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Autore: Blue_Wander    06/10/2020    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tra l'edera e le spine

 

Yoongi non sarebbe proprio riuscito a sopportarlo.

Kerasi, Seyun e Veral si erano riunite in cabina con Jimin per parlare con lui. E Yoongi non riusciva a capire il perché. Il biondo aveva perso un'amica d'infanzia, ma questo per lui era solo un bene visto che in passato aveva cercato di ucciderlo. In più Seyun diceva sempre di non essere granché interessata a quella faccenda, ma per quel che aveva visto lui gli sembrava che la giovane proveniente da Vimana fosse ben più che coinvolta.

-Tutto bene Yoongi?- chiese Hoseok, facendolo voltare verso di lui per ricevere un verso d'assenso come risposta. -Non si direbbe, il labbro che ti stai martoriando chiede pietà.- cercò di strappargli una risata abbozzando un sorriso timido, ma il risultato fu l'opposto di quello sperato.

-Senti.- cominciò il maggiore. -È già stato abbastanza irritante sentirti flirtare con quella ragazza là giù. Davvero ti sei messo ad ascoltare la sua storia commovente quando ti bastava guardarla negli occhi per sapere tutto di lei?- l'altro divenne rosso fino alla punta delle orecchie. -La parte dell'innocente ragazzo magico potrà funzionare con le donne, ma con me non attacca.

Il Guardiano abbassò la testa. -Avere un potere del genere è come una maledizione. Quando una persona vuole dirti qualcosa per sfogarsi e non può perché sa che ne sei già a conoscenza è semplicemente terribile.- gli poggiò una mano sulla spalla. -Ma io sono pronto ad ascoltarti, Yoongi. Io sono pronto ad ascoltare chiunque ne abbia bisogno perché è la cosa giusta da fare.

Il re evitò lo sguardo del minore. -Veloce a preparare le tue cose, la tua ragazza ti aspetta.- Hoseok percepì un mezzo sorriso sul volto del biondo e si tranquillizzò, annuendo velocemente.

Yoongi non sapeva perché le sue parole uscivano dalla bocca come insulti e non riusciva a capire il motivo per cui, qualsiasi cosa accadesse, dovesse sentirsi nervoso. Tornò a guardare dentro la cabina di Jimin: lui e le altre tre ragazze stavano esaminando tutti i foglietti imbottigliati. Si soffermò su Seyun approfittando del fatto che gli altri fossero tutti sottocoperta. In realtà lui era a conoscenza del perché non riuscisse ad essere di buon umore, ma non lo avrebbe mai ammesso. Il fatto che le interazioni tra lui e la ragazza dominatrice dell'aria fossero diminuite era di sicuro colpa della geniale trovata di Junkook di provarci con Laila. Era più che altro quello il motivo per cui il re se la prendeva con il più giovane: il fatto che Veral fosse triste per causa sua faceva in modo che Seyun e Kerasi le stessero al fianco, mettendo da parte però gli altri componenti del gruppo.

Sentì dei passi provenire dalla breve scalinata e vide Seokjin fermarsi di colpo davanti a lui tenendo nella mano sinistra un bottiglia dalle piccole dimensioni, l'altra nascosta dietro la schiena. -Sei qui per farmi un discorso sulla speranza?- gli chiese, alzando un sopracciglio in un'espressione confusa.

Il maggiore alzò le spalle mostrandogli i due bicchierini che celava nella mano destra. -Ho trovato del rum tra le cose che Tae aveva portato qui per dormire. Pensavo volessi favorire.- dopo un cenno positivo del capo Jin lo invitò a sedersi, versando qualche goccia di quel liquido alcolico. -Allora.- cominciò. -Che ci facevi tutto solo davanti alla cabina?- Yoongi si strinse nelle spalle, ma non gli rispose. Seokjin lo guardò per un po' e dopo sorrise. -Guarda che io ho il tuo stesso problema: vorrei parlare con Kerasi, ma per colpa della situazione non riesco mai a rimanere solo con lei per abbastanza tempo da iniziare il discorso.

-Diciamo pure la verità.- lo interruppe mandando giù la sostanza all'interno del suo bicchiere. -La colpa è solo di Jungkook.

L'altro scosse la testa. -E di Namjoon. È stato lui a dirgli di agire.- si sentì scottare la gola per via del rum, poi continuò. -Comunque ho parlato con Veral e credo che non mancherà molto prima che le cose tornino alla normalità.

-Hai un piano?

-Che domande.- gli sorrise. -Noi plebei ne abbiamo sempre uno.

 

Il viaggio verso la dimora di Smeraldo non era difficile. Secondo la mappa fornita da Jimin si trovava al confine con Vimana, appena prima del fiume che separava le due regioni. Questo subiva una diramazione e il castello della creatura sarebbe stato innalzato prima che il letto subisse la deviazione. Blanche pensava che sarebbe stato molto più semplice passare per la città: se Smeraldo riusciva a controllare la terra avrebbe sicuramente notato due persone sospette passare per la costa. Se si fossero travestiti da viandanti avrebbero attirato meno sguardi e il mostro dalla pelle verde non sarebbe stato in grado di fare loro neanche un graffio.

-Partirai al tramonto?- chiese Laila, ancora sdraiata sotto alla pesante coperta prestatale da Taehyung. Guardò la sorella maggiore pizzicarsi il tatuaggio della rosa con il serpente; non era un gesto abituale di Blanche, non sapeva perché lo stava facendo. -Tranquilla.- sorrise. -Non ti chiederò di venire con te.

L'altra non ricambiò lo sguardo ma smise di torturarsi quel sigillo impresso con la forza. -Sono molto preoccupata. Hai sempre freddo, le ferite non hanno intenzione di chiudersi e appena ti alzi non riesci a reggerti in piedi.- si bloccò per un momento. Neanche quello era da lei: di solito non esitava. -Se devo essere sincera ho paura che al mio ritorno tu possa non esserci più.

-È solo la luce, Blanche.- spiegò. -Ho vissuto al buio tutta la mia vita, non riesco a riprendermi bene con il clima mite e il sole pungente di questa città.- le fissò le iridi verdi e come per magia ricordò il castano vivo delle proprie. -Ma è bello poterlo vedere. Era anche il tuo sogno, giusto? Poter camminare sotto ad un cielo azzurro con tante nuvole bianche che avrebbero avuto il vano scopo di oscurare la luce che emanava.

-Ma ogni cosa sarebbe stata più luminosa di Karilin.- terminò la maggiore, ricordando le sue esatte parole di qualche anno prima. -L'ho detto io.- si fermò di nuovo. -Laila, tu hai bisogno che io rimanga qui a vegliare su di te.- esitò e si maledì. -Ma non posso farlo e non perché è la cosa giusta da fare, ma perché non voglio coinvolgerti. La mia è una scelta egoista e facendo così sto solo facendo perdere tempo prezioso agli altri membri del gruppo, ma non posso nasconderti che ho troppa paura.- la guardò sorridere e non dire niente. -Sei l'unica persona che mi rimane e non posso perderti, ma se tornassi indietro adesso non riusciremmo mai ad avere la vita che abbiamo sempre sognato. Troverò un bel posto e poi tornerò a prenderti: vivremo felici solo noi due e nessuno potrà più farci del male.

Laila le prese le mani. -Glielo dirai?

Blanche abbassò gli occhi. -Solo ad Hoseok. Lo saprebbe comunque, ma sono sicura che non potrebbe mai voltarmi le spalle. Non dopo quello che gli ho detto.

Le due si scambiarono uno sguardo complice. Non avrebbero mai permesso a nessuno di separarle, neanche alla morte. La maggiore sapeva già che prima o poi si sarebbero dovuti dividere ancora per via delle discrepanze all'interno del gruppo, ecco perché appena scoperte le ferite di Laila aveva parlato con Hoseok. Lui l'aveva cercata perché si era sentito in colpa e un simile animo innocente non avrebbe mai sospettato che la giovane cercasse solo di fargli compassione, tirando fuori una vecchia storia che l'avrebbe resa simile al ragazzo, almeno avrebbe funzionato davanti a degli occhi stremati e accecati dalla vergogna per aver messo in pericolo qualcuno. Blanche aveva un punto di forza: i libri. Il suo sapere l'aveva portata a capire che un enorme potere viene indebolito se il corpo di chi lo usa è confuso. E il cuore di Hoseok lo sarebbe stato per tutte le volte in cui avrebbe visto la giovane donna perché ogni qual volta i propri occhi avrebbero incontrato quelli di lei, lui sarebbe stato vittima del rimorso.

-Blanche, sei qui?- chiese Jungkook. -Il Guardiano aspetta solo te per partire.

-Arrivo, stavo solo cambiando le bende.- gli rispose, sorridendo in modo gentile.

Il principe ricambiò. Ma quando risalì le scale ricordò la scena appena vista: la maggiore che gli parlava, le pareti piene di dipinti, la minore che gli rivolgeva uno sguardo dolce, le gote leggermente rosse e i sedili un po' scrostati come segno d'usura.

E le garze sulla fronte di Laila.

Erano sporche di sangue.

 

Blanche aveva ragione. Passando dal centro della città lei e Hoseok non solo accorciarono quello che sarebbe stato un viaggio di molte ore, riuscirono infatti anche ad evitare problemi ed eventuali trappole.

Ed ecco perché, sempre stretti nelle loro mantelle e coperti dal cappuccio ampio, molto in fretta arrivarono davanti al castello di Smeraldo: una fortezza a prima vista impenetrabile, le mura costituite da enormi rampicanti spinati alti fin dove l'occhio non riusciva a vedere. A proteggerne l'entrata solo una guardia dall'armatura verde e grigia che imbracciava un fucile simile a quello del suo padrone.

-Pensi di poterci entrare da qui?- chiese il ragazzo visibilmente confuso.

-Ho affrontato cose peggiori.- si strinse nelle spalle e gli intimò con un gesto di rimanere fermo per lasciarla agire. Cominciò ad avanzare ma il soldato non si mosse e Blanche riuscì a nascondere uno dei coltelli dietro la schiena continuando a camminare, fino a quando il giovane puntò la propria arma contro la figura minuta ma agile della rossa. -Oh vi prego, non vi preoccupate per me, sono qui in veste di informatrice.- non si fermò neanche per esitare e si avvicinò sempre di più al ragazzo.

-Puoi riferire a me.- disse. -Il padrone non vuole vedere nessuno.

-Ma davvero? Beh, credo che invece lo voglia.- con un salto riuscì ad atterrare alle sue spalle mentre il cappuccio cadeva dal suo capo e le lasciava il volto scoperto. Portò il coltello che nascondeva alla gola della guardia che si dimenò sparando alla cieca come segnale.

-Ora il padrone e tutti gli altri sanno che siete qui.

-Bene.- sorrise lei portando l'arma tra le labbra dischiuse del ragazzo e affondando sempre più verso di se, mentre lui si lamentava e cercava invano di fermarla, arrestandosi dopo pochi movimenti, ormai senza vita. Lasciò andare il corpo una volta accertatane la morte. -Dobbiamo muoverci. Questo ragazzo ci ha aiutato a distogliere l'attenzione degli altri soldati, ma il diversivo non durerà a lungo.

Hoseok nel frattempo era rimasto pietrificato. Perché aveva agito in quel modo? Come faceva a sapere che quel giovane uomo avrebbe chiamato i compagni? Perché lo aveva ucciso? Non stava facendo nulla di male, quello era solo il suo lavoro. Anche se si era schierato dalla parte del male lui lo aveva guardato negli occhi e conosceva la sua vita, conosceva ogni motivo che lo aveva spinto a prendere le parti della creatura. Che cosa le dava il diritto di strappargli la vita? Non riusciva a comprenderlo. -Avevi davvero bisogno di ucciderlo?- lei alzò gli occhi al cielo, ma lui non riuscì a vederla. -Almeno diamogli una degna sepoltura.

Blanche si girò e lo guardò. All'inizio non disse nulla. Hoseok diede un ultimo sguardo al cadavere e poi affiancò la compagna di viaggio che gli poggiò una mano sulla spalla. -Al nostro ritorno.

L'interno del palazzo sembrava totalmente diverso dall'esterno: le pareti scure davano un'idea differente da quella provata in precedenza ma al tocco presentavano una superficiale peluria, segno dell'evidente natura dei muri; i due si guardarono negli occhi con espressioni confuse. Perché solo al tatto riuscivano ad oltrepassare l'illusione? Come aveva fatto Smeraldo e soprattutto qual era il motivo? In effetti neanche Hoseok riusciva a spiegarselo: sapeva che Ametista era l'unica tra le gemme a poter utilizzare una magia illusoria, ma non riusciva a capire perché avrebbe dovuto farlo per Smeraldo. Da quello che sapeva non era da loro aiutarsi a vicenda, quindi c'era solo una spiegazione.

-Un dispetto.- lo precedette Blanche, facendo il suo stesso ragionamento. -Come i bambini.

-Forse lo erano.- spiegò l'altro. -Tutte le pietre prima erano umane.

La ragazza inarcò un sopracciglio. -Conosci la leggenda?

Hoseok sorrise mesto. -Io sono il Guardiano del Muro.- s'indicò con il pollice, ma la rossa lo superò.

-Muoviamoci a cercare questo ciondolo, la situazione non mi piace per niente.

 

Il sole era alto e ormai era già pomeriggio. Ogni passeggero della barca aveva qualcosa da fare e così quasi nessuno era nei paraggi. Solo Seokjin e Kerasi avevano deciso di tornare al castello per sbrigare alcune faccende, tra cui quella di mostrare alla famiglia reale le loro scoperte. Yoongi si era rifiutato di accompagnarli quando aveva scoperto che ci sarebbe stata anche la principessa Kham.

-Vostre maestà.- cominciò la ragazza seduta ad un tavolo posto al centro di una stanza azzurra e dalle colonne in marmo bianco. -Questi sono gli averi della sirena Kaìla, alleata di Smeraldo e traditrice sia del mondo marino che di quello terrestre. Abbiamo trovato diversi piani d'attacco tra cui questo.- consegnò al re un foglio ormai asciutto ma leggermente sbiadito su cui comparivano strane forme ed oggetti, accompagnate talvolta da scritte. -Una nostra compagna di viaggio è stata in grado di decifrarlo e sembrerebbe che sia stato progettato per assaltare il palazzo. Purtroppo questo è quello che è rimasto perché al contrario degli altri non è stato scritto con un inchiostro magico.

-Sembra comunque essere in buone condizioni.- constatò la regina Nahua, le mani costantemente occupate a sistemare i propri anelli troppo larghi per le sue dita. -Pensi sia stato fatto sulla terra ferma e poi imbottigliato?

Kerasi scosse la testa in modo convinto. -L'esatto opposto: ci sono diversi tipi di inchiostri, ma ce n'è uno in particolare che possono produrre alcune sirene, di solito sono quelle che vengono arruolate come soldati.- la giovane si interruppe, ma quando vide gli sguardi incuriositi dei due coniugi riprese la parola. -Sbiadisce facilmente se non viene estratto e per questo è difficile da prendere, ma se lo si usa ha una resistenza maggiore sott'acqua rispetto a tutti gli altri, fin dove possibile ovviamente.

Il re le consegnò nuovamente il foglio. -Capisco che siete preoccupati e ringrazio chiunque voglia cacciare Smeraldo dal mio regno. Siamo grati del vostro coraggio e anche per questo devo mettervi in guardia: l'acqua è un elemento mutevole e così può essere usato in molti modi, può prendere qualsiasi forma a seconda di dove si trova e può scorrere tra ogni fessura. È un elemento che non può essere fermato, mai. Se un giorno i rami spinati della rosa che stava aiutando a far crescere dovesse ostacolarla comincerebbe ad essere lei stessa distruttiva, ma così facendo rischierebbe di fare del male anche a quello che c'è intorno.- Timal rivolse uno sguardo gentile alla propria figlia posta dall'altro lato del tavolo bianco dalla forma rettangolare e poi riguardò la diretta interessata. -Sei una ragazza intelligente e nei tuoi occhi riesco a percepire quel che ti ha spinta ad arrivare così lontano. Sono sicuro che tu coglierai il senso della mia metafora.

Una volta finita la riunione Kerasi salì le scale e bussò alla porta di Jin che subito le aprì, mostrandole se stesso coperto da un asciugamano attorno ai fianchi e uno sulla testa per far assorbire quelle fastidiose gocce dal viso. La rossa avvampò e con qualche colpo di tosse fittizio entrò nella stanza fingendo di cercare qualcosa dentro l'armadio che il giovane panettiere divideva con Namjoon.

-Com'è andata?- chiese lui cercando di togliersi di dosso l'acqua rimasta. -Mi sembri scossa, qualcosa non va?

Kerasi deglutì a fatica. -La riunione con la famiglia reale è andata bene.- scosse leggermente la testa, ma che diavolo le prendeva? -Per fortuna si fidano di noi, sarebbe stato imbarazzante dover litigarci per spiegare le nostre ragioni.

-Già, in effetti è strano che accettino così di buon grado qualcuno di Zamek. Dopotutto è proprio quest'ultimo ad aver chiuso i contatti con gli altri, non pensi sia un po' strano?- si sedette sul proprio letto.

Lei gli lanciò un paio di calzoni trovati nell'armadio, richiudendolo appena dopo e cercando di spostare la sua attenzione sul mobilio della stanza mentre il giovane uomo seguiva il consiglio silenzioso appena ricevuto. -Non lo è in realtà. Il merito è della nobiltà d'animo di Jungkook. Il suo valore leggendario ha sempre fatto crescere il rispetto degli altri verso Zamek, altrimenti non sarebbe ancora il Regno dei Regni.

Seokjin la guardò. Era passato un po' da quando era rimasto da solo con la ragazza e i due avevano un vecchio conto in sospeso. Anche Kerasi era dello stesso avviso, ma il suo senso di responsabilità le impediva di fare qualsiasi cosa fosse d'intralcio alla missione. E per lei quello lo era. Jin le fece segno di sedersi al suo fianco e dopo un primo tentennamento la giovane annuì e fece come richiesto. -Sai già quello che voglio dirti.- chiarì subito il maggiore, poggiando i gomiti sulle ginocchia ormai coperte da una morbida stoffa chiara. -Riguarda quello che è successo sul battello.

Kerasi non disse niente.

-I miei sentimenti per te non sono cambiati.- spiegò colorando le sue guance di una leggera tonalità di rosso. -E sono più che sicuro di essere ricambiato.- la guardò sorridendo appena. -Insomma, non ho ancora incontrato nessuna in grado di resistere al mio bel viso.- strizzò l'occhio e lei si mise a ridere.

-Ti piacerebbe, mh?- alzò un sopracciglio. -Che faresti se ti dicessi che mi piace...umh...Yoongi, ad esempio?

Seokjin finse uno sguardo ferito nell'orgoglio e la spinse un po' con il gomito. -Intendi dire che dovrei mettermi la matita nera intorno agli occhi, che dovrei guardare male le persone e tingermi i capelli di biondo?- avvicinò il proprio viso a quello di lei. -Perché sai, anche così non sarei proprio niente male.

Kerasi alzò gli occhi al cielo ma poi sorrise ancora, fissando il proprio sguardo in quello del ragazzo. -Jin anche se volessi non potrei. Sai meglio di me che il principe non può permettersi di avere una guardia del corpo distratta e sono già un bel problema i miei sentimenti per te. Non voglio darti delle aspettative e poi deluderti; spero che tu capisca. Questo è troppo importante...

Seokjin si morse il labbro e senza pensarci due volte prese il viso della giovane tra le sue mani e l'avvicinò a se, posando delicatamente le proprie labbra carnose su quelle tiepide di lei in un delicato bacio durato solo pochi attimi. -Certo che lo capisco.- sussurrò appena dopo, ancora i respiri si mescolavano tra loro. -Ma da quando sono stato curato con il veleno dell'Idra non riesco a smettere di pensare a quello che è successo, a te, al bacio di Diamante. E non c'è giorno in cui non mi maledica per questo.

-Forse Hoseok ha ragione.- non riuscì a smettere di guardarlo negli occhi. -Non è stato l'Idra a guarirti. Forse sono davvero riuscita a rompere da sola la barriera di Diamante.

-Non importa chi è stato.- si avvicinò ancora. -Ricomincerò subito a baciarti. E ti prometto che sarà l'ultima volta fino a quando non sarai tu a venire da me.

Jin riposò nuovamente le proprie labbra su quelle di lei che con il sorriso chiuse gli occhi, allacciando le proprie braccia dietro al collo piazzato del giovane.

 

-Ehi guarda, è qui.- sussurrò una voce maschile ed allegra, portando il silenzio della stanza dalle pareti color carbone a spezzarsi nelle orecchie della giovane donna con lui. Il maggiore indicava una porta, nulla di particolarmente vistoso insomma, una semplice e costruita in ferro senza troppe rifiniture, sembrava essere stata fabbricata con molta fretta. Tra questa e lo stipite si riusciva a intravedere una luce smeraldina fioca e quasi impercettibile.

Blanche poggiò una mano contro il materiale e al tatto le sembrò freddo e liscio. La ritrasse subito e si girò di scatto verso il suo compagno di viaggio. -È reale.- gli prese il polso e lo costrinse a toccare lo stesso punto in cui prima aveva appoggiato le proprie dita. -Non è un'illusione, questa porta è davvero di metallo.

-Altro motivo per pensare che il suo ciondolo sia qui dentro.- gongolò Hoseok, facendole alzare gli occhi al cielo ma anche comparire un piccolo sorriso sulle labbra di cui presto il ragazzo fu compiaciuto. -Però se questa stanza è così importante perché non sorvegliarla? E se fosse una trappola? Non credo che delle ipotetiche guardie lascerebbero questo posto solo perché due intrusi stanno curiosando.

La rossa si portò due dita sotto al mento. -Non hai torto, può essere che ci sia qualcuno dietro la porta pronto ad ucciderci.- vide il castano deglutire. -Forse so come fare, ma ti confesso che non sarà semplice per te.- Hoseok si strinse nelle spalle e si grattò la nuca, ma l'ascoltò. -Onestamente? Non credo che la gemma incastonata nel ciondolo possa essere così luminosa da oltrepassare la porta, perciò hai ragione riguardo al fatto che potrebbe essere una trappola.- si avvicinò al giovane in modo da assicurarsi che lui fosse l'unico a sentire. -Quello che dobbiamo fare è tendergliene una anche noi: dobbiamo far loro credere che siamo scagnozzi di Ametista venuti a sterminare tutto l'esercito di Smeraldo, descrivendo quanto grande e forte sia il nostro. Dopotutto il loro ostile rapporto è solo un punto a nostro favore e se siamo fortunati rimarrà solo un soldato dentro la stanza. A quel punto dovrai solo entrare improvvisando qualcosa, basta che lui non si accorga di me. Pensi di farcela?

-Hai dimenticato il nostro primo incontro?- chiese l'altro. -Sono il maestro dell'improvvisazione.

I due si sorrisero a vicenda.

Ma Blanche si era sbagliata sul suo conto.

  
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