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Autore: LadyHeather83    13/10/2020    3 recensioni
Marinette: divisa tra i sentimenti che prova per Adrien e quelli che stanno nascendo per Chat Noir.
ESTRATTO CAP. 1
“Non è che sei un bell’ esempio se Lady Bug ti continua a dire di no” Lo prese in giro divertita.
“Però ho avuto il coraggio di dichiararmi” La canzonò.
“Sei sicuro di averglielo chiesto veramente, cioè, non è che pensava che scherzassi? Se io avessi ricevuto svariati no da una persona che mi piace, avrei il morale a terra”
“L’importante è non darlo a vedere, prima o poi si accorgerà di me e quando verrà il giorno, staremo insieme per sempre” Disse fiero tornando accanto a lei con un solo balzo.
“E anche se riuscissi a farla innamorare di te? Cosa succederebbe? Hai pensato nel caso andasse male che ne sarebbe della vostra partnership? Se si hanno dei dissapori si rischia di non lavorare bene. Per non parlare delle vostre identità, a quel punto dovreste svelarle, non sarebbe brutto se ti accorgessi che non è la persona che credevi?”
Chat Noir sbuffò, Marinette aveva perfettamente ragione, tranne per l’ultima domanda.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ensemble contre le monde'
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BEST FRIENDS

*

Capitolo 5 – Brividi

*

Miraculous Lady Bug” Urlò l’eroina dopo aver salvato l’ennesima volta Parigi dall’akumizzato di turno.

“Ben fatto” Esclamarono all’unisono i due eroi colpendo i pugni, come erano soliti fare.

Era il loro modo per congratularsi l’uno con l’altro.

Questa volta era toccato ad un giovane ragazzo, che si era appena dichiarato alla sua lei porgendole una scatolina rossa di velluto, che al suo interno custodiva un anello,  segno del suo amore per lei.

“Stai bene?” Gli chiese Chat Noir porgendogli l’oggetto aiutandolo ad alzarsi.

“Credo di sì, cos’è successo?” Chiese in preda alla solita amnesia che scaturita dalla magia nera di Papillon, tenendosi la testa che doleva leggermente.

“Sei stato akumizzato, ma ci abbiamo pensato noi a liberarti” Spiegò Lady Bug toccandosi un orecchino che l’avvertiva dell’imminente trasformazione.

Nadine…perché?” Sospirò il giovane.

“Cosa?” Gli chiese l’eroina dal vestito rosso a poi neri.

“Ho chiesto alla mia fidanzata di sposarmi, ma mi ha detto di no, che ama un altro” Rispose con le lacrime agli occhi “…stasera ci dovevamo vedere per parlare, credevo fosse l’occasione giusta per dichiarami, ma lei invece voleva lasciarmi”.

Anche l’anello di Chat Noir iniziò a lampeggiare, avvertendolo che tra qualche minuto si sarebbe ritrasformato in Adrien.

“Non lasciare che la delusione ti ferisca, la ragazza giusta per te è la fuori da qualche parte, bisogna solo saper cercare meglio!” Gli disse amichevolmente mettendogli una mano sulla spalla

“E questa da dove esce fuori?” Le chiese assottigliando gli occhi.

“Lo sai che sono un poeta” Si pavoneggiò.

“Mi pare che anche tu hai lo stesso problema” Lo schernì.

“Io ho già trovato la ragazza giusta, deve solo aprire gli occhi” Le rubò un bacio sulla guancia, prima di vederlo librarsi in aria agitando il bastone.

“Devo andare anch’io! Ciao!” Lady Bug lanciò lo yo-yo in direzione di casa sua.

“Perché va verso casa di Marinette?” Si chiese tra sé e sé Chat Noir, che ormai prossimo alla trasformazione in Adrien, si era nascosto dietro ad un comignolo, non sarebbe mai arrivato in tempo a casa sua, complice il fatto di essersi trattenuto un po' di più a consolare, quel povero ragazzo, che per certi aspetti gli assomigliava molto.

Un bagliore e un leggero mutamento in lui, lo avvertì che ormai Chat Noir non c’era più, e Plagg planò sulle sue mani sfinito.

“Perché siamo sul tetto?” Chiese il piccolo esserino nero.

“Sono stato trattenuto” Gli rispose porgendogli un pezzo di formaggio per dargli modo di riprendere velocemente le forze, avrebbe avuto bisogno di lui per tornarsene a casa, non sarebbe stato per niente simpatico passare la notte su un tetto, o peggio ancora scendere come un ladro dalla grondaia.

Già si vedeva una foto schiaffata in prima pagina sul quotidiano del giorno, di lui che veniva salvato dai pompieri, il più sarebbe stato spiegare come c’era finito li.

A meno che non sarebbe arrivato la sua Lady a trarlo in salvo.

Si portò un dito sul mento ed iniziò a pensare a quale stratagemma avrebbe potuto ideare per farsi salvare da lei.

Per averla ancora tra le sue braccia, anche se non gli era dispiaciuto stare tra le braccia di Marinette qualche ora prima.

L’aveva abbracciata d’istinto, senza dar peso alla persona che si ritrovava davanti, una breve scossa gli percorse la schiena, quando lei appoggiò la sua testa sulla spalla e si era perso successivamente nei suoi bellissimi occhi blu, facendogli battere il cuore velocemente, e non avrebbe sdegnato il bacio che si stavano per scambiare, se non fosse arrivato l’akumizzato a rovinare l’atmosfera.

“Sei mai stato innamorato Plagg?” Gli chiese volgendo per l’ennesima volta lo sguardo sulla Tour Eiffel, appena riparata dal lucky charm di Lady Bug.

Il kwami inarcò un sopracciglio mentre si prestava ad addentare l’ultimo boccone di quel formaggio, di cui rimaneva ogni volta estasiato.

“Non abbiamo questa facoltà, ma ho visto diversi possessori del miraculous del gatto nero, struggersi per amore”.

“Credi che un giorno troverò la persona giusta?”

“E perché non dovresti? Hai tutta la vita per cercare quella più adatta a te”

“Lady Bug ama un altro ragazzo, eppure sono convinto che sia la ragazza perfetta per me, ma non posso aspettare per tutta la vita che se ne accorga”.

Plagg avrebbe voluto avere dell’azoto liquido a portata di mano per congelarsi la lingua, per il bene del suo padrone e quello del possessore del miraculous della coccinella, era meglio non dire niente.

Non poteva di certo rivelargli che la mora, era in realtà la ragazza di cui si era inconsciamente innamorato, come Tikki non poteva dire a Marinette che Chat Noir era in realtà Adrien.

“Però neanche Marinette ti è poi così del tutto indifferente, guarda che ho sentito quello che provavi quando stasera eravate insieme” Cercò di sviare il discorso, sperando di fargli aprire un po' gli occhi.

Marinette?” Ci pensò un attimo “…è solo un’amica” Disse facendo spallucce.

“Ne sei sicuro?”

Adrien guardò in direzione di casa sua, la terrazza era ancora accesa, forse si era dimenticata di spegnerle, o forse l’avrebbe vista sbucare da un momento all’altro dalla botola.

“Non lo so Plagg” Sussurrò stringendo i pugni “…non posso amare Lady Bug e un’altra ragazza contemporaneamente, non è materialmente possibile questo”.

Plagg dovette fare uno sforzo sovraumano per non rivelare quello che lui sapeva, avrebbe scatenato involontariamente un cataclisma nel cuore di Adrien.

Purtroppo, a malincuore, il piccolo kwami nero non poté aiutarlo, le pene d’amore non erano di sua competenza, e se in qualche modo, avessero scoperto le loro reciproche identità, non sarebbe stato per mano sua.

“A meno che Lady Bug e Marinette non siano la stessa persona, ma non la vedo possibile”

A Plagg andò per traverso l’ultimo boccone e tossì convulsivamente.

“Stai bene?”

“Si si si che sto bene” Disse ricomponendosi.

“Che cosa ne pensi della mia teoria?”

“Che fa acqua da tutte le parti, ti devo forse ricordare che Lady Bug aveva affidato il miraculous del Topo a Marinette? Non possono essere la stessa persona” Sembrava averlo convinto.

“Però…” Si portò due dita sul mento “…e se Lady Bug avesse usato il miraculos della Volpe Rossa? Avrebbe potuto creare un’illusione, non dimenticarti che è una ragazza intelligente, e anche io in passato avevo provato a depistarla quando stava scoprendo la mia identità”.

Plagg sbiancò.

“Ma…ma non si possono usare troppi miraculous insieme, è impossibile, nessuno può sopportare tale peso, lo distruggerebbe” Cercò di spiegare, ma Adrien non era convinto di quello che aveva appena sentito dal kwami.

Pensò di indagare per conto proprio senza coinvolgere troppo Plagg, lui sapeva benissimo chi si celava dietro la maschera rossa a pois neri, ma non glielo avrebbe mai rivelato.

Due rintocchi provennero dal campanile di una chiesa vicina, avvertendo il ragazzo che fossero le due di notte.

“Le due? Dobbiamo rientrare a casa…Plagg…trasformami!”.

*

Marinette si gettò pesantemente sul letto, facendo sprofondare la faccia nel cuscino morbido.

“Che cosa stavo facendo Tikki? Se quell’akumizzato non ci avesse interrotto, probabilmente avrei baciato Chat Noir!!Chat Noir, ma ti rendi conto?”

“Non vedo il problema Marinette” Disse il kwami rosso addentando un macaron sapientemente preparato dalla sua amica.

“Come no? Io sono innamorata di Adrien, non in Chat Noir, in lui vedo solo un possibile amico, un compagno su cui contare nei momenti di difficoltà”

L’esserino rosso avrebbe voluto tanto dirle che, non per esperienza personale, ma solo per sentito dire in tutti quei millenni, che è anche quello che fa un marito, un compagno, un fidanzato, ma forse era meglio tacere, lo avrebbe capito da sola prima o poi.

Lei e Plagg erano stati molto chiari, non avrebbero mai rivelato ai loro possessori chi fosse l’altro, anche se questo avrebbe certamente significato avere il cuore spezzato, sapevano bene i sentimenti che provavano l’uno per l’altro. “Io non so perché la gente si baci, so solo che lo fa perché è innamorata”

“Sarebbe stato il mio primo vero bacio, e lo avrei dato a lui” Si disperò.

“Non fare così Marinette, probabilmente sentivi che quello era il momento giusto e con la persona giusta” La consolò addentando un pezzo del biscotto rosa.

“Chat Noir la persona giusta? Il ragazzo più egocentrico che conosco?” Si portò il cuscino sul viso.

“Perché elenchi solo i suoi difetti? Mi sembra che quando ti viene a far visita, non hai lo stesso comportamenti di come fossi Lady Bug, cioè non lo respingi”.

“No, anzi, mi piace parlare con lui, ma con milady, è tutta un’altra storia, mi sembra di parlare con un’altra persona”

“Questo mi ricorda molto qualcuno”

Marinette scostò il cuscino “Cosa?”.

“Tu e Adrien, quando sei con lui non sei la stessa ragazza che ha davanti Chat Noir per esempio.”

“Stai dicendo che le persone cambiano a seconda di chi si trovano davanti?”

“Si, guarda ad esempio Chat Noir. Se parla con te nelle vesti di Marinette è più contenuto, se vogliamo dire così, perché non gli interessi amorevolmente parlando; invece se parla con te nelle vesti di Lady Bug, inizia a fare il superiore, e lo fa per attirare l’attenzione”.

“Si ma così facendo ottiene l’effetto contrario”

“E tu cosa credi di fare con Adrien, se continui a balbettare, a fare cose senza senso appena lo vedi, lo farai scappare, devi farti vedere forte e decisa, come lo sei quando indossi il vestito da Lady Bug”.

Un brivido percorse la schiena di Marinette, Tikki, le aveva appena aperto gli occhi.

“Hai ragione Tikki! Da domani ci sarà una nuova me, più forte e decisa” Si mise in piedi sul letto e si battè un pugno sul palmo della mano.

“Ben detto”.

*

Marinette arrivò a scuola canticchiando una qualche melodia, era di buon umore, e questo non sfuggì ad Adrien, che continuava ad osservarla, mentre prendeva dall’armadietto dei quaderni.

“Siamo canterini oggi?” Le chiese appena chiuse l’anta metallica.

Gli volse lo sguardo ripetendosi a mente le parole motivazionali della sera prima “forte e decisa”, più facile a dirsi che a farsi, quando si trovava davanti Adrien.

“S-sono solo di buon umore, t-tutto qua”.

“C’entra un ragazzo?” Gli chiese curioso.

Marinette lo guardò con aria interrogativa, provando a capire dove volesse andare a parare “Mmm..tra me e Luka è finita da un pezzo” Gli rispose pensando che si riferisse alla loro relazione.

“Lo so, lo avevo capito” Si grattò la testa “…pensavo che qualcun altro avesse fatto breccia nel tuo cuore” Le spiegò.

“Ah!” Si avviarono entrambi verso l’aula di lezione, visto che la campanella aveva iniziato a suonare.

“…e comunque non posso essere di buon umore e basta? Deve esserci per forza un ragazzo di mezzo?” Chiese assottigliando gli occhi “…non dirmi che sei geloso?” Rise.

“Io? Geloso? Ma cosa vai a pensare?” Rise di gusto per poi interrompersi “…senti, dopo la scuola ti va se prendiamo un gelato insieme?”.

La corvina strabuzzò gli occhi “Intendi tu ed io? Da s-soli?”.

“Si esatto” Annuì “…devo chiederti un consiglio”.

“V-va bene” Balbettò arrossendo.

“Grazie, sapevo di poter contare su un’amica come te”.

Amica, ancora quella parola, se avesse potuto, l’avrebbe cancellata dalla faccia della terra.

Una parola che in quel momento feriva, avrebbe fatto sicuramente meno male una coltellata in pieno petto.

“Gli amici servono a questo” Gli disse abbassando lo sguardo, appena si sedette dietro di lui.

*

continua

*

Angolo dell’autrice: Ciao a tutti e grazie come sempre per essere arrivati fino a qui, in questo capitolo ho analizzato le sensazioni dei due protagonisti, dopo l’incontro della sera precedente.

Spero di aver fatto un buon lavoro!

E adesso cosa dovrà dire Adrien a Marinette?

Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete delle critiche da fare, non esitate, servono anche quelle per migliorarsi.

A presto.

  
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