Song-fic
su Lithium degli Evanescence.
Lithium
Giuravano
che Walter
Dorian fosse tornato a Ghenf. Che il folle che aveva osato sfidare me,
Natasha
Morgan, avesse rimesso piede nel mio territorio dopo aver lasciato
l’oriente.
Non osavo crederci e, infatti, non era vero.
Eppure
un uomo con il
suo stesso viso si è presentato davanti a me, ma non era un
uomo comune. Dietro
i suoi occhi grigi, come la lama dei suoi pugnali, si nasconde
più una creatura
della notte che semina morte a suo piacimento che un essere umano.
Diabolik...
basta il suo
nome per capire, la nera pantera che colpisce silenziosa.
Dopo
il nostro primo
incontro, ritrovarlo per me è diventata
un’ossessione. Sebbene sentissi…
sperassi…
che sarebbe tornato da me, alla fine.
Aspirò
la sigaretta con
il mio bocchino. Sdraiata qui sul letto mi dovrei sentire soddisfatta,
ma,
stasera, non ho bevuto abbastanza perché questo avvenga.
Devo lasciarti andare,
tu non mi ami. Ti ho avuto, ho posseduto il tuo corpo, le tue labbra.
Ora,
però, ti sono solo d’intralcio.
Non
potrai mai diventare
la leggenda che meriti di divenire finché rimarrai legato
alla mia società.
Ho
deciso, devo
lasciarti andare.
Chiuderò
con il passato,
in fondo per me la delinquenza era solo un gioco, un divertimento per
dimostrare che non sono una donna comune, che la mia morale non
è come quella
degli altri.
Ti
comincio a spiegare
il mio piano, tanto lo so che lì, al mio fianco, e non
dormi, posso vedere i
tuoi occhi, improvvisamente interessati all’idea di una
sfida, saettare nel
buio.
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Dovrebbe
essere un
momento romantico. Siamo da soli sulla spiaggia, la mia villa nello
sfondo, il
mare che quasi mi lambisce la gonna e il fuoco che brucia. Stanotte hai
preso
le carte che m’interessavano da Bernardo Muller. Lo so che le
hai lette, ma tu
potevi farlo, gli altri no, ed infatti con goduria le vedo diventare
cenere tra
le fiamme.
Mi
guardi sorridendo, tu
e io siamo uguali, o forse no, non lo saprò mai. In fondo,
il tuo passato non è
molto più allegro del mio, forse più insolito, ma
tu sei unico.
Sono
fortunata, ho come
l’impressione di essere privilegiata nel sapere i frammenti
di ciò che eri. Una
dura lezione, la sappiamo entrambi, mai fidarsi di nessuno e stanotte
dovrai
lasciarmi andare. Soprattutto dovrò
“lasciarti” andare.
Amici…
non so se
sappiamo cosa voglia dire questa parola, diciamo che non ci
sarà rancore tra
noi due. “… è un addio. Non ci
rivedremo mai più… e non ci cercheremo. Quando
decido di chiudere una storia è per
sempre. Senza rimpianti, senza
guardarmi indietro”.
Da
te voglio solo un
ultimo bacio, ma tu mi doni anche un bracciale. Lo indosserò
sempre, in tua
memoria.
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Ho
passato anni con la
musica malinconia della notte che ti incontrai. Ore a suonare la mia
arpa, con
i miei uomini più fedeli a vegliare su di me. Eppure, per il
solo reato di
averti amato, sto per morire Diabolik. Sto per precipitare con
l’aereo. Il mio
destino è segnato, ma voglio che il tuo nome resti in eterno
nella memoria di
tutti, voglio che la tua ombra faccia tremare i più
coraggiosi, che tu possa
diventare leggenda. Mentre l’aereo colpisce il mare il mio
ultimo pensiero tra
le lacrime è per te.
“Questo
è per te,
Diabolik… Amore mio, fanne buon uso”.