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Autore: Takehiko    17/10/2020    0 recensioni
Nell'Impero Immortale, una terra governata dai maestri immortali e perseguita dalle bestie spirituali, Lien Hua dopo un inizio travagliato, si ritrova nella grande setta del Loto Fluente, dove percorrerà i suoi primi passi.
La ragazza riuscirà a sopravvivere, ma sopratutto a trovare il suo posto in questo mondo così complicato?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Lien Hua si risvegliò si ritrovò completamente avvolta dalle tenebre.

Cercò di muovere i suoi arti e riusciva a malapena, era in uno spazio molto stretto.

Ad ogni tentativo di movimento, le memorie di quella sera gli rivennero in mente e inizio a capire la situazione.

Lien Hua inizio subito ad impanicarsi. Non poteva crederci, quella era stata una serata tranquillissima come tante altre e ora si ritrova qui dentro questo spazio e buio. ‘M-ma dove mi trovo?’

‘Ma sto sognando? Appena mi risveglierò tutto ritornerà alla normalità’

Le stava tornando alla mente ciò che accadde quella sera: aveva sentito il fruscio dell’aria quando la macchina bianca l’aveva sfiorata, aveva sentito il rumore del botto del mezzo contro il semaforo, e nitidamente ricordava il semaforo che si avvicinava a lei e dopo tutto buio.

“Allora… sono morta! ma perché proprio io?!” Lien Hua disperata inizio a piangere, però sentiva che non usciva alcuna lacrima, c’era qualcosa che non le consentiva di piangere.

Dopo un po' si accorse che lo spazio stretto in cui si ritrovava era completamente pieno di un liquido viscido e strano, nel quale stranamente lei non affogava.

A Lien Hua balenò un’idea che rasentava l’impossibile. Rifletté su dove si trovava e più valutava la situazione, più era calma.

Le faceva strano pensare che aveva ancora tante da fare nella vita, ma il destino a volte è beffardo. Lien Hua ancora non ci poteva credere a quello che era successo, però tutti i dettagli dimostravano che lei era ed ora era inspiegabilmente dentro un grembo materno.

Oltre al fatto che non poteva muoversi dato l’assenza di spazio, il buio attorno a sé era dato dal fatto che era come cieca, e anche la parola le mancava se provava ad aprire bocca.

C’era solo un senso nel pieno delle sue funzioni: l’udito. Anche se non sentiva suoni distinti, percepiva delle vibrazioni e nello specifico sentiva un suono continuo, scandito e regolare.

Era un cuore. Ma non era il suo, era di qualcun altro molto vicino a lei, oltre che molto più forte, ‘Allora sono davvero in un grembo… sono tornata bambina!’ Lien Hua si domandò se fosse rinata a una nuova vita o se era nel corpo di un altro essere vivente. Tutti questi pensieri la intristivano.

Lien Hua era allibita di questa situazione estremamente straordinaria. Aveva sentito parlare della reincarnazione nelle innumerevoli light novel lette oltre alle tante informazioni sulla cultura orientale. Ciò che pensava fosse solo una fantasia o una leggenda ora era vera, stava succedendo a lei.

Il tempo passava, i giorni passavano e Lien Hua accettava sempre di più questa sua nuova condizione. Il passato diventava sempre più un ricordo lontano, anche se molte cose sarebbero rimaste indelebili nella sua memoria. Ora il suo desiderio più forte era sapere cosa sarebbe successo, e soprattutto quando.

Durante la gravidanza della sua nuova madre, Lien Hua si risvegliò parecchie volte sentendo che il rumore del cuore di sua madre diventava irregolare e più forte del normale, chiedendosi il perché, ma essendo che non poteva fare niente nella situazione che si ritrovava, ritornava nello stato di sonno precedente senza tante preoccupazioni.

In un momento imprecisato della gravidanza, Lien Hua si risvegliò dal sonno che stava facendo per un sussulto. Si sentiva poi come scivolare, lo spazio fino a quel momento così angusto ebbe una sorta di via d’uscita. Anche se cercava di porre resistenza non riusciva a fermare questo movimento.

Nel mondo di Arcadia, sull’unico supercontinente Eltanin, nel vasto Impero Foehn popolato dagli esseri umani, nella provincia Feros, nella città di Nura in una piccola stanza nella parte povera della città stava accadendo un miracolo, la nascita di un bambino. La donna, che sembrava avere sui 30-35 anni, era sdraiata su un letto fatto di paglia. Era completamente zuppa di sudore, affaticata nel parto poiché sembrava che il bambino si ribellasse nel voler nascere. Urlando la donna imprecò: “Ma perché stai facendo così il difficile?! Non solo sei la progenie di quell’ingrato, ma ora mi stai pure facendo soffrire?!”.

Stava parlando del signore della città, un vile donnaiolo senza scrupoli che desiderava sempre le donne più belle, e pur di averle non si fermava di fronte a niente e nessuno.  La donna era una delle tante vittime, anche lei non poté opporsi ai voleri dell’uomo, ed ora stava dando alla luce suo figlio, dopo 9 lunghi e strazianti mesi.  La gravidanza fu un peso ma anche una salvezza, poiché solo il più forte poteva sopravvivere, se pur dovendo sottostare a determinati ordini.

La donna si sentiva stremata, ma doveva far nascere questa creatura. Alzò gli occhi al soffitto e si concentrò.

Se fosse passato qualcuno nei dintorni di quella catapecchia, avrebbe notato l’improvvisa luce intensissima che riempì la stanza dove si trovava la donna. Nessun rumore strano, niente di anomalo, solo questa luce che si vedeva dalle finestre.

Solo dopo pochi secondi che questa luce intensa era apparsa, la catapecchia iniziò a tremare facendo cadere dei piccoli ciottoli dalle mura oramai vecchie e deboli e creando delle crepe sopra di esse per colpa del tremore così forte.

Lien Hua sentì una forza incredibile trascinarla verso il basso, e più scendeva e più le tenebre si diradavano. Sentiva anche un qualcosa che non percepiva da tanto, ossigeno. Capì che stava per nascere.

In quel momento Lien Hua nacque a nuova vita nel mondo di Arcadia.

Nei primi istanti di vita, Lien Hua aprì gli occhi. Il mondo intorno a sé le appariva offuscato, anche se intuiva a grandi linee cosa la circondava. Prima di posare lo sguardo sul volto della sua nuova madre, le parve di vedere per un brevissimo istante un qualcosa di luminoso, come una specie di anello. Ma ciò che la lasciò stupita era la bellezza quasi disturbante della madre.

Capelli dorati come il sole e lisci come la seta, occhi di un rosso acceso come una fiamma ardente ed un viso minuto con delle labbra piccole e di color rosa pallido. Il tutto si completava come un dipinto di alta classe. E quindi Lien Hua si domandò, se anche il suo sorriso fosse straordinariamente bello, ma non poté giudicarlo perché notò che la donna non stava sorridendo.

La neo-madre di Lien Hua appena vide che il nascituro era una bambina, fece una smorfia di disgusto e senza neanche un po' di amore in quegli occhi ardenti si alzò senza problemi, come se la fatica di prima non ci fosse mai stata, strappò un pezzo del suo abito, l’avvolse intorno alla neonata e si incamminò fuori dalla stanza.

Lien Hua non aveva idea di dove stessero andando, però vide ciò che prima le sembrava solo una visione. Due anelli di luce molto brillanti erano dietro di loro, a mezz’aria, che le seguivano. Il loro movimento era simile a due lune che orbitavano attorno a un pianeta.

Per la prima volta la donna fece un sorriso alla bambina quando vide che i suoi occhietti non smettevano di osservarla. Ma al pensiero che quella creatura fosse sangue di quell’uomo spregevole le spense il sorriso dal volto. Il suo animo di madre, però, la spinse a darle un nome.

“Ti chiamerò Lien Hua, perché anche se sei figlia di un mostro hai il diritto di avere un nome.”

Essendo una lingua completamente sconosciuta rispetto alla sua, Lien Hua intuì soltanto il suo nome, e di come sorprendentemente era lo stesso della sua vita precedente.

Giunti all’esterno delle mura cittadine, la donna iniziò a correre senza guardarsi in dietro, e senza mai fermarsi finché non giunse davanti a un arco di legno posto ai piedi di una montagna altissima, coperta di neve. Dietro l’arco iniziava una scalinata che portava fino a una zona lungo il fianco della montagna.

La donna osservò la targa posta sopra l’arco color ghiaccio, su di essa vi era scritta con dei ricami dorati la frase ‘Setta del Loto Fluente’.
Dopo che lesse il nome sulla lastra la donna non esitò e lasciò la sua bambina davanti all’arco gigantesco, con una mano toccò l’arco per annunciare la sua presenza e senza indugi si allontanò scappando, senza guardare in dietro, lasciando Lien Hua lì da sola.

Lien Hua, che si era addormentata con il ciondolio della corsa di prima, non si accorse che la sua nuova bellissima madre, l’abbandonò, lasciandola in questo mondo così crudele e sconosciuto da sola.
   
 
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