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Autore: Spensieratezza    12/10/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Sam non fece in tempo a raggiungere Nicholas, che un altro furgone fece per tagliargli la strada e per poco non lo investì. Sam riuscì a salvarsi solo perché virò di lato, finendo nell’erba.
Ma cosa cazz..”

“Presto, Sam, muoviti, prima che ritorni!!”
Sam si mise a correre, non capendo cosa intendesse. Il camion li aveva appena superati, ma corse lo stesso. Non sapeva perché ma si fidava di Nicholas. Fece appena in tempo a raggiungere la portiera che vide di nuovo un camion dietro di lui.
“Cazzo.”
“SBRIGATIIIIII” gridò Nicholas.
Chiuse la portiera con un tonfo e Nicholas rimise in moto.
Dopo alcuni secondi tuttavia, Sam si accorse che c'era un altro camion, proprio dietro di loro che sembrava seguirli e , ancora terrorizzato, schiacciò le mani sul vetro, vedendo che il camioncione acquisiva velocità.

Ce n’è un altro dietro di noi! Ma cos’è, la vendetta dei camion assassini?”
“Sam, non guardarlo.”
“Ma ascolti quello che ti ho detto? Ti ho appena detto che..”
“è sempre lo stesso.”

“CHE COSA?? MA NON è POSSIBILE, CI HA APPENA SUPERATI!!”

Ma poi riuscì a vederlo in viso e si sentì male. Fece un gemito di delusione e scoramento.
“Nicholas!  Sto avendo un’allucinazione o quello è..DEAN??”

“È LUI, sì, non stai avendo un’allucinazione, ma era lui anche prima.”
Sam si girò a bocca aperta.
“Nicholas.”

Nicholas riuscì a reggere appena lo sguardo pieno di tristezza e delusione di Sam, poi girò lo sguardo.
“Ti avevo detto di non guardare, sai.“

“Nicholas! Che cazzo vuol dire? Come mai c’è mio fratello alla guida del camion che ha appena cercato di ucciderci??”
“Credi che lo sappia? Non hai idea di quante volte ha cercato di mandarmi fuori strada, prima che ti trovassi, l’ho SEMPRE superato, per almeno cinque volte, ma torna sempre.”

Sam lo guardò con tanto d’occhi.
“Sei davvero tu? Intendo il Nicholas VERO? Non sei solo un ricordo?”
Sam, ma davvero dici? Vai a cagare. Sto rischiando la vita per te, per trovarti in questa cazzo di strada e mi dai del ricordo sbiadito?”
“Scusa..”
Nicholas sorrise e gli diede un buffetto.

“Non ti preoccupare, sai, ho rifatto questa strada non so quante volte, alla fine tornavo sempre qui..immaginavo che c'entrassi te e ho aspettato che arrivassi, ti aspettavo.. anche se ho messo in conto che potessi non essere reale, ma ti salverei comunque..anche se non fossi il mio biglietto di visita per uscire da questo loop, ti salverei anche se fossi un ologramma.”
“Non dire così.mi fai sentire..”
“Sta tornando!! Sam, tieni duro, adesso, tieniti!”
Il camion li affiancò cercando di mandarli fuori strada, ma Nicholas lo anticipò, affiancandolo duramente di petto e riuscendo a mandare fuori strada il camion.
 
Sam si accasciò alla portiera.

“Va tutto bene, Sam?”
“Mio fratello ha appena rischiato di uccidermi. Di nuovo. No, non sto affatto bene.”
Nicholas lo guardò triste.
“Lascia stare. Mi hai appena salvato di nuovo. Sei..meraviglioso.” disse Sam.
“No, TU lo sei.”
“Cosa??”
Nicholas si morse il labbro a disagio.

“Senti, non so cosa hai visto fino adesso, ma credo che qui siamo a un altro livello ancora sui pensieri, essi agiscono non in forma passiva, ma in maniera attiva e quando ti colpiscono a seconda del pensiero e della forma, possono salvarti.”
Un punto interrogativo spuntò sopra la testa di Sam, Nick lo fece andare via con uno sbuffo di mano.

“è da quando sono su questa maledetta strada, che è come se qualche stregone, materialmente mi rimandasse il ricordo di te e di quando abbandonasti Dean e tuo padre per andare sulla strada per Stanford, e non è che ci penso io! Mi viene fuori con prepotenza, come una buccia di banana quando inciampi. Viene sempre, come un flashback, e viene SOPRATTUTTO quando il tuo benedetto fratello cerca di FARMI FUORI.”
“Mi dispiace..io..non so cosa..”

“Non scusarti, se non fosse per questo, forse non sarei ancora vivo, sai?”
Sam lo guardò ancora interrogativo e stavolta fu lui stesso ad accorgersi del punto interrogativo sulla sua testa e a scacciarlo via con la mano.
Nicholas sorrise divertito.
“Questa strada, Sam…è pregna zuppa di un sentimento molto intenso, è carico di tristezza, ma anche speranza per il futuro, senso di colpa ma TANTA speranza, ma non solo. Si porta dietro un pensiero fisso molto intenso, che riguarda ME.”

“Dici..davvero?”
Nicholas si voltò verso di lui.
“Non mi hai mai detto che quando te ne andasti, oltre ai sensi di colpa per la tua famiglia, hai pensato a me, hai desiderato che ti seguissi. Certo, l’ho saputo dopo, ma non ho mai saputo che l’hai pensato il giorno stesso..tu, quel giorno, in mezzo al dramma della tua famiglia, hai pensato a me..”
Sam si sentì arrossire.
“Io…non so che cosa dire.”

 “Allora te la dico io una cosa. GRAZIE. Ogni volta che stavo per mollare, mi si rovesciava addosso il pensiero di te che non volevi lasciarmi, un pensiero struggente, disperato e sentimentale da far venire la nausea, ma allo stesso tempo voluttuoso, avvolgente, mi ha dato la forza di sopravvivere tutte le volte che mi mandava fuori strada.”

Sam cominciava a sentirsi a disagio, avrebbe voluto che Nicholas non insistesse su tutta questa faccenda dell'amore e dei sentimenti.
“Nick..ma perché mio fratello vuole fare questo? Voglio dire, ho vissuto dei ricordi  molto strani, fino adesso. Tutti nascondevano un significato molto preciso dietro, ma questo..non lo riesco a capire..”
“Forse inconsciamente Dean era geloso di me, ci hai mai pensato?”
“Ehm..ecco..sì, ammetto di averci pensato.”
Nicholas fece un sorrisetto.

“Non  ne vado fiero. Guarda, una stazione di servizio.”
“Nick, sei sicuro di fermarti? E se fosse un’altra trappola?”
“Lo è di sicuro, ma io ora ho bisogno di fermarmi, Sam, e speriamo che non veniamo separati di nuovo, appiccicati a me, ho bisogno di sapere cos’è successo a te per tutto questo tempo.”
 Andarono alla locanda che comunque era piena di gente e ordinarono della birra.


"Nick, io mi sento a disagio a parlare a queste persone..non sappiamo neanche se sono REALI."
"Fa finta di nulla e mostrati indifferente, non provare nemmeno a parlare con loro della loro vera natura. Non sappiamo cosa potrebbero farci, potrebbero aggredirci. Di certo non ammetterebbero mai di non esserlo."
"Non ci tenevo comunque a scappare di nuovo, grazie."
Una cameriera andò a portare loro le birre.

"Nick, ma ti fidi a bere qualcosa in questo posto?"
"Certo. Sto morendo di sete. Mmmm che buona, le cose che non sono reali a quanto pare sono molto gustose."
"Quanto sei stupido." disse Sam sorridendo e gustando anche lui la sua birra.
“Comincia a raccontare, forse se inizi a farlo, non verremo subito mandati in un altro mondo.”
Sam rise. “Chi te lo dice?”
“Beh, la logica nei telefilm funziona così, non lo sai? È come nei cartoni, li anche i cattivi non ti ammazzano fino a che non hai finito di parlare.”
Sam scosse la testa.

“Beh, io sono finito in una specie di mondo, in cui avevo ancora diciassette anni e i miei genitori entrambi vivi.”
“Frena, questa storia già la conosco!”
Sam lo guardò con tanto d’occhi.
“Non ti ricordi che ti dissi che ti avevo seguito?”
“Ah già!! Oddio, scusami, è vero, Nick! Oramai non ci capisco più niente in tutto questo! Non so più cosa è reale e cosa no, a volte dubito perfino di noi due!”

“Mantieni la concentrazione! Solo una cosa, esistono davvero queste cose che nominavate, i demoni e i mostri?”
“Sì, anche gli angeli. Anche se non...non sono come immaginavo.”
“E Dio?”
“Lui..non l’abbiamo mai visto, non so nemmeno com’è fatto, gli angeli ci dissero che non è sulla Terra.”

Sam studiò la sua reazione, sperò che non svenisse sul posto. Per lunghi secondi sembrò che gli dovesse cascare la mascella ma poi si riprese o comunque finse una stoica indifferenza.
“Wow..credi che..qualunque cosa abbia fatto, avrà pietà di me?”
“Non credo spetti a lui..insomma..la facciamo finita con questi discorsi? Comunque sai il ragazzo che ha rischiato di finire bruciato? L’ho riconosciuto, era Castiel. Un angelo nostro amico. Credo sia un’altra figura allegorica.”
“Gli angeli sono vostri amici?”
“Solo lui. E un altro..ma non parliamo di loro.”

“Frena., io ho visto una persona comune come gli altri!”
Sam sospirò.
“Se gli angeli prendono possesso di noi, possono manovrarci.”
“Coooosa?? Ma sono degli angeli! Potrei averne uno addosso anche adesso?”
Sam sorrise davanti all’ingenuità del suo amico.
“No, hanno bisogno del tuo consenso per possederti.”

“Ah beh..ma c’è qualche scemo che gli dice anche di si?”
Sam rise.
“Pretendevano di prendere il corpo mio e di mio fratello, per combattere Lucifero, che rischiava di venire sulla Terra.”
Nick lo guardò con la bocca spalancata.
“Aspetta? Cosa?? SATANA? ESISTE?? Ce l’ha fatta?”
Si abbarbicò al suo braccio e Sam sorrise.

“Sì..ma per fortuna..Dean almeno l’hanno risparmiato.”
“Cosa?? Ha preso TE? Sei stato posseduto dal diavolo?”
“Io..non voglio parlarne.” Disse Sam cominciando a lacrimare.
“Sam..io sono solo preoccupato per te.”
“Lo so..ma quello che è importante, è che adesso è andato via..quando ero dentro di lui, gli ho teso una trappola..sono riuscito a riprendere possesso del mio corpo abbastanza a lungo per farlo cadere in una fossa nel terreno.”
“Ma se tu eri dentro di lui..”

Sam si sforzò di sorridere.
“Quando lui è saltato, io sono riuscito a tornare padrone del mio corpo e a saltare fuori, in quel momento ci siamo divisi, Dean mi ha preso. Lui invece è caduto.”
Nicholas sembrava perplesso ma si alzò e lo abbracciò come se non lo vedesse da anni.
Sam non voleva piangere ma singhiozzò sulla sua spalla.
“S-scusa..di solito non mi lascio andare così..ma raccontarlo come se fosse la prima volta..”

“Sam, ti capisco tantissimo..mi dispiace solo che non ci sono stato..non ho scusanti..ma tu adesso stai bene? dio..se fosse capitato a me, non mi sarei mai più ripreso.”
“Sì..Dean mi è stato vicino..e..ma adesso basta parlare di questo..raccontami cosa hai passato tu tra i loop temporali.”
Nick sospirò e cominciò a  raccontare.
 
Raccontò di come si trovò davanti Bobby, John e suo padre tutti insieme che discutevano su come fare il padre.

“Sei sicuro che abbia detto TUTTI E TRE?” indagò Sam.
“Sì, è quello che ha detto.”
“Nick..io non ho ricordi di te a casa di Bobby.”

“Che vuoi che ti dica..io invece sì, ricordo che lo vedevo ogni tanto venirvi a trovare. Siamo andati a volte nella sua rimessa.”
“Non mi ha neanche mai parlato di te.”
“E allora si sarà dimenticato di me, come te! Come probabilmente anche Dean! “
Sam continuava a guardarlo.

“Non guardarmi così! Pensi che stia cercando di fregarti o che me lo stia inventando?”
“Nick, no, non l’ho mai detto.”
O magari pensi che non esista davvero?? Che sia solo un’illusione come questo dannato posto? DILLO!”
Ribaltò in quel momento il tavolo, facendo un frastuono incredibile.
“Nick..” Sam guardò il disastro con orrore. La gente alla locanda li guardò straniti, scocciati, come i locandieri, ma poi tornarono alle loro cose, come se non esistessero.

“Oh mio dio, sono FURIOSO. Come come..un..un fantasma vendicativo..
Sam lo fissò con uno sguardo penetrante.
“Nick..ascolta io..” gli poggiò una mano sulla spalla, ma in quel momento sentirono dei rumori fuori.
“Che diavolo è?”
Andarono subito fuori a controllare e videro che il furgone di Dean era andato a sfracellarsi contro la locanda, dopodiché lui uscì e prese a picconate la parete.



“Dean! Ti prego, no, smettila!”
“Sta zitto, Sam.”
“No, io sono L’UNICO che può fermarlo!”
Nicholas lo aveva rimandato indietro.
“So cosa lo fermerà.”
“Cosa?”
“Ascoltami. Non ti piacerà  e forse mi odierai anche un po', ma ricordati che niente di tutto questo è REALE, neanche lui, d’accordo? Pensaci, così forse dopo riuscirai a perdonarmi.”

“Nick, mi stai spaventando. Che cosa vuoi fare, NICK!!”
 
Nicholas andò subito al suo furgone e si fermò davanti alla pompa di benzina che c’era poco distante, poi sparse la benzina attorno e chiamò Dean.
Ehy Rambo, sono qui, regoliamo i conti una volta per tutte, da uomo a uomo.”
“No..Nick..” sussurrò Sam, vedendo i due che stavano per avvicinarsi..”No..” disse ancora appena vide che Nicholas aveva un fiammifero in mano.


Chiuse gli occhi per non vedere Nicholas che dava fuoco alla rappresentazione di Dean.
“No..no..nonononono..” Sam crollò in lacrime, in ginocchio, cominciò a piovere, come se il cielo stesse piangendo. Quando sentì di non poter più restare li per terra, si avvicinò e vide Nicholas in ginocchio poco distante dal corpo della rappresentazione di Dean.
Anche lui aveva il viso pieno di lacrime.
“L’ho ucciso..altrimenti lui avrebbe ucciso noi..”
“Nick..”

Sam si mise in ginocchio anche lui e lo abbracciò, piansero stretti insieme.
“Lui mi odiava..mi odiava perché hai preferito me..a lui. Mi odiava, ma io non l’ho mai odiato, Sam..io soffrivo il fatto che lui mi odiasse..volevo che mi volesse BENE..”
“Schhhh..basta..” disse Sam accarezzandogli i capelli e stringendolo più forte, ma continuando a singhiozzare.

In quel momento Sam provò una fortissima sensazione di dejavu che quasi lo stordì, ma non ebbe modo di svenire perché un brutto tuono scosse il cielo.
“Torniamo al furgone, Sam..sai, ho fatto anche benzina..con la scusa..”
“Quanto sei scemo..”
Ma si fermò a guardare la sagoma carbonizzata.
“Sam..” disse Nick.

“Non avrei mai pensato che avrei voluto così tanto bene all’uomo che avesse ucciso mio fratello.” disse scosso da un singhiozzo.
“Puoi odiarmi, se ti fa stare meglio.”
Sam gli sorrise.
“Non posso..sai che non potrei mai..e poi sento che il vero Dean, se fosse qui, l’avrebbe ucciso lui stesso pur di non vedere cosa..cosa stava per farci.”
“Già..vogliamo andare.”

Sam obbedì ma guardò ancora la locanda.
“Nessuno esce..nessuno guarda..nessuno presta aiuto..” disse.
“è forse la rappresentazione della realtà più vera che ho mai visto, scoperta dal velo dell’ipocrisia, se la gente si mostra per com’è veramente, a nessuno importa mai del dolore degli altri.” disse poi Nick.

Sam pensò a quando abbandonò suo padre e suo fratello a Stanford, pensò a quanto ignorasse il dolore di Dean, l’aveva ascoltato ma ignorato volutamente e lui aveva ignorato il suo.
Camminò di nuovo in direzione di Dean.
Sam! No! Che cosa stai facendo? È morto!! È morto e non è lui! Torna qui!”
“Se è davvero morto..non può farmi alcun male..e nel mondo reale forse può sentire anche uno spettro come lo siamo noi..”

Sam si chinò, davanti alla sagoma carbonizzata. Si ricordò quando il cerbero venne a prenderlo.
“Mi ha addolorato, lasciarti. Vorrei non averlo fatto..vorrei non aver fatto tante cose..ma..” gli sfiorò la guancia con un dito. Un lembo di pelle salvato dall'incendio. “Quando me ne sono andato..volevo dirti una cosa..che ho appena ricordato..se non è troppo tardi, vuoi che te la dica ora? Volevo dirti che non importa dove io vada..io ti apparterrò per sempre..e ti amerò per sempre.”
Un sorriso spuntò dal volto della sagoma.
“An..anch’io..”

Sam lo guardò sgomento, poi sentì due braccia avvolgerlo.
Sam vieni via presto!!”
“No, aspetta, aspetta ancora un secondo..io..”
La sagoma in quel momento divenne fumo, i granelli di fumo salirono in cielo, ma man mano che salivano , sembravano diventare come polvere di stelle.
 
 
Stava piovendo sempre più forte, la pioggia batteva forte sul furgone e Sam non sapeva dove stava andando. Nick continuava a dire parolacce e a affidarsi a una cartina che non segnava niente perchè non c'erano nomi ma solo cerchi vuoti.

“Tu riesci a leggerla?” chiese Nick.
“Leggo meglio l’enochiano.” Bofonchiò Sam.
“Qui qualcuno ci prende per il culo.”
“Nick, dai, frena, voglio riposare.”
“E dormi.”
“Voglio dormire insieme a te.”
Nick lo fissò.

“Senza doppi sensi inclusi. Vorrei solo che..mi abbracciassi.”
“Ehi..in teoria sono io che sto per morire. Sei tu a dover consolare me!” cercò di scherzare.
“La logica dovrebbe così ma..”
“Ma sei sempre stato tu il cucciolo di casa..Dean lo sapeva bene..” gli accarezzò i capelli “Scusa. Non avrei dovuto dirlo.”

“Puoi farti perdonare, abbracciandomi. Per favore? Odio il rumore della pioggia. Mi fa paura.”
Sam non voleva dire specificatamente che era Dean a stringerlo in quelle occasioni.
“Ricattatore.” Disse, poi gli fece cenno di andare entrambi nel posto dietro.
“Credevo fosse finto.”

“E invece c’è perfino un materasso, guarda un po'!”
“E se fosse pieno di pidocchi?”
“Meglio della morte in fondo.”
“Hai ragione anche te.”
 

Nicholas prese una coperta e avvolse lui e Sam in essa e nel materasso, si abbracciarono, anzi, Nicholas abbracciò Sam e si addormentarono così. Sam sapeva che non era reale niente di tutto quello, ma era parecchio che non si sentiva così bene e voleva goderselo prima che svanisse, anche se sapeva che nel momento in cui sarebbe successo, avrebbe fatto un male cane.  
   
 
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