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Autore: runami_ lu99    17/10/2020    3 recensioni
STORIA AD OC (ISCRIZIONI CHIUSE)
Fiore è nel caos da 500 anni, un perfido sovrano con un oscuro segreto mantiene il controllo su di esso con la violenza e la sottomissione, ma un gruppo di maghi riuniti dal destino riuscirà a riportare il regno alla bellezza di un tempo?
[Dal prologo]
"Se tu che stai leggendo queste righe, credi che il bene trionfi sempre sul male, ti conviene cambiare storia, perché questa non è una favola e quindi non esiste un lieto fine"
[Dal 34° capitolo]
"Il fischio dell'arma che fendeva l'aria vibrò nelle orecchie di 78 facendogli venire i brividi, e per un attimo quel sibilo gli sembrò come parole sussurrate provenienti da un'oscura creatura che di terreno non aveva nulla. Il medico abbassò lo sguardo soffermandosi sulla lama e, come a volersi beffare di lui, questa emise un tenue e lontano bagliore rossastro al di sotto dello strato di bende, proprio un attimo prima che il corpo del nemico venisse nettamente tranciato a metà."
[Dal 35° capitolo]
"I colori caldi del tramonto che prima brillavano in tutta fierezza, parvero spegnersi di colpo quando vennero in contrasto con le sue iridi gelide come il ghiaccio."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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DODICESIMO CAPITOLO: NOI SIAMO...




Il gruppo di maghi, dopo la battaglia con Noite, si era rimesso al lavoro il giorno dopo: avevano accelerato i tempi dopo che erano venuti a conoscenza della notizia riportata sul giornale, fortunatamente i cittadini avevano offerto il loro aiuto e l'edificio era quasi completo. Si erano organizzati mettendo delle sentinelle in ogni dove attorno alla città, controllavano l'orizzonte per avvisare in caso avvistassero qualcuno di sconosciuto.
-Dov'è Tyson?- chiese Velvet mentre saldava tra di loro due travi metalliche con la sua magia.
-È andato via un paio di ore fa con un signore anziano ha detto che faceva in fretta, ma non è ancora tornato- rispose Demetra che insieme a Casper e Alexis stavano pensando alle rifiniture esterne.
-Starà facendo una passeggiata invece di darci una mano- disse Alèk lanciando verso l'alto a Priscilla l'ennesima trave che lei sollevò con la sua telecinesi.
-Non penso, l'ho visto insieme a qualcuno mentre armeggiava attorno ad un macchinario- intervenne Milah che stava spazzando a terra.
-Che macchinario?- chiese Nicolash tagliando a metà una lastra di vetro.
-Non saprei, sembrava una specie di turbina gigante con una Lacrima enorme al centro- rispose la Dragon Slayer.
-Si può sapere cos'ha in mente quel ragazzo?- disse Casper.
-Odio essere tenuta sulle spine, voglio una risposta e la voglio subito!- intervenne Priscilla impaziente.
-Ha detto che preferisce farcela vedere, rende meglio ed è più elettrizzante a detta sua- rispose Alex.
-A quanto pare è un specie di precauzione in base a ciò che hanno scritto sul giornale- disse Demetra cominciando ad annaffiare alcuni fiori.
-Forse è un qualche tipo di arma- ipotizzò Nicolash.
-Non penso, non aveva l'aspetto di un arma, sembrava più un contenitore- rispose Milah fermandosi per bere un goccio d'acqua.
-E come farebbe un contenitore a fermare un ipotetico attacco dei Vasileias- disse Velvet sempre più su di giri.
-Chi lo sa, non ci resta che aspettare e si vedrà- rispose Alex. Dopo pochi minuti Mya arrivò nel piazzale della gilda con acqua fresca per tutti.
-Hey ragazzi, fate una pausa, prendete qualcosa da bere- disse lanciando delle bottigliette a tutti.
-Grazie Mya, tu arrivi sempre al momento giusto- la ringraziò Demetra afferrando l'oggetto.
-Saresti veramente una donna da sposare- disse Casper facendole l'occhiolino, subito la ragazza bionda si coprì il viso con le mani per nascondere il rossore delle sue guance.
-Ma cosa dici!- esclamò imbarazzata suscitando la risata di tutti, poi cambiò totalmente espressione diventando seria all'improvviso.
-Io in verità ero venuta qua per chiedervi una cosa- cominciò mentre con la punta della scarpa giocherellava con un sassolino, i compagni la guardarono straniti.
-Cioè?- chiese Alèk.
-Beh ecco io... io vorrei entrare a far parte della gilda!- esclamò tutto d'un fiato.
-So che non sono una maga, magari non sono neanche portata per la magia, però potrei impararla, e voi potreste insegnarmi, mi impegnerei al massimo: voglio proteggere questa città, voglio proteggere questo regno, vi prego permettetemelo- disse implorandoli, nessuno rispose, accennarono solo un sorriso, finché Mya non sentì una mano appoggiarsi delicatamente sulla sua spalla, si voltò vedendo Tyson guardarla con occhi pieni di soddisfazione.
-È vero, non sei una maga, ma a noi non interessa, possiamo sempre insegnarti ad esserlo, se sei determinata a raggiungere il tuo obbiettivo, non possiamo fare altro che darti il benvenuto- rispose sorridendo, la ragazza ricambiò più felice che mai.
-Ty, ci vuoi dire cosa stai combinando?- chiese Casper curioso.
-Venite con me, ve lo faccio vedere- rispose facendo un cenno con la testa per seguirlo, si fermarono tutti e si alzarono impazienti. Arrivarono davanti ad un macchinario che, come aveva detto Milah, assomigliava ad una turbina con una Lacrima al centro.
-Cos'è questa roba?- chiese Priscilla scettica, Tyson sorrise e guardò un signore anziano accanto al macchinario.
-Ma lui è quello con cui hai parlato ad Hargeon!- esclamò Alex riconoscendolo.
-Esattamente e ora scoprirete di cosa...- il ragazzo si voltò andando verso l'interruttore, fece un cenno con la testa allo sconosciuto e insieme tirarono giù una leva, la turbina cominciò a girare vorticosamente accompagnata da un rumore acuto e la Lacrima iniziò a brillare, i compagni si guardarono attorno non capendo.
-Quindi?- chiese Velvet innervosita dalla troppa attesa.
-Ora seguitemi- rispose cominciando a camminare verso l'esterno della città, a ruota anche tutti gli altri, dopo un pò di minuti raggiunsero quasi l'estremità del bosco.
-Se, non è qualcosa per cui ne vale la pena sappi che me la pagherai- si lamentò Priscilla stanca di camminare avanti e indietro.
-Non preoccuparti, siamo arrivati- la rassicurò Tyson.
-Ora guardate la città- disse, tutti si voltarono verso Magnolia trovando solo una distesa di erba che si perdeva a vista d'occhio.
-Ma dov'è finita?- chiese sbalordita Demetra, anche gli altri si guardarono attorno.
-Abbiamo camminato così tanto?- domandò stupita Alexis.
-Eppure a me non sembrava- disse Nicolash confuso, Tyson scoppiò in una sonora risata.
-Non abbiamo camminato tanto, siamo sempre a Magnolia- rispose incrociando le braccia.
-Senti un pò, mi sono stancata, dicci cosa hai combinato o ti sotterro sotto un edificio- esclamò Priscilla minacciosa.
-Calma calma, lo vedrete da soli, fate qualche passo avanti- disse il ragazzo, i compagni fecero neanche tre metri e la città ricomparve come per magia.
-Ma com'è possibile?- chiese Casper.
-Vedete, avevo già predetto che prima o poi avrebbero scoperto che ci stavamo per stabilire a Magnolia quindi ad Hargeon ho chiesto ad un meccanico di costruirmi quel marchingegno che avete visto prima- cominciò a spiegare.
-Si ma precisamente cos'è che fa?- chiese Milah.
-Quel macchinario si chiama DRM ovvero Dispositivo di Riproduzione Magica, la Lacrima che ha al centro serve per immagazzinare la magia in grandi quantità e rilasciarla quando lo si avvia, in questo caso ho trasferito tutta la mia magia all'interno della macchina che ha creato una gigantesca sfera, ricoprendo tutta la città, in grado di occultare la vista alle persone esterne- spiegò soddisfatto.
-È geniale!- esclamarono Demetra e Alexis stupite.
-È fantastico, in questo modo chi viene da fuori vedendo la pianura si sentirà spaesato e tornerà indietro pensando di aver sbagliato strada- disse Nicolash.
-L'intenzione era proprio quella- affermò Tyson contento.
-Ovviamente questa non è una magia che crea cose effettivamente tangibili quindi chiunque potrebbe superare la barriera, per questo ho bisogno dei vostri poteri Alex e Milah- continuò voltandosi verso le ragazze che si scambiarono uno sguardo interrogativo.
-I nostri e a cosa servirebbero?- chiese la Dragon Slayer alzando un sopracciglio.
-Semplice, all'interno della gilda ho fatto installare un sistema di sicurezza collegato al DMR, se Alex farà confluire la magia dentro la Lacrima, essa si espanderà per tutta la città e oltre individuando la posizione e la quantità di nemici in arrivo, così come fa lei- spiegò.
-E il mio?- domandò Milah.
-Mi serve la tua barriera, nel momento in cui il sistema di sicurezza rileverà dei nemici, lo scudo si alzerà automaticamente, sei riuscita a bloccare una valanga, e poi il ghiaccio di un drago è ben difficile da scalfire o sbaglio- disse sorridendo.
-Non hai torto- lo spalleggiò la ragazza ghignando.
-L'unico inconveniente è che la barriera ha un massimo di durata di tre ore in totale, allo scadere del tempo il serbatoio si ritrova svuotato completamente dalla magia, e fino a quando non lo riforniremo sarà inutilizzabile- concluse.
-Non vorrei ammetterlo ma è una bella trovata, mi stupisco che sia uscita da una testa vuota come la tua- disse Alèk con aria di superiorità, Tyson si voltò facendogli frontino.
-Senti un pò chi parla, quello che ha un buco al posto del cervello, anzi una voragine- ribatté avvicinandosi sempre di più.
-Beh, non ha tutti i torti, è strano che in quel testone rotondo ci sia il cervello di una gallina- intervenne Nicolash che non poteva resistere all'idea di stuzzicare Alèk.
-Voi due venite qua che vi riempio di botte- ribatté il fratello dei Black stringendo i pugni.
-Fatti sotto- lo intimò Tyson, dopo neanche mezzo secondo cominciarono a litigare e darsele di santa ragione.
-Ragazze non li fermiamo?- chiese Milah indicandoli.
-Si arrangiano, se si vogliono picchiare che facciano pure, ho cose più importanti da fare, come ad esempio una bella doccia- rispose Velvet prima che un fischio attirasse la sua attenzione, si voltò già innervosita di essere stata richiamata come un cane, soprattutto da un uomo.
-Hey bellezza, se mi aspetti ti faccio compagnia e magari sfociamo in qualcosa di un pò più hard- disse Nicolash facendole l'occhiolino, come una furia lei si tuffò a capofitto nella mischia e cominciò a menare scosse elettriche a destra e a manca arricchendole con insulti di qualsiasi tipo.
-Va bene, noi torniamo in città?- chiese Priscilla ignorandoli completamente.
-E li lasciamo qua?- domandò Casper.
-Si arrangiano, la strada la sanno- rispose la ragazza avviandosi seguita dal resto dei compagni, tranne quei quattro che di voler smettere non ne avevano la minima intenzione.
Dopo poco più di un'ora i ragazzi tornarono al lavoro e continuarono imperterriti a costruire la gilda, finché non arrivò quasi il tramonto, tutti stramazzarono al suolo esausti.
-Non ce la faccio più!- esclamò Nicolash.
-Nemmeno io, mi sembra di metterci una vita- disse Velvet lasciandosi cadere a terra.
-Ragazzi se volete andate pure a riposare, avete lavorato senza sosta per quasi tre giorni consecutivi, qui finiamo noi, non manca tanto- disse Mya sorridendo, Casper cominciò a piangere di gioia.
-Te lo ripeto tu sei un vero angelo!- gridò andandole in contro per abbracciarla, ma Milah si mise in mezzo.
-Tieni giù le mani maniaco- disse facendolo scivolare a terra su di un pavimento di ghiaccio.
-Un gran bel maniaco però- rispose Casper con la faccia spiaccicata a terra.
-Accettiamo volentieri Mya grazie di cuore- disse Alexis avviandosi in una delle tante stanze per riposare, seguita dagli altri membri.
-Finalmente! Una doccia!- esclamò felice Velvet stirandosi le braccia.
-Vengo anche io!- gridò Nicolash andandogli a dietro prima di venire bruciacchiato da una scossa potente.
-Scordatelo- ribatté la ragazza girando l'angolo di un corridoio e sparendo. Ragazzi e ragazze si divisero in due gruppi andando ognuno verso le proprie stanze che avevano preventivamente deciso, tranne Demetra, lei si guardò attorno confusa.
-Dov'è Ty?- chiese a Mya non notando il compagno nei paraggi.
-È uscito poco fa, era in giardino l'ultima volta che l'ho visto- rispose la ragazza bionda, Demetra ringraziò e uscì anche lei giusto in tempo per vedere Tyson dirigersi verso la scogliera a strapiombo con un mazzo di fiori in mano, incuriosita gli andò dietro a passo felpato, non perché non volesse essere scoperta, ma perché ormai era talmente abituata a non farsi sentire che lo faceva inconsciamente. Lo guardò in silenzio mentre posava quel mazzo di fiori sotto ad una croce di legno con incisi due nomi, Demetra capì: era una tomba. Rimase a fissarlo, mentre si inchinava davanti ad essa a pregare, non ebbe il coraggio di chiedergli chi fossero, non che avesse paura, più che altro perché non voleva disturbarlo, perciò rimase immobile senza fare niente finché non ebbe finito, lui si sedette a gambe incrociate e guardò il sole calare all'orizzonte, lei si avvicinò piano.
-Ty?- lo chiamò e lui sobbalzò non aspettandosi di ritrovarsela dietro, voltò appena la testa e le fece cenno di venire avanti, fece come detto e si sedette accanto a lui guardando l'orizzonte.
-Come mai qui?- chiese il ragazzo apatico.
-Avevo notato la tua assenza e quando ti ho visto venire verso la scogliera, ti ho seguito e ti chiedo scusa, non avrei dovuto- rispose lei, fece per rialzarsi quando lui la fermò per un polso.
-Non andartene, ecco io...- disse, lei lo fissò con quei suoi grandi occhi verde chiaro e ambrati, ma lui distolse lo sguardo arrossendo di colpo: non trovava le parole, la lingua gli si intrecciava e non riusciva ad emettere nemmeno un suono, non si spiegava il motivo.
-... Ho voglia di un pò di compagnia, resta- continuò senza guardarla in viso per paura che vedesse di che colore era diventato, lei accennò appena un sorriso e tornò a sedersi, lanciò un'occhiata alla tomba riuscendo a vedere bene i nomi scritti sopra: "Mary & Asuka", Tyson lo notò e fece un respiro profondo.
-Si sono prese cura di me da quando avevo poco più di dieci anni, per così dire, sai erano madre e figlia- disse malinconico guardando il sole ormai divenuto color arancione.
-Ho capito, deve essere dura per te- non sapeva come altro rispondere, voleva sapere cos'era successo, ma non voleva immischiarsi, credeva che se lui le avesse raccontato la sua storia, allora si sarebbe rattristato, ed era l'ultima cosa che desiderava.
-Devo dirti la verità: era molto più dura all'inizio, da che ho memoria tutti quelli che hanno provato a proteggermi sono morti, per colpa mia, prima i miei genitori quando avevo solo otto anni, poi i miei nonni a dieci e infine anche loro- disse il ragazzo riferendosi a madre e figlia, alzò lo sguardo e si voltò verso di lei sorridendo appena.
-Dopo l'incidente a Magnolia, forse non potevo o forse non volevo riuscire più ad affezionarmi a qualcuno, questo perché, affezionarsi significa poi soffrire, e io avevo già sofferto abbastanza, ma poi ho incontrato tutti voi e questo mi ha dato la forza per andare avanti, questo non vuol dire che io non stia più pensando a chi mi ha cresciuto, semplicemente ho accettato la cosa anche se con fatica- spiegò, Demetra pensò alle sue parole per qualche istante.
-Cosa intendevi quando prima hai detto "da che ho memoria"?- chiese confusa, Tyson sospirò.
-Che non mi ricordo niente prima del mio arrivo a Magnolia con i miei genitori, all'età di cinque anni- rispose guardandola serio.
-Ma ho scoperto origliando una loro conversazione che prima vivevamo a Crocus, alla capitale- continuò, Demetra sobbalzò: proprio nella stessa città di Theos Velona.
-So a cosa pensi e sì, credo proprio che lui centri qualcosa con il nostro trasferimento, ed è una delle cose che ho intenzione di scoprire- gli occhi bicromatici del ragazzo rifletterono per un attimo il bagliore arancione del tramonto, diventando come animati da una volontà propria, poi sorrise.
-Ma lasciamo perdere questi argomenti... il tramonto oggi è fantastico!- disse stirandosi le braccia verso l'alto, Demetra accennò un sorriso e gli diede un pugnetto sulla spalla in modo amichevole.
-Non credevo che fossi un romanticone signor "i miei occhi fanno paura"- disse alzando un sopracciglio e prendendolo in giro.
-Romanticone non è proprio il termine che più mi si addice- ribatté lui, ed entrambi risero di gusto, Tyson rimase meravigliato dalla risata della ragazza così cristallina, scosse la testa, si voltarono poi verso l'orizzonte, ammirando per gli ultimi istanti, i raggi di quel giorno, riflettere su una distesa d'acqua che pareva infinita, aspettando con ansia che la luce della Luna la sostituisse, trasformandola in una notte calma e tempestata di stelle.
Il mattino arrivò quasi in un lampo, tutti i compagni dormivano beati nelle loro stanze compresi Demetra e Tyson, erano giorni che non riposavano decentemente e nemmeno una bomba atomica li avrebbe potuti svegliare, ma non avevano mai avuto a che fare con una Mya euforica.
-Ragazzi sveglia!- la sua voce rimbombò per tutto lo stabile, sembrava stesse usando un altoparlante, ma non era così, la prima a svegliarsi fu Velvet che imprecando in varie lingue maledì chiunque la stesse disturbando.
-Spero per voi che qualcuno stia morendo e se anche stesse morendo non me me fregherebbe niente! Quindi lasciatemi dormire!- gridò già arrabbiata di prima mattina rimettendosi sotto le coperte.
-Andiamo c'è una sorpresa per voi! Vedrete che meraviglia!- insisté lei sempre più felice, Tyson appeso sottosopra a braccia incrociate aprì un occhio chiedendosi cosa fosse tutta quella confusione, con un balzo atterrò in piedi e si diresse all'esterno delle camere da letto improvvisate sbadigliando, nel frattempo uscirono tutti mezzi addormentati e con i capelli in disordine, tranne Casper che era più pimpante del solito e in perfetto ordine, si fermò un attimo guardandosi ad uno specchio appeso alla parete.
-Magnifico come sempre- disse sventolando i suoi capelli neri per poi continuare la sua camminata.
-Se volete che venga fuori mi ci dovrete portare a forza!- gridò Priscilla rifiutandosi di uscire dal suo letto, finché qualcosa non le cinse la vita e la sollevò di peso portandola fuori.
-Ma che diavolo fai!- strepitò la ragazza sbattendo i pugni sulla schiena di Alèk che se l'era caricata in spalla.
-Ti prendo in parola principessa- rispose ghignando lui varcando la soglia della porta e arrivando all'esterno. 
-Cos'è successo?- domandarono in coro Alexis e Milah sbadigliando sonoramente.
-Succede che voi ragazze avete un appuntamento piccante con il sottosc...- Nicolash venne interrotto da uno schiaffo dato con il piccolo scudo, da parte di Demetra sulla sua testa.
-E smettila, stai già pensando a queste cose di prima mattina- lo rimproverò sospirando.
-Ogni ora è quella giusta- ribatté lui facendole l'occhiolino.
-Finalmente siete arrivati!- esclamò Mya saltellando di gioia vedendoli tutti riuniti.
-Mya si può sapere cosa hai da strillare tanto?- chiese Velvet che si era fatta convincere, non si sa come, ad uscire.
-C'è una sorpresa, guardate con i vostri occhi!- disse indicando l'edificio da cui erano appena usciti, tutti si voltarono e dei sorrisi apparvero sulle loro labbra: la gilda era finalmente completa. Sembrava un vecchio maniero in stile gotico costruito in pietra con dell'edera rampicante che copriva a macchie tutta la facciata principale: aveva un giardino interno coperto di fiori circondato da delle mura con tanto di palestra, un parco per bambini, piscina e una griglia gigantesca accanto ad essa, il portone principale era in legno scuro sopra di esso si estendeva un telo bianco che copriva una parte dello stabile, l'edificio sorgeva su due torrioni laterali squadrati e uno al centro più alto a punta, alcune torrette facevano capolino a lato del maniero, ogni angolo era abbellito da dei gargoyle in pietra che servivano per portare verso il basso l'acqua piovana. Nella parte bassa della struttura e tutto attorno erano stati costruiti degli archi a punta con svariate decorazioni, mentre nella parte più alta le finestre squadrate con gli scuri rossi davano un tocco di colore a tutto il resto.
-È magnifica!- esclamò Alex stupefatta, tutti gli altri concordarono con lei.
-E aspettate di vedere dentro!- disse Mya facendo segno di venire avanti, tutti fecero come detto e se prima erano rimasti a bocca aperta, ora lo erano ancora di più. Appena entrati vi era una gigantesca sala centrale arredata con tavoli in legno e divanetti, proprio di fronte a loro un palco per la musica dal vivo ai cui lati vi erano due porte che portavano rispettivamente all'infermeria e alla gigantesca biblioteca, contro la parete destra si estendeva per tutta la lunghezza, un bancone con una porta collegata alla cucina, mentre nella parete sinistra, una bacheca, affiancata ad una scala che portava al piano superiore, la cosa che colpì più di tutto fu il gigantesco camino nell'angolo sinistro in pietra decorato con le raffigurazioni di due gargoyle ai lati.
-Ma qui a Magnolia fa sempre caldo a cosa ci serve un camino?- chiese Milah, Mya sorrise.
-Guardate qua- disse semplicemente, posò la mano sulla testa del gargoyle di destra e la tirò giù, il camino emise un suono strano e si ritirò all'indietro per poi scorrere verso sinistra.
-Che figata un passaggio segreto!- esclamò Nicolash.
-Questo passaggio porta direttamente all'esterno di Magnolia passando per una dispensa rifornita di tutto, nei casi di assoluta necessità- spiegò la ragazza facendo richiudere il tutto.
-Venite andiamo al piano di sopra- esclamò entusiasta saltellando su per le scale. Al secondo piano vi erano tutte le camere dei membri divise per sesso, più altre vuote nel caso in cui dovessero aggiungersi nuovi maghi, nella Hall principale vi era una parete piena di qualsiasi tipo di caramella, Velvet sbavò alla sola idea di potersele mangiare tutte, in una porta subito sulla sinistra vi era un bagno in comune con Jacuzzi, più un altro piccolo giardino all'esterno, sopra le mura con delle terme da favola per sole donne, mentre quella per gli uomini era nell'ala destra, rientrarono e salirono ancora sulla torre centrale in cui si apriva uno spazio per un osservatorio, Milah rimase meravigliata.
-È per te- disse Tyson.
-Per me? Ma come...- era rimasta senza parole.
-Abbiamo scoperto che ti piace guardare le stelle- rispose il ragazzo sorridendo, la Dragon Slayer annuì più felice che mai. Andarono poi nell'ala destra trovando le terme per gli uomini e una grande stanza insonorizzata per la meditazione e lo yoga.
-E questo è tutto ragazzi, senza dimenticare che nel retro del maniero c'è una riserva naturale che si collega direttamente al bosco in cui si può dare da mangiare agli animali- disse guardandola dalla finestra, Demetra corse a vedere e gli occhi le si illuminarono, anche in mezzo a tutte quelle persone si sentiva veramente a casa.
-E la mia stanza per le torture erotiche?- chiese Nicolash speranzoso.
-Scordatelo, hai una stanza tua facci quello che vuoi- disse Velvet, sentendo poi le grida di gioia del mago dai capelli argentei. Dopo il tour della gilda ritornarono all'esterno, Tyson salì su di un piedistallo e si schiarì la voce.
-La gilda è completa, il sistema di sicurezza pure, ora l'unica cosa che ci manca da fare è dare un nome a questo edificio- iniziò.
-Nicolash il seduttore!-
-Casper il bellissimo!-
-Alèk il rubacuori!- urlarono i tre, le ragazze li atterrarono come se fossero fuscelli al vento.
-Possibile che non imparino mai la lezione- disse Priscilla scocciata.
-No! Serve un nome che ci riguardi tutti quanti e io ho già un'idea- rispose Tyson, estrasse dai suoi pantaloni neri un piccolo libro in pelle rossa con una scritta dorata.
-Chi di voi ha mai letto questo libro?- chiese.
-Cos'è?- domandò Milah.
-La leggenda della fenice- rispose, ricevette poi una risposta negativa dal gruppo tranne che da Alex e Priscilla che avevano letto qualsiasi tipo di libro esistente.
-La fenice è un uccello mitologico- disse la prima.
-È conosciuta per la sua particolarità di rinascere dal fuoco- continuò la seconda.
-Esatto, la leggenda narra che una fenice abbia un ciclo di vita di cinquecento anni, ogni volta che muore risorge dalle sue ceneri diventando più bella e più forte- fece una breve pausa.
-Noi siamo le ceneri di un passato rigoglioso ormai andato perduto, mentre questo regno è come quella fenice, risorgerà dopo cinquecento anni grazie a noi che gliene diamo la possibilità, è per questo che ho scelto questo nome, ed è per questo che noi siamo...- afferrò il telo bianco con una mano.
-Phoenix's Ashes!- lo tolse con uno strattone secco rivelando il nome della gilda a caratteri cubitali di colore rosso acceso, sopra di esso lo stemma raffigurante una fenice di profilo in una linea circolare dello stesso colore del nome. I compagni rimasero a guardare meravigliati.
-Mi piace!- esclamò Demetra.
-Già è un sacco figo!- disse Nicolash.
-Alèk Black di Phoenix's Ashes, sì suona bene- intervenne il ragazzo dai capelli neri.
-Che schifo- si limitò a dire Velvet.
-Ti pareva se non aveva da ridire- ribatté Priscilla, in seguito le due si misero a litigare.
-È un nome elegante, un pò come me- disse Casper piroettando su se stesso.
-Di sicuro è un nome che non passa inosservato- osservò Milah.
-Il che può essere sia positivo che negativo al tempo stesso- ribatté Alex. Mya porse un piccolo oggetto a Tyson, sembrava un timbro.
-Venite qui- disse il ragazzo, i compagni si avvicinarono.
-Con questo marchio ci distingueremo e ci faremo conoscere da chiunque, il regno deve sapere chi siamo, Theos Velona tremerà quando sentirà il nostro nome e quando vedrà il nostro simbolo pregherà di non essere trovato- disse serio, in seguito tutti i componenti si fecero applicare il marchio: Alexis sulla spalla destra di colore blu scuro, stesso colore per Alèk ma sul collo sotto l'orecchio destro, Casper sempre nello stesso punto di Alèk ma di colore argento, Priscilla a sinistra dell'ombelico di colore rosso, Nicolash sul braccio destro dello stesso colore di Priscilla, Demetra sulla coscia sinistra color rosso mattone, Velvet invece su quella destra, nero con contorni gialli, Milah tra le due scapole e di colore indaco, mentre Tyson se lo fece fare da Mya sulle costole, sotto il pettorale destro di colore bianco.
-Bene ragazzi da oggi comincia la ribalta!- gridò allungando un pugno chiuso in avanti, tutti fecero la stessa cosa più felici che mai, senza sapere che da quel giorno le loro vite sarebbero state completamente stravolte.


Crocus, capitale reale:

Una figura oscura, un'ombra, se ne stava in silenzio appoggiata su di un trono nel buio di una gigantesca stanza, fredda come la pietra.
-Sono passati cinquecento anni, ma finalmente il giorno si sta lentamente avvicinando- disse, ghignò, facendo risultare il suo inquietante e bianco sorriso l'unica fonte di luce, di un castello immerso in una notte buia e senza Luna.



 
 


ANGOLO AUTRICE:

Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo!! E allegato il primo disegno: signore e signori vi presento Tyson Knightbuster!!!
(
https://www.deviantart.com/pangolino99/journal/Phoenix-s-Ashes-858376684) Una precisazione il simbolo che Tyson porta nel medaglione che tiene unita la sua cappa, è il marchio della gilda. Beh cosa ne pensate? E cosa ne pensate del capitolo? Da ora in poi si comincia a fare sul serio vi avverto!
Ci sentiamo tra due settimane sempre nel weekend con un nuovo capitolo!! Alla prossima!!

Hola
Lu!
  
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