Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: LadyHeather83    06/10/2020    2 recensioni
Marinette: divisa tra i sentimenti che prova per Adrien e quelli che stanno nascendo per Chat Noir.
ESTRATTO CAP. 1
“Non è che sei un bell’ esempio se Lady Bug ti continua a dire di no” Lo prese in giro divertita.
“Però ho avuto il coraggio di dichiararmi” La canzonò.
“Sei sicuro di averglielo chiesto veramente, cioè, non è che pensava che scherzassi? Se io avessi ricevuto svariati no da una persona che mi piace, avrei il morale a terra”
“L’importante è non darlo a vedere, prima o poi si accorgerà di me e quando verrà il giorno, staremo insieme per sempre” Disse fiero tornando accanto a lei con un solo balzo.
“E anche se riuscissi a farla innamorare di te? Cosa succederebbe? Hai pensato nel caso andasse male che ne sarebbe della vostra partnership? Se si hanno dei dissapori si rischia di non lavorare bene. Per non parlare delle vostre identità, a quel punto dovreste svelarle, non sarebbe brutto se ti accorgessi che non è la persona che credevi?”
Chat Noir sbuffò, Marinette aveva perfettamente ragione, tranne per l’ultima domanda.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ensemble contre le monde'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BEST FRIENDS

*

Capitolo 4 – Incontri serali

*

Era quasi metà ottobre, ma l’autunno sembrava regalare ancora qualche giornata calda.

Molti parigini giravano per le strade della capitale, indossando abiti puramente estivi, che venivamo puntualmente coperti dopo le ore 16.00, oppure se il cielo si annuvolava e il sole scompariva.

Strana stagione.

Marinette attraversò il parco dopo scuola per dirigersi a casa.

Quel pomeriggio aveva molti compiti da fare e studiare, anche se era venerdì, sarebbe stato meglio mettersi alla pari subito, in modo da avere il sabato e domenica libero, e dedicarsi alla sua vita da adolescente.

Anche se sapeva che non sarebbe andata da nessuna parte, metà della sua classe e di conseguenza i suoi amici più stretti, avevano contratto la mononucleosi.

Chiedere ad Adrien di uscire era totalmente fuori discussione, probabilmente suo padre non lo avrebbe permesso, e poi se lo avrebbe considerato un appuntamento, lo avrebbe accettato?

Chiederlo a Chloè, sarebbe stato come darsi la zappa sui piedi da sola.

Ripiegare su Max? Anche no, avrebbero giocato tutta la sera con l’ultimo videogioco inventato da lui, non che le fosse dispiaciuto, ma non era dell’umore adatto.

Meglio ripiegare su dei progettini lasciati in sospeso, aveva ancora molti carta modelli a cui dare una forma concreta.

Probabilmente avrebbe passato l’intera giornata di sabato nel grande magazzino dedicato alle stoffe, pizzi, merletti, bottoni e perline, a cercare quelle più adatte alla realizzazione degli abiti e gioielli.

Passò davanti ad un nuovo cartellone pubblicitario che ritraeva Adrien, con un nuovo capo disegnato da padre “Ah com’è bello” sospirò, facendo comparire nei suoi occhi dei cuoricini rosa.

“Dici a me?” Chiese una voce dietro di lei facendole strabuzzare gli occhi, riconoscendola, destandola da quel sogno.

“V-veramente al vestito, si dicevo al vestito” Balbettò imbarazzata.

“Non è uno dei miei preferiti, il modello di punta verrà rivelato tra qualche settimana” Confessò Adrien calciando lontano un sasso.

“Capisco…me lo farai v-vedere?” Chiese sorridendo “In foto si intende” Aggiunse.

“Certamente, anche dal vivo se vuoi, anzi sai che facciamo? Chiederò a mio padre se ti posso portare alla sua casa di moda” Le sorrise sghembo.

Ahhhh! D-dici sul serio?” Chiese meravigliata saltandogli al collo baciandolo sulla guancia.

Un gesto che mise in imbarazzo il giovane facendolo arrossire, e comunque sempre meno di Marinette che si scusò subito per la figuraccia che aveva appena fatto.

“Si, e credo che un giorno ti prenderà a lavorare con lui, metterò una buona parola, se mi concederà un appuntamento”.

Marinette rise di gusto “Vuoi forse farmi credere che per parlare con tuo padre hai bisogno di prendere un appuntamento?”

“Si” Si rabbuiò “…è sempre impegnato, e anche per dirgli che ho vinto una stupida gara di scherma, devo aspettare” Gli mostrò la medaglia d’oro che portava al collo.

“Sei stato grande Adrien” L’abbracciò d’istinto, scusandosi ancora per essergli saltata al collo pochi secondi prima.

“Tranquilla, tranquilla. Sono contento che almeno tu l’apprezzi”

“Ma a proposito, mi stavi seguendo?” Chiese assottigliando gli occhi.

“Ah ah, no no, stavo passando di qua e ti ho vista, ho fermato la macchina solo per salutarti” Spiegò mettendo le mani avanti “…e forse è meglio che vada, ci vediamo lunedì” La salutò con la mano.

“Ciao Adrien, e congratulazioni ancora per la vittoria”.

*

Marinette diede un’ultima occhiata alla chat di gruppo, per vedere se ci fossero delle novità, ma tutto taceva.

I suoi compagni erano si, in via di guarigione dall’epidemia di mononucleosi, ma meglio che rimanessero a casa un altro po' di giorni, in via precauzionale, lunedì sarebbero rientrati tutti.

Marinette, vedo che non hai ancora baciato nessuno” La schernì Chloè prendendola in giro con aria superiore, quella mattina a scuola.

La classe era stata decimata e gli unici presenti alle lezioni quotidiane erano lei, Adrien, Chloè, Alix e Max.

“La stessa cosa vale anche per te! Persino Sabrina è assente, questo vuol dire che ha una vita più interessante della tua” Incalzò la mora.

“Io non mi metto a baciare chi capita” Cinguettò portando il mento in alto la bionda.

“Ma lo sapete che la mononucleosi non si trasmette solo baciando?” Affermò Max, il secchione, aggiustandosi gli occhiali da vista.

“Sta zitto” Lo rimproverarono le ragazze.

*

Aprì la botola della sua camera per uscire, avrebbe finito di disegnare sotto il cielo ricoperto di stelle, magari avrebbe avuto l’ispirazione giusta per l’abito della recita natalizia di Adrien, mancava solo il suo all’appello.

Avrebbe recitato la parte del mago, quindi qualcosa sullo stile “Merlino”, sarebbe stato azzeccato, ma non doveva essere il solito outfit dozzinale che si può tranquillamente trovare appeso sulle arelle dei grandi magazzini, doveva essere speciale, unico.

Quatto quatto, e senza fare rumore, il gatto nero scese dietro le sue spalle, e solo il movimento dell’aria, fece voltare di scatto la ragazza, che fu colta di sorpresa.

Ahhhh” Urlò Marinette cascando dallo sdraio “Tu sei matto, un giorno di questi mi farai venire un infarto!” Gli sbraitò abbassando la voce.

Marinette tutto apposto?” Chiese Sabine dalla cucina avendo sentito urlare la figlia.

“Si mamma, mi sono schiacciata un dito, ma sto bene”.

“Dimmi se ti serve del ghiaccio”

“Mi è già passato”

“Va bene”

“Scusami” Disse Chat Noir facendo spallucce.

“Comunque sono contenta che sei ritornato, non mi andava di stare sola stasera”.

“In realtà non pensavo di trovarti, ti facevo a divertirti come ogni ragazza della tua età”

Macchè…sono tutti ammalati” Rispose alzandosi e scrollandosi di dosso delle foglie secche, cadute dalle piante che teneva sul terrazzino.

“Davvero?” Chiese sorpreso.

“Mononucleosi”

“Anche quel ragazzo di cui mi avevi parlato la volta scorsa? A proposito com’è andata a finire?” Ammiccò.

“Tu sei un gatto troppo curioso, non credo che ti rivelerò mai il suo nome o se è un ragazzo della mia scuola” Gli disse puntandogli il dito sul viso “…e comunque se vuoi saperlo, non gli ho ancora detto nulla”.

“Dovresti, non puoi rimanere col dubbio se anche lui prova qualcosa per te oppure no”.

“Lo so, lo so, ma non ci riesco, non ho ancora trovato il momento adatto”.

“Sei sicura che non vuoi dirmi chi è? Magari lo conosco e posso mettere una buona parola”.

Marinette si appollaiò sulla ringhiera, guardando il manifesto pubblicitario di Adrien, che si ergeva imponente nel palazzo difronte.

“Preferisco cavarmele con le mie forze” Disse rivolgendo lo sguardo sui suoi occhi verdi, anche se mascherati dal travestimento, non potè fare altro che notare quanto fossero belli, cosa che le risultava difficile quando lei era trasformata in Lady Bug, troppo impegnata a combattere.

“Come lei desidera” Le fece un inchino, e di tutta risposta ricevette una riverenza con un enorme sorriso.

“Ma ti ringrazio”

“Per cosa?”

“Per rispettare i miei sentimenti e non insistere tanto su questa storia”

“Ti sto solo dando dei consigli, per quanto io ne possa sapere di queste cose”.

Marinette aveva tantissime domande e tantissime curiosità, le sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più su quel ragazzo, che all’apparenza sembra triste e solitario, in cerca di compagnia, in cerca di qualcuno che lo possa comprendere.

Qualsiasi domanda sul suo conto personale, non avrebbero di certo trovato risposta, lui e Lady Bug sapevano benissimo quali sarebbero state le conseguenze: rinunciare al Miraculous.

Anche se Chat Noir una volta le disse che lo avrebbe fatto, se questo avrebbe significato stare con lei, non gli sarebbe importato ne di Parigi, ne di Papillon, avrebbe avuto l’amore della sua lady, e questo gli sarebbe bastato.

“Comunque lo sai che a me puoi dire tutto, sono bravo a mantenere un segreto” Ammiccò sorridendo passandosi una mano sui capelli biondi “…oltre che ad essere affascinante, si intende”.

Marinette sorrise, se fosse nei panni di Lady Bug, sicuramente quell’aria di superiorità, l’avrebbe indispettita.

“Sbruffone”. Lo schernì.

“Senti, ti va di fare un giro?” Le chiese tendendole la mano, come fece la prima volta, quando le ha raccontato della sorpresa che fece a Lady Bug su un tetto di un palazzo poco distante.

“Fammi prendere una giacca” Gli disse scomparendo dentro la botola, per poi ricomparire qualche attimo dopo con il capo indossato.

Chat Noir la prese in braccio, e lei gli gettò le mani dietro il collo tenendosi stretta.

S’inebriò del suo profumo, un’essenza molto famigliare che non ricordava però dove l’aveva già sentita e una scossa le percorse la spina dorsale.

Chiuse gli occhi, non per la paura, ma per godersi appieno quel momento magico.

Mentre balzava da un tetto all’altro con leggiadria, si chiedeva dove la stesse conducendo e perché avesse scelto proprio lei come amica e confidente.

Che cosa avesse di così speciale, nemmeno lei lo sapeva.

“Siamo arrivati” Disse aiutandola a sistemarsi.

Marinette aprì gli occhi, erano sopra il tetto di un palazzo difronte la Tour Eiffel illuminata ed addobbata da rose rosse, fu estasiata da quell’immagine.

“Wow” Riuscì solo a pronunciare.

Aveva notato gli operai quel giorno lavorare sulla struttura, ma non aveva fatto caso a cosa stessero davvero facendo.

“Se non ti va di parlare, godiamoci almeno lo spettacolo” Disse accomodandosi ed invitando l’amica a fare lo stesso.

Spettac…” Non finì la parola che venne interrotta dall’inizio di uno spettacolo pirotecnico.

I botti proiettavano i loro colori sul volto dei giovani, facendo materializzare un sorriso sul volto di Marinette, non si aspettava di passare un sabato sera in compagnia, figuriamoci addirittura ad assistere ad uno show di fuochi d’artificio in un posto di privilegio.

Si pentì di non aver chiesto ad Adrien di farle compagnia quella sera, sarebbe stato davvero romantico guardarli insieme a lui, e chissà, forse sarebbe stato il momento giusto per confessare il suo amore che prova per lui.

Peccato, un’altra occasione persa.

Un alito di vento si posò sul collo facendola rabbrividire e Chat Noir, accorgendosene, la tirò più vicino a se, cingendole la schiena con il braccio.

Lei appoggiò la testa sulla sua spalla, ed ancora quel profumo si fece strada tra le sue narici.

Provò a guardarlo meglio per cogliere in lui, qualche tratto famigliare, qualcosa che potesse azionare un campanellino nella sua testa.

Niente, solo il buio più totale.

“Tutto bene?” Nemmeno il timbro della sua voce sembrava riconoscere in qualcuno.

“Si, è stato solo un brivido”

“Il tuo cavaliere è qui per questo, se non ti proteggo io, chi lo fa?” Le sorrise sghembo.

“Nessuno” Sussurrò abbassando gli occhi, sperando che quell’affermazione non arrivasse all’udito sopraffino del gatto.

“Io non sono nessuno”. La sua voce era calda e sensuale “…ti proteggerò finché il mio cuore batterà, te lo prometto”.

Marinette alzò il volto d’istinto e vi trovò il suo ad attenderla, si perse nelle iridi verdi e ancora un brivido le percorse la schiena, non di freddo, una sensazione strana che le fece torcere le budella.

Sentiva il bisogno di assaggiare subito quelle labbra rosee, non sapeva perché, ma il suo cuore le diceva che era la cosa giusta da fare in quel momento.

Si avvicinarono così tanto, da poter sentire i loro respiri sui volti, quando vennero interrotti da delle urla.

Ahhhhh un mostro, scappiamo!”

“Mi spiace Marinette, ma il dovere mi chiama”. Le disse con l’amaro in bocca.

“Va a salvare Parigi” Le ordinò.

“Prima porto in salvo te” E senza chiederle il permesso, la prese in braccio e la portò sul terrazzo di casa sua, adagiandola con delicatezza sul pianerottolo.

Le stampò un dolce bacio sulla guancia, avvicinandosi molto alle sue labbra.

“A presto allora” Le disse svolazzando leggiadro da un tetto all’altro.

Era incredibile come Marinette fosse un’altra persona con lui in quelle vesti, riusciva a parlare normalmente senza balbettare e a finire una frase di senso compiuto.

Si toccò la guancia con due dita, che portò subito alle labbra, come a voler catturare quel bacio e non lasciarlo solo lì, come se non avesse significato niente.

Tikki uscì dalla sua borsetta “Non stai dimenticando qualcosa?” Le chiese facendole ricordare che Chat Noi e Parigi hanno bisogno anche dell’altra super eroina.

“Ah si giusto…ehm…Tikki trasformami”.

*

continua

*

Angolo dell’autrice: Grazie ancora per essere arrivati alla fine del capitolo, dove entriamo nel vivo della ship Marichat.

Sembra che Marinette, inizi a provare qualcosa per quel gattino 😊 voi che dite?

Come sempre vi aspetto nel prossimo capitolo, e visto che più di qualcuno me lo ha chiesto, questa storia sarà il prologo per un’altra long che sto scrivendo, dove i protagonisti avranno qualche anno in più.

A presto.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: LadyHeather83