Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: pampa98    07/10/2020    1 recensioni
[Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Una storia al giorno con protagonista Jaime Lannister, ambientate nell'universo canonico o in AU.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest
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Prompt: Taglio di capelli
Numero di parole: 986

 
COMPAGNIA PIACEVOLE




«Sei sicuro? Con alcuni lavaggi mirati, probabilmente…»
«L’ho capito che ti piaccio con i capelli lunghi, donzella, ma sono sicuro: taglia tutto.»
Ad Harrenhal i suoi capelli avevano ripreso un aspetto umano, sebbene fossero ancora pieni di nodi. Il viaggio successivo non aveva fatto che aumentarne la sporcizia e sarebbe stato inutile cercare di riportarli all’antico splendore. Un taglio netto era la cosa più semplice e saggia da fare.
“Tanto non somiglio già più a Cersei”, pensò, con una punta di amarezza. “Una differenza in più non cambierà niente.”
«Va bene» rispose Brienne.
Raccolse i suoi capelli in una coda, prese le forbici e tagliò. Decine di fili biondi caddero sul pavimento, mentre lei iniziò ad aggiustare quel primo taglio approssimativo, accorciando ulteriormente.
«Che ne pensi?» gli chiese dopo alcuni minuti, porgendogli uno specchio.
Jaime si trovò a fissare un estraneo: il volto rasato era pieno di cicatrici e di nuove rughe e i suoi capelli non erano più dorati come un tempo – come quelli di Cersei – né pieni di morbidi riccioli – come quelli di Cersei.
«Ottimo lavoro. Da quello che vedo non dovrei avere chiazze pelate, è andata meglio di quanto mi aspettassi.»
«Se vuoi posso sempre rimediare» lo minacciò Brienne, che aveva ancora il coltello in mano.
Jaime rise, abbassando la sua mano – e ignorando quella strana scossa che provava ogni volta che entrava in contatto con lei.
«No, grazie. Va benissimo così. Allora, mi preferisci adesso o avresti voluto che rimanessi un eterno straccione?»
Brienne arrossì, voltandosi per rimettere a posto gli attrezzi.
«Ti preferisco quando stai zitto.»
«Mmm, quello lo faccio di rado.»
«Per questo mi godo con piacere quelle rare occasioni.»
«Oh, ma smettila. Le ultime due settimane hai apprezzato molto la mia compagnia.»
«L’alternativa non era molto invitante» gli ricordò Brienne. «Suppongo valesse lo stesso per te.»
«A me piace la tua compagnia.»
La porta si aprì e Tyrion Lannister entrò nella stanza, seguito dal suo giovane scudiero.
«Guarda come si è fatto bello il mio fratellone!»
«Ho di nuovo un aspetto umano» concordò Jaime. «Più o meno, insomma.»
«Oh, non preoccuparti per la mano. Io ne sono felice.»
«Grazie…»
«Almeno non sono più lo storpio della famiglia.»
Jaime rise.
«Resti comunque il più basso.»
Brienne gli diede una gomitata, intimandogli con lo sguardo di scusarsi per le sue parole.
«Che c’è?» sbottò lui. «Mio fratello mi insulta e io non posso ricambiare?»
«Grazie della preoccupazione, Lady Brienne» intervenne Tyrion, «ma Jaime ha il permesso di fare battute su di me, così come io ho – finalmente – il permesso di farle su di lui.»
Brienne spostò lo sguardo tra i due e sospirò. Ormai aveva capito che non valeva la pena cercare di comprendere i Lannister.
«È normale tra fratelli» continuò Tyrion. «Ma capisco che per chi non ne ha risulti strano.»
Jaime gli lanciò un’occhiata di avvertimento, agitando la mano per fargli capire che quello non era un argomento piacevole per Brienne.
«C-Comunque… hai fatto un ottimo lavoro con i suoi capelli.»
«Grazie» rispose lei.
«Non sembra più uno scemo.»
Jaime rimase a bocca aperta.
«Non erano i capelli a farlo sembrare scemo» disse Brienne.
«Cos… Ok, di questo ne parliamo dopo, donzella, ma tu… Che cazzo vuol dire che non sembro più scemo?»
Tyrion si strinse nelle spalle.
«Con il taglio precedente non stavi bene. Sembravi un principino idiota, nonostante non lo fossi, ovviamente.»
«Ma li avevo portati così per anni!»
«Lo so.»
«E non ti è mai venuto in mente di farmelo presente?!»
«Ho immaginato che, se non se ne era lamentata Cersei, non importava che lo facessi io.»
«Aspetta, anche a lei sembravo scemo?» esclamò, sempre più allibito.
«Non ne ho idea, non gliel’ho mai chiesto. Tu che ne pensi, Lady Brienne? Sta meglio ora o com’era prima?»
«Ehm, ecco… Non saprei.»
Suo malgrado, aveva trovato Jaime Lannister attraente sin da quando gli uomini di Robb lo avevano trascinato ai piedi di Lady Catelyn chiedendo giustizia per il giovane Karstark. Pulito e curato, naturalmente era ancora meglio.
«Va bene, sapete una cosa? Non intendo stare a sentire il parere di voi due sul mio aspetto. Perciò, fratello, ora levati di torno.»
«Vedi che avevo fatto bene a non dirti niente prima?» sbottò lui, senza però scendere dalla sedia. «Comunque ero venuto per pranzare con te, perciò mi sopporterai.»
«Avevamo un appuntamento?»
«Adesso sì.»
Jaime sbuffò.
«Invece no. Ho ancora da fare con Brienne.»
«Davvero?» chiese lei.
«Davvero, donzella. Avevi promesso di pranzare con me.»
«Io non me lo ricordo.»
«Non è un mio problema se la tua mente perde colpi. Una promessa è una promessa, fine del discorso.»
Poi si avvicinò a Tyrion, sussurrandogli all’orecchio: «Per favore.»
Il suo volto si aprì in un sorriso raggiante.
«In questo momento vorrei abbracciarti. Mi raccomando, però: sii cortese e trattala bene. Cosa fare poi sul letto dovresti già saperlo.»
«Certe volte non capisco perché ti voglia bene.»
Tyrion gli diede una pacca sulla spalla, prima di dirigersi verso la porta.
«Podrick, per favore fa’ entrare il pranzo.»
Il ragazzo aprì la porta, facendo cenno a qualcuno di farsi avanti. Due giovani cameriere entrarono nella stanza, depositando vassoi ricolmi di cibo sul tavolo.
«Ecco perché mi vuoi bene» disse Tyrion.
Jaime scosse la testa, sorridendo.
«Ser Jaime, io non ti avevo promesso proprio niente» insistette Brienne, una volta che il folletto se ne fu andato.
«Pazienza» rispose lui, tirando indietro una sedia. «Ormai il pranzo è qui e da solo non ce la faccio a finirlo. Forza, vieni a dare un aiuto a un povero storpio.»
«Ti senti offeso se qualcuno ti definisce in quel modo, ma sei il primo a sfruttare questa scusa quando puoi» commentò lei.
«Certo.»
Indicò poi la sedia, invitandola a prendere posto.
«Fammi compagnia, donzella.»
Brienne arrossì. Rimase immobile per qualche secondo, ma alla fine cedette: in fondo al suo cuore sapeva che, nonostante quello che diceva, era felice di passare il tempo con Jaime.
 
 
   
 
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