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Autore: Milagar    10/10/2020    1 recensioni
Quando sua madre uscì, Lily tirò fuori dalla tasca quella busta rimasta bianca, nella parte del destinatario. Lily la guardò sospirando. Si chiese più volte se fosse giusto nei confronti suoi e di James fare quel che stava per fare. Scarabocchiò velocemente il nome del destinatario, e corse fuori casa.
Storia scritta nel 2013. Ripresa e revisionata dall'autrice.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily poteva solo lontanamente immaginare quanto fosse difficile organizzare un matrimonio. Per non parlare dei tempi difficili che stavano passando, che amplificavano drasticamente la mole di cose da fare.

Da quando lei e James avevano deciso di sposarsi, Lily non riusciva mai ad avere un momento esclusivamente suo. C’erano le prove vestito, la cerimonia da organizzare e tutte le precauzioni del caso da adottare; e poi c’era l’Ordine della Fenice, con cui lei, James, Sirius, Remus, Peter e un cospicuo numero di giovani Auror si erano schierati nella lotta a Lord Voldemort.
Con sempre maggiore frequenza venivano chiamati da Silente per missioni volte a scovare e combattere Mangiamorte, e i ragazzi non esitavano a partire lasciando gran parte dell’organizzazione del matrimonio sulle spalle della signora Evans – rimasta da poco vedova. I Potter, vista la loro età avanzata, erano stati sollevati da ogni sforzo proprio dalla loro futura consuocera; tuttavia avevano insistito che il matrimonio fosse celebrato nel giardino di casa loro, a Godric’s Hollow.

Nei momenti liberi, Lily cercava sempre di dare una mano – d’altronde il matrimonio era il suo – e quel pomeriggio stava finendo di scrivere gli inviti da spedire via Gufo ai loro amici più stretti e tramite posta Babbana a pochi cugini di Lily, che col tempo avevano saputo comprendere e apprezzare la natura della loro parente.
Ci aveva impiegato parecchio tempo a scriverli tutti a mano e decorarli e stava ultimando l’ultimo quando la signora Evans entrò nello studiolo.  

“A che punto siamo?”, le chiese.
“Direi che entro stasera potremo spedire i gufi e domani portarli in posta”, rispose Lily, cercando di sciogliere il viso dubbioso di sua madre.
“Io sono convinta che avremmo dovuto rivolgerci alla tipografia, giù in centro. Sono certa che avremmo fatto molto prima e sarebbe venuto un ottimo lavoro, come per Petunia”, disse, ricordando il recente matrimonio della figlia maggiore. Quando, però, la signora Evans notò il viso di sua figlia incupirsi, cercò di rimediare come meglio poté.
“Posso aiutarti?”
“Se ti va. Potresti dettarmi gli indirizzi da mettere sulle buste” disse Lily, cercando di cacciare via dal volto il triste ricordo del matrimonio di Petunia – di certo lei non aveva dovuto lanciare incantesimi di sicurezza sulla chiesa!

La signora Evans, aggiustandosi gli occhiali sul naso, iniziò a dettare gli indirizzi alla figlia, che si mise celere a scrivere.
Dopo parecchio tempo, e due incidenti con la cera lacca che avrebbe sigillato gli inviti, non restava altro che spedire il tutto.

“Eccoli qui! Ci sono tutti!”, disse soddisfatta Lily, ponendo l’ultimo invito nel modesto plico di posta Babbana, a cui erano stati già appiccicati i familiari francobolli con la regina – che James aveva adorato la prima volta che li aveva visti.
Sua madre si tolse gli occhiali da vista e si stropicciò gli occhi. Sorrise alla figlia.
“Sarà una bella cerimonia, ne sono sicura. Devi stare tranquilla e non preoccuparti troppo”.
Prima di uscire dalla stanzetta, la signora Evans guardò commossa la sua bambina, la sua piccola Lily, così giovane eppure così determinata a fare quel grande passo che – a quanto aveva capito – non corrispondeva solo ad una promessa d’amore per sempre, ma anche all’adesione ad una causa più grande di lei.

“Ti voglio bene, piccola mia” mormorò la signora Evans, gli occhi che ancora osservavano la figlia
“Anch’io.”

Quando sua madre uscì, Lily tirò fuori dalla tasca quella busta rimasta bianca, nella parte del destinatario. Lily la guardò sospirando. Si chiese più volte se fosse giusto nei confronti suoi e di James fare quel che stava per fare. Scarabocchiò velocemente il nome del destinatario, e corse fuori casa.

Si diresse verso quella strada, che dava sulla ciminiera, poco distante dal parco giochi che l’aveva vista bambina, in cui aveva appreso per la prima volta di essere una strega. Imboccò il viottolo in cui non c’era mai stata di persona. Le aveva sempre messo paura, Spinner’s End. E Petunia, come del resto sua mamma, le aveva detto che la brava gente non si andava a addentrare per quel vicolo.  Imboccò la via, e arrivò all’ultima casa, sempre scura e tetra. Sospirò, fissando la targhetta affissa di lato. Era vecchia, logora. Vi era ancora inciso il nome del proprietario: Tobias Piton. Scarabocchiato al lato, con dell’inchiostro nero, c’era il nome del nuovo proprietario della casa: Severus Piton. 
Alzò la mano, pronta a bussare alla porta. Deglutì, con la mano a mezz’aria. Poi la ritrasse. Guardò la busta color panna che aveva tra le mani. Quello era l’invito per il matrimonio tra Lily e James. E allora, perché doveva darlo a Severus? Certo, era stato il suo migliore amico, ma l’eco martellante di quel Sporca Mezzosangue risuonava costantemente nella mente di Lily ogni volta che ripensava a Severus. Non era più il suo migliore amico da anni, orami: era un Mangiamorte. Si era schierato dal Lato Oscuro, al quale lei era sempre stata contraria e che l’aveva sempre designata come un tumore da estirpare. Perché doveva invitare un Mangiamorte al suo matrimonio? Il cuore di Lily batteva per James Potter, colui che Severus aveva sempre biasimato, criticato, odiato. Avrebbe fatto a James il dispetto più grande del mondo ad invitare Severus al loro matrimonio. 

Ricacciando indietro le lacrime, Lily scosse la testa, e risalì il viottolo, cercando la prima pattumiera in cui buttare l’invito. Lo trovò, e lo gettò dentro, sperando che nessuno l’avesse vista; anche se era più che certa di sentirsi addosso due occhi neri…
***
 
L’uomo uscì, avvolto in un vecchio cappotto logoro, appena dopo aver visto sparire la chioma rossa dietro l’angolo. Silenziosamente ricalcò i passi della ragazza. Arrivò al cestino della spazzatura e ripescò la busta rettangolare dai rifiuti. Accarezzò la carta, riconoscendo la sottile grafia di Lily Evans. Aveva scritto il suo nome. Severus. Passò il pollice su quella parola e aprì la busta.

Siete calorosamente invitati
Al matrimonio tra
James Potter e Lily Evans
Il prossimo 31 agosto

L’uomo non lesse oltre. Alla fine Lily, la sua Lily aveva scelto di sposare un essere arrogante, presuntuoso e disgustoso come James PotterLily stava rovinando se stessa e il suo buon cuore per Potter. Come aveva anche potuto pensare che lui accettasse senza remore l’invito all’evento che avrebbe messo definitivamente la parola fine alla sua felicità?
In lacrime, stracciò il cartoncino, che riportava la grafia di Lily, la sua Lily e tornò a casa. L’aveva persa. Per sempre.
 
  
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