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Autore: _Zaelit_    16/10/2020    1 recensioni
Come cambierebbe la storia di Final Fantasy VII se un'altra creatura aliena fosse caduta sul pianeta, anni fa, oltre a Jenova?
Il Progetto Yoshua R porta alla creazione di una ragazza all'apparenza normale ma che, in realtà, dovrebbe incarnare il potere dei Cetra e uguagliare la forza fisica dei prodotti del Progetto Jenova.
Rainiel non sa di essere nata da un esperimento, esattamente come non lo sa Sephiroth, ma i loro destini percorrono la stessa strada e sono pronti a incrociarsi.
- La Fanfiction è ambientata durante le vicende di Crisis Core ma gli eventi sono stati cambiati per comodità della trama. Alcuni personaggi potrebbero risultare lievemente OOC. Vi è la presenza di coppie canon e noncanon e di personaggi OC. -
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Heiress of Yoshua'
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Piccola nota dell'autrice: Salve a tutti i cari lettori che hanno seguito le vicende di Project Rainiel fino a questo punto! Chiedo scusa per la seconda nota nell'arco di qualche capitolo ma volevo fornire un piccolo avviso. Innanzitutto, la storia sta per giungere a un termine (e molti potrebbero dire persino "era ora!" considerato il numero di capitoli che ha raggiunto in soli pochi mesi - cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata, tra l'altro) e quindi stiamo per avvicinarci sempre di più alla verità sul mistero che avvolge il Progetto Rainiel. E, con lo scorrere dei capitoli, anche la tensione tra i nostri protagonisti - come avrete notato - si fa sempre più fitta. Rain e Seph sono ancora divisi tra quel che è giusto che facciano e quel che il cuore comanda, per cui sono lieta di annunciare a eventuali shippers seriali come la sottoscritta che vi attendono dei momenti particolari fra i due, dopo tutto quello che hanno passato, che poi sarebbe anche uno dei motivi per il quale ho preferito cambiare rating e genere della storia, credo che così sia molto più appropriato. Ovviamente l'ultima parola spetta a voi per cui non siate timidi: per qualsiasi parere, correzione o commento sarei felicissima di leggere le vostre recensioni! L'altra notizia che ci tenevo a comunicare è che ho postato questa stessa fanfiction su AO3 sia in italiano che in inglese. Per il momento vi saluto e vi lascio alla lettura di questo capitolo, al prossimo avviso!
 
•••
 
Rain sentiva di vivere in un altro mondo quando stringeva a sé Sephiroth. Ogni volta che le capitava, era come se avesse creato una dimensione del tutto nuova in cui rifugiarsi. Entrambi finalmente lontani da tutti quei segreti e quell'odio che li stavano consumando... e la luce splendeva un po' di più in quel grande buio che li avvolgeva.
Senza più quel timore di vederlo sparire, lasciò andare il colletto sollevato della sua giacca nera, facendo scivolare le mani verso il petto dell'uomo, beandosi del calore emesso dalla sua pelle. Non osò smettere di premere le labbra sulle sue, aveva atteso e bramato di rivederlo e di provare di nuovo quelle emozioni per molto tempo.
Sephiroth non era da meno. Per quanto desiderasse apparire sempre come il gelido guerriero che in fondo era davvero, ogni sua difesa si annullava quando si trattava di lei. Pensò che potesse trattarsi di un sogno delirante, e temette per un momento che Rainiel non fosse davvero lì. Voleva accertarsene.
E così lasciò salire la mano lungo il suo fianco e la sua schiena, muovendo il tessuto della sua maglia sotto le dita, mentre con l'altra mano raggiungeva i suoi morbidi capelli ondulati e la nuca.
Il gesto di entrambi fu così passionale e tormentato che ben presto Rain iniziò a sentire un caldo tremendo e realizzò di non aver neppure respirato. Fin dove sarebbe arrivata, se avesse continuato così? Francamente non le importava nemmeno di averlo appena ferito con la sua spada o di trovarsi in una villa adibita a laboratorio segreto dalla Shinra. Non temette neppure l'idea dell'essere vista da Zack e Cloud - anche se, in tal caso, il primo di loro l'avrebbe sicuramente riportata alla realtà con una bella strigliata. Dopotutto, stava lasciando che i suoi sentimenti prendessero il sopravvento su di lei senza neanche cercare di lottare. Il suo desiderio per l'uomo a cui non aveva fatto che pensare per tutto quel tempo era così forte che tutto il resto sembrava ricadere in secondo piano sulla scala delle priorità.
Ma era giusto?
Quando riaprì piano gli occhi, e notò le ciglia del giovane dai lunghi capelli argentati a un soffio dal suo viso, fu come se si fosse risvegliata da un lungo sonno.
Strinse le dita contro le sue clavicole, soffiando sulle sue labbra un lamento forzato, quello di chi a malincuore deve dire di no a qualcosa.
Poco dopo, infatti, le sue mani spinsero via il guerriero premendo sulle sue spalle. Sì divincolò dalla sua presa, anche perché lui scelse di non insistere.
Sephiroth, ora diviso da qualche passo da lei, si portò distrattamente una mano alle labbra e osservò ella con un'espressione illegibile.
Rainiel respirò con fatica. Stanca dalla lotta e dal bacio che non le aveva lasciato un attimo per riprendere fiato, si obbligò a ricomporsi passandosi una mano fra i capelli e raddrizzando la schiena.
«N- No...! Non posso farlo...» cercò di dire, più agitata di prima. Prese a camminare in tondo, maledicendo se stessa e il fin troppo poco autocontrollo che le rimaneva. Non era stata nemmeno in grado di resistere ai suoi impulsi. Che razza di SOLDIER di prima classe si lascia trascinare via da qualcosa del genere?
Pose le mani sui fianchi, rivolgendo a lui uno sguardo.
«Io... io mi ero ripromessa di odiarti. E di dimenticarti.» respirò a fondo, sfiorandosi una tempia, «Sono un'idiota. Non sono stata capace di fare anche solo una delle due cose...» sbuffò poi, sentendosi in colpa.
Dietro le dita di una mano, Sephiroth lasciò che nascesse un sorrisetto sulle sue labbra.
«È la prima volta che mi fa piacere che tu non riesca in qualcosa.» aggiunse, un po' provocatorio.
Rainiel gonfiò le guance, nervosa.
«Non cantare vittoria, Sephiroth. Questo...» le sue mani indicarono lo spazio compreso fra entrambi, più volte, «... non significa nulla. Non ti ho ancora perdonato per ciò che hai fatto, e voglio che questo sia chiaro.» sentenziò, mordendosi le labbra.
Per un po' sentì di nuovo la sensazione di quel bacio ed ebbe l'istinto di tornare da lui per riprendere da dove aveva lasciato. Un impulso tremendamente potente e persuasivo... che però questa volta riuscì a reprimere.
Strinse i pugni e lo guardò, ripromettendosi di non commettere più un errore del genere. Non poteva permetterselo.
«Immagino di non poterti dare torto.» sospirò Sephiroth, lasciando di nuovo ricadere le mani penzoloni lungo i fianchi. Chiaramente anche per lui significava molto quel che era appena successo, ma cercò di non darlo a vedere, non perché non volesse... probabilmente solo per abitudine. Evitò infatti un silenzio imbarazzante, rivolgendosi direttamente a lei.
«Allora, Rain? Cosa farai adesso? Tornerai alla Shinra?» chiese, e il suo tono di voce sembrò invaso per un attimo da una nota di tristezza che solo lei sarebbe riuscita a cogliere. «Sembra che tu non te la stia cavando poi tanto male. Sei in prima classe adesso, non è vero?»
La ragazza incrociò le braccia e distolse lo sguardo. Probabilmente lo aveva capito dai suoi vestiti, dalle armi e dalle sue nuove capacità sul campo di battaglia. Non servì nemmeno rispondere.
«Hai degli amici, una buona carriera. Sembra che tu abbia finalmente realizzato il tuo sogno.»
«Questo non si avvicina minimamente a quello che era il mio sogno, credimi.» negò subito lei, sbrigativa. Batté un piede a terra, serrando le mani sulle braccia. «E se fosse dipeso da me, non mi sarebbe più importato di raggiungere la prima classe. L'unico motivo per cui sono ancora in SOLDIER è che voglio rimediare agli errori dello scienziato che mi ha portata al mondo.» chiarì, «E quando avrò terminato il mio compito, abbandonerò la Shinra. Era il tuo stesso piano, non è vero? Lasciare finalmente SOLDIER e magari permettere a me di sostituirti...»
Sephiroth sembrò sorpreso per un po', dopodiché abbassò la testa.
«Hai centrato in pieno. Da te non mi sarei aspettato niente di meno.»
«È per questo... che non tornerò alla Shinra.» sospirò Rain, attirando di nuovo la sua attenzione e suscitando il suo stupore, «Non per adesso, perlomeno. Non posso costringere Zack e Cloud a imitarmi, ma io... rimarrò qui. Non posso negare di aver bisogno del tuo aiuto, per eliminare tutte le belve di mako rimaste.» 
Colui che era stato il suo mentore sollevò il viso e si sfiorò il mento, attratto da quella logica che sembrava condividere pienamente.
«Ha senso. E, se posso chiedere, cos'hai in mente di fare, una volta portata a termine la missione?» domandò.
Rainiel sentì quella domanda colpirla come un pugno dritto al petto, e vacillò.
«Non lo so ancora. Non ci ho pensato.» rivelò, «Ma non m'importa più di tanto. Voglio dedicare la mia vita a proteggere le persone, come ho sempre desiderato. Cercherò di farlo, ovunque io vada.»
Sephiroth la ascoltò e poco dopo si allontanò per recuperare la Masamune. Non v'era ombra d'emozione sul suo viso, ma per qualche ragione Rain sapeva comunque come si sentisse. Tutte quelle emozioni che si portava dentro e che non avevano modo di sfogarsi si catalizzarono in un'unica frase.
«Allora... immagino che tra non molto ci separeremo per sempre.» comprese.
Un tuffo al cuore. Rain odiava sentirsi in colpa per cose di questo genere, ma non poteva fare altrimenti.
«Sì... penso sia così.» poté solo confermare, seppur qualcosa nel profondo del suo cuore le urlasse di dover cambiare idea.
Non era riuscita a dire addio a Sephiroth una volta e non sapeva se era pronta a farlo adesso, ora che finalmente si erano riuniti e che lui si era dimostrato pentito delle sue azioni. Le sembrava sbagliato... ma era l'unica strada possibile.
L'uomo annuì, di spalle, e fece per allontanarsi. Che senso aveva, per lui, replicare?
«E tu, Sephiroth?»
All'improvviso, la voce della ragazza lo fermò. L'idea che se ne stesse andando, notò, la faceva stare male. Nonostante tutto...
«Cosa farai quando avrai terminato?» domandò allora Rainiel, stringendo le palpebre. Le importava davvero della sua risposta e questo la fece sentire solo peggio.
Il giovane soldato mostrò il viso di profilo, pensieroso.
«La mia e la tua idea non sono poi così diverse.» raccontò allora, «Ma c'è una differenza in particolare che le rende, in un certo senso, opposte.»
«E quale sarebbe?»
La Masamune di Sephiroth sibilò nell'aria prima di tornare al suo fianco, fedele come il miglior cane addestrato sulla faccia del pianeta. Un cane terribilmente leale e dai denti aguzzi come rasoi.
«Tu vuoi viaggiare per proteggere le persone dai pericoli, per salvarle.» le fece notare, «Mentre io dovrò nascondermi per proteggere le persone da me stesso.» terminò.
Solo in seguito si ritirò altrove, lasciando Rain da sola e libera di vagabondare per la villa e di riposarsi e riprendersi finché non si fossero incontrati di nuovo per qualcosa di importante.
Lei, però, rimase ferma per un buon minuto a guardare il pavimento con aria sperduta e pensante.
Aveva capito... che non era davvero lei a dover perdonare Sephiroth per liberarlo dal mostro dormiente che dimorava la sua anima e la sua psiche. Era lui a dover perdonare se stesso.

 

   
 
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