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Autore: Red Drago    14/10/2020    11 recensioni
Un episodio realmente accaduto: l'incontro tra il cavaliere de Jarjayes e Maria Antonietta.
Lei rinchiusa nel Tempio, qualche mese dopo l'esecuzione di Luigi XVI, viene informata da de Jarjayes che ci sarà presto un nuovo tentativo per libelarla e farle raggiungere la Germania.
Questo tentativo di fuga è denominato "il complotto del Garofano", avrebbe dovuto avere luogo il 7 marzo ma non andrà a buon fine.
Io farò interagire la regina e il generale più o meno come avvenne nella realtà.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Generale Jarjayes, Marie Antoinette
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parigi
Prigione del Tempio
Febbraio 1793.

Augustin François Reynier de Jarjayes si aggiustò nel miglior modo possibile il travestimento da operaio addetto alla manutenzione dell'illuminazione della prigione del Tempio.
Era essenziale che tutto fosse perfetto nei minimi dettagli, cosicché il sette marzo andasse tutto secondo i piani.
Con monsieur Toulan, ex rivoluzionario pentito, e monsieur Lepitre, ex insegnante di letteratura classica e ora capo ufficio passaporti del Comune, aveva pensato un piano per far fuggire la regina dal Tempio, in questa, che pareva una follia, aveva anche coinvolto madame de Jarjayes, la quale avrebbe materialmente accompagnato Maria Antonietta nella sua fuga verso la Germania.
Passò con facilità i controlli, i soldati della Guardia Nazionale non fecero molto caso a un anonimo operaio addetto all'illuminazione.
Quando giunse nella stanza della regina chiuse la porta alle proprie spalle, sapeva di avere pochi minuti per informarla.
Si inginocchiò.
Maria Antonietta non era più avvezza ad essere omaggiata, ormai era solo la vedova Capeto, sapeva che i suoi innumerevoli nemici aspettavano solo l'occasione per mandarla al patibolo, come avevano fatto con Luigi.
Quell'uomo vestito in maniera modesta, però, pareva un alleato.
Le sembrava, tra l'altro, un viso familiare.
Quando lui alzò le iridi azzurre su di lei, le vennero le lacrime agli occhi: tutta una vita le sovvenne alla memoria.
Quegli occhi, quello sguardo, erano la copia quasi identica degli occhi di Oscar.
La sua cara Oscar.
Sapeva perfettamente, Maria Antonietta, che madamigella Oscar era morta guidando l'attacco alla Bastiglia, dando il via, di fatto, alla Rivoluzione che aveva travolto tutto, come una piena della Senna.
Ma sapeva anche che aveva semplicemente seguito il proprio cuore cristallino.
Ed era consapevole che Oscar tante e tante volte l'aveva pregata di cambiare un po' la propria visione a proposito del diritto inalienabile del re di restare sul trono, di adeguare la monarchia ai nuovi tempi che stavano sorgendo.
Ma né lei, né il sovrano, né alcuno dei loro consiglieri avevano prestato attenzione ai suggerimenti del comandante de Jarjayes, così le loro vite si erano inevitabilmente allontanate, prendendo vie opposte.
Fece un cenno al generale de Jarjayes che si alzò in piedi e le si avvicinò guardingo.
"Vostra Maestà, abbiamo pochi minuti...a giorni sarete nuovamente una donna libera...con alcuni preziosi alleati ho preparato un piano per farvi lasciare la Francia incolume e andare in Germania... il sette marzo prossimo avrete un nuovo passaporto, ve lo consegnerà mia moglie.
Vi ricordate di lei?..."
La regina sorrise.
"Certo che mi ricordo di lei, la dolcissima madame Marguerite. Mi ricordo anche di vostra figlia...Oscar..."
Augustin abbassò gli occhi...
"Sicuramente non avrete un buon ricordo di lei..."
Maria Antonietta scosse il capo con forza:
"Al contrario, mio caro amico, c'era sincero affetto tra noi.
Nel mio cuore tale affetto è immutato...
Scusate..."
Si interruppe per asciugare gli occhi pieni di lacrime.
Poi riprese la propria postura regale.
"Mentre io sarò in viaggio verso la Germania voi, amico carissimo, dovrete portare delle lettere e dei ricordi del re al conte di Provenza, il cognato del sovrano, che risiede a Torino.
Poi...vi ricordate del cavaliere giunto da Bruxelles l'inverno scorso? Il conte di Fersen?
Ebbene lo dovrete cercare per donargli questo..."
La donna tirò fuori dalle vesti un piccolo cerchio d'oro, un anello, e glielo porse.
Il generale lo prese in custodia, ma prima di nasconderlo accuratamente, vide che all'interno c'era un'incisione in lingua italiana: "tutto a te mi guida ".
Gli occhi di entrambi divennero nuovamente lucidi.
"Ditegli che non è mai stato vero come ora..."
Augustin la fissò per qualche istante, chinò il capo e si congedò.
Uscì velocemente dal Tempio con il suo carico di lettere e oggetti da portare ai famigliari del re esiliati in Italia e quel piccolo, prezioso, cerchietto d'oro, simbolo di un amore che era andato contro tutte le convenzioni, che aveva abbattuto tutte le barriere.
Pensò per un attimo alla sua Oscar, anche lei, alla fine, aveva seguito il cuore.
Forse non erano così diverse queste due donne eccezionali che lui aveva avuto modo di conoscere in ogni momento delle loro vite.
Sorrise, tra sé e sé, mentre si dava alla macchia tra i meandri delle viuzze di Parigi.


N.D.A.
Il piano di fuga, tramato dal vero generale de Jarjayes, fallì per i ritardi causati da monsieur Lapitre, che per svariate ragioni fece slittare la fuga dal 7 marzo al 13, data in cui non fu più possibile attuare nulla per la stretta delle misure di sicurezza.
   
 
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