BEST FRIENDS
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Capitolo
5 – Brividi
*
“Miraculous Lady Bug” Urlò l’eroina dopo aver salvato
l’ennesima volta Parigi dall’akumizzato di turno.
“Ben
fatto” Esclamarono all’unisono i due eroi colpendo i pugni, come erano soliti
fare.
Era
il loro modo per congratularsi l’uno con l’altro.
Questa
volta era toccato ad un giovane ragazzo, che si era appena dichiarato alla sua
lei porgendole una scatolina rossa di velluto, che al suo interno custodiva un anello, segno del suo
amore per lei.
“Stai
bene?” Gli chiese Chat Noir porgendogli l’oggetto aiutandolo ad alzarsi.
“Credo
di sì, cos’è successo?” Chiese in preda alla solita amnesia che scaturita dalla
magia nera di Papillon, tenendosi la testa che doleva leggermente.
“Sei
stato akumizzato, ma ci abbiamo pensato noi a
liberarti” Spiegò Lady Bug toccandosi un orecchino che l’avvertiva
dell’imminente trasformazione.
“Nadine…perché?” Sospirò il giovane.
“Cosa?”
Gli chiese l’eroina dal vestito rosso a poi neri.
“Ho
chiesto alla mia fidanzata di sposarmi, ma mi ha detto di no, che ama un altro”
Rispose con le lacrime agli occhi “…stasera ci dovevamo vedere per parlare,
credevo fosse l’occasione giusta per dichiarami, ma lei invece voleva
lasciarmi”.
Anche
l’anello di Chat Noir iniziò a lampeggiare, avvertendolo che tra qualche minuto
si sarebbe ritrasformato in Adrien.
“Non
lasciare che la delusione ti ferisca, la ragazza giusta per te è la fuori da
qualche parte, bisogna solo saper cercare meglio!” Gli disse amichevolmente
mettendogli una mano sulla spalla
“E
questa da dove esce fuori?” Le chiese assottigliando gli occhi.
“Lo
sai che sono un poeta” Si pavoneggiò.
“Mi
pare che anche tu hai lo stesso problema” Lo schernì.
“Io
ho già trovato la ragazza giusta, deve solo aprire gli occhi” Le rubò un bacio
sulla guancia, prima di vederlo librarsi in aria agitando il bastone.
“Devo
andare anch’io! Ciao!” Lady Bug lanciò lo yo-yo in direzione di casa sua.
“Perché
va verso casa di Marinette?” Si chiese tra sé e sé
Chat Noir, che ormai prossimo alla trasformazione in Adrien, si era nascosto
dietro ad un comignolo, non sarebbe mai arrivato in tempo a casa sua, complice
il fatto di essersi trattenuto un po' di più a consolare, quel povero ragazzo,
che per certi aspetti gli assomigliava molto.
Un
bagliore e un leggero mutamento in lui, lo avvertì che ormai Chat Noir non
c’era più, e Plagg planò sulle sue mani sfinito.
“Perché
siamo sul tetto?” Chiese il piccolo esserino nero.
“Sono
stato trattenuto” Gli rispose porgendogli un pezzo di formaggio per dargli modo
di riprendere velocemente le forze, avrebbe avuto bisogno di lui per tornarsene
a casa, non sarebbe stato per niente simpatico passare la notte su un tetto, o
peggio ancora scendere come un ladro dalla grondaia.
Già
si vedeva una foto schiaffata in prima pagina sul quotidiano del giorno, di lui
che veniva salvato dai pompieri, il più sarebbe stato spiegare come c’era
finito li.
A
meno che non sarebbe arrivato la sua Lady a trarlo in salvo.
Si
portò un dito sul mento ed iniziò a pensare a quale stratagemma avrebbe potuto ideare
per farsi salvare da lei.
Per
averla ancora tra le sue braccia, anche se non gli era dispiaciuto stare tra le
braccia di Marinette qualche ora prima.
L’aveva
abbracciata d’istinto, senza dar peso alla persona che si ritrovava davanti,
una breve scossa gli percorse la schiena, quando lei appoggiò la sua testa
sulla spalla e si era perso successivamente nei suoi bellissimi occhi blu,
facendogli battere il cuore velocemente, e non avrebbe sdegnato il bacio che si
stavano per scambiare, se non fosse arrivato l’akumizzato
a rovinare l’atmosfera.
“Sei
mai stato innamorato Plagg?” Gli chiese volgendo per
l’ennesima volta lo sguardo sulla Tour Eiffel, appena riparata dal lucky charm di Lady Bug.
Il kwami inarcò un sopracciglio mentre si prestava ad
addentare l’ultimo boccone di quel formaggio, di cui rimaneva ogni volta
estasiato.
“Non
abbiamo questa facoltà, ma ho visto diversi possessori del miraculous
del gatto nero, struggersi per amore”.
“Credi
che un giorno troverò la persona giusta?”
“E
perché non dovresti? Hai tutta la vita per cercare quella più adatta a te”
“Lady
Bug ama un altro ragazzo, eppure sono convinto che sia la ragazza perfetta per
me, ma non posso aspettare per tutta la vita che se ne accorga”.
Plagg avrebbe voluto
avere dell’azoto liquido a portata di mano per congelarsi la lingua, per il
bene del suo padrone e quello del possessore del miraculous
della coccinella, era meglio non dire niente.
Non
poteva di certo rivelargli che la mora, era in realtà la ragazza di cui si era
inconsciamente innamorato, come Tikki non poteva dire
a Marinette che Chat Noir era in realtà Adrien.
“Però
neanche Marinette ti è poi così del tutto
indifferente, guarda che ho sentito quello che provavi quando stasera eravate
insieme” Cercò di sviare il discorso, sperando di fargli aprire un po' gli
occhi.
“Marinette?” Ci pensò un attimo “…è solo un’amica” Disse
facendo spallucce.
“Ne
sei sicuro?”
Adrien
guardò in direzione di casa sua, la terrazza era ancora accesa, forse si era
dimenticata di spegnerle, o forse l’avrebbe vista sbucare da un momento
all’altro dalla botola.
“Non
lo so Plagg” Sussurrò stringendo i pugni “…non posso
amare Lady Bug e un’altra ragazza contemporaneamente, non è materialmente possibile
questo”.
Plagg dovette fare uno
sforzo sovraumano per non rivelare quello che lui sapeva, avrebbe scatenato
involontariamente un cataclisma nel cuore di Adrien.
Purtroppo,
a malincuore, il piccolo kwami nero non poté
aiutarlo, le pene d’amore non erano di sua competenza, e se in qualche modo,
avessero scoperto le loro reciproche identità, non sarebbe stato per mano sua.
“A
meno che Lady Bug e Marinette non siano la stessa
persona, ma non la vedo possibile”
A Plagg andò per traverso l’ultimo boccone e tossì
convulsivamente.
“Stai
bene?”
“Si si si che sto bene” Disse
ricomponendosi.
“Che
cosa ne pensi della mia teoria?”
“Che
fa acqua da tutte le parti, ti devo forse ricordare che Lady Bug aveva affidato
il miraculous del Topo a Marinette?
Non possono essere la stessa persona” Sembrava averlo convinto.
“Però…”
Si portò due dita sul mento “…e se Lady Bug avesse usato il miraculos
della Volpe Rossa? Avrebbe potuto creare un’illusione, non dimenticarti che è
una ragazza intelligente, e anche io in passato avevo provato a depistarla
quando stava scoprendo la mia identità”.
Plagg sbiancò.
“Ma…ma
non si possono usare troppi miraculous insieme, è
impossibile, nessuno può sopportare tale peso, lo distruggerebbe” Cercò di
spiegare, ma Adrien non era convinto di quello che aveva appena sentito dal kwami.
Pensò
di indagare per conto proprio senza coinvolgere troppo Plagg,
lui sapeva benissimo chi si celava dietro la maschera rossa a pois neri, ma non
glielo avrebbe mai rivelato.
Due
rintocchi provennero dal campanile di una chiesa vicina, avvertendo il ragazzo
che fossero le due di notte.
“Le
due? Dobbiamo rientrare a casa…Plagg…trasformami!”.
*
Marinette si gettò
pesantemente sul letto, facendo sprofondare la faccia nel cuscino morbido.
“Che
cosa stavo facendo Tikki? Se quell’akumizzato non ci avesse interrotto, probabilmente avrei
baciato Chat Noir!!Chat Noir, ma ti rendi conto?”
“Non
vedo il problema Marinette” Disse il kwami rosso addentando un macaron sapientemente preparato
dalla sua amica.
“Come
no? Io sono innamorata di Adrien, non in Chat Noir, in lui vedo solo un
possibile amico, un compagno su cui contare nei momenti di difficoltà”
L’esserino
rosso avrebbe voluto tanto dirle che, non per esperienza personale, ma solo per
sentito dire in tutti quei millenni, che è anche quello che fa un marito, un
compagno, un fidanzato, ma forse era meglio tacere, lo avrebbe capito da sola
prima o poi.
Lei
e Plagg erano stati molto chiari, non avrebbero mai
rivelato ai loro possessori chi fosse l’altro, anche se questo avrebbe
certamente significato avere il cuore spezzato, sapevano bene i sentimenti che
provavano l’uno per l’altro. “Io non so perché la gente si baci, so solo che lo
fa perché è innamorata”
“Sarebbe
stato il mio primo vero bacio, e lo avrei dato a lui” Si disperò.
“Non
fare così Marinette, probabilmente sentivi che quello
era il momento giusto e con la persona giusta” La consolò addentando un pezzo
del biscotto rosa.
“Chat
Noir la persona giusta? Il ragazzo più egocentrico che conosco?” Si portò il
cuscino sul viso.
“Perché
elenchi solo i suoi difetti? Mi sembra che quando ti viene a far visita, non hai
lo stesso comportamenti di come fossi Lady Bug, cioè non lo respingi”.
“No,
anzi, mi piace parlare con lui, ma con milady, è tutta un’altra storia,
mi sembra di parlare con un’altra persona”
“Questo
mi ricorda molto qualcuno”
Marinette scostò il cuscino
“Cosa?”.
“Tu
e Adrien, quando sei con lui non sei la stessa ragazza che ha davanti Chat Noir
per esempio.”
“Stai
dicendo che le persone cambiano a seconda di chi si trovano davanti?”
“Si,
guarda ad esempio Chat Noir. Se parla con te nelle vesti di Marinette
è più contenuto, se vogliamo dire così, perché non gli interessi amorevolmente
parlando; invece se parla con te nelle vesti di Lady Bug, inizia a fare il
superiore, e lo fa per attirare l’attenzione”.
“Si
ma così facendo ottiene l’effetto contrario”
“E
tu cosa credi di fare con Adrien, se continui a balbettare, a fare cose senza
senso appena lo vedi, lo farai scappare, devi farti vedere forte e decisa, come
lo sei quando indossi il vestito da Lady Bug”.
Un
brivido percorse la schiena di Marinette, Tikki, le aveva appena aperto gli occhi.
“Hai
ragione Tikki! Da domani ci sarà una nuova me, più
forte e decisa” Si mise in piedi sul letto e si battè
un pugno sul palmo della mano.
“Ben
detto”.
*
Marinette arrivò a scuola
canticchiando una qualche melodia, era di buon umore, e questo non sfuggì ad Adrien,
che continuava ad osservarla, mentre prendeva dall’armadietto dei quaderni.
“Siamo
canterini oggi?” Le chiese appena chiuse l’anta metallica.
Gli
volse lo sguardo ripetendosi a mente le parole motivazionali della sera prima “forte
e decisa”, più facile a dirsi che a farsi, quando si trovava davanti Adrien.
“S-sono
solo di buon umore, t-tutto qua”.
“C’entra
un ragazzo?” Gli chiese curioso.
Marinette lo guardò con
aria interrogativa, provando a capire dove volesse andare a parare “Mmm..tra
me e Luka è finita da un pezzo” Gli rispose pensando che si riferisse alla loro
relazione.
“Lo
so, lo avevo capito” Si grattò la testa “…pensavo che qualcun altro avesse
fatto breccia nel tuo cuore” Le spiegò.
“Ah!”
Si avviarono entrambi verso l’aula di lezione, visto che la campanella aveva
iniziato a suonare.
“…e
comunque non posso essere di buon umore e basta? Deve esserci per forza un
ragazzo di mezzo?” Chiese assottigliando gli occhi “…non dirmi che sei geloso?”
Rise.
“Io?
Geloso? Ma cosa vai a pensare?” Rise di gusto per poi interrompersi “…senti,
dopo la scuola ti va se prendiamo un gelato insieme?”.
La
corvina strabuzzò gli occhi “Intendi tu ed io? Da s-soli?”.
“Si
esatto” Annuì “…devo chiederti un consiglio”.
“V-va
bene” Balbettò arrossendo.
“Grazie,
sapevo di poter contare su un’amica come te”.
Amica,
ancora quella parola, se avesse potuto, l’avrebbe cancellata dalla faccia della
terra.
Una
parola che in quel momento feriva, avrebbe fatto sicuramente meno male una
coltellata in pieno petto.
“Gli
amici servono a questo” Gli disse abbassando lo sguardo, appena si sedette
dietro di lui.
*
continua
*
Angolo dell’autrice: Ciao a tutti
e grazie come sempre per essere arrivati fino a qui, in questo capitolo ho
analizzato le sensazioni dei due protagonisti, dopo l’incontro della sera
precedente.
Spero
di aver fatto un buon lavoro!
E
adesso cosa dovrà dire Adrien a Marinette?
Fatemi
sapere cosa ne pensate e se avete delle critiche da fare, non esitate, servono
anche quelle per migliorarsi.
A
presto.