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Autore: _M4h_    10/10/2020    2 recensioni
Questa è una storia che parla di amore, di speranza e del tempo che passa inesorabile a volte troppo lentamente ed altre davvero troppo in fretta.
Non é stata pensata come seguito della ff “Per Sempre” ma potrebbe benissimo esserlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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l'altro giorno, dopo molto tempo, sono riuscita a riconnettermi su EFP e mi sono resa conto che non avevo finito il racconto.. ero pertanto sicurissima di averlo fatto.. comunque ecco qui l'ultimo capitolo !! Ok, pronte? Preparate i fazzoletti e cercate di non odiarmi troppo 😊
Enjoy…
 
2025 – Salto Temporale - Tokyo
 
Eccomi qui, dopo molti anni, di nuovo a Tokyo.
È talmente caotica, fredda e triste; ma allo stesso tempo luminosa, troppo luminosa, al punto da risultare abbagliante. Cosí brulicante di persone che si ha l’impressione di vedere tante piccole ed ubbidienti formiche operaie che continuano incessanti a fare il loro lavoro senza curarsi di ciò che succede loro intorno, come se nulla fosse cambiato. Eppure é TUTTO diverso.
Razionalmente, non so se queste sensazioni rispecchiano la realtà o se sono semplicemente dovute al fatto che lei non ce più… che loro non ci sono più.
É la prima volta che faccio ritorno a Tokyo da quando lei ci ha lasciati, da quando vivevamo qui insieme e felici.
Ma dovevo tornare un’ultima volta qui, nel luogo che l’ha vista nascere, crescere, amare e.. morire, prima di lasciare il Giappone.
É stata seppellita qui, vicino alla sua famiglia, come avrebbe voluto lei.
 
Questi ultimi anni sono stati terribili, uno ad uno, le tre vittime mortali ci sono state strappate via inesorabilmente. Come ogni volta, non abbiamo potuto fare nulla se non restare e guardarli morire, impotenti e patetici, cercando di vivere a pieno ogni minuto, ogni sencondo, di vita che ci era concesso condividere. Souvenirs, che ci permetteranno di affrontare alla bell'e meglio i prossimi centoventicinque anni. Ci attendono anni ed anni di solitudine e nostalgia, e il nostro unico rifugio sono inostri ricordi di loro.
 
Il primo a lasciarci, questa volta, fu Miroku. Un banale incidente in moto.
Era una normale giornata di febbraio, l’asfalto era bagnato e lui stava andando a lavoro. Dalle traccie sull’asfalto sembrerebbe che abbia tentato di schivare qualcosa, un animale o forse un oggetto, non si sà con certezza.
Un manovra brusca e il numero uno se ne é andato, ci ha lasciato. Ed il nostro inferno personale é iniziato.
 
Sango ovviamente non l’ha presa bene, non é qualcosa a cui si fa l’abitudine.
Ha lasciato Tokyo subito dopo il funerale, sembra sia in america o forse in australia non saprei, non siamo rimasti in contatto, troppo dolore.
Kohaku le ha proposto di partire insieme, ma Sango, essendo a conoscenza dei sentimenti che il fratello nutre per la piccola Rin, ha rifiutato permettendogli di restare al fianco della ragazza fino alla fine.
Sango é una donna forte, riuscirà ad affrontare anche quest’ennesima prova. Ma io mi chiedo, per quanto tempo ancora? Per quanto tempo ancora potrà vedere il suo unico amore morire davanti ai suoi occhi? Per quanto tempo ancora potremo noi tutti sopportare questa situazione senza impazzire dal dolore?
 
La seconda a lasciarci fu.. Kagome. La mia Kagome.
Dopo la morte di Miroku avrei voluto portarla via da tutto, tenerla al sicuro, lontana da tutto e tutti. Ma ovviamente lei non me l’ha permesso. Voleva vivere il resto della sua vita normalmente é una donna indipendente la mia Kagome.
Ah! Forse dovrei dire era.. visto che non c’é più.
Ma lei tornerà da me, come ha sempre fatto e come sempre farà, tra centoventicinque anni saremo di nuovo insieme. Ed io ti aspettero amore mio.
 
Vi starete chiedendo come è morta Kagome.. anche se per me é difficile parlarne ve lo racconterò.
Era una sera come tutte le altre, stava tornando a casa dopo una visita ad uno dei suoi bimbi, l’avevo pregata mille volte di prendere un taxi o di chiamarmi a qualsiasi ora del giorno o della notte, sarei andato a prenderla anche in capo al mondo ma no, lei voleva cavarsela da sola. Testarda!
 
Fu aggredita. Era a non più di cinquecento metri da casa, era praticamente arrivata, ed è stata selvaggiamente aggredita ed uccisa.
All’inizio si è pensato ad una rapina finita male ma, grazie all’aiuto dei miei colleghi, sono riuscito rapidamente a trovare il vero colpevole. Il signor Takumi, il padre di Yuudai. Qualche anno prima Kagome aveva testimoniato al processo del signor Takumi, affermando che a causa del suo comportamento violento avrebbero dovuto incarcerarlo e togliergli la custodia del figlio.
Il mio grande amore, la mia Kagome, mi era stata portata via per una stupida questione di vendetta.
 
Ed anche la numero due se ne era andata.
 
Come potrete immaginare l’ultima a morire fu la piccola Rin.
Dopo aver ritrovato la memoria Rin scelse di lasciare l’università, preferendo viaggiare per il mondo insieme a Sesshomaru, voleva visitare e vedere tutto, scoprire e imparare quante più cose possibili, prima di morire.
Talvolta Kohaku si univa a loro, quando succedeva Sesshomaru non sembrava particolarmente contento, ma vedendo la felicità di Rin in quei momenti, non disse mai nulla. Furono anni felici, per tutti noi.
Dopo la morte di Miroku, Sesshomaru non ha più lasciato Rin da sola neanche un secondo. E la situazione è peggiorata drasticamente con la morte di Kagome. Decise di portarla via da Tokyo, si trasferirono sull’isola di Yakushima, e vissero lontani da tutto e da tutti. Gli unici autorizzati a fargli visita eravamo io e Kohaku.
Rin riuscì a sopportare difficilmente l’isolamento, ci riuscì unicamente perché poteva percepire l’immensa sofferenza di Sesshomaru. Non voleva perderla, non così presto, non era pronto. L’aveva isolata sperando di poterla proteggere. Ma non fu così. Sesshomaru aveva dimenticato, o forse preferiva non ricordare, che la maledizione é troppo potente, la maledizione é implacabile e non si può spezzare.
 
Rin è morta una settimana fa, oggi è il suo funerale e la stiamo seppellendo nel cimitero Yanaka di Tokyo, vicino alla sua famiglia.
Kohaku è andato a cercare sua sorella, anche se penso sia più corretto dire che è scappato, fuggito dal dolore. Troppo grande ed intenso da sopportare. Sesshomaru non ha più detto una parola. L’ha vista spegnersi in un lampo, stroncata da una leucemia fulminante. Una settimana prima stava progettando di rinnovare la sua casa/prigione, come la chiamava scherzosamente lei, la settimana dopo era morta. I medici hanno parlato di segnali premonitori mal di testa insistenti, epitassi, stanchezza.. ma nulla di grave fino a dieci giorni fa quando è entrata in coma, uno stato dal cui non si è più svegliata. Tre giorni dopo morì, ed anche la numero tre era scoparsa.
 
La maledizione é completa, ed anche questa volta, il ciclo si é chiuso inesorabilmente.
 
˜˜˜
 
“Sesshomaru, cosa intendi fare?” chiese Inuyasha. Non ricevette risposta. Il fratello si limitò a incatenare il suo sguardo a quello del fratello e Inuyasha vide nel vuoto nei suoi occhi, null’altro che tristezza. Allora capì, sarebbe partito lontano da tutto e da tutti per isolarsi e soffrire da solo senza nessuno intorno. Ma Inuyasha sapeva che lo avrebbe rivisto, Sesshomaru, ritornava sempre. Non subito certo, ma tra cent’anni o poco più ritornerà a Tokyo. Non appena la tristezza e il dolore diventeranno appena più sopportabili e la speranza di rivedere la sua Rin una certezza sempre più forte.
 
˜˜˜
 
 
Sesshomaru si voltò e s’incamminò verso il suo futuro solitario, ma qualcosa lo spinse a fermarsi, si girò e mi guardò un’ultima volta, guardò la mia mano stretta in quella di Miyako e dopo qualche secondo ripartí, senza dire nulla e senza più voltarsi.
 
Ed io, come già detto all’inizio andrò via per un po’.
Questa volta ho scelto la Spagna, ci siamo andati in viaggio di nozze con Kagome. E nel frattempo aspetto. Aspetto che l’amore della mia vita rinasca e torni da me, come fa ormai da cinquecento anni. Ma questa volta non sarò solo.
Inuyasha abbassò lo sguardo e incontrò gli occhi di Miyako, che lo scrutano curiosi, marroni come quelli della sua mamma. Così bella e così umana.
Questa volta non sarò solo, questa volta per me l’attesa sarà dolceamara.
 
Fine.
 
NB : una precisazione necessaria, nella mia ff i mezzodemoni possono procreare con un compagno umano unicamente quando sono completamente umani (quindi le notti di luna nuova per Inuyasha) però i figli che nasceranno saranno anche essi totalmente umani. Certo saranno umani più longevi, con riflessi e sensi sviluppati ma pur sempre umani e mortali.
 
Ed eccoci all’ultimo capitolo, spero vi sia piaciuto. Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia ff e che sono addirittura riusciti ad arrivare fino a qui.. che coraggio e che pazienza!! 😊 Siete fantastiche GRAZIEEEE!!
PS : vi avevo avvertito che era un racconto senza lieto fine ! 

 
   
 
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