PROLOGO

Hinata Shoyo ha l’abitudine di scrivere un diario; non si tratta di un vero e proprio diario dove parla della giornata trascorsa, ma di un piccolo quadernetto sul quale annota i suoi pensieri più profondi, le sue emozioni più segrete.
Non scrive questo diario ogni giorno, lo porta sempre con sé, ma scrive a casa quando ne ha veramente necessità.
Sul diario non scrive mai la data, non gli interessa ricordarsi del giorno, ma l’unica cosa sicura è che lo ha cominciato a scrivere da quando ha incontrato per la prima volta una certa persona.
 
“Ragazzi se non mettete subito i palloni a posto, questa notte vi lascerò qui!”
“Daichi, in fondo è quello che desiderano…”
“Hai ragione Suga. Ragazzi se non vi sbrigate la prossima volta per voi niente allenamento!” gridò Daichi.
Intimoriti da quelle parole subito Hinata e Kageyama riordinarono tutto e corsero nello spogliatoio per cambiarsi.
“Hinata boke, facciamo una gara a chi arriva prima al cancello!” ma Kageyama non fece in tempo a terminare la frase che Hinata stava già correndo. Intanto non si era accorto che qualcosa era caduto dal suo borsone.
 
Hinata ritornò a casa e mentre disfaceva il borsone si accorse che mancava il suo diario. Subito andò in preda al panico: “Oh no, chissà dove sarà finito, è da tanto tempo che non lo scrivo, in realtà avevo intenzione di buttarlo, ho fatto una stupidaggine scrivendo quel diario!!!”.
 
Intanto mente Shoyo metteva a soqquadro tutta la casa, qualcuno a casa sua stava sfogliando un quadernetto, sulla copertina c’era scritto Hinata Shoyo, le pagine scritte erano poche e non erano molto lunghe, dalla breve lunghezza e dalla struttura si poteva benissimo capire che si trattava di lettere o di pagine di diario.
La cosa che però sorprese il trovatore era la seguente frase che si trovava ad ogni inizio pagina:

“Caro Kageyama Tobio, io ti…”