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Autore: Aagainst    15/10/2020    2 recensioni
«Ehi, no!» esclamò Eliza, ma non poté fare nulla. La vide gettarsi giù.
«Eli, la polizia è qui. Ma che succede? Dov’è?» chiese Alycia, entrando improvvisamente. Quando intuì cosa era successo, si portò le mani davanti alla bocca, inorridita. Eliza si voltò verso di lei. Il bambino che aveva in braccio era scoppiato a piangere.
«E ora che faccio?».
[Elycia]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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54.

 

Never meant to be so

Cold to you, I'm sorry 'bout all the lies
Maybe in a different light
You can see me stand on my own again
(Crossfade-Cold)

 

Eliza si svegliò. Non che avesse dormito poi molto. Allungò la mano, ma il contatto con il materasso la costrinse a ritirarla, come se si fosse ustionata. Era freddo. Eliza si portò le mani al volto. Se n’era andata davvero. Era rimasta sola e stavolta non c’era nessuna stanza di motel che le avrebbe permesso di ritrovarla. Le aveva chiesto di ricordarsi che la amava, segno che sarebbe tornata prima o poi. Eppure, quel bacio, quegli sguardi, quei tocchi, tutto era sembrato un doloroso e definitivo addio. Urlò e scoppiò in un pianto disperato. Provò ad alzarsi in piedi, ma cadde per terra.
«Eli!» esclamò Lindsey, soccorrendola. L’aiutò a rimettersi a letto. Eliza non smetteva di piangere. L’abbracciò, baciandola in fronte.
«Si risolverà tutto, vedrai. Tornerà.» provò a rassicurarla Lindsey, con scarsi risultati. Imprecò mentalmente. Alycia non l’avrebbe passata liscia. Aveva esagerato. Eliza aveva bisogno di lei e invece se n’era andata, per chissà quale motivo. Era stufa di quell’atteggiamento. Alycia doveva imparare ad aprirsi, a fidarsi.
«Ho fatto qualcosa di sbagliato? Perché sta andando tutto a pezzi?» chiese Eliza all’improvviso. La voce era sottile, come se non avesse fiato. Lindsey la guardò con tenerezza. Le carezzò i capelli biondi.
«No. Alycia tornerà, vedrai. E, con lei, anche Christian e Rachel. Te lo prometto.». Eliza le afferrò la mano. I suoi occhi blu la penetrarono. Lindsey sentì la testa girare.
«Non fare promesse che non puoi mantenere.» mormorò Eliza, lasciandosi cadere definitivamente sul materasso. Lindsey sospirò. Le faceva male vedere l’amica in quelle condizioni. Si assicurò che si fosse addormentata e scese in soggiorno. Richard, Bob e Marie le lanciarono un’occhiata carica di interrogativi. Lindsey scosse il capo, segno che la situazione stava precipitando sempre di più.
«Ho bisogno di prendere una boccata d’aria. Ci vediamo tra qualche ora.» asserì. Richard fece per seguirla, ma Lindsey lo fermò.
«Devo stare da sola. Ho bisogno di pensare, Richard. Scusami.» spiegò, dispiaciuta. Il canadese le sorrise. Le baciò la guancia e la lasciò andare. Lindsey uscì. Era una bella serata, non troppo calda. Eppure, la luce della luna e le stelle nel cielo la infastidirono. Tutto le provocava solo rabbia e frustrazione. Tutto le faceva schifo. Eliza non meritava quel dolore. Diede un calcio ad un cassonetto. Aveva troppa rabbia in corpo. Franklin, Rachel, Alycia, nella sua testa non c’era differenza. Lei ci aveva provato a credere che potessero cambiare, ma i fatti le dicevano tutt’altro. Lei non era come Eliza. Lei non era capace di fidarsi così tanto. “Smettila Linds, Rachel non sarebbe mai scappata con Christian." si disse. Già, ma Alycia? Perché doveva sempre agire alle loro spalle? Non aveva senso. Scosse il capo. Aveva bisogno di bere. Si guardò intorno, alla ricerca di un posto decente. Si infilò in quello che sembrava un incrocio tra un pub e un locale notturno. La musica era alta e pessima e, al centro della sala, c’erano delle persone che ballavano. No, decisamente quello non era un posto decente. Scoppiò a ridere istericamente, per l’assurdità di quella situazione. Si avvicinò al bancone e ordinò della vodka liscia. Aveva bisogno di qualcosa di forte. Bevve tutto d’un sorso e ne ordinò ancora. Appoggiò le labbra al bicchierino, ma per poco non si strozzò. Sgranò gli occhi. Di fronte a lei c’era Alycia, probabilmente sotto effetto di qualcosa. Sicuramente aveva fumato dell’erba, come minimo. Era in compagnia di una ragazza poco più grande di lei. Era alta, coi capelli rossi e si strusciava sull’attrice a ritmo di musica. Lindsey non poteva crederci. Alycia sembrava piuttosto sciolta. Avvicinò il suo volto a quello della rossa e la baciò. Lindsey non ci vide più. Mollò il suo shottino e si diresse a grandi falcate verso l’australiana.
«Che cazzo stai facendo?» sbraitò, trascinandola in disparte. Alycia tentò di divincolarsi, inutilmente. Lindsey la sbatté al muro e le tirò uno schiaffo.
«Chi è quella? Che diamine ti salta in mente?» urlò. Non aveva mai provato così tanto disgusto per una persona come in quel momento.
«Tu non sai niente, Linds. Lasciami andare.» rispose Alycia.
«Lasciarti andare? Non te la caverai così facilmente.» ringhiò Lindsey. Non aveva mai provato un sentimento del genere. Non avrebbe saputo dire se fosse più arrabbiata, amareggiata, delusa o preoccupata per Eliza.
«Lindsey, non puoi capire, vattene.». La statunitense non ci vide più. Le tirò un pugno in pieno volto, facendola crollare al pavimento. Si voltarono tutti. Alycia si pulì il sangue con la manica della giacca.
«Sei stomachevole. Che cosa hai preso questa volta? Coca? LSD? Ossicodone?» continuava a urlare Lindsey. Stava per tirarle un calcio, quando sentì due mani trascinarla all’indietro. Si girò. Riconobbe quell’energumeno, l’aveva visto in Canada al pub dove lavorava Rachel. Si voltò di nuovo verso Alycia. L’australiana fece cenno di lasciarla andare.
«Mi fai schifo. Eliza ha sopportato di tutto per colpa tua. È perfino venuta a prenderti quando ti sei rinchiusa in quel motel e ti sei calata chissà cosa. Tempo fa ti dissi che avrei fatto il tifo per voi, ma ora mi rimangio tutto. Tu sei veleno, Aly. Dovresti venire da lei e dirle in faccia quello che stai facendo. Dovresti vederla, nemmeno quando sei sparita per due settimane si è ridotta in un simile stato. Sei contenta? Sei soddisfatta? Le hai detto che l’amavi. È questo il tuo concetto di amore? Scappare, ricominciare a farti e scopare la prima persona che trovi sottomano?». Alycia chinò il capo. Lindsey alzò la mano, come per tirarle un altro schiaffo. Non ce la fece. Era talmente arrabbiata che non riuscì a colpirla. Alla sua sinistra, un ragazzo biondo e con un orecchino nero sogghignava soddisfatto. Si avvicinò alle due attrici e cinse Alycia con il braccio, stringendola a sé. L’australiana sussultò.
«Aly, ma allora è proprio vero. L’hai combinata grossa stavolta.» esordì.
«Ti scopi anche lui?» chiese Lindsey, un po’ sarcastica e un po’ timorosa della verità. Alycia sospirò e distolse lo sguardo.
«Oh, noi due abbiamo un po’ di trascorsi, ma non in quel senso.» rispose il ragazzo, cominciando ad annusare e baciare il collo dell’australiana. Alycia lo spinse via.
«Piantala, Max!» ringhiò.
«E tu vattene.» intimò, rivolta a Lindsey. Le si avvicinò, fino a schiacciarla al muro. Si sporse, e le sfiorò l’orecchio con le labbra.
«Io la amo. Non puoi capire ora, ma tu devi fidarti di me e andare via.» sussurrò. Lindsey la guardò, stranita. Quei grandi occhi verdi trasudavano tristezza.
«Ti prego, Linds. È l’unico modo per salvarne almeno uno. Ho bisogno che tu te ne vada.» insistette Alycia. Lindsey era imbambolata. Non poteva credere alle sue orecchie. Indietreggiò, fino a ritrovarsi all’uscita. Diede un’ultimo sguardo ad Alycia. Accanto a lei, la rossa e il ragazzo la toccavano, come a voler ribadire che ormai lei era di loro proprietà. Lindsey si maledisse. Alycia non era scappata. Peggio, era andata direttamente nella tana del lupo. Corse a casa. Entrò, richiudendosi la porta alle spalle. Marie, Richard e Bob la squadrarono, curiosi.
«Io ho... Ho visto Alycia. Lei...» esordì Lindsey.
«Tornerà?» chiese Eliza, sbucando all’improvviso. La statunitense la guardò. Era pallida, emaciata. Gli occhi blu erano spenti, arrossati a causa del pianto. Sospirò.
«No.» mormorò. «Non tornerà.». Eliza cadde carponi sul pavimento. Piangeva a dirotto. Si sentiva vuota, priva di significato.
«Perché?» domandò. Lindsey si chinò su di lei. La strinse a sé.
«Perché ti ama. Non dimenticarlo mai.».




Angolo del disagio 

Beh, che dire, Alycia sta davvero rischiando grosso, mentre Eliza è sempre più distrutta. In questo capitolo ho voluto concentrarmi, però, su Lindsey. Non è facile nemmeno per lei questa situazione e il suo comportamento protettivo nei confronti di Eliza rischia di distruggere i piani di Alycia, anche se un pugno l'avrei tirato anche io.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, grazie per le recensioni e per seguire questa storia. Ho finito ieri di scrivere l'epilogo e posso quindi confermare che manca davvero poco alla fine.
Alla prossima!


 
   
 
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