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Autore: NPC_Stories    11/10/2020    1 recensioni
L'anno scorso ho fatto l'inktober con Erika, quest'anno lei ha trovato questo fantastico promptober chiaramente a tema drow.
Non so se riuscirò a scrivere tutti i giorni, probabilmente saranno storie brevissime, non so se ci saranno dei disegni, ma so che i prompt sono troppo belli e cercherò di tirarne fuori qualcosa, probabilmente missing moments di altre mie storie.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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11. Darkness


1370 DR, città di Waterdeep

La donna vestita di nero intinse il pennino nell'inchiostro, poi picchiettò due volte la punta contro il bordo del calamaio lasciando cadere l'inchiostro in eccesso. Rimase per un momento con la penna sollevata a mezz'aria, il suo sguardo deviò automaticamente verso la finestra del suo studio oltre la quale si vedeva l'enorme cimitero di Waterdeep. Era talmente grande che molte persone lo chiamavano Città dei morti, e la cosa poteva avere un senso visto che anche quel quartiere aveva i suoi cittadini.
Julie piegò le labbra in una smorfia disgustata. Poi si concentrò nuovamente sui fogli di carta sparpagliati sulla sua scrivania e cominciò a scrivere.

Cara Anne,
Padre Meridon della chiesa di Kelemvor mi ha consigliato di gestire il mio lutto scrivendoti una lettera come se potessi davvero ancora parlarti. Io non credo che questa pratica mi aiuterà, ma si suppone che un sacerdote del dio dei morti sia abituato a consigliare le persone che hanno perso qualcuno, quindi ho concluso che valesse la pena tentare.
Cosa darei per poter davvero piegare questa lettera, inserirla in una busta, consegnarla a un fattorino e sapere che ti arriverà.
I nostri fratelli non capiscono. Cercano di starmi vicino, ma non sanno come sia perdere la propria gemella, sentirsi dimezzati. Non hanno mai capito il nostro legame. Quando sei morta l'ho sentito dentro di me, l'ho saputo subito. Ripensare a quel giorno


Julie prese un profondo respiro e si voltò di nuovo verso la finestra, ostinandosi a tenere gli occhi aperti perché se avesse sbattuto le palpebre allora le lacrime che tratteneva sarebbero cadute. Era una figlia di Casa Domedias, e i Domedias non piangono, nemmeno per i morti.
Afferrò a tentoni il foglio che stava scrivendo, senza guardarlo. I suoi polpastrelli si macchiarono d'inchiostro, ma non le importava. Appallottò il foglio di carta, si avvicinò al caminetto e lo lanciò nelle fiamme. Rimase per un attimo lì in piedi a guardarlo bruciare, registrando in un angolo della sua mente che nemmeno il tepore del fuoco riusciva davvero a scaldare il freddo che sentiva sempre su di sé, come se avesse una patina di ghiaccio avvinghiata alla pelle.
La luce del sole ormai stava svanendo. Presto suo fratello Alec sarebbe uscito con la sua balestra e le sue ampolle di Acquasanta, addentrandosi nel cimitero per dare la caccia ai non morti più pericolosi. Un tempo Anne sarebbe andata con lui, armata di un arsenale di bacchette magiche. Ma poi Anne era morta cercando di recuperare un potente artefatto che era finito nelle pericolose mani di un vampiro, e da quel giorno la vita di Julie era stata solo oscurità.
La gemella sopravvissuta si guardò intorno come se vedesse il suo studio per la prima volta. Anche al tramonto quel luogo non le era mai sembrato così buio. Una volta il camino rischiarava il piccolo ambiente e le candele sulla scrivania sembravano riprendere quella luce e rifletterla una decina di volte. Adesso sembrava solo una stanza triste e mezza vuota che veniva rischiarata a malapena. Forse prima era la presenza di Anne a portare luce. Era sempre stata una ragazza solare, così inusuale per una Domedias. Julie si risedette alla sua scrivania e afferrò un altro foglio. Questa volta non era una pagina bianca di carta da lettere, era una pergamena con un modulo dell'anagrafe cittadina. Un modulo per richiedere di cambiare il proprio nome.
Non posso evitare di portarti sempre con me. Siamo state insieme da ancora prima di nascere. Ora che non ci sei più, non posso evitare di portare nel mio cuore questa oscurità. Forse non riesco a gestire il mio lutto perché in realtà non voglio farlo, non voglio passare oltre, non posso farti questo.
Con questi foschi pensieri, Julie intinse nuovamente il pennino nel calamaio e scrisse due parole sul modulo. Non era una decisione che aveva preso a cuor leggero e sapeva che Alec e Herz non avrebbero approvato.

Julienne Domedias

Rimise a posto la penna e lesse il suo nuovo nome, rigirandoselo nella mente, sentendone il suono, come se stesse cercando di andare oltre il triste significato.
Non poteva lasciare andare sua sorella Anne. Erano sempre state una cosa sola. E se questo voleva dire che una parte di lei sarebbe stata per sempre oscurità, allora che così fosse. Non poteva farci niente in ogni caso.

   
 
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