Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _cioc_    13/10/2020    0 recensioni
Doyun non ha nulla da perdere. Dopo essere scappata si ritrova davanti ad una nuova vita che amerà.
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La storia è ambientata nelle scene di Spring day.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Aprii gli occhi piano quella mattina, non so se ero io oppure erano loro troppo affaticati per aprirsi. Mi portai immediatamente le mani sulla testa sentendo un dolore pulsante assurdo, è come se il cervello mi scoppiasse. Feci dei versi di dolore schiacciandomi il cranio con le mani sperando in chissà quale guarigione, ma niente da fare. Mi accorsi solo ora che ero in una stanza ridotta malissimo e poco illuminata, usciva solo della luce a righe, per colpa della tendina, dalla finestra. Mi affrettai ad aprirla del tutto per far entrare quel bene chiamato sole. "Luce" sospirai chiudendo gli occhi e beandomi di quel calore mattutino. Decisi di guardare fuori e vidi una distesa di campi a chiazze, un po' innevato ed un po' con dell'era alta giallastra assieme a degli alberi spogli e molto infondo il mare calmo ed azzurro. Sospirai felice di vedere un paesaggio diversa dal solito. Sentii dei passi farsi vicini alla porta assieme a degli scricchiolii della pavimentazione in legno. "Guardò solo se è sveglia" Una voce maschile trapassò la parete facendomi allarmare. Ricordo veramente poco di quello che è accaduto ieri. La maniglia si abbassò ed entrò un ragazzo alto robusto e vestito pesante. "Oh sei sveglia" sorrise facendo nascere delle fossette di lati delle labbra. Le fossette. Forse mi ricordo di lui. "Io sono Namjoon" si avvicinò piano porgendomi la mano. Non la strinsi rimanendo sulle mie, indietreggiai. "Ehm, non parliamo molto vedo" ritirò la mano mettendola nella tasca posteriore dei pantaloni. "Mi chiedevo come stavi, dopo la batosta di ieri..." si bloccò girandosi indietro sentendo altri passi ed altri scricchiolii. "Oh ragazzi perfavore" andò verso la porta chiudendola mentre sentii dei lamenti dietro di essa. Sorrisi poco per le voci. "Oh ehm, sono gli altri" indicò la porta dondolando su se stesso. "Sono Doyun" dissi annuendo verso di lui. Lo vidi sorridere. "Bene Doyun, vieni che metti qualcosa sotto i denti" sorrise aprendo la porta ed invitandomi ad uscire. Mi ritrovai in un corridoio poco illuminato con dalle parti altre poche porte verdognole come la mia. "Sempre dritto" disse Namjoon indicando il fondo del corridoio. Iniziai a camminare fino ad arrivare davanti ad una porta scorrevole sempre verdognola. Dietro di essa potevo sentire delle risate serene da parte di due persone. "Apri pure" mi disse sorridendo, feci come disse aprendo la porta. Mi ritrovai in una cucina messa meglio della camera con un tavolo da quattro persone sulla destra e di fronte a me due ragazzi che ora stavano dando tutte le loro attenzioni a me e Namjoon, ma penso di più a me. "Hoseok, Yoongi lei è Doyun" disse il ragazzo superando e prendendo qualcosa dalla credenza. "Piacere Hoseok" il ragazzo dai capelli rosati con delle ciocche grigie si avvicinò porgendomi la mano e rasserenandosi con un sorriso meraviglioso. Strinsi la mano per poi fare lo stesso anche con questo Yoongi che però sembrava meno aperto di Hoseok. "Per ora ci siamo solo noi qua che mandiamo avanti questo..." Namjoon indicò attorno a se non trovando una parola adatta per descriverlo. "Motel, ostello chiamalo come vuoi" alzò le spalle Yoongi guardandomi con indifferenza. Ci fu un momento di silenzio abbastanza imbarazzante tra noi quattro finché Namjoon non si mosse. "Ti preparo qualcosa siediti pure" disse girandosi verso di fornelli. "Stop, faccio io, Jin ti ammazza se tocchi i suoi fornelli" disse Hoseok avvicinandosi all'amico. "Non sono nemmeno suoi, li ho pagati io" si lamentò il ragazzo roteando gli occhi. "Lo sai come è fatto~" canticchiò Yoongi con gli occhi chiusi. Mi passai più volte le mani sulle braccia, malgrado fossi vestita pensate avevo freddo. "Dovresti andare a farti una doccia calda" commenta Namjoon guardandomi preoccupato. "G-grazie, per ora sto bene" dissi annuendo verso di lui con un sorriso poco rassicurante. Stavo morendo di freddo e non avevo nemmeno fame. Lo sfrigolio di qualunque cosa ci sia sulla pentola mi fece venire un'acquolina istantanea, sembrava tutto così invitante malgrado il posto tenuto male. Il silenzio tornò a regnare nella stanza ma non mi importava più di tanto, fra poco avremmo iniziato a parlare sicuramente. "Vado fuori a prendere una boccata d'aria" disse Yoongi uscendo dalla porta da cui siamo entrati. Namjoon intanto si era poggiato con il sedere sul pianale di legno della cucina e guardava con sguardo poco speranzoso l'amico appena uscito. "Scusalo è molto introverso con le persone nuove" disse il ragazzo spostando lo sguardo verso Hoseok. "Vedrai che tra poco tempo diverrete amici anche voi" commenta Hoseok girandosi verso di me con la pentola ancora fumante. Versa il contenuto in un piatto assieme ad un paio di bacchette e poi mi passò il tutto, non potevo chiedere di meglio. "Buon appetito" sorrise Hoseok andando a lavarsi mani. "Torno subito" disse Namjoon uscendo. Intanto iniziai a mangiare sotto gli occhi attenti del ragazzo rimasto con me. "Doyun giusto?" Chiese tutto d'un tratto Hoseok sedendosi di fronte a me. Annuii con la bocca piena facendolo sorridere. "Come hai fatto a venire qua?" Mi Chiese tornando serio, sembrava che il mio arrivo turbasse la maggior parte dei presenti. "N-Non era mia intenzione venire a disturbare" dissi indietreggiando con il busto e cercando di alzarmi. "No, non è quello che sto dicendo" rise alla fine della frase capendo di aver formulato male la domanda. "Intendo, non passa molta gente qua, mi fa strano- ci fa strano vedere gente nuova tutto qua" disse infine passandosi una mano tra i capelli. "Per ora penso che Namjoon voglia che ti riprendi" si morse il labbro inferiore sporgendosi verso sinistra per vedere se qualcuno arrivava. "Quando ti sentirai meglio vedermi come farti tornare a casa" sorrise alzandosi e mettendo apposto delle cose attorno alla cucina. Perché vorrebbero farmi tornare a casa a tutti i costi? E poi perché non è frequentato questo posto? "Cosa è questa musica?" Hoseok mi mostra un'espressione confusa mentre io cercai di allungare l'orecchio per sentire meglio. Era la suoneria del mio telefono. Mi alzai di colpo correndo verso la camera facendo scricchiolare più del normale il legno sottostante, arrivata in camera trovai il cellulare sul comodino mentre squillava, una chiamata. Mi si geló il sangue. Presi il cellulare in mano e risposi. "Pronto?" La mia voce tremava assieme al mio corpo. "Doyun?" Una voce maschile che conosco troppo bene arrivò alle me orecchie. Non dissi una parola. "Doyun" disse ancora mentre io mi accasciai a terra. "Torna qua da me" disse ancora chiudendo la chiamata. Un dolore indescrivibile mi perforò il petto e fiumi di lacrime scesero dai miei occhi, lacrime di dolore. L'unica cosa che sentii era la porta dietro di me chiudersi lentamente.
   
 
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