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Autore: Baldr    05/10/2020    2 recensioni
Lucifer è tornato all'Inferno, Chloe deve ricostruire la sua vita appena andata in pezzi, Michael decide di scendere sulla Terra per smascherare il gemello.
Long legata alla quinta stagione, inizia due mesi prima della stessa, il giorno dopo che Lucifer è tornato all'Inferno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Kamar




Il cerchio si era chiuso. Finalmente lui e Asmodeus erano l'uno di fronte all'altro. Il demone non era solo, ma quegli altri due demoni inferiori non lo preoccupavano.
Lucifer sorrise maligno. «Devo riconoscere che sei stato abile, ma questa cosa di riunire più anime in una sola stanza ed evitare di punirle per sfruttare i loro ricordi a proprio uso e consumo deve finire. Ah, e per quanto riguarda te...» commentò spostando le iridi su Ravekeen, «sei licenziata. Per quanto gli abiti con cui ti presentavi a lavoro mi intrigassero, sono stanco delle tue menzogne» ringhiò, mentre i suoi occhi baluginavano di scarlatto livore.
Ravekeen sorrise beffarda. «Facciamo che mi licenzio io. Sei troppo sensibile per essere il mio capo, così legato agli umani...» rispose, gettandosi all'attacco, sguainando un pugnale in acciaio demoniaco.
L'altro demone si fece avanti a sua volta. Lucifer piegò il busto all'indietro, schivando la donna, raddrizzò il torso e deviò il braccio armato dell'uomo, colpendolo poi alla nuca, mandandolo al tappeto.
Fece qualche passo verso Asmodeus e sorrise divertito. «Vedi, c'è una cosa che non hai preso in considerazione» gli disse.
L'altro inclinò la testa verso una spalla, apparentemente curioso. «Cosa?»
«Io» esordì Lucifer, «sono il Re dell'Inferno» recitò con un sorriso feroce sulle labbra, alzando una mano. I due demoni minori si immobilizzarono all'istante. «Tutto quello che appartiene all'Underworld, è sotto il mio controllo.» Mosse la mano, come a cancellare una lavagna e la stanza attorno a sé si sgretolò e volò via e al suo posto rimase...
Il suo attico di Los Angeles?
Lucifer aggrottò la fronte.
«E tu hai dimenticato che sei stato via per molto, molto tempo. Alcune cose sono cambiate» disse Asmodeus, in piedi davanti al bancone del bar. «Ci ha richiesto molti sforzi, molta fatica, ma alla fine ce l'abbiamo fatta e abbiamo creato la stanza perfetta per lei, una stanza dove tu, mio caro Lucifer, non hai potere. Questa cella, non è più l'Underworld. Devo ringraziare la scenografica rivolta di Dromos. Mentre lui attirava completamente la tua attenzione, un gruppo di miei fedelissimi è andato sulla Terra, ma non a Los Angeles. Sono andati dove potevamo recuperare il necessario per rendere questa cella immune ai tuoi poteri. Adatta per lei, appunto. E per te» spiegò, sorridendo beffardo.
Lucifer aggrottò la fronte, preso da un improvviso dubbio. «Lei?»
Il sorriso di Asmodeus si allargò, scoprendo la dentatura ferina. Il campanello dell'ascensore suonò, le porte si aprirono e Lucifer schiuse le labbra incredulo, scuotendo il capo.
«No... Non puoi essere finita qui... Detective...» mormorò, mentre sentiva un macigno all'altezza del petto. Chloe era morta ed era finita all'Inferno. Avrebbe dovuto esserne felice, avrebbe potuto vederla per l'eternità, ma la realtà delle cose era che si sentiva malissimo, anche perché il suo compito era punire i cattivi.
«Tu non sei malvagia... non puoi essere qui.» Non poteva essere vero. Lucifer sorrise e guardò Asmodeus. «Tutto questo è un trucco, non mi freghi.»
«Lucifer... sei tu?» La voce di Chloe gli accarezzò l'udito e il Diavolo si voltò a guardarla, la lasciò avvicinare e socchiuse gli occhi sentendo il tocco della sua mano sulla guancia, rilassandosi.
Lei sorrise e scoppiò a piangere. «Sei proprio tu...»
Samael sospirò, sollevò una mano e prese il polso della donna tra le dita, con il dolore che gli dilaniava il cuore. «Ma tu, non sei tu...» Era triste da ammettere, ma non poteva essere lei e una parte di lui era sollevato nel saperla viva.
«Dopo che te ne sei andato... Non mi sentivo più io. Ho fatto cose... terribili» mormorò lei, chinando il viso e portandosi la mano libera al volto. «Un ladro è entrato in casa, di notte. Ha... fatto del male a Trixie. L'ho ucciso ma lei... lei non ce l'ha fatta» raccontò affranta.
Il volto di Lucifer divenne una maschera di dolore e rabbia. Quella storia era plausibile. «Troverò l'anima di quel ladro e ti giuro che passerà l'eternità urlando di dolore!» ringhiò, digrignando i denti. Inspirò, per calmarsi, le prese le mani. «Ma... hai fatto quello che dovevi fare. La tua anima non deve essere qui... Chi ha fatto del male a... Trixie...» era la prima volta che la chiamava per nome e gli fece male, perché non l'avrebbe potuto fare mai più con lei. La piccola monella era destinata alla Città d'Argento.

Chloe scosse il capo. «Non potevo più vivere, Lucifer... prima mi hai abbandonato tu, poi Trixie...» spiegò con gli occhi arrossati dal pianto.
Lucifer la guardò afflitto, schiuse le labbra, incapace per un istante di articolare una sola parola. «Oh... Chloe... che cosa hai fatto?» disse devastato da quelle parole. Una suicida. I loro loop erano tremendi, infinite ripetizioni del dolore che li aveva portati alla morte. L'abbracciò, stringendo le labbra, chiudendo gli occhi. Forse era l'ultima volta che poteva farlo, prima di essere costretto a punirla.
«Tu... mi hai abbandonato...» singhiozzò lei sul suo petto.
«Ho dovuto. Per proteggere te la tua progenie...» rispose lui, accarezzandole i capelli. Trattenne il fiato, quando la lama gli affondò tra le costole. Mise le mani sulle spalle di Chloe e la scostò, abbassando lo sguardo sul pugnale demoniaco che lei gli stava affondando nel torace. Alzò lo sguardo incredulo su di lei.
«Tu mi hai abbandonato!» disse lei con rabbia, vomitandogli addossò il suo disprezzo e una serie di fendenti, alcuni dei quali lo colpirono.
Il Diavolo si portò la mano dietro la schiena, sotto la giacca del completo, ed estrasse il kukri che Maalik gli aveva dato. Il contrattacco prese di sorpresa la detective lasciandole sfuggire il pugnale di mano.
Istintivamente, Lucifer caricò il colpo che avrebbe finito l'avversario, ma fermò la lama prima che colpisse la gola di Chloe. Non poteva colpirla. Non lei... Arricciò le labbra in un'espressione di rabbia. «Tu non sei lei!» ringhiò, caricando nuovamente il colpo ma, prima che esso colpisse la detective, una lama trapassò Lucifer, colpendolo alle spalle, fuoriuscendo da sotto la clavicola sinistra.
«Morirai senza sapere se era veramente lei» disse Asmodeus, guardandolo cadere sul pavimento. Estrasse dalla tasca un fazzoletto e lo usò per pulire la lama d'acciaio demoniaco con cui aveva colpito Lucifer, una lama dritta, stretta, ben differente da quelle arcuate dei pugnali. Quello era più simile a uno stiletto.
Il sole stava tramontando fuori dalla finestra, il cielo pareva in fiamme, mentre Chloe si mise a cavalcioni sul corpo di Lucifer, troppo debole per difendersi.
«La pagherai per tutto il male che mi hai fatto» soffiò inviperita.
Lucifer la guardò afflitto. Avrebbe voluto fare una battuta di spirito, visto che quella posizione avrebbe dovuto dargli diverse idee a livello erotico. «Mi dispiace...» Fu l'unica cosa che riuscì a dire, prima che il sole entrasse dalla finestra, centrando in pieno Asmodeus. Un getto di plasma incandescente, travolse Chloe, strappandola dal Diavolo e scagliandola contro la parete.Lucifer guardò l'essere infuocato avvicinarsi, le fiamme che lo avvolgevano si affievolirono sino a rivelare...
«Maalik? E tutta la storia di rimanere al tuo posto?» commentò, appoggiando la testa al freddo pavimento, esausto per le ferite.
L'attico attorno a lui si dissolse, lasciando il posto a una cella buia, con un grosso buco sul soffitto scioltosi per il calore. La cenere entrava leggera, vorticando nella lieve brezza.
Il fratello gli si inginocchiò accanto e gli infilò le dita nelle ferite. Il calore fu così intenso da costringere Lucifer a inarcarsi sulla schiena e urlare, ma così facendo gli cauterizzo la parte offesa, bloccando l'emorragia.
«Se non fossi riuscito a fermarli, loro sarebbero fuggiti e io avrei fallito il mio compito» rispose Maalik, con quel tono baritonale che riverberava nel petto.
«Brutto figlio di... Mamma...» commentò Lucifer, girandosi su un fianco, sorridendo divertito. Il sorriso si spense nell'istante in cui vide i resti di...
«Chloe...» mormorò, trascinandosi a gattoni verso la donna. Dove trovò la forza per farlo, non lo sapeva nemmeno lui, anche se era certo che Linda avrebbe avuto la risposta.
Le posò una mano sulla spalla e girò il corpo carbonizzato verso di sé e alzò gli occhi al cielo, sollevato, nel vedere quelle iridi di zaffiro fissare il nulla.
«Tutto a posto, fratello?» chiese Maalik.
Lucifer, si mise a sedere sui talloni, sollevò un angolo delle labbra e sbuffò di sdegno. «Insomma... Mi sono fatto fregare come un idiota. Forse è vero che a stare con gli umani mi sono rammollito...»
Maalik lo raggiunge e gli mise una mano sulla spalla. «L'affetto, fratello, non rende mai deboli.»
«Ma ci può ferire... Siamo noi a permettere che le persone abbiano potere su di noi...» rispose lui.
Il fratello gli si inginocchio di fianco. «E che sensazione dà? Com'è permettere a qualcuno di entrare dentro di noi, fino ad avere persino potere di influenzarci?»
Lucifer chinò il capo e si posò una mano sul petto, riflettendo per un lungo istante, poi sorrise. «È una sensazione tale, che non vi rinuncerei per nulla al mondo.»

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Tutto era tornato alla normalità. Niente celle multiple per le anime, niente demoni scontenti. Le ferite erano guarite, Maalik continuava ad ardere all'ingresso dell'Inferno, rovesciando su di esso quintali di cenere, gli zabanyya lo sorvegliavano dall'interno, visto che come anime non potevano abbandonarlo.
Aveva dato disposizioni ai suoi sudditi. Dovevano interrogare ogni anima che avesse conosciuto Chloe Decker, sia quelle presenti che quelle che dovevano ancora arrivare all'Inferno. Voleva essere sicuro che stesse bene, esserle vicino e quello era l'unico modo che aveva. Non l'avrebbe mai abbandonata.

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Ed eccolo, l'ultimo capitolo di questa long, che arriva a mettere in pari anche la trama di Lucifer con l'inizio della quinta stagione.
Visto che era l'ultimo, anticipo l'upload a ora.
Grazie a tutti quelli che hanno seguito la storia, un ringraziamento speciale a chi l'ha recensita.
Grazie a tutti i lettori.
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Per chi fosse interessato, può passare a trovarmi presso il mio gruppo su facebook:
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Daniela

 

   
 
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