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Autore: Haibara Stark    19/08/2009    2 recensioni
-Sono contenta che sia venuto signor Potter. In un primo momento non ci speravo- -In un primo momento non pensavo di venire- Ad un anno dalla scomparsa del Signore Oscuro,Harry,ormai auror,incontra una donna che pare saper molte cose su di lui ed i suoi amici.Chi è costei?E perchè afferma che i ricordi che Piton gli ha lasciato non sono reali?
NDA questa storia è la ristesura di 'Youth' che verrà presto cancellata.
Genere: Romantico, Triste, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Scorpions
The half blood prince’s legend


Cara Heather,

Se stai leggendo questa lettera significa che sono morto.
Ti sono molto grato di aver tenuto fede alla promessa;sarebbe stato solo una perdita di tempo per te e per gli altri.
Avrai certo capito  cosa contiene il libro che ti ho fatto recapitare.Ho ritenuto giusto che  le risposte che tu e Severus avete cercato per tanto tempo vi fossero finalmente date.
Leggendolo capirai che ve lo ho tenuto nascosto solo ed esclusivamente per il vostro bene.

Bene!Non vedo perché dovrei rubarti altro del tuo prezioso tempo!
Sorridi sempre bambina mia e non lasciarti scoraggiare dalla vita.

Con affetto,


Albus Percival Wulfric Brian Silente



* * *


Harry si svegliò di soprassalto.
Sapeva di aver sognato,ma non ricordava cosa.
Accanto lui,Ginny dormiva beatamente,ignara dell’irrequietezza del fidanzato.
Il prescelto rimase a fissare il soffitto,col respiro affannato,maledicendosi per il non ricordare l’incubo che aveva avuto.
Si,perché era di un incubo che si trattava.
Arresosi,si alzò lentamente,cercando di non svegliare l’amata.
Sbirciò l’orologio. Erano le quattro del mattino.
Fra due ore esatte si sarebbe dovuto recare al lavoro e l’idea che avrebbe potuto dormire ancora lo sfiorò.
Ma sarebbe stato inutile anche solo tentare. Non si sarebbe addormentato. Almeno che non ricordasse ciò che lo aveva turbato.
Sbuffò.
A volte avrebbe voluto essere diverso. Chiunque altro si sarebbe voltato nel letto e ricominciato a dormire.

Scese in cucina e si preparò un caffè.
Ormai era sveglio. Tanto valeva prepararsi per il Ministero.


* * *


Quel silenzio la infastidiva.
Da quando era successo quel fatto tutti la trattavano con i guanti.
A quanto pare non sapevano con chi avevano a che fare.
Eppure non era diventata il capo per caso,per uno stupido capriccio del destino.
Se l’era meritato quel posto,anche se in realtà non lo aveva mai voluto.
Era stato lui a cederglielo.

Se lo meritava davvero?

Quella domanda punzecchiava i sui pensieri da diciotto anni a questa parte.

Si.Se lo meritava. Perché lui aveva fiducia in lei. Perché lui l’aveva scelta. Perché lui era il capo.

Lui.
Solo pensarlo gli dava i brividi.
La tristezza non l’aveva ancora abbandonata.
La disperazione non l’aveva abbandonata.

Ebbene si. La conoscevano bene. Se no non l’avrebbero trattata con i guanti. Non avrebbero avuto alcun riguardo verso di lei. Eppure eccoli li. Che nonostante fosse passato un anno continuavano a metterla su un piedistallo.

Perché lei era il capo. Perché lei era una compagna. Perché lei era un’amica.

E si sentiva sola…….


* * *

-Ehi Harry,qualcosa non va? Sembra tu non abbia dormito-

Il ragazzo posò gli  occhi verdi sull’amico.
Ron era entrato da poco nel giro degli auror dopo aver lavorato per un po’ di tempo ai tiri vispi Weasley insieme a George. Quando ricevette la notizia che avrebbe fatto parte del suo stesso Ufficio, Harry si sentì felice come un bambino. Finalmente Ron avrebbe avuto la rivincita contro tutti quelli che dicevano che non ce l'avrebbe mai fatta.

- E’ tutto apposto.Mi sono solo svegliato presto-
-Beh,la prossima volta non lo fare:hai una faccia!-
-Grazie Ron,me ne ricorderò-  Rispose sardonico.

Stavano camminando uno affianco all’altro nelle vie di Londra.
Era l’ora di punta e una miriade di babbani gli sfrecciavano accanto correndo da una parte all’altra.
Lo stomaco di Harry brontolava insistentemente.

-Dove ha detto che l’avremmo trovata quella donna?-
-Al Notorium Bar. Mi chiedo perché abbia scelto un locale babbano così isolato-
-Io veramente mi stavo chiedendo cosa voglia questa donna da te. Non sarà mica una Mangiamorte pazzoide che vuole farti fuori,vero?-
-No,non credo. Avrebbe scelto un posto molto più affollato-
-Giusta osservazione-

A mano a mano che camminavano si allontanavano dalla cosiddetta civiltà e si avvicinavano al borgo.

Finalmente si trovarono davanti un’insegna luminosa verde con su scritto ‘’Notorium Bar ’’.
Ron spalancò la porta.
Dentro,seduti ai tavoli o al bancone,vi era poca gente solitaria.
Le luci soffuse rendevano l’atmosfera tesa e macabra.
I due auror si scambiarono uno sguardo perplesso ed entrarono.

Andarono a sedersi al banco.

-Buon pomeriggio!-
Esordì solare una barista dai capelli color cenere.
-Cosa desiderate,signori?-
-Salve,avevamo appuntamento con una donna. Il suo nome è Heather Petersen…-
-Oh! Allora voi dovete essere i signori Potter e Weasley.E’ quella signora la-
Squittì la donna,indicando un punto particolarmente luminoso della sala.

-Come faceva a sapere che ci sarei stato anch’io?-
Chiese Ron mentre si avvicinavano al tavolo.
-Non lo so. Ma penso che lo scopriremo presto-

La donna alzò lo sguardo su di loro,sentendoli arrivare.

Aveva gli occhi color nocciola e i capelli rossi,che le ricadevano a boccoli sul mantello da viaggio.
Fissò lo sguardo su Harry,come se avesse visto un fantasma.
Poi si alzò e gli tese la mano.

-Sono contenta che sia venuto signor Potter. In un primo momento non ci speravo-
-In un primo momento non pensavo di venire-
Le strinse la mano. Lei sorrise leggermente.
-Il signor Ronald Weasley! Sapevo che sarebbe venuto anche lei. Sono felice di fare la vostra conoscenza-

Con un gesto,li invitò a sedersi.
-Perché ha voluto vedermi signora Petersen?-
-Signorina,prego-

Harry non poté non notare il tono con cui marcò la parola ‘signorina’.

-Ho voluto vedervi per darvi questo-

Tirò fuori dal mantello una provetta contenente un liquido argenteo.
Ricordi.
Sulla superficie di vetro vi era applicato un adesivo.

L’auror allungò una mano per prenderla,ma la donna la ritrasse.

-Che fretta! Non è curioso di saper di cosa si tratta?-

Harry sbatté le palpebre,sorpreso dal gesto.

-Certo che voglio saperlo-
Rispose ricomponendosi.
Lei sorrise compiaciuta.

-So che lei ha visto i ricordi del professor Severus Piton dopo la sua morte-

L’auror si sentì inchiodare sulla sedia.
Ron,al suo fianco,lo guardò stupito.

-Cosa le fa pensare che sia così?-

Heather rise brevemente.

-Beh,perché me l’ ha detto lui-

Sgranò gli occhi verdi.

-E come il defunto professor Piton le avrebbe detto che mi ha lasciato i suoi ricordi?-

La donna si chinò verso di loro,poggiando le mani sul tavolo.
Ad Harry sembrò in una maniera impressionante Piton.
Scacciò quel pensiero.

-Il professor Piton sapeva che sarebbe morto in battaglia. Ed era sua intenzione lasciarti i suoi ricordi. Per questo motivo abbiamo dovuto modificarli –
-Modificarne i ricordi? Ma questo è impossibile! Non si possono alterare in maniera così perfetta i ricordi di una persona-
Intervenne il rosso.
-Vedo che l’influenza della signorina Granger da i suoi frutti…-
Ron divenne purpureo fino alla punta delle orecchie.
Come mai quella donna sapeva così tante cose su di loro?
-Ha detto ‘abbiamo dovuto ’.A chi si riferiva?- Continuò Harry.
- E’ per questo che le ho portato i veri  ricordi di Severus. Io non posso dirvelo. Ma trovo ingiusto che vi facciate un idea sbagliata su di lui..-
- Un’idea sbagliata?!- Tuonò Harry –Severus Piton è la più grande persona che abbia mai conosciuto e…-
-Oh,lei mi fraintende- Lo interruppe – E’ stato davvero il grand’uomo che lei dice. Ma non sa quanto-
Così dicendo,si alzò e tese la boccetta all’auror.
Questa volta poté vedere distintamente il nome  ‘’Heather’’ sull’etichetta,scritta in quella grafia perfetta ed inconfondibile.
-Badi signor Potter: rivoglio indietro questi ricordi quando avrà finito-
Fece per andarsene,poi si fermò.
-Dimenticavo:in quella boccetta ci sono anche i miei ricordi. Ho pensato potessero interessarle-
E così dicendo,uscì dal locale facendo svolazzare il nero mantello da viaggio come avrebbe fatto Piton.

Harry rimase seduto,a guardare la provetta che teneva in mano.


* * *

-L’hai fatto alla fine-
Heather si fermò due passi avanti all’uomo che le aveva parlato.
-Si. Ho mentito così tante volte a Lily. Non potevo permettere che anche Harry credesse alle menzogne che abbiamo creato-
-Se sapevi che avresti detto la verità a Potter perché hai aiutato Severus a scordarsi di noi?-
Lei sorrise,continuando a camminare.
-Non si è scordato di noi-




* * *

-Cosa hai intenzione di fare?-

Ginny stava  in piedi,accanto a lui,che si trovava seduto nella loro cucina.
Continuava a girarsi la provetta tra le mani.

-Non lo so ancora-
-Quindi non hai pensato di correre ad Hogwarts per usare il pensatoio?-
Alzò lo sguardo su di lei.
- L’idea c’è stata,ma non sono sicuro di volerli vedere-
-Fai quello che ritieni giusto-
Gli diede un bacio sulla fronte e si congedò.

E’ stato davvero il grand’uomo che lei dice. Ma non sa quanto.


* * *

-Potter! A cosa dobbiamo la sua visita?-

L’auror rimase piacevolmente sorpreso nel vedere che la McGranitt non cambiava mai.

-Volevo chiederle se posso usare il pensatoio-

La preside lo guardò,indagatrice.

-Certamente. Non vedo perché dovrei negarglielo-
Harry le sorrise soddisfatto.
La professoressa lo scortò fino in presidenza.

La nostalgia lo colse improvvisamente.

- Harry!Ma che piacere vederti! A cosa dobbiamo questa visita?-
Il volto sorridente di Albus Silente lo stava accogliendo dal quadro dietro alla scrivania.
L’ex Grifondoro non poté non ricambiare quel caloroso sorriso.
Poi il suo sguardo si spostò su un altro quadro,affisso accanto a quello di Silente.
-Salve professor Piton –
L’uomo dai capelli unti e la pelle cerea lo guardò con disappunto.
-Potter,non hai ancora risposto alla domanda. Cosa dobbiamo ringraziare per questa tua visita-
Disse astioso.
-Questo- Rispose l’auror scotendo appena il contenitore di ricordi.
Il nero professore arcuò un sopracciglio.
-Una donna dice che questi sono i suoi veri ricordi. Una certa Heather Petersen –
-Che sciocchezze! Non ho mai sentito questo nome in vita mia-
Ma Silente non sembrava d’accordo.
-Che cosa aspetti allora?Vai vai,usa il pensatoio!-
Harry annuì e si diresse verso il bacile di pietra ornato di rune.
Stappò la boccetta e versò con un colpo di polso tutto il contenuto,che iniziò a vorticare.
Senza badare alle proteste del professore di pozioni,vi immerse il volto.

  
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