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Autore: sallythecountess    05/10/2020    1 recensioni
Lia, Zoe e Mari sono tre ragazze nate e cresciute nel piccolo paesino di Playa del Monte. Migliori amiche storiche, hanno una cosa in comune: le estati a lavorare al bancone del Chaos. Cristallizzate in storie sbagliate e ormai morte, saranno in grado di affrontare i cambiamenti che la vita gli proporrà in dodici mesi speciali?
(Tratto dal testo)
"Sono tre anni che la aspetto, tre anni in cui non ho mai avuto nessun margine per sperare, eppure l’ho amata lo stesso. In silenzio, a distanza, contando fino a cinque ogni volta che mi concedevo di guardarla, per non sembrare il pazzo che sta ore a fissarla. Tre anni che mi tormento, analizzando ogni suo gesto e ogni parola, nella speranza che lei stia cercando di farmi capire qualcosa, ma allo stesso tempo con la paura di poter fare o dire troppo e dimostrarle il mio amore, rovinando l’affetto che ci lega. L’ho consolata quando stava male, ho sorriso quando lei era felice, anche se spesso stavo morendo dentro. Ho sopportato di vederla con un altro, ho anche sperato che tornassero insieme, solo perché volevo che lei fosse felice..."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo: confessioni e sogni
Quando i nostri due dolcissimi innamorati si svegliarono, il giorno dopo, non si accorsero subito che qualcosa era cambiato. Erano tanto felici, e passarono tutta la mattina a letto, chiacchierando, coccolandosi e leggendo insieme i commenti che aveva ricevuto la loro foto insieme. La notizia, ovviamente, era circolata con la velocità tipica del gossip e dunque ormai lo sapevano proprio tutti: dalla nonna ottantenne di Lia al suo dentista, dalla macellaia a Tony, che ovviamente non l’aveva presa bene.
Aveva provato a chiamarla per chiedere spiegazioni, ma Lia aveva solo sbuffato e messo via il telefono, affondando tra le braccia di Jin, mentre con le mani tormentava un suo ciuffo di capelli che gli cadeva sul collo.
“E insomma…ci amiamo, quindi?” gli aveva detto sorridendo all’improvviso e lui con un meraviglioso sorriso aveva risposto “…io ancora non ci credo, ma pare di sì…”.
“E posso chiederti da quanto tempo lo sai?” aggiunse Lia sussurrando e Jin si ricordò di avere una confessione da farle, così si alzò senza dire nulla, lasciando la sua fidanzata ad accoccolarsi con Don.
“Volevi sapere chi è la donna di cui mi ero innamorato tre anni fa quando ho lasciato Lindsay, no?”le disse porgendole un foglietto, e lei fissandolo con enormi occhi da bambina annuì e basta.
“Aprilo, avanti…” le disse piano, sorridendole in modo stupendo e lei lo fece e si portò una mano alla bocca per la sorpresa.
“Allora, mia amata adesso lo sai. Sai che sono innamorato di te vergognosamente da tre anni, dalla prima volta che ti ho vista in shorts e maglietta rossa accovacciata sul bancone del Chaos a fare le pulizie. Che ne pensi?” le disse, cercando di abbracciarla e Lia bisbigliò piano “veramente si è sbiadito lo scontrino e non si legge benissimo, ma lo avevo comunque immaginato…”
Jin le fece il solletico per un po’, ma non ebbe il coraggio di farle la stessa domanda, perché non voleva sapere da quanto tempo lei sapesse di amarlo, gli bastava che ne fosse certa. E lei sembrava molto sicura, ma quella sera la risposta alla sua domanda gli venne fornita involontariamente.
Erano rimasti da soli al Chaos, perché Zoe aveva appuntamento con Pablo, ed era un mercoledì sera molto tranquillo. Jin e Lia approfittavano della poca gente per scambiarsi qualche coccola e qualche bacio, ma poi entrò il nostro amico Tony decisamente alticcio e fece la sua scenata.
“Insomma adesso pubblichi addirittura le foto mentre vi baciate? Senza un minimo di rispetto per me?Che schifo, davvero…” le ruggì ferito a morte nell’orgoglio, ma Lia trattenne Jin e gli disse piano “Tony, per favore, vattene.”
“Oh non ci penso neanche. Tu adesso mi devi moltissime spiegazioni. Devi dirmi perché, cara gattina, dopo neanche due mesi dalla nostra rottura ti professi innamorata di un altro?”
“ Nulla di quello che potrei dirti ti piacerebbe, te lo garantisco. Quindi finiscila…”
“Da quanto tempo è nata questa cosa, si può sapere?” le ruggì furioso e Lia stringendosi nelle spalle rispose sospirando “Tanto Tony, veramente tanto. Non ne vado fiera, anzi se vuoi saperlo mi sono sempre sentita in colpa nei tuoi confronti per questo. Ho sempre cercato di soffocarla, l’ho rifiutata, ho allontanato lui, mi sono colpevolizzata in tutti i modi possibili, ma io lo amo da tantissimo…”
Jin le strinse fortissimo la mano, ma rimase a guardare quel bastardo come per incenerirlo, e Tony furioso ruggì “Dato che non sei in grado di dirmi la verità, te lo dico io da quanto tempo è: sono almeno due anni. Da quando hai iniziato a non venire più agli spettacoli, a rompermi i coglioni se dimenticavo di venirti a prendere, se bevevo troppo e se passavo la giornata a casa con i ragazzi. Da quando hai iniziato a scopare una volta ogni mille anni e sempre, totalmente, assente. Mi hai accusato mille volte di averti tradito, ma il fatto che non avessi mai voglia di stare con me non lo hai considerato…”
Il locale era vuoto, ma i pochi presenti finirono i loro cocktail e uscirono perché non volevano assistere a quella scena e Lia si sentì in colpa da morire.
“Dimmi una data Lia. Una data, così io posso farmene una ragione e capire quanto puttana tu sia, e non mi vedrai più…”
“E’ un anno e mezzo.” Confessò Lia, fissando Jin con tantissima tenerezza.
 “Dalla notte in cui abbiamo pianto insieme. Lì ho iniziato a pensare che non fossimo solo amici, perché stavo troppo bene tra le sue braccia. E poi purtroppo sono iniziati i sogni e mi stravolgevano totalmente ogni volta. Quindi ti chiedo scusa Tony, ma io mi sono involontariamente innamorata, da parecchio tempo ormai...” aggiunse seria, e Jin sorrise in modo splendido, ma Tony scosse solo la testa.
“Vedi? Non ci ero andato poi troppo lontano. Sei stata con me un anno e mezzo desiderando lui…è disgustoso” ruggì Tony ferito, ma poi aggiunse  “ma io lo sapevo, eh. Sapevo che lui avrebbe fatto di tutto per separarti da me, peccato che mi fidassi di noi. E non hai neanche capito che ti facevo vestire in quel modo di proposito, perché mi era chiaro che ti volessi fare questo cinese, e te lo avrei anche lasciato fare, se fossi stata onesta. Solo che le donne come te non sanno cosa significhi essere oneste…”
“Ok, adesso vattene…” ruggì Jin furioso, perché davvero ne aveva abbastanza di quel discorso vergognoso, ma Tony lo minacciò di “chiamare due amici e devastargli il locale” e per qualche minuto Lia ebbe davvero paura che potessero arrivare alle mani.
“Te lo ripeto: ho le telecamere. Quindi chiama gli amici, devasta il locale, ed io finalmente potrò mandarti in galera e risolvere tanti problemi…”   
“Sei un coniglio. Non hai neanche le palle di venire fuori ad affrontarmi. Continui a dire questa stronzata delle telecamere, ma un uomo vero non avrebbe nessun problema ad affrontarmi…”
Gli rispose Tony ridacchiando, e Jin gli disse che avrebbe tranquillamente discusso fuori con lui, ma Lia lo trattenne e lo supplicò di non farlo, stringendosi forte contro il suo petto. Fu una scena estremamente penosa da vedere per Tony, che non la vedeva così dolce da tantissimo.  
“Avevamo tutto, Lia. Tutto, eravamo perfetti, ma tu hai iniziato a rovinare tutto con le tue mille pretese e mi hai davvero deluso, perché pensavo mi amassi…” le disse, feritissimo ma lei gli rispose rigidissima che doveva semplicemente andarsene e lui riprese a darle della puttana.
“Sì, quindi fammi capire: tu puoi stare con una donna per anni, senza mai prestarle attenzione, senza darle affetto, anzi dandola totalmente per scontato.  Pretendendo, però, sempre tutto il suo tempo, pur dimenticandola costantemente. Puoi costringerla a indossare gli abiti che ti piacciono, a pagarti ogni cosa, a comportarsi in un certo modo, ma se lei si allontana, giustamente, è una puttana? Mi sembra corretto…” ruggì Jin cercando di proteggerla, ma Tony scosse solo la testa e le disse ferito “addio gattina. Io ti ho amato, comunque…” facendola sbuffare.
“Chiudiamo Lali, ne abbiamo avuto abbastanza per oggi…” le disse Jin serissimo e silenzioso, ma Lia gli prese piano la mano e sussurrò “sei deluso?” facendolo solo sorridere.
“Io? Sono l’uomo più felice del mondo perché ho il tuo cuore…” le sussurrò dolcemente, ma poi le chiese all’orecchio di raccontargli che sogni aveva fatto su di lui e Lia rise.
“Il primo è stato innocente, giuro” rispose ridacchiando e Jin, che stava guidando, le chiese di spiegarsi meglio.
“Eravamo insieme in strada sotto la pioggia e tu mi tenevi per mano. Poi mi salutavi ed io restavo completamente da sola al buio e chiamavo il tuo nome per ore…” confessò dolcemente e Jin le prese forte la mano.
“Poi…sono iniziati quelli più compromettenti. Sognavo di stare con te, di fare l’amore e persino di aspettare un bambino…”sussurrò piano e lui impazzì dalla gioia e le disse piano “…adesso mi racconti nei dettagli questi sogni…”
Così finirono a parlare delle sue fantasie e Jin pensò solo “hai capito la mia dolcissima e timidissima fidanzatina!” ma non disse nulla e assecondò i suoi desideri, perdendosi nella pelle della sua amata per ore. Solo dopo moltissimo tempo le sussurrò piano “…il mio unico desiderio nella vita è di realizzare questi tuoi sogni il prima possibile, piccola…” facendola sorridere.
Nota:
Ciao a tutti, scusatemi per il ritardo. Allora vi sono piaciuti questi due o pensate che Lia sia in torto con Tony? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
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