10) Cut
Chuuya doveva darci un taglio. Non poteva sempre pensare al passato e, più precisamente, a Dazai. Quel idiota aveva abbandonato la Port Mafia, li aveva traditi. Lo aveva abbandonato, lo aveva tradito. Eppure non appena l’aveva rivisto tutto il suo odio era come scomparso, sostituito solo dalla rabbia.
Dazai l’avrebbe pagata, non gli avrebbe permesso di cavarsela. Non sarebbe più rimasto indietro. Non lo avrebbe più lasciato indietro. Chuuya sapeva di non essere in grado di tagliare i ponti col passato.
Ne aveva preso atto quattro anni prima. Ne ebbe un’ulteriore conferma dopo essersi scambiato un lungo e appassionato bacio con Dazai al termine dei fatti di Dead Apple, o come quel diavolo di quattrocchi aveva soprannominato tutto quel casino. Dopo averlo liberato da quel drago, Chuuya si era trovato tra le sue braccia e non aveva potuto resistere. Il rosso non voleva e non poteva tagliare quel legame che ancora li univa. Lo sapeva bene. Si ritrovò a pensarlo dopo l’ennesima notte di passione consumata insieme a Dazai in qualche squallido motel, scenario dei loro incontri segreti.
La loro relazione era una lama a doppio taglio. Chuuya lo sapeva. Come sapeva che avrebbe finito con il ferirsi nuovamente, eppure non gli importava. Finché Dazai restava al suo fianco andava bene. Aveva troppa paura di essere nuovamente lasciato indietro per preoccuparsene.
Chuuya doveva darci un taglio. Non poteva sempre pensare al passato e, più precisamente, a Dazai. Quel idiota aveva abbandonato la Port Mafia, li aveva traditi. Lo aveva abbandonato, lo aveva tradito. Eppure non appena l’aveva rivisto tutto il suo odio era come scomparso, sostituito solo dalla rabbia.
Dazai l’avrebbe pagata, non gli avrebbe permesso di cavarsela. Non sarebbe più rimasto indietro. Non lo avrebbe più lasciato indietro. Chuuya sapeva di non essere in grado di tagliare i ponti col passato.
Ne aveva preso atto quattro anni prima. Ne ebbe un’ulteriore conferma dopo essersi scambiato un lungo e appassionato bacio con Dazai al termine dei fatti di Dead Apple, o come quel diavolo di quattrocchi aveva soprannominato tutto quel casino. Dopo averlo liberato da quel drago, Chuuya si era trovato tra le sue braccia e non aveva potuto resistere. Il rosso non voleva e non poteva tagliare quel legame che ancora li univa. Lo sapeva bene. Si ritrovò a pensarlo dopo l’ennesima notte di passione consumata insieme a Dazai in qualche squallido motel, scenario dei loro incontri segreti.
La loro relazione era una lama a doppio taglio. Chuuya lo sapeva. Come sapeva che avrebbe finito con il ferirsi nuovamente, eppure non gli importava. Finché Dazai restava al suo fianco andava bene. Aveva troppa paura di essere nuovamente lasciato indietro per preoccuparsene.