Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Quattro Venti    05/10/2020    1 recensioni
"Le parole sciupano l’attimo.
Non dai loro vita. Le lasci lì, in punta di lingua, a galleggiare nel mare dei sottintesi. Tu non dici. Lui capirà."

I mosaici acquistano senso solo osservandoli da lontano; noi ci siamo baloccate a scegliere e ad assemblare delle tessere spaiate per puntare l’obbiettivo sul rapporto tra Aiolia e Shura, con l’occasionale comparsata del resto della compagnia cantante.
Cento momenti, cento esercizi di stile, cento variazioni sul tema. Una storia d’amicizia, odio, amore e reiterata imbecillità.
Perché sì, Odi et amo eccetera eccetera sarà anche il più abusato dei cliché; ma due cliché ci fanno ridere. Cento cliché ci commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando fra loro e celebrano una festa di ritrovamento (Umberto Eco, 1977).
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Capricorn Shura, Leo Aiolia
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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057. Anche i Santi mangiano fagioli


Prompt: Pranzo/ Fandom: Saint Seiya - post Hades / Autore:  Scorciacrape / Personaggi:  Aiolia, Shura, Death Mask / Quando: 1988




“Di cosa ti lamenti, fratello? Anche gli angeli mangiano fagioli.”
– Enzo Barboni, Anche gli angeli mangiano fagioli (1973) –





 
Prima di vederlo, sente: “L’accelerazione molecolare è un metodo più pratico e efficiente”, nel tono asciutto, tagliente, ch’è solo di Shura.
Per un momento, Aiolia s’illude discettino di fisica quantistica, segreti cosmici, o strategia militare; e si sorprende: avrebbe giurato che Mask parlasse soltanto di sbudellamenti e roba da mangiare, spesso senza fare distinzione – cosa dica ad Aphrodite, rimane un mistero precluso all’umana comprensione.
Svoltando alla colonna, si ricrede: Shura contempla gli avanzi fumanti della cena, mentre quell’altro armeggia con un guanto da cucina, una latta di fagioli, e un fuoco fatuo in punta di dita, a riscaldargli il pranzo.


Qualcuno di voi potrebbe, giustamente, farci notare che i fuochi fatui non riscaldano. Pertanto noi, sempre pronte all’improbabile (soprattutto quando l’improbabile è sommamente inutile), mettiamo le mani avanti con un argomento ab auctoritate, rinviandovi a quell’assai sobrio signore di Avido, Cavaliere Nero dell’Altare, in Lost Canvas – Gaiden, capp. 28-36 [:35]. Costui, dato che è per l’appunto un assai sobrio signore, si accende l’altrettanto sobrio sigaro col fuocherello fatuo in punta di dita. E se puote lui, perché non dovrebbe potere il nostro Maskuzzo? Non fa una piega.
Per il resto, rimaniamo impenitenti devote del cowboy-gourmet, che vuole e deve avere la sua parte. Anche se, come Maskuzzo, si sa cucinare.

Confermiamo che a volte ritornano e che questo non è il risultato di una
séance sfuggita di mano. Ci stiamo davvero rimanifestando. E pronunciamo in coro un solenne spero, promitto et iuro di tornare a farlo regolarmente, con la debita profusione di infiniti futuri del caso.
Vi diamo dunque appuntamento al lunedì. È un lunedì elastico, perché ogni giorno della settimana ambisce, neanche troppo segretamente, ad essere un lunedì – e qualche volta ci riesce.



   
 
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