Fumetti/Cartoni americani > Iron Man
Segui la storia  |       
Autore: zHero_    07/10/2020    0 recensioni
Tony Stark, "Il vendicatore dorato", si sveglia nel suo lussuoso appartamento a New York dopo la notte di capodanno. ma qualcosa disturba il suo sonno...
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E' il momento di tornare al lavoro. Ma dati i problemi avuti in passato con idee del genere sono andato dall'unica persona in vita che avrebbe potuto capirmi. “Non so dirti, Stark, ho creato una famiglia quasi perfetta ma la situazione è sfuggita di mano, come è successo con mio padre prima di me. Io e Vivid stiamo bene insieme...” Visione mi parla esprimendo parole sagge che però non suscitavano il mio interesse. Tra i vendicatori non era di certo il più forte ma è sempre stato uno dei più logici e intelligenti, stavolta però è quasi inutile il confronto, non è con lui che volevo parlare. Seduti al tavolo di casa sua, con un bitter analcolico in un bicchiere tra le mani, mentre guardo il rosso del liquido, senza dare la minima attenzione alle parole al vento di Visione, la mente mi riporta alle prime lotte con Ultron e a tutte le volte che sentivo il robot chiamare Hank “padre”. Mi chiedevo cosa sarebbe successo se avessi fatto lo stesso, se anche io avessi creato un robot che avrebbe potuto chiamarmi “padre”, ma sarebbe stato giusto? Avrei rischiato davvero di ripercorrere le stesse orme di Hank e creare un mostro? “Tony, per caso le mie parole ti turbano?” Visione interrompe i miei pensieri con il suo solito fare freddo e distaccato, ma preoccupato, tutto quello che è successo alla Stark Enterprise non ha smussato il suo interessamento nei miei confronti e ne sono compiaciuto. “No, Visione, è che tu non sei tuo padre. Tu non vedi tua figlia Viv come un mero strumento o uno sbaglio, un errore, e dopo quello che è successo le vuoi ancora più bene per quanto per te sia difficile da accettare.” “Hai ragione, Tony” mi risponde sempre freddo e distaccato ma mai indispettito “perchè non provi a parlarne con il tuo amico Reed, come hai sempre fatto? Onestamente mi chiedo perché tu sia venuto da me oltre che per il mio rapporto malato con mio padre.” “Hank e Ultron non ci sono più, Visione, tu sei la persona più vicina a loro che conosco... non è stato un errore venire da te se è questo che vuoi farmi capire.” “Lo comprendo, amico mio... Inoltre è da molto che non ricevo visite se non per un'emergenza e il bitter che avevo nel frigorifero stava andando a male, spero sia stato di tuo gradimento.” “Credimi, Visione, mi fa sempre piacere parlare con un Vendicatore.”.
Vado via da casa di Visione lasciandomela alle spalle, nella mia Ferrari nuova mi avvio verso il Baxter Building sperando di non trovare Reed indaffarato. In pochi minuti vengo accolto e fatto salire nella “stanza dei giochi” di Reed, salutare Ben e Johnny è stato un piacere, peccato non aver trovato in casa Susan. Reed, come immaginavo, è al lavoro su qualcosa, è steso sotto un macchinario che non riesco nemmeno a concepire, non ho la minima idea di cosa sia, e soprattutto non ho idea se si fosse accorto della mia entrata dato che è stato Ben a farmi entrare nel suo laboratorio. “Hey, signor Reed, c'è qualcuno che vuole parlarti” gli dico con fare scherzoso e con una voce camuffata, sperando che non capisca che sia io, ma parliamo di Reed Richards e il mio gioco viene subito sgamato. “Tony, non fare lo spiritoso! Inoltre non ho tempo per giocare a scacchi oggi... Susan ha portato con se Franklin e mi tocca lavorare da solo a questo aggeggio. Quindi...” “Non sono qui per giocare a scacchi, amico mio. E' proprio di Franklin di cui voglio parlarti...” a quel punto tira fuori la testa allungatasi da sotto il macchinario guardandomi fisso negli occhi, mi dice con aria poco convinta “Se sei qui per presentare un nuovo videogioco a mio figlio per distrarlo dai compiti puoi anche scordartelo, Testa di latta!” “No, Reed. E' una cosa seria, se magari tirassi fuori il resto del tuo corpo e mi offrissi qualcosa da bere magari te ne parlerei come si deve.”


E così è stato, gli raccontai di quello che è successo a capodanno e della mia chiacchierata di stamattina con Visione. “Così vuoi un figlio, Anthony Edward Stark. Chi lo avrebbe mai detto? Con tutte quelle donne che ti porti a letto non mi aspettavo una decisione del genere.” “In effetti nemmeno io. Mi stavo chiedendo tante di quelle cose... a chi sarebbe andato il mio patrimonio? Cosa ne sarebbe stato della Stark? Chi sarebbe stato Iron Man? Sono un uomo Reed, come te, come Steve, prima o poi me ne andrò. E' già successo.”. Reed non può di certo biasimarmi, mentre gli parlo dei miei pensieri mi guarda cercando di capire quale fosse il mio problema. “E tutto questo cosa ha a che fare con Franklin? Lo hai menzionato, o sbaglio?” “No. Franklin ha un potere inimmaginabile, come fai a gestirlo? E se dovesse per sbaglio...” “Conosco Franklin come le mie tasche e non cercherebbe mai di distruggerci. Certo che no, Tony, ho cresciuto mio figlio insegnandogli i valori di un supereroe, credo che tu dovessi fare lo stesso. Ultron era incompleto alla sua nascita. E poi tu non sei come Hank, io ti conosco, sei la persona più intelligente del pianeta.” Le sue parole mi spiazzano nonostante lo guardi con fare compiaciuto “Vero, grazie amico. Inoltre tu e Visione dovete dirmi dove vi procurate da bere, sono stanco di bere cocktail finti. Sei un amico, Reed Richards.”
Lasciando il suo edificio mi sento ancora più ispirato... e meno solo. Una voce mi risuona nelle orecchie, vedo lo stesso uomo dello specchio seduto nel sedile di dietro dallo specchietto retrovisore, mi sorride, mi parla “Ti ho creato perchè tu possa creare, Tony Stark. Rendimi fiero di te!”.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: zHero_