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Autore: lmpaoli94    14/10/2020    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Uscendo fuori dalle mura del suo castello con una guardia armata pronta a giurare sulla loro vita per proteggerla, la Contessa Carla May Wilks giunse a Kylemore mentre il suo viso veniva nascosto dalla luce del sole e dagli occhi indiscreti delle altre suore.
Nessuno doveva sapere che la donna si trovava nell’Abbazia, soprattutto la sua giovane figlia.
La piccola Anastasia si limitava ad alzare lo sguardo mentre tutte le altre sorelle erano inginocchiate sul prato a pregare.
< Suor Anastasia, cosa state facendo? > gli domandò fredda Elisabeth senza guardarla negli occhi.
< Qualcuno è arrivato a Kylemore. Ma non riesco a riconoscere la carrozza. Ultimamente la Madre Superiora sta ricevendo molte visite. >
< Questi non sono affari che gli riguardano > rispose secca la giovane suora < Adesso tornate a pregare prima che qualcuno possa punirvi. >
< Non posso nemmeno alzare gli occhi al cielo? >
< Se è per spiare gli appuntamenti della madre superiora, allora no. >
< Ma io… >
< Che cosa state confabulando voi due? >
< Niente, Suora Beighley > replicò frettolosamente Elisabeth per paura di finire nei guai insieme alla Contessa.
< Allora vedete di non disturbare la preghiera. Qui non passiamo il tempo a parlare di sottecchi. >
< Mi dispiace, Suora Beghley. Non succeder più. >
< Me lo auguro. >
Vedendo la paura e il timore negli occhi di Elisabeth, Anastasia pensò che anche lei aveva bisogno di essere salvata da questa brutta situazione insostenibile, soprattutto quando vedeva le sue lacrime scorrergli sul suo viso graffiato leggermente.
“Adesso che cosa gli potrebbe essere successo?”
 
 
La Contessa Steele avanzava verso i corridoi e i saloni dell’Abbazia per raggiungere l’ufficio della Suora Madre.
< Entra prima tu. Voglio essere ricevuta > fece la donna con tono fermo verso un suo soldato.
Ubbidendo senza fiatare, la Contessa Carla May Wilks fu ricevuta con tutti gli onori necessari.
< Contessa Carla. Quale gradita sorpresa > replicò Suor Elena inchinandosi al suo cospetto.
< Adesso lasciatemi da sola. Devo conferire con la Madre in privato. >
< Contessa, potrebbe essere pericoloso… >
< Starò bene > replicò puntigliosa la donna < Adesso andate. >
Una volta averla fatta accomodare, Madre Elena domandò subito alla donna il perché di tutti quei soldati.
< Sapete Elena, ci sono stati molti problemi e alcune uccisioni che hanno fatto in modo di prendere dei provvedimenti sulla mia persona. Non vorrei che questo fosse il mio ultimo posto prima di morire. >
< Non siate così preoccupata, Contessa. Perché avete così tanto paura di morire? >
< Perché sono divenuta la nemica di questo regno e ho molti nemici che preferirebbero vedermi morta. >
< Io non sono tra questi, s’intende. >
< No, Elena… Ma gradirei che usaste un comportamento più consono. Il vostro sorrisetto compiaciuto mi da sui nervi. >
Assumendo un’espressione seria e molto spaventata, Suor Elena evitò di guardarla in viso.
< Avete paura, Elena? La vostra vita e quella di tutti i componenti di Kylemore ha avuto un inciso cambiamento di programmi questa settimana. >
< Le mie suore stanno tutte bene. Non sospettano minimamente quello che succede all’interno dell’Abbazia. >
< E mia figlia Anastasia? Lei come sta? >
Sentendo quel nome, Elena non poté che rimanere alcuni secondi in silenzio.
< Vi sta dando problemi, madre? >
< Non quanto ve ne ha dato a voi in tutto questo tempo. >
< Su questo avete pienamente ragione. È stata lei ad avere la bella idea di giungere fin qua. Voleva salvare la sua inutile vita e quella della sua dama di compagnia… Il cuore di quella ragazza sarà la sua distruzione. >
< Stiamo cercando di cambiarla ma la sua curiosità ferisce il mio volere e mette in atto il peggio di me. >
< Come mi avete spiegato nella lettera, avete fatto bene a uccidere la vostra protetta Leila Williams. Stava diventando un grave problema. >
< E’ stato molto difficile, ma non avevo scelta > rispose Elena con le lacrime agli occhi.
< Vero… Purtroppo a mie spese ho imparato che noi donne non abbiamo molte possibilità nella vita. Dobbiamo prendere decisioni affrettate per il nostro bene. E solo il corso del tempo ci dirà se abbiamo fatto male oppure no. >
< Io volevo bene a quella ragazza! ancora non riesco a capacitarmi di quello che ho fatto… >
< Presto la dimenticherete, Suor Elena. Ed evitate di fare la sentimentale in mia presenza. >
< Non ci riesco. Non sono così crudele come voi. >
< Nelle ultime settimane ho avuto la possibilità di cambiare… e sono convinta che anche voi lo farete. Mettete a tacere le curiosità di mia figlia prima che sia troppo tardi. Torturatela se ciò non riesce a darvi ascolto. >
< La tengo sott’occhio ogni istante della sua giornata… Ma non posso permettere che circolano voci sulla mia persona. Vostra figlia crede che io abbia ucciso Leila e questo complica tutte le cose. >
< Suor Elena Lincoln, siete o non siete la padrona di questo posto? >
< Sì, Contessa. >
< Allora comportatevi tale. Se mia figlia sta facendo la dura con voi, la dovete ripagare con il rispetto. Fategli capire chi è il più forte e non vi darà più fastidio. >
< Sicuramente l’uccisione di quell’uomo nei giardini dell’Abbazia da parte del vostro maggiordomo ha complicato molte cose. >
< Ho dovuto farlo. Non c’erano alternative… >
< Fermare l’amore verso due persone è un atto di pura malvagità. >
< E’ un atto da far capire ai nostri nemici chi siamo noi e che pretendiamo rispetto. Non voglio dirvelo una seconda volta… Vi avverto, Suor Elena: anche se siete rimasta la mia unica amica nonché alleata, ci metterò pochi secondi a togliervi tutto e a gettare Kylmeore in una povertà senza precedenti. Così le suore avranno qualcosa su cui pensare oltre alle preghiere verso Dio… Spero che abbiate capito. >
< Sì, Contessa. Siete stata molto chiara. >
< Bene. Gradirei vedere mia figlia. Voglio sapere come si trova qui nell’Abbazia. Potete organizzare questo incontro? >
< Sì, Contessa. Non sarà difficile. >
 
 
Dopo la fine della giornata, Theo Grey e i suoi due nipoti erano riusciti a radunare all’incirca cinquemila uomini che avrebbero acconsentito di seguirli verso una possibile resistenza che stava diventando realtà.
< La gente ci ama perché siamo onesti e leali nei loro confronti > spiegò l’uomo < Ho capito a mie spese durante il mio viaggio verso Roma che l’avidità e tutti i sentimenti oscuri, prima o poi ti tornano indietro come una maledizione. Bisogna sempre fare del bene. >
< Sempre però nei vincoli richiesti > rispose Grace.
< La vostra bontà di donare quei soldi a quei poveri bambini ha suscitato nei nostri uomini un senso di affetto e di rispetto nei vostri confronti, Contessa. Ed è questo di cui abbiamo bisogno. >
< Quando tutto questo sarà finito tornerà tutto com’era prima. i nobili continueranno a guidare la nazione diventando sempre più ricchi e i contadini continueranno ad essere sempre poveri e ad avere sempre più fame. >
< No, Grace. Non bisogna permettere che accada. >
< E come pensate di tenere a bada centinaia e migliaia di persone? Se questo popolo non ha un Re che li guida è perché il popolo si è serve rivoltato verso esso. >
< Il popolo non ha bisogno di Re o Regine, ma di persone che riescono a guidarli e a farli sentire importanti. >
< E voi credete di farlo? >
< Madre, nonno sta facendo il possibile > fece Christian venendo in suo aiuto < Senza le sue idee a quest’ora non avremmo un esercito. >
< Credo di cominciare a pensare che non ne abbiamo così bisogno come tuo nonno vuole farci credere. >
< Lo capirete con il passare del tempo se serviranno oppure no, questi uomini, in tal caso abbiamo la loro fiducia e questo è importante per me. >
< Voi vi basate solo sulla fiducia e sull’alleanza di povera gente… ma appena incontreranno i rivoltosi e gli offriranno molto di più di quello che abbiamo fato noi, non avremmo più un esercito. >
< Credete che i rivoltosi abbaino così tante risorse a loro disposizione? >

Vedendo un uomo con il viso sciupato e il corpo esile, Grace rimase a bocca aperta per lo stupore.
< E voi chi siete? > domandò il Conte Theo.
< Padre, non riuscite più a riconoscermi nemmeno dopo così tanto tempo? >
Togliendosi il mantello, Carrick Grey si presentò alla sua famiglia come se fosse appena ritornato da una guerra.
I suoi tre figli, non riuscendo a credere a quello che stavano vedendo, si avvinghiarono verso di lui per piangere il suo ritorno e per abbracciarlo.
< Sono veramente io, figli miei. E sono felice di vedervi tutti riuniti qui. >
Subito dopo i suoi tre figli, tocco a suo padre Theo abbracciare il figlio scomparso.
< Sei molto duro a morire… Ma questa è una tipica caratteristica di noi Grey. >
< Sono anch’io contento di rivedervi, padre. >
Grace invece, che continuava a piangere dall’entusiasmo, solo il tocco di suo marito poté alleviare tutto il dolore passato.
< Adesso non piangete, Grace. Sono qui con voi. >
< Promettetemi di non lasciarmi mai più. Promettimelo! >
< Ve lo prometto, Grace. >
In quel momento organizzare una festa per il ritorno del capi – famiglia sarebbe stato d’obbligo, ma la vigilia di una guerra contro le resistenze dei rivoltosi cancellava ogni minimo entusiasmo.
< Non sarei qui senza l’aiuto di Patrick, un contadino dalla forza di volontà ferrea e dal coraggio ineguagliabile. >
< Ehilà, come state? > si presentò l’uomo accompagnato dal suo pastore tedesco.
< Patrick, siamo estremamente debitori nei vostri confronti > replicò la donna parlando a nome di tutti < Se posso fare qualsiasi cosa per voi, non osate che chiedere. >
< Vostro marito sta mantendo la sua parola data, mia Signora. E a me questo basta… Combatteremo tutti insieme. Come dei veri patriottici. >
Mentre Theo e Grace si fissavano a vicenda, il vecchio uomo non poté che trattenere un sorriso.
< Lo avete visto, Grace? I contadini non sono tutti traditori. >
< Adesso finiamo con le nostre dispute, Conte Theo. Il ritorno di mio marito non può passare in secondo piano. >
< Madre, per ora le feste sono proibite. Lo sapete > fece Christian con tono irremovibile.
< Oh, no! Christian! >
< Mia, queste sono le regole. >
< D’accordo. Vorrà dire che ceneremo tutti insieme come una grande famiglia. Cosa che non succedeva da molto tempo ormai. >
< Chiederò ai cuochi di preparare qualcosa di veramente speciale > fece la donna.
< Madre, i viveri ci servono. Non esagerate. >
< Non ti preoccupare, Christian. >
< Padre, adesso dovrete raccontarci come siete riuscito a sopravvivere. >
< Lo farò, Elliot. Ma prima devo preoccuparmi di portare a termine una faccenda. Non ci metterò molto. >
   
 
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