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Autore: iced_swan    07/10/2020    7 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 16

POV CHRISTIAN

 

La macchina inchioda davanti alla scalinata della villa dei miei genitori. Prima ancora che Jason spenga il motore, io sono schizzato fuori dal veicolo.

Salgo velocemente i gradini e finalmente arrivo alla porta. La spalanco forse, con eccessiva forza perché sbatte violentemente contro il muro. Il rumore assordante richiama l’attenzione di alcuni agenti di polizia che accorrono.

È uno di questi che si avvicina a me “ ma cosa… ” inizia a dire per poi interrompersi quando mi guarda in faccia. Con il fiatone mi appoggio alla maniglia “ dove sono i miei genitori? ” domando bruscamente. L’uomo di fronte a me rimane in silenzio, cosa che mi fa innervosire e preoccupare ancora di più “ ma mi risponde? ” esclamo fuori di me sentendo sopraggiungere Jason.

“ Signore ” mi richiama distogliendo la mia attenzione dal poliziotto ancora immobile. Mi giro per domandargli spiegazioni ma mi anticipa, indicandomi un punto più in là. Quando seguo la sua indicazione, il cuore mi sprofonda nel petto.

Aggiro con passo svelto il malcapitato uomo in divisa, per raggiungere quanto prima il salotto… appena entro nella stanza, metto bene a fuoco l’ambiente che mi circonda. In un angolo, ci sono mio padre insieme a mio fratello che discutono animatamente con un poliziotto di spalle. Capto distrattamente la voce di Elliot che impreca ed esclama ‘ non è possibile ’, ma io sono più concentrato sulla figura di mia madre. È seduta sul grande divano che domina su tutto l’arredamento… sta parlando a bassa voce con Mia e Katherine, mentre la prima, le strofina teneramente una mano sulla schiena.

È proprio Grace, a notarmi per prima. Alza lo sguardo sulla porta ed incontra il mio viso, contratto dalla rabbia ceca… il bellissimo volto di mia madre è deturpato da un livido che le parte dalla mandibola sino al naso. Resto senza fiato… la fisso sbalordito con le lacrime agli occhi, arrabbiato con me stesso e furioso con Elena… come ha osato toccare mia madre!

Prima ancora che possa muovere un muscolo, è lei a scattare verso di me facendo voltare tutti nella mia direzione. A metà strada, mi riprendo e la raggiungo stringendomela forte contro il petto. Quando sento il calore del suo corpo contro il mio, mi lascio andare a quel sentimento di angoscia che avverto crescermi dentro “ oh mamma ” sussurro con voce rotta stringendola maggiormente.

Le lacrime, che fino a quel momento sono riuscito a trattenere, mi scorrono liberamente sulle guance, bagnando anche Grace che ricambia il mio abbraccio spasmodico “ tesoro ” mormora piangendo anche lei.

Nella stanza è calato il silenzio, interrotto solamente da qualche singhiozzo, credo di Mia e Katherine. Dopo un minuto circa, durante i quali resto abbracciato a mia madre stringendomela contro, avverto un peso sulle spalle. Anche Carrick ci ha raggiunti, unendosi all’abbraccio mio e di mamma.

Qualche minuto dopo papà si scosta, restando comunque di fianco a me. Mi schiarisco la gola secca e mi distacco lentamente da lei, prendendole delicatamente il viso tra le mani. Appena poggio il palmo sulla parte destra del volto, ha un sussulto che mi fa irrigidire di rabbia.

‘ me la pagherai molto cara Elena ’

Studio con delicatezza l’ematoma che le deturpa la guancia, sentendomi in colpa. Infondo è colpa mia, se Elena sta coinvolgendo la mia famiglia in questa situazione.  

“ stai bene mamma? ” domando a bassa voce con il timore di spaventarla. In risposta ricevo un sorriso incerto “ sto bene tesoro ” mi risponde portando le sue mani ad asciugare le lacrime residue sulle mie gote.

Sposto le dita catturando le lacrime che le illuminano ancora il viso, per poi abbassarle portandomele ai fianchi. Le sorrido anche io, avvicinandomi a baciarle la fronte “ ti voglio bene mamma ” sussurro a contatto con la sua pelle. Quando abbasso lo sguardo, ha nuovamente gli occhi lucidi… ma questa volta sono lacrime d’amore “ ti voglio bene anche io Christian ” mi bacia su di una guancia alzandosi sulle punte dei piedi per arrivarci.

Ci sorridiamo a vicenda ancora un istante, prima che rivolga la mia attenzione a papà, che era ancora immobile al nostro fianco... ci osservava anche lui con le lacrime agli occhi.

“ cosa è successo? ” domando spostando per un secondo lo sguardo sui miei fratelli e mia cognata. Elliot si è avvicinato alle due donne, che si tamponano le guance con i fazzoletti. Con un breve cenno del capo, saluto i tre e torno ad aspettare la risposta di papà…

Grace dopo avermi rivolto un sorriso, si porta vicino a lui e gli stringe una mano “ non è colpa tua Carrick ” gli regala un sorriso pieno d’amore dicendo “ non si poteva prevedere e tutto sommato sto bene” conclude il suo breve discorso, che voleva essere per papà ma che in realtà arriva forte e chiaro anche a me.

‘ Se solo mi fossi mosso prima ‘ penso guardando ancora una volta il livido sulla guancia di Grace. Stringo i pugni e serro le mandibole ‘ devo trovarla prima che tenti qualcos’altro ’

I miei nel frattempo, ignorando il tumulto interiore che mi sta devastando, si guardano a lungo ed infine mia madre abbraccia teneramente Carrick. Lui se la stringe a se, respirando il suo profumo prima di iniziare a raccontare “ ero appena tornato a casa, quando… ” s’interrompe bruscamente prendendo un lungo respiro per poi continuare “ quando sono entrato… Grace era seduta su di una sedia, con braccia e gambe bloccate da una corda spessa ”  alle affermazioni di papà, mamma diventa sempre più pallida in volto.

Serro maggiormente i pugni alle sue parole… immaginandomela spaventata ed impotente nelle mani di quella pazza squilibrata di Elena.

‘ oh… quando ti avrò tra le mie mani, te la farò pagare con gli interessi ’ penso già pregustando la scena… è il tono esitante di Grace a richiamarmi al presente “ non mi sono accorta di nulla fino a quando non me lo sono trovato dietro ” rimango in silenzio con gli altri, ad ascoltare le sue parole ma, è alla frase < me lo sono trovato > che resto sbalordito “ trovato… mamma? ” le chiedo fissandola concentrato “ era un uomo? Ne sei certa? ”

Annuisce convinta alla mia domanda “ si Christian… era indubbiamente un uomo ” alla sua risposta incontro lo sguardo di Jason che, fermo sulla soglia della stanza mi restituisce uno sguardo incredulo… ero convinto che si sarebbe fatta avanti lei in persona! Soprattutto per mia madre…

Anche se a pensarci bene, mamma avrebbe potuto riconosce la sua voce, essendo state amiche per tanti anni ‘ sta giocando bene le sue carte ’ penso prendendo un bel respiro profondo per calmarmi ‘ ma non sa ancora contro chi si è messa ’.

Torno a guardare Grace, che nel frattempo sta parlando con Elliot, che ci ha raggiunto “ poi cosa è successo? ” chiedo richiamando la sua attenzione “ ti ha detto qualcosa mamma? ”

 Scuote la testa dicendo “ quando mi ha preso alle spalle, mi deve aver iniettato qualcosa perché non ricordo bene… ” si ferma strofinandosi il collo, facendo irrigidire tutti quanti prima di proseguire il suo racconto a bassa voce “ so solo che mi sono trovata legata ad una sedia, impossibilitata a muovermi e quell’uomo era davanti a me con in mano una pistola ” rabbrividisce nell’abbraccio di papà fermandosi un secondo “ credo volesse del denaro… quando gli ho detto dove poteva trovare tutto quello che avevamo in casa, ci si è precipitato. Ma tornato si è arrabbiato perché era poco, lamentandosi che lo avevano fregato ed allora mi ha… ” s’interrompe portando una mano sulla guancia gonfia.

Mi si stringe la gola, ascoltando il racconto di mamma… girando lo sguardo, incontro quello di Elliot. Mi restituisce la stessa furia che mi rode dentro e capisco, che dovrò stare attento a non fargli capire nulla per non coinvolgerlo ulteriormente…

 

***

 

Sto facendo del mio meglio per apparire ‘ relativamente ’ calmo, per non destare sospetti. Durante tutto il racconto di mamma, fremevo dalla voglia di scappare fuori ed andare a scovare personalmente Elena… mi sono trattenuto solo, per non allarmare ulteriormente la mia famiglia! Mi ribolle il sangue al solo pensiero che abbia osato coinvolgere Grace.

‘ lo hanno fregato ’ penso concentrato… mamma ha riferito che l’uomo ha urlato questa frase. È astuta… ha assoldato un uomo per inscenare una rapina! Non credo assolutamente che si tratti di una mera coincidenza… ce lei dietro tutto questo, ne sono certo!

In questo momento, sto dialogando con Mia di cose più leggere quando, dalle spalle mi giunge una voce conosciuta… “ quando ho letto il cognome, avevo ipotizzato che potesse essere ricollegato a lei Mr. Grey ” mi giro e lo riconosco immediatamente… è il detective Clark. Mi viene incontro tendendomi una mano “ Mr. Grey… ci rivediamo in circostanze spiacevoli, temo ” afferro la mano tesa e gliela stringo “ detective Clark ” mi lascia e saluta anche Mia “ Miss Grey sono lieto di trovarla meglio oggi ” mia sorella annuisce con un piccolo sorriso “ si grazie, detective Clark ” alle mie spalle sopraggiunge Jason, che lo saluta formalmente.

Mia dopo aver salutato nuovamente il detective, si allontana, raggiungendo nostra madre. Quando è ormai lontana, mi rivolgo a lui per avere informazioni “ come procederà adesso detective? ” gli domando e lui infilando le mani in tasca, ne tira fuori un taccuino con una penna “ innanzitutto confronteremo i rilevamenti tra le due scene del crimine ” quando inizia a parlare apre il taccuino ed inizia a scrivere qualcosa con fare concentrato “ dovrò necessariamente prendere le varie deposizioni e solo allora, inizierò a farmi un idea più precisa, Mr. Grey ” conclude di annotare qualunque cosa sia e chiudendo il taccuino, riporta il suo sguardo su di me.

Mi studia per qualche istante, prima di dire “ lei ha forse qualcosa da riportare Mr. Grey? ” la sua domanda inaspettata mi prende in contropiede, tanto da farmi irrigidire “ può essere più specifico detective Clark? ” chiedo con tono duro, facendolo sorridere “ Mr. Grey… ” mi si avvicina ancora di più, facendo tendere Jason alle mie spalle “ trovo molto strano che nel giro di neanche una settimana, sia sua sorella, che i suoi genitori siano stati vittime di una rapina ” asserisce convinto per poi continuare “ nella mia lunga carriera, ho imparato che quasi mai esistono le coincidenze. E francamente, non penso proprio che sia questo il caso ” quando conclude, Jason mi aggira posizionandosi di fronte a me, proprio di fianco al poliziotto che nel frattempo aspetta la mia risposta.

Lo studio serio per qualche secondo, prima di respirare profondamente “ cosa glielo fa credere detective? ”

Apre nuovamente il suo taccuino e iniziare ad elencare “ innanzitutto c’è il fattore della famiglia. È sospetto che siano state colpite due persone appartenenti allo stesso nucleo familiare… poi ce la scelta della corda ” a quest’ultima parola, mi scambio un’occhiata significativa con Jason che si fa attento e prende il suo cellulare in mano.

Mi schiarisco la gola e chiedo innocentemente “ la corda? ”

Annuisce leggendo “ si Mr. Grey… si tratta di una fune molto particolare a quanto ho potuto capito. È stata trovata sia in casa di sua sorella e ora è stata utilizzata per legare la Signora Grey ” dice per poi proseguire “ ma soprattutto, c’è una cosa che accomuna tutto questo Signore… ed è lei! ” mi irrigidisco vistosamente facendo sorridere l’uomo di fronte a me “ non so ancora molte cose su questo caso Mr. Grey, devo capire tanto ma, su una questione sono assolutamente certo… ” s’interrompe, riponendo la penna e il blocchetto in tasca “ lei Mr. Grey, è in qualche modo coinvolto… un uomo della sua importanza avrà certamente molti nemici, che non si farebbero scrupoli a colpirle la famiglia pur di rovinarla. Non so ancora perché non me ne ha parlato, ma sono altroché certo che lo farà presto… ” e così dicendo si allontana per parlare con i miei genitori.

Rimango immobile, sbalordito da quanto appena accaduto. Sono piacevolmente sorpreso dall’intuito del detective Clark. Anche se, in questo frangente non è una cosa buona “ Signore dovrebbe vedere una cosa… ” mi chiama Jason attirando la mia attenzione. Mi giro a guardarlo, trovandomelo di fianco scuro in volto “ Taylor cosa… ” inizio a dire ma vengo anticipato da lui, che mi allunga con mano ferma un fogliettino ripiegato con cura “ cos’è? ” domando incerto mentre allungo la mano prendendolo “ l’ho trovato in una fessura della cucina Signore… era stato nascosto con molta cura ” sentendo le sue parole, apro il foglio facendo attenzione a non farmi vedere dal detective.

Quello che leggo, mi fa accapponare la pelle:

Se ti ho spaventato, sappi che questo è solo l’inizio…

Con una certa difficoltà, distolgo lo sguardo dal biglietto ed alzando gli occhi, incontro quelli di Jason che aspettano impazienti. Con i nervi a fior di pelle e guardandolo fisso, gli sibilo con tono gelido “ Taylor… voglio che Elena venga rintracciata ” mi interrompo respirando profondamente “ non mi interessa quali mezzi serviranno… bisogna trovarla. Voglio che ogni membro della mia famiglia sia protetto 24 ore al giorno, non deve più avvicinarsi a loro! ” annuisce pronto ad eseguire il suo ordine ma lo fermo, poggiandogli una mano sulla spalla “ e metti immediatamente, Barney e Welch sulle tracce del quel pezzo di merda che ha osato toccare mia madre ” lo lascio andare lentamente facendo un passo indietro e lui, a razzo esce dalla stanza già con il cellulare pronto. Infilo velocemente in tasca il foglio e respiro profondamente…

Quando Jason è ormai fuori, vengo raggiunto dai miei fratelli e Katherine “ tutto bene Christian? ” mi chiede Mia abbracciandomi stretto “ mi sembri turbato ” nego con la testa alla sua affermazione, per poi staccarla quel tanto che basta per poterla guardare “ va tutto bene sorellina ” e così dicendo le bacio la fronte ed insieme ci avviamo verso i nostri genitori…

 

***

 

Sono passati ormai due giorni… ancora nessuna novità!

Elena sembra diventata un fantasma, è sparita senza lasciare traccia. L’ho fatta cercare ovunque senza risultati… che nervoso!!

È mattina e sono in ufficio. Dovrei concludere una nuova acquisizione, ma non riesco a concentrarmi. Esasperato mi strofino il volto, poggiando il gomito sul tavolo per poi posare la guancia contro la mano. Resto in questa posa per qualche minuto, prima che la suoneria del mio IPhone mi distragga dalla mia esasperazione.

Mi raddrizzo recuperando il telefono e vedo lampeggiare sullo schermo, il nome di mio fratello… accetto la chiamata, portandomi all’orecchio l’IPhone “ pronto Elliot… ” 

 

POV ANASTASIA

 

“ mamma quaddo alliviamo da Kate? ” la domanda di Marco mi distrae per un secondo dal navigatore satellitare. È legato al seggiolino, nel sedile posteriore e mi guarda impaziente di rivedere Katherine… gli sorrido dallo specchietto retrovisore “ tra poco arriviamo tesoro ” mi sorride in risposta tornando a guardare il panorama fuori dal finestrino, iniziando a cantare a modo suo…

Scuoto la testa, guardando nuovamente il navigatore < SVOLTARE A DESTRA ALLA ROTONDA, PRIMA USCITA > eseguo la manovra trovandomi ad un incrocio.

< ALL’INCROCIO SVOLTARE A SINISTRA… POI ARRIVO >

Trovo un parcheggio davanti all’elegante palazzo e spengo il motore. Sospiro di sollievo girandomi verso il mio bambino e dico “ siamo arrivati amore ” si gira immediatamente e mi guarda, con i suoi occhioni azzurri spalancati “ allivati? ” gli faccio l’occhiolino in risposta “ da Katherine tesoro ” e come finisco di parlare, inizia a gridare “ KATE KATE KATE ”

Rido scendendo dalla macchina per fare il giro e tirarlo fuori dal seggiolino. Ieri mattina durante una telefonata con Katherine e Mia, sono stata invitata (naturalmente con Marco) a conoscere casa di Mia e del fidanzato, che nel mentre è tornato... e finalmente dovrei conoscere il famoso Elliot…

Apro lo sportello ed inizio a slegare Marco, slacciando le varie cinture di sicurezza. Quando ho finito, lo prendo in braccio raccogliendo la borsa e lo zainetto del mio piccolino “ bene tesoro… andiamo ” e con in spalla lui e le borse, mi incammino verso il portone. Arrivata al citofono cerco il cognome della mia amica e del fidanzato.

Grey \ Kavanagh… eccolo!

Premo il bottone ed aspetto pazientemente che ci aprano. Dopo un minuto, mi risponde una voce maschile < Chi è? >

“ sono Anastasia… un’amica di Mia ” dico aggiustando il peso di Marco sul braccio < certo apro subito. 4° piano > il portone si apre e davanti a me si estende un bellissimo ambiente elegante. Raggiungo gli ascensori nella parte laterale del piano e premo velocemente il pulsante di chiamata “ mamma… Kate? ” mi sussurra in un orecchio, tenendo la testolina poggiata sulla mia spalla.

Baciandogli la fronte gli rispondo sorridendo “ adesso la incontri, la tua Kate ” soddisfatto dalla mia risposta, mi bacia la guancia per poi tornare ad appoggiarsi a me. In quel momento arriva l’ascensore e facendo attenzione entro, premendo il numero del piano. La salita è lenta ma accompagnata da una piacevole musichetta in sottofondo, che fa ridere Marco che esclama contento “ musica ” inizio a ridere anche io della sua allegria quando, finalmente le porte si dischiudono su di un elegante pianerottolo.

Esco dall’ascensore guardandomi intorno, proprio nel momento in cui si apre una porta e compare Mia, accompagnata da un uomo bruno che le cinge i fianchi. Mi avvicino lentamente, quanto mi permette il mio piccolino ed arrivo vicino a loro.

Mia si allontana dalla stretta del ragazzo e mi abbraccia calorosamente “ ben arrivata Anastasia… e ben arrivato anche a te, Marco ” dice tirandosi indietro e facendo una carezza al bambino che si gira quel tanto che basta per guardarla “ ciao Mia… grazie per l’invito ” saluto con affetto prima di rivolgermi a mio figlio “ e tu amore, non devi dire nulla? ”

Lui, si gira a guardarmi perplesso in principio, prima di girarsi verso Mia e dire con la sua vocina squillante “ Ciao e glazie ” la padrona di casa, scoppia a ridere seguita dal ragazzo e anche da me. Ancora ridacchiando, fa un cenno all’uomo ancora fermo sull’uscio della porta di raggiungerla “ Anastasia, questo è il mio fidanzato Ethan ” me lo presenta con orgoglio ed amore. Tendo la mano libera, tendendola verso di lui “ è un piacere conoscerti Ethan ” dico sorridente ricevendo in risposta la sua stretta “ piacere mio Anastasia, ciao Marco… ho sentito molte cose su di te in questi ultimi giorni,  ma prego accomodati ” esclama facendo ridere tutti ed invitandomi in casa…

“ spero cose belle! ” rispondo ridendo, seguendoli dentro. Ad aspettarci ci sono Katherine, seduta insieme ad un ragazzo ( che presumo sia Elliot ) su di un grande divano beige. Appena Marco vede la sua amica, inizia a muoversi freneticamente tra le mie braccia per scendere e raggiungerla “ KATE KATE ” urla scatenando le risate generali. In equilibrio precario, avendo anche la mia borsa e il suo zaino addosso, lo accontento mettendolo a terra.

Appena tocca il pavimento, scatta come un fulmine verso il divano e raggiunge Katherine, saltandole addosso “ ciao tesoro ” sussurra coccolandolo. Al suo fianco Elliot, guarda la scena con un dolcissimo sorriso in volto. Scuotendo la testa, dico al mio bambino “ tesoro attento a Katherine ” mi avvicino al divano tendendo la mano “ è un piacere conoscerti… tu devi essere Elliot ” lui distoglie l’attenzione dalla tenera scena ancora in atto, e si alza venendomi in contro “ si sono Elliot ” mi stringe la mano studiandiandomi attentamente per qualche istante. Il modo in cui mi osserva, mi mette un po’ a disagio… stacco la presa e mi stringo nelle spalle.

“ finiscila Elliot ” esclama Mia vedendo in mio soccorso “ stai mettendo a disagio Anastasia ” dice guardando trucemente il fratello. Il suddetto fratello, ride alzando le braccia all’aria “ non volevo, credimi… è solo che mi avete parlato così tanto di lei, che mi sembra di incontrare una persona di famiglia, anziché una sconosciuta ” conclude ancora ridendo.

Alla sua risposta mi rilasso, sorridendo “ non è successo nulla ” dico in direzione dei due fratelli quando capto una frase detta da Elliot, che mi stupisce “ una sconosciuta che potrebbe diventare una di famiglia ”.

‘ ancora con questa storia ’ penso tra me e me. A quanto pare hanno coinvolto anche lui, in questa idea assurda di farmi mettere insieme al fratello! Scuoto la testa… decidendo di fare finta di niente. Ritorno a guardare Katherine e Marco, che intanto si sono separati e adesso sono uno di fianco all’altro, che si sorridono.

Mi avvicino a loro e mi abbasso per salutare la mia amica “ ciao Katherine… come stai oggi? ” chiedo sorridendole, ricevendo in risposta un ampio sorriso “ sto benissimo Anastasia, grazie ” parla con sguardo luminoso, accarezzandosi il ventre. È il fidanzato a parlare sedendosi di fianco a lei “ amore, ma non mi avevi detto di avere un ammiratore così appassionato ” mi fa l’occhiolino prima di rivolgersi al bambino “ è un piacere di conoscerti, ammiratore della mia fidanzata ” riceve un ‘ Ciao ‘ come risposta, scatenando l’ilarità generale…

 

***

 

Stiamo bevendo un caffè sul divano a chiacchierare tranquillamente quando, Elliot si alza dicendo di dover fare una chiamata urgente. Non mi è sfuggita l’occhiata che si sono scambiati tutti e quattro prima che uscisse… ‘ ok… sta succedendo qualcosa ’ penso lanciando uno sguardo a Marco, ma lui gioca indisturbato.

Subito dopo, anche Ethan lascia la stanza con una scusa, facendomi insospettire “ cosa sta succedendo? ” incrocio le braccia al petto alternando lo sguardo tra le due cognate, che mi sorridono angeliche “ ma nulla Anastasia ” nega Mia subito supportata da Katherine, che dice tranquillamente “ volevamo solo parlarti di una cosa e abbiamo pensato, che fosse meglio essere tra sole donne! ” sbuffo esasperata da questi giochetti “ ah sì! Beh, sentiamo… di cosa volete parlarmi? ” domando fissandole entrambe.

Sospirano in sincrono, guardandosi tra loro. Si fanno un cenno prima di voltarsi verso di me, pronte a parlarmi di chissà cosa! ‘ ho un brutto presentimento ’ penso guardandole… la prima a prendere parola, è Katherine “ Anastasia… quando mi hai raccontato brevemente di quel sogno, diciamo ‘ movimentato ‘ ” e fa virgolette con le dita. Quando sento nominare il sogno erotico con Mr. Grey, mi sento il viso in fiamme. Prendo un respiro profondo per calmarmi e chiudo un secondo le palpebre.

‘ oh, che imbarazzo ’ riapro gli occhi, trovando le mie amiche di fronte a me che mi guardano con un sorriso complice in volto. Mi schiarisco la gola, diventata improvvisamente secca e Katherine riprende il suo discorso “ mi hai confidato, di averlo interpretato come un segno della tua mente… o sbaglio? ” mi domanda dolcemente aspettando una mia risposta.

Lancio uno sguardo a Marco, per accertarmi che sia distratto e quindi, nego con il capo dicendo “ no hai ragione Katherine. Ma non capisco cosa c’entri il mio sogno con tutto questo ” espongo le mie perplessità alle due donne. Questa volta è Mia, a rispondermi dolcemente “ quando Katherine mi ha riferito che avevi, lasciami dire, finalmente deciso di provare ad andare avanti… a me è venuta in mente una cosa che secondo noi… ” e indica sé stessa e la cognata “ potrebbe fare al caso tuo! ”

Alle loro parole mi irrigidisco come prima reazione “ e quale sarebbe questa idea, che secondo voi andrà bene? ” domando sulla difensiva, facendole sogghignare soddisfatte. Alla mia domanda, si guardano un secondo prima di voltarsi verso di me ed esclamare in sincrono:

un sito di incontri

Ed io penso ‘ oh mio Dio… ’

 

***

 

Alla fine, sono riuscite a convincermi a fare come volevano loro… mi hanno persuasa con la frase < in questo modo potrai riabituarti a flirtare per gradi e chissà che non trovi qualcuno d’intessente! >.

Così mi hanno aiutata ad iscrivermi, a scegliere la foto giusta e ad inserire le informazioni necessarie. Non so se ho fatto bene a seguire i loro suggerimenti, non ho mai fatto una cosa simile…

 ‘ ma infondo è vero, prima devo riabituarmi a flirtare, ed infondo posso smettere quando e come voglio ’ mi convinco da sola…

“ quaddo alliva mamma? ” la voce di Marco mi riporta al presente, ricordandomi quello che sto per fare. Cercando di non rispondere con un tono duro, mi giro a guardarlo “ amore… vedrai che tra un pochino arriva ” dico scatenando la sua gioia infantile.

Sono ferma in macchina da quasi cinque minuti ad aspettarlo… sospirando guardo il cellulare, nessuna chiamata. È un classico, non è mai stato puntuale… mai!! Subito dopo aver lasciato casa di Mia, ho guidato fino a questo bellissimo parco. Doveva essere già qui da un bel pezzo ormai…

“ PAPÀ ” l’urlo di Marco mi fa girare indietro, in tempo per vederlo avanzare verso di noi. Con quella sua camminata ‘ da so tutto io ‘ che un tempo mi piaceva, giunge davanti allo sportello del bambino che non aspetta altro che essere abbracciato. Respirando profondamente, per cercare di non insultarlo esco dal mezzo, nello stesso istante in cui lo prende in braccio “ ciao piccolo… mi sei mancato ” mormora contro la sua testolina lasciandoci tanti baci.

Alzo gli occhi al cielo, incrociando le braccia al seno. Li guardo, dispiaciuta per mio figlio… vedendo con quanto amore Marco lo stringe nelle sue piccole braccia ‘ mancato un corno… non ti fai sentire mai! ’ distolgo lo sguardo, rivolgendolo a terra.

‘ sono sempre io a chiamarlo perché il bambino, giustamente, vuole vedere il padre ’ stringo i pugni dal nervoso, consapevole di non poter fare nulla. Cerco di trovare sempre scuse con Marco quando mi chiede, come mai il suo papà non viene mai a trovarlo. Ma è un bambino intelligente… prima o poi capirà, purtroppo!

E già temo quel momento… riporto lo sguardo su di loro e mi trovo a specchiarmi in due occhi blu “ ti trovo bene, Anastasia ” mi saluta con un sorrisetto strafottente, sapendo benissimo che non farei mai e poi mai, una scenata davanti a nostro figlio.

Gli restituisco il saluto con tono duro “ ciao Jack ”

 

POV CHRISTIAN

 

Mi sono lasciato convincere come uno stupido ad iscrivermi su questo sito di incontri… non so neanche come mi abbiano abbindolato. Ero in vivavoce con lui ed Ethan… hanno iniziato a parlarmi di questo sito d’incontri e non so bene come è successo, ma adesso sono iscritto grazie a loro. Hanno voluto che lo facessi in diretta… non si fidano di me!

‘ sono io, a non potermi fidare di loro. Stanno tramando qualcosa ’ penso guardando sconvolto il mio nuovo profilo.

Io… Christian Grey, uno degli uomini più ricchi e di successo degli Stati Uniti, con più di 30 Miliardi di patrimonio valutati, in segreto dominatore… ora sono iscritto ad una chat di incontri!

‘ mamma mia che casino ’ penso passandomi una mano tra i capelli… naturalmente non ho inserito il mio nome vero e né una mia foto! Ho scelto il nome Alessandro… in memoria del grande Alessandro Magno. Mentre facevo l’iscrizione, Elliot ed Ethan sono scoppiati a ridere, prendendomi in giro. Dicendo che proprio non riesco a non mettermi in mostra!

Ho risposto loro che già è tanto che li stavo a sentire… mentre come immagine, ho scelto una foto di un mio occhio. Nella sezione informazioni, ho inserito tutti i miei veri interessi, come il pianoforte e la lettura. Naturalmente, non ho menzionato la mia società.

Sono certo, che avranno uno scopo ben preciso per farmi iscrivere a questo sito e sinceramente, avevo bisogno di staccare un attimo l’attenzione dal caso ‘ Elena ’!

Curiosando nel sito, scorro le foto dal pc senza prestare particolare attenzione. All’improvviso mi torna in mente una cosa e spinto dall’entusiasmo, decido di chiamare Elliot… risponde dopo un paio di squilli con voce prudente < Pronto Christian? > dal tono, immagino che pensi di star per ascoltare delle lamentele. Sorridendo penso, che non può essere invece, più lontano dalla realtà “ ciao Elliot scusa se ti disturbo ma, vorrei qualche informazione su quella villa che stai costruendo in periferia ” dico continuando a guardare lo schermo del computer.

Lo sento trattenere il respiro per qualche secondo, prima di inspirare rumorosamente e dire a bassa voce “ davvero Christian? Vuoi lasciare l’Escala? ”

“ non subito certo… però si Elliot! È già un po’ di tempo che ci sto pensando seriamente e domenica, hai accennato qualcosa su quella proprietà che ha stuzzicato il mio interesse ” dico semplicemente lasciandolo spiazzato < beh fratello… allora, con piacere uno di questi giorni ci possiamo vedere e te ne parlo nel dettaglio, facendoti visionare la piantina e tutte le carte >

Sorrido soddisfatto dal suo entusiasmo “ è perfetto Elliot… allora rimaniamo che ci mettiamo d’accordo per uno di questi giorni ”

< perfetto fratello… non te ne pentirai >

“ ne sono certo fratello ” e così dicendo chiudo la telefonata, poggiando l’IPhone sul tavolo e continuando a guardare svogliatamente le varie foto. Quando, mi arriva un suggerimento per conoscere una persona. È da parte di una ragazza…

Studio un attimo il profilo della suddetta ragazza e scoppio a ridere. Sempre con lo sguardo fisso sullo schermo, esclamo “ non ci posso credere ” scuoto la testa stupefatto da loro. È stata Mia, a mandarmi ‘ il suggerimento ’!

Hanno cercato, senza troppo successo a camuffarla ma non riuscendoci per nulla. Ridendo apro il messaggio, trovando…

  
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