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Autore: Elgas    12/10/2020    5 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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7. Lone Wolves



Freddo. Buio.
Oltre la realtà, tutto appariva sfumato; vaghi erano il calore del sole, il sorriso di Neliel,
perché negli abissi esistevano solo buio e freddo. Aveva scavato, fin quando le unghie si
erano rotte a furia di rigenerarsi, come una bestia nella tana; mentre la follia logorava
il corpo, contorceva i pensieri; sentendo l’Oscurità, la sua Oscurità, estendersi, infettare
la terra, maledizione per un Mondo traboccante di vita.
Freddo. Buio. Solitudine.
Era finita. No… era finita da tempo, da sempre, poiché la malinconia non aveva mai smesso
di attanagliarlo, nemmeno quando la Luce aveva illuminato quell’esistenza immortale.

Se fossi riuscito a proteggerti… io! Dovevo morire io…!

Un lamento si spense nel buio.
Un sussurro trapassò la Mente, logorò il Cuore, trascinando frammenti di un tempo perduto;
una vita ricordata nell’interezza, nel dolore, nella felicità distrutta.

Colui che protegge. La Speranza in grado di sconfiggere ogni nemico... impotente contro
l’Oscurità. Kazui, le tue sorelle, tuo padre, gli amici di una vita… morti! Divorati!

Ah…ricordare… volevo solo farti rivivere Hime…

Ingenuo! Stupido!

Si mosse. Le zampe, il corpo corrotti come il Cuore; ossa e vene mutate, sovrapposte, unite da
grovigli, viticci di carne marcia.

Proteggere l’unica Luce rimasta! Fallito! Fallito!

Osservò la caverna brulla e senza vita; laggiù… la sorgente del fiume, dove prima sgorgava
acqua cristallina, una scia simile al petrolio. Osservò il proprio riflesso; gli occhi ridotti a
pozze di sangue, l’ombra a riflettersi scura nel piccolo bacino. Eppure... lei riemerse, visione
tra le nebbie della memoria. Orihime; i capelli ramati risplendevano sotto il sole, fra le torri
dell’Hlif e paesaggi di Mondi lontani; Hime, gentile con tutti... veramente gentile; Principessa,
un sorriso regalato solo a lui... nei momenti sereni, dopo aver fatto l’amore; l’ultimo prima di
andarsene, senza esitazioni, senza rimpianti… per salvarlo, per salvare tutti.
Le vide appena... dolci labbra a sussurrar parole mute.
Se solo fosse riuscito a sentirle il Cuore… il Cuore...

Uccidi! Uccidi il Ragno! Uccidi il Corvo! Insieme a Kugo e Askin…!
NO! Dovevano precipitarsi da te e invece?! Dietro sciocche Chiavi! Bastardi! ODIALI!


Trascinato, aggrappato alla vendetta… no... ormai non rimane più nulla… solo un’ombra.

« Sono qui, Ichigo. »
Si voltò, quel tanto da scrutarli; iridi blu a fendere la sua Oscurità, la lama di Gram baciata da
riflessi vermigli.
« Ah… ti stavo aspettando, Kugo… »

Più volte hai teso la mano verso di me… (0)
Anche se la tua Luce si è spenta insieme a Hime… ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…


« …solo tu puoi uccidermi. »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Non osava alzare lo sguardo. Tutto era distante, offuscato; non ricordava nemmeno come
fosse giunta all’esterno del relitto. Kugo… lo aveva visto sparire tra le ombre, verso altre più
fitte. Poi aveva urlato, pianto? Percepito le parole di Neliel, senza udirle? Nel presente saturo
d’angoscia, il Cuore era in subbuglio, la Mentre stritolata in un unico pensiero;

Non è vero… non può essere vero…

Avvertiva l’aria, solo l’aria vibrare satura d’attesa; preludio a timori e verità rimaste lì, celate,
invisibili; preludio di morte e sangue. Infine... il limbo si spezzò; lo scontro risuonò tra gli
abissi della montagna; riecheggiarono il cozzare di lame, ringhi, latrati, carne e ossa distrutte
e rigenerate a un ritmo malato. Per un’istante il male si amplificò; per un’istante fu come
trovarsi lì; Kugo, l’amico, sagome confuse nell’Oscurità, riflessi di spade a rincorrersi frenetici.
Chiuse gli occhi Aqua, tremante, inginocchio, tessendo parole in un mormorio soffocato.
« Come siete giunti a questo? Io… io non capisco… »
Neliel fissò a lungo il buio e quando posò l’attenzione su di lei, il Cuore era rimasto laggiù,
vicino ai compagni e amici di sempre.
La voce si fece strada nella Mente, come una malinconica melodia.
« È una storia antica, Aqua… il nostro capitolo oscuro… ciò che siamo diventati. »
Ecco un bivio, invisibile a prender forma oltre il pensiero; proseguire o vivere nel dubbio, nel
timore di una distanza insormontabile? No, non poteva, non poteva permetterlo.
« Ti… ti ascolto … »
« Immagino certi eventi ti siano noti », riprese la Eri dopo un po’, « ere or sono sigillammo la Porta
dell’Oscurità. Per molti, tra cui Ichigo, non rivedere il Mondo d’origine nonostante i pochi ricordi, fu...
un duro colpo. I sigilli erano destinati a spezzarsi, l’Oscurità a tornare. Di lì a poco nacque l’Oracolo,
esso profetizzò l’avvento delle Chiavi. Molti partirono e le Campane risuonarono infine nel tuo neonato
Universo. Mentre Kugo, Askin, Edward e gli altri costruivano i Confini, accadde qualcosa che l’Oracolo
non aveva previsto… dove le ombre sono più fitte, il futuro è invisibile.
»
Sì, lo rammentava… più volte i Fyrir l’avevano menzionato alle Destiny Islands, ribadito
durante la permanenza ai Confini; i loro Mondi, primi a essere divorati; l’Hlif distrutto con
la Seconda Venuta dell'Oscurità. Ma nelle parole di Neliel vi era altro, preludio alla verità.
I suoni risalirono… ecco il sangue scorrere... la Guaritrice non si scompose.
« L'Oscurità tornò, divorò Mondi. In alcuni vi erano uomini in grado di non temerla, di accoglierla
dentro di se. Nacquero i primi Døkkafirar, in seguito conosciuti come il Ragno e il Corvo.
»
Una parola, Døkkafirar. Tanto bastò a far serpeggiare la paura, profonda, viscerale.
Circondata da nuovi abissi, una sensazione riemerse; quando Amaimon si era divertito
facendola precipitare in un mare scuro, freddo, pieno di solitudine. Come allora, una Luce
avrebbe brillato alla fine? No… ora come ora non poteva dar agito al dubbio; l’incertezza era
in agguato. La Eri proseguì, faro in una notte senza stelle.
« Il male riuscì a penetrare nell’Hlif. Tre giorni e tre notti li combattemmo, tre giorni
e tre notti… così uguali, così diversi da noi . Fummo costretti a ripiegare nella fortezza... e
quando ogni speranza sembrava perduta... due si fecero avanti insieme a Hime, la moglie di Ichigo.
Durò pochi istanti... fuori dalle mura… si sacrificarono permettendo al resto di noi, in un piccolo lembo
di terra, di salvarci. Allo stremo, nulla poterono contro …
», parlò piano, quasi ogni parola fosse stata
scelta per attenuare quei momenti, impressi nell’esistenza immortale; parlò trattenendo lacrime,
« eravamo molto unite. Dopo... iniziò lo Scisma. Per Ichigo che tanto si era prodigato per proteggerla…
ah… vennero dette tante cose... quel giorno capì quanto deboli fossero i legami tra gli Immortali. Molti
lasciarono la fortezza per non farvi più ritorno. Ichigo voleva raggiungerli... Kugo e Askin... e
infine ha ricordato… ha ricordato ogni cosa... in fondo lo sapevo, sapevo sarebbe finita così.
» (1)
Un fragore più forte…
Il Lupo pronto a uccidere.
Ichigo, nell’ultimo barlume di lucidità, a desiderare la morte.
La terra tremò; ora li udiva distintamente, i suoni del tragico duello; le pareti crollare
fendente dopo fendente, la carne aprirsi e rigenerarsi, il sangue sporcare la nuda pietra.
« Te lo chiederò una sola volta Aqua, intendi restare? »
« Io devo… devo rimanere… »
Lontano il buio si agitò sotto venti invisibili.

Maestro… Terra... in questa Oscurità...

Emersero, la roccia a sgretolarsi come carta bruciata. Kugo e Gram muoversi con forza sopra
le spalle; logoro di sangue erano il manto, la schiena più volte stretta in quei giorni.
Ichigo…
Il Cuore vacillò.
Spettro, abominio; zampe, muso... ogni cosa era marchia, putrida. La spada, mangiata da
ruggine e polvere, un miraggio di magnificenza. Così diventavano i Caduti? Non dissimili
dai Hwergh, condannavano i Mondi alla rovina? In quel Cuore non rimaneva nulla, nessun
legame; solo odio, tristezza; la vendetta... miraggio a cui aggrapparsi, lasciandosi divorare.
Salvare un amico…. quanto era stata sciocca anche solo a sperarlo. Eppure doveva esistere...

In questa solitudine…in questa disperazione potrà risplendere? Una Luce, prima della fine?

Li vide.
Fievole chiarore nel Cuore nero... il viso di una ragazza, la voce limpida come il cielo estivo.
Fu un lungo, lunghissimo istante. Ritrovò Neliel a sovrastarla; una barriera le aveva protette
dai detriti assieme all'aeronave. Vide un lato del monte crollato; vide uno squarcio immenso,
ferita di una bestia morente, e nel cielo tempestoso, fulmini danzare a ritmo delle spade.
Una Luce… no, non poteva essersi sbagliata. Stretta fra le mani, RainFell brillò.

- La morte… ricordando la morte… sono qui. -
- Segui questa strada. Di fronte alla morte… sii forte, sempre. -

- Anche nell’Oscurità più fitta, troverai la Luce. -
(2)

« Neliel portami da loro, ti prego! »
Stupore balenò negli occhi grigi, ma la risposta della Guaritrice non si fece attendere.
« Sali. »
La lupa discese rapida il rilievo; laggiù, verso una gola, latrati e morsi s'alternavo via via più
rapidi; lì, dove sangue e acqua bagnavano la terra morente.
Ma non vi era più timore in lei; Speranza riempiva il Cuore, rinnovata...

Ucciderà senza esitazioni. Ucciderà un amico.
Tu… avresti la stessa determinazione di fronte a Ven, a Terra?


…insieme a qualcos’altro... viscido, strisciante.

Trovare un coraggio ugualmente forte… Lui rimarrà lontano... donar Pace a un Cuore
distrutto… ecco le tue preoccupazioni! AH! Egoista! Da quando la Guerra è finita… hai
pensato solo a come fuggire… a come scappare da un’irritante normalità...


Fu come ritrovarsi davanti a uno specchio; riflesso contaminato dalle Tenebre degli Heartless;
cerea la pelle, iridi giallastre, pozze di malvagità, e sulle labbra un sorriso compiaciuto.
Ecco… al limitare di tutto, le ombre emergevano voraci; eppure mai come ora Mente e Cuore
erano saldi.

Un giorno… un giorno farò Luce dentro di me. Ora… posso solo rivelarne una! Vattene! Sparisci!

Ricorda… io ci sarò... sempre.

In una bieca risata, l’altra se stessa scomparve.
Ora i rilievi incombevano, oscurando ancor più il breve orizzonte. Li vide lungo una parete
verticale; vide la Luce nel Caduto, stella in un cielo maledetto.

« Ichi… questa volta sono stata io a proteggerti… »

La voce, il viso di Hime.
Giunse improvviso, violento, un ricordo a invaderla…. quasi l’Oscurità potesse far emergere
quel dolore in un macabro, folle teatro.

Vuoto, cocente e infinito.
Era reale? Era un’illusione a stritolare il petto?
La cercò, la cercò ancora e ancora; coi sensi, col Cuore… percepì il Seiðr agitarsi, i venti cosmici
sussurrare tra i marmi della fortezza. L’Hlif, ridotto a un relitto, lontano da tutto… lontano da lei.
Orihime aveva sorriso, prima di raggiungere l’esterno della mura; sorriso al suo grido disperato, prima
che un'esplosione di Luce li dividesse. Pochi istanti, un sorriso… prima di…
Hime era… nel sacrificio, uccisa da uomini, da mostri che…
Frammenti di certezza, affilati a scuotere il Vuoto, a ferire il Cuore spezzato.
Se solo... fosse stato abbastanza forte, se avesse saputo… se soltanto l’Oracolo... se soltanto l’Oracolo...
« Ichigo… tu cosa ne pensi? »
Fra tutti, ritrovò proprio Roy. Era lì, inginocchiato; il volto sporco; sangue, fango, le ferite a rigenerarsi
lentamente; nello sguardo… Speranza, il desiderio di aiutarlo.
Pietà. Irritante. Semplicemente irritante.
« Ascoltami… l’ideale sarebbe cominciare a ricostruire l’esterno, con le aeronavi potreste »
« Cazzo stai dicendo? »
Il silenzio si estese, morbo a infettare l’aria; si estese in ogni Mente, in ogni Cuore. Qualcuno rise.
Al che vide la determinazione incresparsi, paure rigettate fino allo stremo farsi strada negli occhi neri.
Eppure Roy aveva una volontà forte, l’aveva sempre avuta.Irritante.
« Ichigo… ascoltami »
« Smettila... smettila di parlami… ah… del resto voi Smiða siete così, e tu più di tutti... credi di avere
la verità in tasca… », alle spalle udì Neliel, la mano sforarlo; troppo tardi, in piedi, fissò imperterrito
l’altro; Roy scosse il capo, tentando ancora una volta di rigettare l’inevitabile.
« So come ti senti, ma lei… Orihime non »
« No… tu non sai niente, niente. Hai ancora qualcuno, Roy Mustang. Uhm... però ammettilo, ormai
deve essere un patimento... vederla così, ogni giorno », rapido lo superò, guizzando come una serpe.
Attraversò sale spente; dove poco prima c’era luce, il Seiðr gettava lame scarlatte oltre le poche vetrate
intatte, come stendardi sporchi di sangue. Qualcuno emerse dal buio, qualcuno parlò, molti risero.
Infine giunse il freddo. Si guardò attorno; pareti lisce, divise in grossi pannelli, formavano un
dodecaedro; luce inondava ancora la stanza, gelida e innaturale. Cornice perfetta per quell’involucro,
bara come la chiamavano alcuni. Di un materiale cristallino, Roy l’aveva creato, levigato con cura
maniacale ogni filo, ogni viticcio; così da preservarla, proteggerla… nella forma l’ombra di un sogno,
di un risveglio che mai sarebbe avvenuto. Lo scorse appena, il viso della donna diventata l’Oracolo.
Un tocco lo frenò, gelo a irrompere nel freddo, sottile a sfiorar la gola. La spada di Roy, Nandaka,
nascosta ai più come da usanza tra i Forgiatori. (3)
« Non osare fare un altro passo. »
« Altrimenti? »
« Stai attento, Kurosaki Ichigo. »
« Fallo… fallo e basta. »
Così accadde. Rapido scorreva il sangue; stridente il cozzare del metallo; viscida la carne a lacerarsi e
rigenerarsi. Suono acuti, disturbanti, risuonarono fuori dalla Camera dell’Oracolo, tra sale buie e
riflessi scarlatti; in mezzo a rovina, a verità celate e ora inesorabili.
Così... ogni legame si spezzò, lì dove nessuna Luce avrebbe mai più brillato.
« Nessuna profezia… perché? Perché?! Chiavi, delle stupide Chiavi e non quei mostri…! Se avessimo
saputo… se avessimo saputo Orihime…Orihime...! »
Ma vuoto era lo sguardo di Roy, perché non esistevano risposte; nel Cuore restava la paura più grande;
il fallimento. Incerta la presa sull’arma, la punta conficcata nel suo fianco; affannato il respiro mentre
lo teneva bloccato contro una collana.
« Capisco… », una sola parola, scandita dopo un tempo indefinito; altre rimasero sospese a lungo
nell’irreale silenzio, « nonostante tutto... nonostante tutto questo tempo, non t’importa nulla di noi.
Fingevi, fingevi e basta. Lei… gli affetti perduti… cieco… se continui così… no… è inutile, ormai non…
ah… e io che volevo solo aiutarti... idiota... »
Fallimento. Rassegnazione. Pentimento. Roy sapeva essere irritante anche nella sconfitta.
« Bravo, finalmente hai capito. Egoisti…! Ecco l’essenza degli Immortali! A nessuno frega più un
cazzo! Salvare i Mondi? La Missione? Quanti sono disposti a continuare secondo te? Guardarti
attorno, Roy! Guarda come scorre la nostra Superbia! »
Un sottofondo improvviso; nelle risate, nei commenti bisbigliati; nell'indifferenza, ceneri di Speranza
risorsero come Discordia; o forse no, forse essa era sempre stata lì, a sussurrare ai poveri Cuori
immortali. Inevitabile Discordia, come la voce di Roy a riecheggiare in parole dure, inflessibili.
« Ah… siamo tutti ciechi… eppure ora… mi è tutto chiaro. Se è questo il tuo desiderio… vattene...
se è questo il vostro desiderio, andatevene... andatevene e non tornate mai più. »
Si allontanò senza voltarsi, la punta di Nandaka a sfiorare il pavimento, indifferente ai pochi che si
avvicendavano, implorandolo di ripensarci. Ichigo rise, osservandone la figura sparire tra le ombre.
Una carezza sfiorò la spalla… Neliel, solo Neliel.
« Ichi… che cosa hai fatto? »
« Meglio io che qualcun altro… ah… e poi chi se frega… chi vuole restare qui? »
Fredda la colonna; fredda l’aria; gelido il sangue a sfiorare le ferite; gelido il Cuore.
Hime era...
« Andate tutti al diavolo… io devo uccidere… devo... raggiungere Kugo e Askin… sì, loro capiranno…
sicuramente capiranno... »
Hime era morta.
Solo allora pianse.


Lacrime.
Lacrime bagnarono il viso, facendo scorrere nel Cuore una tristezza sconosciuta.
Aqua Sollevò lo sguardo. La Luna risplendeva, pallido astro a farsi strada nelle tenebre;
i raggi baciavano la nuda terra; rosso e nero, un gioco perfetto di sangue e fango.
Rammentò le Destiny Island; il breve duello tra Kugo e Riku; parole a cui all’epoca non
aveva dato troppo peso;

- Sofferenza? Concetto troppo grande in bocca a un moccioso... -

Lacrime nel Cuore. Parole a perdersi negli ultimi fragori della battaglia.
« Ora… ora capisco… mi dispiace… mi dispiace tanto… »
Si asciugò il viso, rigettò la tristezza, una tristezza che non le apparteneva.
Nello stesso istante Neliel balzò nell’ombra; la Luce era vicina, pronta a essere rilevata.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Fuori rumore, dentro silenzio.
Fuori la battaglia, dentro la quiete.
Non proferiva parola, nemmeno ora, a pochi passi dalla fine. Farlo sarebbe stato superfluo,
al limite del banale. Ichigo era lì, a vomitare frasi sconnesse, folli, malinconiche, colme di se e
ma, di cosa poteva essere e non era stato. Attorno, rovina soverchiava altra rovina; sangue si
mischiava, risplendendo scuro sotto i raggi della Luna, brillando sotto lampi violenti.
Fuori battaglia. Dentro quiete.
Kugo non ne aveva bisogno; ascoltarlo avrebbe trascinato altre parole, allungato un tormento.
Scattò indietro schivando un fendente, le zampe s’immersero nella fanghiglia. Un balzo,
Gram a tendersi avanti; attingendo dal Seiðr, fiamme avvolsero la lama. Un affondo preciso,
contro il petto. Un rumore sordo, simile a ossa spezzate, nonostante avesse reciso la carne...
ancora e ancora… verso un Cuore perduto.
La fine era vicina; lo avvertiva nel suo sguardo, nell’ultimo barlume di lucidità, lo stesso che
desiderava una morte onorevole; una morte in battaglia.
« …e in questo Mondo… infine i ricordi, i ricordi di Ichigo Kurosaki, Sostituto Shinigami. Se fossi
giunto ai Confini, da te e Askin, avrei rovinato… distrutto legami ancora una volta… legami preziosi
che vi hanno aiutato a esser qui. Potevo solo avvicinarmi… aspettarti… in attesa della fine.
»
Il Lupo ancora una volta non disse nulla; pochi colpi e il Cuore…
Ma un pensiero giunse, a fronte a parole tanto sincere.

Le nostre strade si sono divise tempo fa, io... scelsi di lasciare dall’Hlif, ricercando le Chiavi…
tu rimanendo accanto a Hime. Nella disperazione… avevi una possibilità di salvarti. Se solo avessi
ascoltato la sua Luce, come me, come Askin… se solo non avessi ricordato...
(4)

Un sorriso, amaro, si dipinse sulla labbra ferine.
Un fendente; Gram ruppe l’Oscurità; lingue ardenti dissiparono le Tenebre.
Parole sorsero dal Cuore, unica verità a poter essere pronunciata lì, a un passo dalla fine,
infrangendo il tacito silenzio.
« Noi… camminiamo su sentieri sporchi di sangue. Se ti avessi raggiunto prima del tempo, sarei
diventato come te, Ichigo.
»
Forse… aveva già udito parole simili, in un altro tempo, in un’altra vita.
Ichigo sorrise e chiuse gli occhi.
« Lo so… lo so, Kugo. Grazie… ringrazia anche Neliel. »
« Lo farò… amico mio. »
Scintille. Tyrfing si spezzò; Gram aprì l’ultimo varco. (5)
Lo vide cadere sotto il peso della lama; accasciarsi a terra; vide il sangue estendersi,
mischiarsi al fango. Ritirò la claymore. Il Cuore era lì, nero come la pece tra le pieghe del
petto, il battito via via più lento. Vide lacrime brillare negli occhi, baciate dalla luna che
ora risplendeva alta in cielo; in esse non vi era Pace, né mai ci sarebbe stata.
Poi… un filo di Luce si legò al Cuore.
Kugo si voltò appena; Aqua, RainFell… immagine bellissima e temibile; miracolo dal sapore
di maledizione.





(0) Si veda scena nel fiume Capitolo 5.

(1) « accadde qualcosa che l’Oracolo non aveva previsto… dove le ombre sono più fitte, il futuro è
invisibile.
»
Si collega al Capitolo 6 di AAA; Shura, per persuadere Askin ad accettare Donald e Goofy,
menziona in maniera velata lo stesso evento, ovvero la nascita dei Døkkafirar e alle sue
conseguenze;
« sapete bene quanto i cammini possano mutare, nel bene e nel male. Esistono eventi che neppure
l’Oracolo può prevedere.
»

Tutti gli eventi raccontati, tra cui lo Scisma ( menzionato già nel Capitolo 1 EOR, Scena Shura/
Mephisto), sono menzionati qua e là anche nei precedenti Atti/Capitoli (es. Capitolo 9 AAA,
Scena Luxord/Askin, quest’ultimo menziona la caduta dell’Hlif; nel Capitolo 8 AAA Edward
nomina per la prima volta i Døkkafirar ecc, ecc).
La risposta di Neliel serve anche a riepilogare nuovamente gli eventi principali della storia
dei Fyrir.

(2) « La morte… ricordando la morte… sono qui. » [Frase Aqua. Capitolo 6]
« Segui questa strada. Di fronte alla morte… sii forte, sempre. » [ Frase Kugo, Capitolo 6]
« Anche nell’Oscurità più fitta, troverai la Luce. » [Frase di Maestro Eraqus ricordata da Aqua, Capitolo 7]

(3) Nandaka: nome originale della spada del Dio Vishnu; "la spada pura" rappresenta jnana
(conoscenza), e creata dal vidya (tradotto saggezza, scienza, apprendimento, erudizione,
filosofia) (fonte Wikipedia).

(4)Le nostre strade si sono divise tempo fa. Io scelsi di lasciare dall’Hlif, ricercando le Chiavi...tu
rimanendo accanto a Hime.

In riferimento al flashback presente nel Capitolo 5; quando Kugo s’immerge nel fiume.

(5) Tyrfing; importante spada della mitologia norrena, che appare in un poema chiamato
Hervararkviða, oltre che nella Saga di Hervör e nella saga di Oddr l'arciere.
Spada maledetta; avrebbe ucciso un uomo ogni volta fosse stata impugnata, sarebbe stata
la causa inoltre di tre grandi mali. (Fonte Wikipedia)





Angolo Autrice;

Ammetto che questo capitolo sia più lungo e intenso del normale… ma finalmente altre risposte sono giunte per voi cari lettori. Tutto chiaro? Viste le spiegazioni nelle note, vi delizio con alcuni aneddoti più o meno importanti.

0) Circa l’inizio del Capitolo;

Colui che protegge. La Speranza in grado di sconfiggere ogni nemico... impotente contro
l’Oscurità. Kazui, le tue sorelle, tuo padre, gli amici di una vita… morti! Divorati!


Colui che protegge... è la traduzione degli ideogrammi di Ichigo.
Kazui è invece il figlio che lui e Orihime hanno a fine Manga (dettaglio non cambiato nel mio Finale Alternativo). L’Ichigo e l’Hime che vediamo qui, sono cristallizzati all’età di 28/30 anni. Mentre Kugo ne ha 38 (dettaglio inventato a me e ampliato nel Finale Alternativo).

1) Far combattere Kugo e Ichigo in formato Lupetto.
La scena ricalca una simile (mai scritta a dir la verità) di un mio vecchissimo progetto (risalente al primo account su EFP, più 10 anni fa ormai); AUFantasy (magia molta magia) su Bleach; la scena avrebbe visto protagonisti Ukitake e Kugo combattere in mezzo alla neve: visivamente avrebbe spiccato la contrapposizione tra Lupo Bianco e Nero.
Piccolo tributo che mi scalda il cuore.
2) Inerente a Bleach; sul finale di questo Capitolo Kugo dice;

« Se ti avessi raggiunto varcando i Confini prima del tempo... sarei diventato come te… Forse… aveva già udito una frase simile, in un altro tempo, in un’altra vita.

Ho voluto omaggiare lo scontro che li vede protagonisti nel manga/anime, dove invece è Kugo, di fronte alla “morte” per mano del ragazzo, a chiedersi;
Se i nostri ruoli si fossero scambiati, saresti diventato come me? (traduzione non ufficiale a opera di Team Revolution).
Anche le ultime battute omaggiano lo scontro originale.

Per quanto riguarda i nomi delle armi; fa strano non vedere Ichigo brandire Zangetsu… però ehi…il materiale Fyrir attinge della nostra mitologia/religione/lingue antiche; per le armi traggo spunto da quelle leggendarie di varie mitologie; per gli oggetti uso parole latine; per le classi Fyrir e controparti Oscure il norreno antico; per costruzioni l’italiano ecc ecc .
Ora ho parlato fin troppo, è giunto il momento di salutarci. Come sempre ringrazio tutti i miei recensori, coloro che hanno inserito la Saga nelle varie categorie e come sempre… se questo capitolo vi è piaciuto lasciate un like (come non farlo? Ho strappato qualche lacrima right?).
Un saluto e alla prossima... con la conclusione di questo miniarc.

Elgas
   
 
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