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Autore: _Zaelit_    11/10/2020    1 recensioni
Come cambierebbe la storia di Final Fantasy VII se un'altra creatura aliena fosse caduta sul pianeta, anni fa, oltre a Jenova?
Il Progetto Yoshua R porta alla creazione di una ragazza all'apparenza normale ma che, in realtà, dovrebbe incarnare il potere dei Cetra e uguagliare la forza fisica dei prodotti del Progetto Jenova.
Rainiel non sa di essere nata da un esperimento, esattamente come non lo sa Sephiroth, ma i loro destini percorrono la stessa strada e sono pronti a incrociarsi.
- La Fanfiction è ambientata durante le vicende di Crisis Core ma gli eventi sono stati cambiati per comodità della trama. Alcuni personaggi potrebbero risultare lievemente OOC. Vi è la presenza di coppie canon e noncanon e di personaggi OC. -
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Heiress of Yoshua'
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Rainiel iniziò a camminare più velocemente e Zack dovette correrle dietro.
«Rain! Si può sapere che ti è preso? Stavi per aggredire Hojo!» chiese informazioni il ragazzo, guardandola preoccupato.
Lei non gli rivolse un solo sguardo. Era cupa in volto e marciava spedita.
«Non sarebbe dispiaciuto a nessuno. Quell'uomo è un egoista malato.»
«Sì, ed è anche il direttore del dipartimento scientifico. Vuoi farti declassare o espellere dalla divisione, per caso?»
Rain puntò i piedi a terra e anche l'amico si fermò di colpo, per sentire cosa avesse da dire.
«Pensi che me ne importi qualcosa? SOLDIER può anche sprofondare all'inferno con tutto il resto della Shinra, per quel che mi riguarda. Non mi sorprenderebbe nemmeno. Ma quell'uomo... Hojo è il vero mostro, qui!» lei indicò il corridoio, come se lui fosse ancora là, e strinse gli occhi, spazientita. «Hai sentito cosa ha detto, no?»
Zack respirò a fondo.
«Sì, che in breve non gli importa nulla di Sephiroth. Che grande novità. Da quando a Hojo importa di qualcuno che non sia se stesso? Sephiroth non fa alcuna differenza.»
«Dovrebbe, invece! Lui... lui è....!»
Rainiel non poteva dirlo. O meglio, avrebbe potuto, ma non se la sentiva di rivelargli quel segreto. Le faceva male... sapere che, nonostante quello che Sephiroth le aveva fatto, in qualche modo si sentisse ancora in debito con lui e ne avvertisse la mancanza. Voleva conservare i suoi segreti, e allo stesso tempo dimenticare tutto di lui. Il suo solo ricordo la faceva star male.
«Lascia perdere. Andiamo, ci stanno aspettando.»
Rainiel riprese a camminare dopo aver scosso la testa, decisa a concentrarsi solo ed esclusivamente sulla missione.
Zack era confuso, ma sapeva bene cosa frullasse per la mente dell'amica e conosceva i suoi problemi interiori. Non avrebbe insistito. La affiancò di nuovo e arrivò con lei all'eliporto.
Una squadra composta da membri della fanteria, tra cui trovarono anche Cloud, li attendeva per assisterli nel combattimento che li aspettava. La belva di mako avvistata meno di un'ora prima era pericolosa e si sarebbe potuta avvicinare ai bassifondi, mietendo delle vittime. Andava eliminata prima di subito. Così Rainiel si mise alla guida del velivolo e l'intero squadrone partì alla volta del luogo d'interesse segnalato sulle loro mappe digitali.

 
Atterrarono in un'area sicura e molto vicina a quella di apparizione del nemico, che si affacciava su una sorta di enorme conca, o magari una valle fra due pareti rocciose molto alte. Il terreno attorno a loro era completamente arido e ricco di spacchi, mentre Midgar non era che una lontana piattaforma su cui brillava un sole insolitamente caldo per la stagione.
«Dev'essere qui da qualche parte...» ragionò Cloud scendendo per ultimo dall'elicottero, il fucile già pronto in mano.
«Se lo è, lo vedremo molto presto.» rispose Zack, prima di rivolgere un gesto a lui e a tutti i suoi colleghi, «Preparatevi. Non un attimo di esitazione!»
«Sissignore!» esclamarono i fanti in coro, preparando le munizioni.
Dopodiché, un grido acuto risuonò nel cielo. Uno fin troppo familiare.
Rainiel ricordò immediatamente e strabuzzò gli occhi, notando tutta la squadra mobilitarsi in direzione del suono.
«Fermi! Aspettate!» gridò infatti.
Fu ascoltata, fortunatamente, ma i suoi compagni erano abbastanza confusi.
«Che succede, Rain?» domandò Zack, non comprendendo.
«Questo suono... lo riconoscerei ovunque. Zack, ricordi la creatura che attaccò me e Sephiroth durante il viaggio verso Darefall?»
Era riuscita a racchiudere in una sola frase tre figure che la tormentavano e la tenevano sveglia la notte: le belve di mako, il Generale scomparso e la sua città natale andata distrutta, ma non era quello il momento di distrarsi.
«Non vorrai dire che...»
«È lo stesso grido, potrei giurarci. Se si tratta della medesima creatura, però, dobbiamo prestare la massima attenzione. Ha ridotto male entrambi, e come se non bastasse è anche riuscita a fuggire nelle condizioni in cui si trovava. Non andrà giù facilmente.»
Zack annuì e tornò a rivolgersi alla squadra.
«Avete sentito tutti Rainiel? Massima attenzione e serietà.»
In seguito all'ennesimo signorsì, tutti iniziarono a correre verso una parete poco ripida che li avrebbe condotti in sicurezza fino al cuore della conca.
Raggiunta questa, un soldato più giovane fece per scattare in avanti, ma Rain lo afferrò per una spalla tirandolo dietro una roccia e facendo cenno a tutti di fermarsi.
Zack si sporse oltre l'ostacolo e notò una grande belva dalla pelle verde e le vene luminescenti in bella vista sulla superficie, con un becco appuntito e il corpo solcato da profonde cicatrici. Sì trascinava dietro un'ala, probabilmente non sarebbe mai guarita e per questo non poteva volare per lunghi periodi. Ciò non significava, però, che fosse meno pericolosa. Era enorme e chiaramente infastidita dalle sue condizioni. Si sarebbe arrabbiata molto facilmente.
«Dobbiamo circondarlo.» annunciò Rain, prima di indicare due ragazzi dietro di lei. «Voi e Zack lo attaccherete alle spalle, dovrete attraversare furtivamente la vallata fino al punto migliore per l'attacco.» Subito dopo indicò anche un altro fante, «Tu e Cloud, invece, resterete con me. Attaccheremo per primi e lo distrarremo.»
L'altro SOLDIER annuì e guidò i compagni lungo la fiancata della conca, nascondendosi sempre oltre le rocce mentre la belva si riposava, stanca del viaggio. Se si fosse librata ora in volo, avrebbe probabilmente raggiunto Midgar e causato ingenti danni.
«Qual è il piano?» domandò Cloud quando tutti furono in posizione.
«Semplice...» Rain sfoderò le sue Aikuchi, che riflessero i raggi del sole. Le loro impugnature erano nuove, rosse e dorate, come fiamme. Erano un simbolo con molteplici significati. «... facciamo a pezzi questo nemico.»
Meno di un secondo dopo, il biondino la vide sparire davanti ai suoi occhi.
Rain si era tuffata in avanti, atterrando con i piedi sulla parete rocciosa dove si diede la spinta per saltare più in alto.
A mezz'aria, un incantesimo di fuoco nacque fra le sue dita e, con una potente vampata, Rainiel volò sulla schiena delle creatura che una volta era quasi riuscita a ucciderla. Fece piovere scintille sul suo dorso, costringendola a piegarsi contro il suolo mentre lanciava un grido sorpreso e dolorante.
La lotta era iniziata con quell'attacco.
Rainiel atterrò vicino alla coda del mostro, che frustò l'aria, e con una capriola schivò il pericolo, tornando indietro. Cloud e il suo collega l'affiancarono, crivellando di colpi il fianco sinistro del nemico che si era girato.
Un fulmine piovve sulla sua ala già ferita dal lato opposto, segno che anche Zack era partito all'attacco con i sue due aiutanti.
Rain strinse le labbra e osservò con precisione il corpo della belva, in cerca di un punto debole qualsiasi che le permettesse di mettere fine a quel combattimento il prima possibile.
Una volta provava paura o persino pietà per quelli che erano, a tutti gli effetti, esperimenti di laboratorio proprio come lei. Animali e creature di ogni tipo sottoposti al suo stesso trattamento, in maniera tale da diventare sue copie, che però erano diventati aggressivi e, per qualche strana ragione, ora vagavano liberi.
Rain sapeva tutto di loro, sapeva che erano innocenti come lei, ma a causa della sua esitazione molte persone erano morte, a Darefall. Non avrebbe mai permesso che accadesse lo stesso anche agli abitanti dei bassifondi e di Midgar.
Proprio per questo motivo... doveva mettere da parte la sua compassione nei confronti di quelle creature. Ormai non potevano più essere salvate. Allo stesso modo, nessuno poteva più salvare lei da ciò che era veramente.
Con una rincorsa, spiccò un salto che la porto a un'altezza lodabile. Si era allenata così duramente che non se ne sorprese neppure.
In quell'istante, il mostro di mako batté l'ala e colpì il fante accanto a Cloud, spedendolo in aria e contro la parete montuosa. Il ragazzo dai capelli biondi gli corse dietro, controllando che stesse bene, ma aveva perso i sensi. Non c'era da preoccuparsi, in realtà, perché si sarebbe ripreso in fretta, non aveva ferite gravi.
Rainiel aveva schivato l'attacco e scivolò proprio sull'ala mentre questa era ancora sollevata, raggiungendo la sua schiena.
Il mostro se ne accorse e, infastidito, cominciò a ruotare su ste stesso per togliersi di dosso l'intrusa, che però si aggrappò saldamente a degli spuntoni che crescevano tra le sue ali. La sua idea era quella di raggiungere il collo e colpire il punto debole con entrambe le Aikuchi. Non poteva difendersi, se lei era sopra di lui e non attorno.
Con la coda dell'occhio, lo vide mulinare l'altra ala rabbiosamente, proprio contro Zack e i suoi compagni.
Il primo saltò e schivò abilmente il colpo, ma uno dei due fanti fu colpito e gettato contro l'altro. Poco dopo furono entrambi riversi a terra, storditi.
Rainiel decise di obbligare la belva di mako a fermarsi, prima che colpisse uno dei suoi ultimi due alleati. Conficcò una delle due Aikuchi in una piega della pelle e la creatura si fermò, strillando.
Zack atterrò al suolo e si arrampicò sulla sua zampa posteriore mentre il nemico era distratto. Raggiunse Rain e i due si scambiarono un'occhiata d'intesa. Dovevano mettere fine a quella storia.
La spada Potens e le Aikuchi si sollevarono in alto.
Purtroppo, però, la belva ebbe un'ottima idea al momento sbagliato.
Il suo corpo sotto i piedi di entrambi tremò e si alzò nel cielo, mentre la creatura batteva le ali ferite per staccarsi dal suolo. Poco dopo iniziò a ruotare e i due persero l'equilibrio.
Rainiel afferrò lo spuntone puntato prima e si aggrappò ad esso mentre le sue gambe penzolavano nel vuoto. Il mostro li stava facendo scivolare.
Zack rischiò di cadere ma si aggrappò allo stivale dell'amica, cercando di colpire la schiena del mostro con la spada per indebolirlo e farlo tornare a terra.
La creatura, però, si fece forza e diede uno scossone ai due enormi arti, spingendosi in avanti. Per lei fu uno scherzo da niente, che non la infastidì più del necessario, ma la velocità assunta fece perdere la presa alla SOLDIER alle sue spalle.
Rain e Zack precipitarono nel vuoto da un'altezza spaventosa. Sotto di loro, il terreno si avvicinava velocemente. E in maniera letale.
   
 
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