, mentre Scorpius osserva la scena.

Allora, Ro-secchiona, come te la stai cavando quest'anno?” Ridacchia arrogantemente una delle tre ragazze.

Lei non risponde, stringendosi con forza i libri al petto, fino a farsi sbiancare le nocche.

Abbassa lo sguardo, cercando di continuare a camminare.

Una del gruppo le afferra con forza un braccio, facendole cadere a terra tutti i libri.

Lei ancora non reagisce, si abbassa sui talloni e cerca di raccogliere in fretta tutto.

Dai, Ro-secchiona, passaci il compito di domani!” Esclama con prepotenza, la stessa che l'ha insultata inizialmente.

Scusatemi, avrei da fare.” Bisbiglia, rialzandosi e cercando di dirigersi verso l'entrata del castello.

Te lo abbiamo chiesto con le buone, ora passiamo alle cattive.” Bercia la terza ragazza, rimasta in disparte durante lo scontro.

Lei ancora non risponde, non reagisce alle loro provocazioni. É spaventata, come al solito.

Scorpius si accorge che la sigaretta è finita, fumata dal vento, così la getta.

Nel momento in cui alza lo sguardo, una delle tre la sta spingendo contro la parete del castello e Rose trema. Trema.

Non riesce a capire perché quella ragazzina sia spaventata da chiunque e non riesca a farsi valere.

Con passo dolente si avvicina, alle spalle del gruppo.

Batte le mani, sprezzante.

Ma che carine. - Sputa velenoso, facendole sobbalzare. - Tre contro una. Non abbastanza intelligenti per svolgere un compito, ma abbastanza per fare un agguato.”

Malfoy... - Soffia la bruna, improvvisamente ammansita. - Noi...”

Voi? - Celia freddamente, con tono sarcastico. - Avanti, spiegatemi attentamente cosa state facendo, così che io possa riferirlo alla McGranitt.” Pronuncia infine, con tono apparentemente innocente.

Noi ce ne stavamo andando!” Si intromette la bionda, afferrando le amiche per le braccia e cominciando a trascinarle via, con sguardo preoccupato.

Sarà meglio, perché la prossima volta non sarò così magnanimo.” Dichiara sprezzante, mentre le tre si allontanano.

Rose Weasley lo fissa in silenzio, con uno sguardo indecifrabile.

Potresti anche ringraziarmi.” Dice Scorpius, sfilando le mani dalle tasche.

Lei continua a guardarlo con quegli occhi da cerbiatta, senza dire una parola. Finisce di raccogliere le sue cose, poi lo oltrepassa.

Grazie.” Proferisce infine, per la prima volta senza sussurrare.

 

 

 

 

 

Posso?” Le chiede, sedendosi senza aspettare un suo consenso.

Che cosa fai qui?” Gli domanda e Scorpius chiude gli occhi, assaporando quel tono così lieve e carezzevole, a cui ormai il suo corpo reagisce istintivamente.

Faceva freddo. Una burrobirra era d'obbligo, Weasley.” Le spiega, togliendosi il mantello e scoprendo le orecchie arrossate dal freddo.

Una burrobirra al mio tavolo? - Ribatte, sospetta. - Potresti spiegarmi perché mi stai perseguitando?”

Scorpius sbuffa contro i capelli che gli coprono la visuale su quegli occhi così immensi ed ardenti.

Perseguitare. Che termine duro, Weasley. Ti ricordo che l'ultima volta che ti ho perseguitata, ti ho salvata.” Commenta, ridendo a voce bassa, di petto.

Rose lo fissa e un angolo del suo labbro si alza verso l'alto impercettibilmente, ma non sfugge allo sguardo attento di Scorpius.

Gli fa segno di avvicinarsi e si sporge anche lei verso il tavolo, sfiorando con il petto il boccale di burrobirra ordinato dal serpeverde.

Non sempre le cause delle nostre azioni sono nobili, Malfoy.” Soffia, vagamente divertita.

Lui rimane in silenzio, scrutandola e perdendosi ad osservare quelle labbra di pesca e l'espressione pacata di Rose, poi, ghigna.

Vorrà dire, Weasley, che ci toccherà rimediare.” Mormora, alzandosi.

In un attimo si volatilizza, lasciando sul tavolo qualche galeone per coprire il conto di entrambi. Per la prima volta, non è stata lei a mandarlo via.

 

 

 

 

 

É la prima volta che si sofferma a guardarla così attentamente, senza che lei se ne accorga. É immersa dentro un maglione di lana molto più grande di lei e i riccioli le cadono sparpagliati sulle spalle, donandole un'aria selvaggia. Disegna, come sempre, seduta sulle scale che si affacciano al cortile. É ancora più esile rispetto alla prima volta che le ha rivolto la parola, più indifesa, ancora più cerbiatta. Non si è mai posto domande complicate sulle ragazze, ma lei proprio non riesce a comprenderla.

Ehi Weasley!” La chiama, avvicinandosi e, stranamente, non la vede sobbalzare.

Malfoy.” Lo saluta con tono rassegnato, distratta dal suo operato.

Vuoi?” Le allunga una piuma di zucchero, che custodiva gelosamente nella tasca del mantello.

Rose lo osserva spaesata, mordendosi le labbra pensierosa. Alla fine fa un cenno negativo, continuando a disegnare con le dita agili.

Perché rifiuti il cibo?” Le domanda brutalmente, perché non riesce a spiegarsi che non sopporti di vederla così piccola, piccola e sola.

Rose si blocca, sbavando leggermente con la matita e soppesando quelle parole con dolore.

Non voglio giudicarti. - Sussurra, incoraggiante, perché si è reso conto che, ultimamente, l'idea di spaventarla lo atterrisce. - Ma non capisco.”

Non lo so. - Bisbiglia, mentre una lacrima le solca il viso e le spalle tremano. - Non ne sento la necessità. Mangio per sopravvivere.”

Il cibo a volte può essere felicità. Tutto quello che facciamo nella nostra vita, può esserlo.”

Ma tutto quello che facciamo, può anche non esserlo.” Sussurra, alzandosi e scappando dall'unica persona che, stranamente, non riesce più a spaventarla.

 

 

 

 

Quando smetterò di trovarti qui?” Esclama Scorpius, vedendo la schiena esile piegata a disegnare su un quaderno, sui gradini della torre di astronomia.

Rose non si gira a guardarlo, benché il suo cuore faccia una piccola capriola.

Quando smetterai di venire qui. - Risponde con tono pacato. - E spegnila.” Pronuncia risoluta, riferendosi alla sigaretta.

Fammela finire. Non pensavo di trovarti qui a quest'ora.” E le si siede accanto.

Lei arriccia il naso infastidita.

Fa schifo quella roba, ti ritroverai a quarant'anni ad arrancare dopo due passi e a pentirti della tua stupida gioventù.”

Ti invierò un gufo quando avrò quarant'anni, per informarti dei fatti.” Le strizza un occhio scherzosamente, spegnendo la sigaretta a metà.

Lei lo guarda e gli regala un minuscolo accenno di sorriso.

Volevo farti una domanda, Weasley. Posso?” Le chiede, all'improvviso.

Rischieresti di non sopravvivere?” Celia lei, scherzando.

Più o meno.” Ribatte.

Avanti.” Gli concede, continuando a disegnare.

Perché cercavi di volare, da sola?”

La mano di Rose si blocca e si addenta le labbra a disagio.

La vede deglutire e nota che ha un bel collo, Rose Weasley, sottile e candido, con la pelle vellutata.

Gli viene voglia di baciarlo e sfiorarlo.

Io...volevo solo provare la sensazione del volo. Tutti l'hanno provata, almeno una volta. Io ho fatto giusto il necessario per passare le lezioni obbligatorie, ma...ma è come se non mi fossi mai...lasciata andare, ecco.” Sussurra infine, arrossendo e riprendendo a disegnare.

Potevi chiedere aiuto a qualcuno.” Osserva Scorpius.

Sì, - Risponde lei, con tono ironico – per essere derisa ulteriormente? Tu stesso, mi hai gentilmente indirizzata alle lezioni del primo anno.” Gli fa notare, assottigliando gli occhi.

É vero, hai ragione. Ti chiedo scusa, onestamente, avevo pensato fosse una scusa dei Grifondoro per spiare i nostri allenamenti.” Si giustifica, passandosi una mano fra i capelli nervosamente.

Lei lo guarda sbigottita, per poi lasciarsi andare ad una risatina incredula.

E, secondo te, manderebbero me, a fare una cosa del genere?” Domanda.

Lui resta in silenzio qualche secondo, inarcando un sopracciglio.

Non sempre le cause delle nostre azioni sono nobili, Weasley.” Ribatte, citandola e schioccando la lingua divertito.

 

 

 

 

 

 

Usciamo, Weasley?” Una voce la sorprende, ma è così famigliare da rilassarla.

Piove, Malfoy.” Constata, senza alzare lo sguardo dal suo libro.

Scorpius si siede accanto a lei, sui gradini della torre di astronomia, dove è certo di trovarla ogni volta che non la vede in biblioteca e il cielo piange.

Intendo sabato.” Mormora, posando una mano sulla pagina che sta leggendo, costringendola a guardarlo in viso.

Lei lo fissa con occhi sgranati e Scorpius si accorge sempre di più di quanto siano luminosi, luminosi e sinceri, e di quanto li ricerchi continuamente in altre ragazze.

Intendi... io e te?” Un bisbiglio, rubato alle sue labbra morbidamente socchiuse di stupore.

Sì, Weasley, io e te. Ad Hogsmeade.”

Lei sembra soppesare con cura le sue parole , incredula, e si addenta le labbra indecisa.

Non credo sia il caso. A malapena ci conosciamo. Non ci chiamiamo neppure per nome.”

Scorpius si passa la lingua sulle labbra, con le mani che prudono perché vorrebbe accendersi una sigaretta.

Dì la verità, pensi che ti annoieresti, vero?” Le domanda, con un piccolo sorrisetto di sfida.

N-no! Io...io...” Balbetta, arrossendo vistosamente.

Allora perché non vuoi venire, Weasley?” Insiste, internamente scottato da quel rifiuto.

Lei si tortura le mani a disagio e la stola di ricci le copre il capo.

Saresti tu. - Si arrende, infine, con un filo di voce tremante, rimanendo nascosta dalla coltre di ricci. - Saresti tu, Malfoy, ad annoiarti.”

Con lentezza disarmante Scorpius le prende la mano, sentendola fredda e delicata, mentre dentro di sé una sensazione di calore lo riempie e completa.

Guarda per l'ennesima volta quegli occhi enormi, da cerbiatta indifesa, che sono caldi, sinceri, gentili, e che non lo stancano mai, ma terrorizzati da tutto quello che li circonda e l'unica cosa che vorrebbe fare è cancellare la paura che li attanaglia.

Esci con me. Esci con me, Rose.” Accarezza con decisione quel nome mai utilizzato, ma che sente essere tremendamente giusto, dicendole con gli occhi tutto quello che non riesce a dire con le labbra.

 

 

 

 

 

Devo fari vedere una cosa” Questa volta è Scorpius a sobbalzare.

Rose? Che ci fai qui?” Le chiede stupido, sistemando le pergamene sparse sul tavolo.

Vieni con me.” Gli sorride timidamente, arrossendo leggermente.

Stavo studiando.” La punzecchia, divertito.

Malfoy. - Lo ammonisce lei, increspando le labbra. - Davvero, è importante.”

D'accordo. Ma sentiti in colpa, nel caso la mia media venisse rovinata.” Ridacchia rocamente, alzandosi.

Mi toccherà aiutarti a recuperare, allora.” Alza gli occhi al cielo, mal celando il suo divertimento.

Come no.” Ghigna, sarcastico.

Avanti, Malfoy, sbrighiamoci, prima che faccia buio.”

Quando inizierai a chiamarmi con il mio nome? É Scorpius, nel caso non lo sapessi.” Commenta, seguendola lungo l'uscita della scuola.

Forse un giorno.” Gli sorride, abbassando gli occhi sulle sue scarpe che toccano il terreno umido del campo da Quidditch.

Prende una scopa e con mani tremanti la posa sul prato, osservandolo con soddisfazione.

Su!” Ordina con decisione, facendolo alzare di qualche centimetro il manico.

Scorpius dischiude le labbra, sorpreso.

Rose ha le gote arrossate di freddo e il petto che si alza e si abbassa più velocemente, a causa dell'ansia.

Alla fine ce l'hai fatta.” Constata con un sussurro lieve.

Lei sfila la bacchetta dalla tasca del mantello e la punto verso la scopa e con un incantesimo non verbale la ingrandisce.

Il cuore le batte furiosamente dentro il petto, mentre con voce insicura pronuncia parole che non credeva avrebbe mai detto.

Scorpius scorge una scintilla di luce nei suoi occhi scuri e anche il suo, di cuore, comincia a galoppare emozionato. Che cosa gli sta facendo?

Vola con me, Malfoy.” Soffia, porgendogli la mano e chiudendo gli occhi timorosa.

Passa qualche istante, prima che le dita fredde di Scorpius si intreccino con le sue, facendole spalancare gli occhi per osservare il sorriso più luminoso che abbia mai visto.

 

 

 

 

 

Cioccolata calda per la signorina, con una punta di cannella.”

Scorpius le porge una tazza fumante, sedendosi di fronte a lei con la medesima bevanda tra le mani.

É il secondo appuntamento e già conosci i miei gusti? Notevole, Mafoy, te lo devo concedere.” Ride Rose, portandosi alle labbra la cioccolata.

Che vuoi farci. – Scherza lui, ammiccandole giocosamente. - Dote naturale.”

Spero che tu abbia anche altre qualità, altrimenti credo che questo sarà il nostro ultimo incontro.”

Mi ferisce che dubiti delle mie abilità, sono un ragazzo pieno di risorse.”

Perdonami, ma fin'ora ne ho scorte poche.” Lo prende in giro, sorridendo divertita.

Ti ho insegnato a volare, ti sembra poco?” Si imbroncia, fintamente offeso.

Volare è un po' esagerato. Mi hai insegnato ad far sollevare il manico, il resto lo fai sempre tu.” Osserva Rose, bevendo l'ultimo sorso della sua bevanda.

Lo vedi? Un'altra delle mie innate doti.”

Allora sono proprio fortunata.” Commenta ironicamente, giocando con un riccio sfuggito al cappellino invernale.

Scorpius posa una mano sulla sua, sfiorandole le dita con attenzione. Sembra pensieroso, mentre si passa la lingua sul labbro inferiore.

É bello.” Commenta semplicemente, guardandola.

Che cosa?” Chiede Rose, incantata da quegli occhi grigi e magnetici.

Usi un tono di voce normale. Non hai più paura di me.” Soffia Scorpius, stringendo la presa sulla mano di Rose.

Lei resta in silenzio, godendosi il tepore di quelle dita sulle sue e sentendo che un piccolo nodo nel suo cuore viene districato con gentilezza.

É da tanto. É da tanto, che non ho più paura di te, Scorpius.” Sussurra, non per timore, ma per emozione.

Per la prima volta volta, due sorrisi si specchiano l'uno sull'altro contemporaneamente, irrimediabilmente legati e complici.

 

 

 

 

 

 

Hai preso peso.” Osserva, mentre la aiuta a sistemare i libri della biblioteca.

Dici?” Mormora, distratta dal suo compito, in punta di piedi in cima alla scaletta.

Scorpius le passa l'ennesimo libro, soffermandosi qualche secondo in più mentre le accarezza le dita.

Decisamente. Sembri più sana.” Nota.

Grazie Malfoy, sono felice di sapere che prima sembrassi una moribonda.”

Siamo tornati al Malfoy?” Ghigna, passandole un altro libro.

Sì, sei mi fai arrabb-” Ma non finisce la frase, scivolando giù dalla scala.

Scorpius l'afferra con uno scatto e i loro respiri si infrangono l'uno con l'altro, a pochi millimetri di distanza. Quello di Rose è accelerato per lo spavento e le braccia sono intrecciate al collo di Scorpius istintivamente.

S-scusami. Grazie...io...” Sussurra, con le gote paonazze.

Possiamo aggiungere anche l'agilità repentina, alle mie qualità?” Le sorride lui, per la calmarla.

Rose gli risponde con un piccolo sorriso e Scorpius sospira di sollievo.

Lei, però, non ribatte e torna seria, piantando gli occhi bollenti nei suoi.

Un brivido di indecisione le percorre la schiena, prima che si sporga e faccia combaciare le loro labbra. A Scorpius tremano quasi le gambe, mentre il sapore dolce e travolgente di Rose gli inebria tutti i sensi. Le lambisce le labbra, euforico e stupito, mentre le passa le mani sul corpo in lente carezze e si sente le viscere dolere di desiderio. Il contatto con il corpo di Rose lo manda in fibrillazione e ogni angolo della sua pelle sembra bruciare impazzito, mentre quelle piccole mani dalle dita sottili si spingono delicatamente alla base dei suoi capelli, sfiorandoli dolcemente. I ricci selvaggi di lei gli solleticano le spalle, mentre se la stringe di più al petto, per baciarla più profondamente. É un bacio timido, ma allo stesso tempo sicuro. Quando si staccano, lui fa combaciare le loro fronti e un piccolo ghigno gli deforma la bocca gonfia e rosea per il bacio.

Allora, Rose, possiamo aggiungere alla lista anche baciatore provetto?” Soffia, prima che una risata cristallina gli inondi le orecchie, incantandolo.

 

 

 

 

 

 

Sono quasi tre giorni che non fumo, cazzo.” Constata Scorpius, affondando i piedi nella neve.

Rose alza gli occhi al cielo, sorridendo rassegnata.

Questo non può che farti bene.” Mormora, allegra.

Non è colpa mia se mi stai sempre appiccicata.” Mette su il broncio, continuando a camminare.

Chi? Io? Scorpius, sei tu che ultimamente non mi lasci mai sola.” Ribatte, accelerando il passo.

Scorpius stringe maggiormente la presa sulla mano di Rose, attirandola a sé.

Lei lo fissa seriamente, infastidita.

Scherzavo, Rose. Sai che ti dico? Non me ne sono neanche accorto, in questi giorni.”

Lei si morde le labbra, sospirando.

Non voglio che tu mi veda come un peso. Io...”

Frena, ehi! Non sei un peso, stavo solo scherzando.” Mormora, baciandole la mano con le labbra fredde.

Lo so, ma... ho sempre paura di essere un fastidio per gli altri e...” Soffia, con gli occhi lucidi.

Rose. - La zittisce, portandole una mano sul viso. - Non sei un fastidio per me. E io non sono gli altri. Smetterei di fumare per tutta la vita, se significasse stare con te.”

Non riceve risposta, solo un viso pieno di efelidi che si nasconde nell'incavo del suo collo e due piccole braccia che lo stringono e lo fanno sentire la persona più preziosa del mondo.

 

 

 

 

 

A Rose viene la nausea, nel momento stesso in cui assiste allo scontro e un capogiro la costringe ad aggrapparsi spasmodicamente alla balaustra dello spalto. Un secondo, ed il corpo di Scorpius è steso esanime sul prato umido del campo da Quidditch, impregnato di ricordi dolorosi ma anche felici.

Madama Chips viene immediatamente chiamata e Rose è talmente sconvolta da non riuscire a muovere un muscolo, mentre osserva la scena ammutolita e immobile.

Poco dopo si riprende e corre a perdifiato verso l'infermeria, mentre il cuore le batte all'impazzata e una dolorosa stretta allo stomaco non la lascia andare fino al giorno dopo.

La neve cade in fiocchi leggeri attraverso le vetrate dell'infermeria, mentre Rose si avvicina alla tenda bianca che le hanno indicato. La mano le trema mentre la scosta.

É sempre bellissimo, anche se ha il viso tumefatto e una spalla immobilizzata.

Due occhi grigi socchiusi e appannati la guardano e Rose non può fare altro che abbandonarsi ad un fiume di lacrime cocenti.

Ehi.” Un sussurro roco, che basta a tramortirla.

Si avvicina lentamente al lettino su cui è steso Scorpius e gli fa una carezza delicata fra i capelli.

Vederlo in quelle condizioni le infligge una sofferenza tale che alle lacrime si aggiungono i singhiozzi.

Una mano calda avvolge la sua e una sensazione di benessere si propaga lungo le sue membra.

Sto bene, Rose.” Un altro sussurro, seguito da un piccolo colpo di tosse che le spezza il cuore, mentre si asciuga le lacrime.

Mi hai fatto morire di paura. Tu e le tue stupide acrobazie.” Bisbiglia, stringendogli la mano.

Se Riles mi avesse coperto, avrei segnato.” Si difende, disegnando con il pollice piccoli ghirigori sul suo palmo.

Rose resta in silenzio, sedendosi sullo sgabello davanti al letto.

Saresti potuto morire.” Osserva, con la voce rotta.

Ma poi non ci sarebbe nessuno pronto ad afferrarti ogni volta che sei tu, a cadere.” Ridacchia divertito, prima che una smorfia di dolore gli deformi il viso.

Rose sorride debolmente, sentendo lo stomaco rilassarsi. Sentendo ogni muscolo del corpo rilassarsi.

Hai dormito, Rose? Hai una faccia orribile.” La deride.

Lei distoglie lo sguardo, arrossendo.

Non mi volevano far entrare.” É solo un soffio, mentre si giustifica.

Lui smette di accarezzarle la mano e si fa serio, le prende il viso, girandola verso di lui per guardarla negli occhi, mentre si perde in quelle pozze grandi e calde, sincere, gentili, piene di pagliuzze dorate e umide di lacrime.

Ti amo, Rose.” Pronuncia con decisione, mentre lei sgrana le sue gemme e altre lacrime le coprono le gote.

 

 

 

 

 

 

 

“E quindi, tu e la nonna vi siete innamorati, vi siete diplomati, vi siete lasciati due volte, poi siete tornati insieme, vi siete sposati e poi sono nati mamma e gli zii?” Riassume sbrigativamente William.

Jasmine gli colpisce il braccio con un pugno.

“É una storia bellissima, nonno.” Sussurra, con le lacrime agli occhi.

“C'è una cosa che non mi spiego, però. - Si intromette Billie. - La nonna è sempre stata così spumeggiante, allegra, decisa. Non ha niente a che vedere con la ragazzina timorosa di cui ci hai parlato.” Obietta, grattandosi il mento.

Scorpius sorride debolmente, sospirando.

“Era solo una ragazzina, come dici tu. Era insicura, spaventata e non si sentiva amata. La sua timidezza l'aveva portata a farsi calpestare e sfruttare da chiunque e non credeva più che qualcuno potesse rispettarla ed essere gentile con lei. A volte, non credeva neppure di meritarselo, e sfogava il suo dolore prendendosela con il suo corpo.” Spiega semplicemente.

Jasmine piange apertamente, ora, mentre Billie si fa ancora più pensieroso.

“Quindi quando sei arrivato tu e finalmente si è sentita amata, è riuscita a tirare fuori il carattere e ad acquistare sicurezza?” Chiede ancora.

“Vorrei prendermi questo merito, ma il lavoro grosso l'ha fatto lei.” Scherza Scorpius, ridacchiando e con gli occhi colmi di amore.

Il telefono squilla e Jasmine, asciugandosi le lacrime, risponde.

“Papà è venuto a prenderci. Dobbiamo andare.” Annuncia tristemente.

“Ciao nonno, ci vediamo nei prossimi giorni. - Lo saluta William, abbracciandolo e sorridendogli. - Grazie ancora per la storia.” E si avvia verso la porta.

Jasmine resta in piedi a guardarlo e una lacrima solitaria le solca di nuovo il viso.

Le sue dita si intrecciano con le sue e quando si sporge a dargli un bacio, prima di andarsene, gli regala un ultimo sussurro.

"Tu l'hai salvata."

 

 

 

 

 

Al San Mungo tutti riposano, è notte fonda.

Le tende della camera dell'uomo sono aperte e lui può osservare le stelle luminose del firmamento.

Uno strano tepore gli inonda il cuore, mentre chiude gli occhi ed una sensazione di pace assoluta lo avvolge.

La macchina a cui è collegato produce strani rumori, ma lui non se ne cura e non si preoccupa di schiacciare il pulsante d'emergenza.

Un piccolo dolore al petto lo fa lamentare, ma poi, nel buio, gli appaiono due occhi grandi e caldi, sinceri, gentili, dolci, pieni di pagliuzze dorate e colmi di amore.

Anche lui li ama, quegli occhi. Più di ogni altra cosa.

Per cui chiude lentamente i suoi e aspetta di raggiungere la sua Rose, e di amarla per sempre.

Fino all'ultimo respiro.

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

 

Devo dire che poche volte mi sono ritrovata senza parole alla fine di una storia.

Rose e Scorpius sono una coppia che nell'arco di questi anni mi ha regalato tantissime emozioni e sogni.

So che per molti queste cose vengono ritenute sciocchezze, frivolezze, roba da ragazzine.

Ma, spesso e volentieri, non sono proprio i sogni a dare un senso alla nostra esistenza?

Spero, nel mio piccolo, di aver dato un mini contributo alla ship di Rose & Scorpius e di aiutare qualcun'altro a sognare come ho fatto io.

 

Gea

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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