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Autore: NPC_Stories    13/10/2020    2 recensioni
L'anno scorso ho fatto l'inktober con Erika, quest'anno lei ha trovato questo fantastico promptober chiaramente a tema drow.
Non so se riuscirò a scrivere tutti i giorni, probabilmente saranno storie brevissime, non so se ci saranno dei disegni, ma so che i prompt sono troppo belli e cercherò di tirarne fuori qualcosa, probabilmente missing moments di altre mie storie.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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13. Drider


1256 DR, Buio Profondo vicino a Eryndlyn

La creatura maledetta si muoveva in modo caotico, sconclusionato, correndo lungo i cunicoli come se andare abbastanza lontano avesse potuto dargli pace. I suoi pensieri erano confusi, frammenti di ricordi recenti si mescolavano a istinti bestiali.
Presto la maledizione avrebbe distorto del tutto anche la sua mente, conferendogli quell’intelligenza acuta e subdola che è propria dei drider, quell’intelligenza che però serviva solo a tendere imboscate, catturare prede, uccidere, nutrirsi… ed essere consapevoli della propria vita miserabile.
Per un drow, un elfo scuro che viveva di inganni stratificati e di fragili alleanze, una simile vita bestiale e lineare appariva intollerabile… come se non bastasse la deturpazione fisica, il ritrovarsi con la parte inferiore del corpo trasformata in quella di un ragno gigante.
“Mi hai messa in imbarazzo per l’ultima volta”, aveva detto la sacerdotessa, e il drider sapeva che avrebbe dovuto ricordare chi fosse quell’elfa scura, ma non lo ricordava. Lo aveva punito… per qualcosa… che ora però sembrava così irrilevante.
La creatura mostruosa, mezza ragno e mezza drow, si rintanò in una caverna stretta e difendibile. Sentire le pareti di roccia intorno a sé lo fece sentire un po’ più al sicuro, e si accucciò cercando di raccogliere le idee. In quel momento avrebbe voluto avere con sé un’arma, ma aveva perso il suo pugnale quando la trasformazione aveva ingigantito il suo corpo, distruggendo i suoi abiti. Non che un piccolo pugnale fosse poi così utile, per una creatura così grande…
Man mano che la sua mente si adeguava alla nuova struttura del suo cervello, il drider ricordò che un tempo la sua arma principale era un’altra: la magia. Era ancora in grado di fare ricorso alle forze arcane? E poi, aveva senso farlo? Perché lottare per sopravvivere, se la sua esistenza disgraziata non era degna di essere chiamata vita?
Un ricordo recente gli attraversò la mente come un flash: la sacerdotessa rideva mentre lo guardava contorcersi, sopraffatto dall’orrore per il suo corpo che mutava.
Sì, forse aveva un senso cercare di capire come usare ancora i suoi poteri magici. Forse non valeva la pena vivere, ma sarebbe stato felice di poter mettere le mani - o le zampe - su qualsiasi drow gli capitasse sotto tiro, e squarciare quei piccoli corpi fragili che ora invidiava così tanto.

***


“Oggi ho visto uno strano mostro” affermò il ragazzo, in tono curioso e fin troppo noncurante.
“Hm? Che tipo di mostro, Duv?” chiese sua madre, intenta a raccogliere certe spore da un muschio fosforescente che cresceva sulla parete della caverna.
“Era una specie di centauro, ma la parte di sotto era quella di un ragno” continuò il giovane, cercando di scendere nei particolari. “La parte di sopra… non ho visto bene perché era lontano, ma aveva i capelli bianchi come i drow.”
La donna, che era drow, interruppe il suo lavoro e guardò con curiosità il figlio. Duvainion era entusiasta di quell’escursione nel Buio Profondo, nei suoi venticinque anni di vita fino a quel momento aveva conosciuto solo la Superficie, le sue foreste e i territori umani fatti di campi coltivati e ampi pascoli. Non aveva esperienza dell’ambiente naturale del sottosuolo, ma sembrava che lo trovasse molto affascinante. Sicuramente una parte di quel fascino era dovuta alla curiosità verso metà della sua eredità, il popolo di sua madre.
“Non riesco a immaginare che creatura possa essere” la drow si strinse nelle spalle, come in gesto di scusa. “Non ho mai sentito parlare di centauri del Buio Profondo.”
“Un drider” intervenne il guerriero, il drow che diceva di essere suo fratello. La sua espressione era scura quanto la sua pelle, Krystel lo aveva visto raramente così corrucciato. “Duvainion, è molto importante che tu mi dica dove l’hai visto. I drider sono assassini letali.”
Il giovane mezzelfo spalancò gli occhi, rendendosi conto del pericolo che aveva corso.
“Ero in quella caverna con le stalagmiti e le stalattiti che si toccano formando come delle gigantesche clessidre di pietra. Quella con il fiumiciattolo. Volevo andare a prendere dell’acqua ma c’era quella creatura, non mi sono arrischiato ad avvicinarmi.”
“Hai fatto bene!” Suo zio gli puntò contro un dito come se lo stesse accusando di qualcosa. “Tu non ti muoverai più da questa grotta finché non avrò indagato meglio gli spostamenti di quella creatura."
"Ma… non ti sembra eccessivo confinarmi qui dentro? Non sono un bambino!"
Il drow si irriggidì, mostrando un'espressione severa. Il figlio di sua sorella non avrebbe dovuto controbattere ai suoi ordini, secondo la sua concezione del mondo Duvainion era un maschio che gli era inferiore di rango. Eppure Krystel non lo stava rimproverando per il suo atteggiamento di ribellione.
Gli venne naturale rivolgersi direttamente alla sorella anziché rispondere al nipote.
"È necessario che tu e tuo figlio capiate il pericolo che un drider rappresenta. Quella cosa una volta era come noi, era un drow, ma qualcuno lo ha trasformato in un mostro, forse per punirlo per qualcosa. Adesso è impossibile ragionare con quella creatura, cercherebbe di ucciderci a vista perché è risaputo che i drider invidiano e odiano gli elfi scuri."
Daren non poteva saperlo ma quella non era l'argomentazione più saggia da portare avanti con Krystel. Se ne rese conto subito dopo.
"È stato trasformato? Quindi non è una creatura naturale?"
"Direi di no. Che io sappia, i drider non possono riprodursi."
"Ma allora…" Daren osservò con curiosità l'espressione orripilata di sua sorella. Non era abituato a vedere tanto turbamento sul volto di una femmina. "Dobbiamo aiutarlo!"

Nella piccola caverna protetta cadde il silenzio. Daren non sapeva davvero cosa dire. Gli veniva naturale interpretare le parole di sua sorella come un ordine, ma era un ordine che non capiva come portare a termine.
"Sorella, se mi ordini di ucciderlo, prometto che farò del mio meglio" disse infine.
L'idea non lo faceva brillare di gioia perché non aveva ancora informazioni sulle capacità di quel drider in particolare. Avrebbe preferito non fare promesse che non sapeva se avrebbe potuto mantenere, ma Krystel lo aveva messo alle strette.
Lei sbatté le palpebre un paio di volte, mostrandosi ancora più sconcertata. "No! Quando mai ti avrei chiesto di ucciderlo?" Sbottò, perché più passava il tempo e meno riusciva a capire questo fratello sbucato all'improvviso da una cultura così aliena e distorta.
"Perdonami se ho interpretato male le tue parole" Daren resistette a fatica all'istinto di inchinarsi, perché Krystel gli aveva già chiesto diverse volte di non farlo più. "Per un drider la morte è una benedizione, l'unica cosa che posso fare per lui è liberarlo dalla sua vita miserabile."
"Perdonami per essermi espressa male" ribatté lei. "Non intendevo dire che tu dovessi prendertene carico da solo. Voglio tentare di farlo tornare a essere ciò che era prima. Se è davvero così pericoloso mi servirà il tuo aiuto per tenerlo a bada mentre svolgo il rituale, però preferirei che tu non lo uccidessi."
Daren spalancò gli occhi, incredulo.
"Esiste un rituale per fare una cosa del genere?"
La drow si strinse nelle spalle, ma mostrando una certa sicurezza di sé. "Ho intenzione di consultare tutti i miei grimori, ma se non esiste vorrà dire che dovrò inventarlo."
Il modo in cui l'aveva detto, come se fosse normale inventare rituali nuovi, fece correre un brivido lungo la schiena di suo fratello. Non aveva molta fiducia in tradizioni magiche che non erano già state abbondantemente sperimentate.



********************
Nota orientativa: come si può intuire dall'atteggiamento di Daren che trova ancora un po' alieno il comportamento di Krystel, e dalla poca confidenza fra i due, questa storia si svolge solo pochi mesi dopo il loro primo incontro.
   
 
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