Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Aagainst    18/10/2020    1 recensioni
«Ehi, no!» esclamò Eliza, ma non poté fare nulla. La vide gettarsi giù.
«Eli, la polizia è qui. Ma che succede? Dov’è?» chiese Alycia, entrando improvvisamente. Quando intuì cosa era successo, si portò le mani davanti alla bocca, inorridita. Eliza si voltò verso di lei. Il bambino che aveva in braccio era scoppiato a piangere.
«E ora che faccio?».
[Elycia]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

57.

 

It's not the end that I fear with each breath
It's life that scares me to death.
(Rise Against-Rumors Of My Demise Have Been Greatly Exaggerated)

 

Eliza e Alycia si rivestirono e scesero in soggiorno.
«Guarda un po’ chi è tornato tra noi.» le prese in giro Marie. Lindsey le tirò uno schiaffetto sulla nuca, pentendosene il secondo dopo. L’amica digrignò i denti, fulminandola con lo sguardo.
«Lo sai che fai paura, vero?» la canzonò Bob. Marie fece una smorfia.
«Puoi spiegarci come hai fatto a mandare quella tizia al tappeto?» continuò l’australiana.
«Aly mi ha detto di attaccarla e così ho fatto.». Eliza si voltò verso Alycia, stupita.
«Avevi detto di non sapere veramente il trigedasleng.»
«Ed è così. Non so come mi sia ricordata quella frase. Avevo bisogno di farvi capire che non stavo davvero dalla sua parte, ma allo stesso tempo non potevo di certo far sì che lei lo intuisse. Non mi è venuto in mente altro.» spiegò la mora, in imbarazzo. Eliza le sorrise, mimando un “Grazie” con le labbra.
«Mi dispiace interrompere questo quadretto, ma è necessario che qualcuno accompagni Christian in ospedale per una visita di controllo. Signorina Taylor, vuole venire con me?». Eliza si voltò verso la Keplan. La donna teneva il bambino per la mano e la fissava, impaziente di una risposta. L’attrice chinò lo sguardo. Non si aspettava una proposta simile.
«I-io...» balbettò. Era combattuta. Non voleva lasciare Alycia da sola. La mora le accarezzò la schiena. Le prese le mani fra le sue.
«Vai.» sussurrò. Eliza guardò Christian, poi si girò di nuovo verso Alycia.
«Non voglio lasciarti.» confessò. La mora sospirò.
«Eli, Christian ha bisogno della sua mamma.». Eliza aveva la pelle d’oca.
«Ma tu...»
«Io me la caverò benissimo. Ascoltami, quel bambino ha bisogno di te. Sei sua madre, anche se non di sangue. L’hai accolto, cresciuto e, soprattutto, amato. Hai il diritto e il dovere di accompagnarlo in ospedale.». Eliza si morse il labbro.
«Io vorrei che di mamme ne avesse due. Vedi di non fare qualcosa di stupido, perché ho bisogno di te.». Alycia rimase di stucco. Lei mamma. Non ci aveva mai pensato.
«Ti amo.» dichiarò Eliza, prima di baciarla e raggiungere la Keplan e Christian. Alycia aspettò che se ne fossero andati e si accasciò sul divano.
«Tutto bene?» chiese Richard. L’australiana fece una smorfia.
«Tu che ne dici?» chiese retoricamente. Il canadese non rispose, imbarazzato. Ci pensò Campbell a togliergli le castagne dal fuoco.
«Dov’è Rachel?» domandò.
«In una delle ville dei Frazer, a una mezz’ora di macchina da Los Angeles. Stanotte partiranno per il Canada. Sempre che ci arrivi, le sue condizioni sono davvero molto brutte.» spiegò l’attrice, la voce tremante.
«Quanti sono?» chiese il detective.
«Almeno una dozzina.» rispose Alycia. Campbell si fece pensieroso. Si guardò intorno. Bob, Richard, Marie e Lindsey pendevano dalle sue labbra.
«O’Bannon non autorizzerà mai un’operazione simile» constatò. Alycia scattò in piedi. Aveva uno sguardo fermo, quasi autoritario.
«Lei non capisce. Rachel sta rischiando la vita. Non me ne frega assolutamente nulla di O’Bannon. Non si è fatto problemi ad arrestare Franklin, cosa cambia adesso?»
«Cambia il fatto che io l’abbia arrestato.» ribatté il poliziotto. Alycia socchiuse gli occhi. Marie le si avvicinò.
«So cosa hai in mente. È una follia, non lo fare.» le disse. Lindsey si mise le mani fra i capelli.
«Tu sei pazza!» esclamò. Alycia non rispose. Il coltello che Marie aveva strappato a Susan era sul tavolino all’ingresso. Lo prese e se lo mise in tasca. Campbell la tirò per il braccio.
«Cos’ha intenzione di fare?». L’attrice lo guardò, seria.
«Aly, per la miseria, non sei in The 100, qui rischi di rimetterci la pelle sul serio!» la richiamò Bob, fuori di sé.
«Io devo salvarla, con o senza il vostro aiuto.» ribatté l’australiana. Campbell allentò la presa. Guardò l’ora.
«Mi dia tre ore. Giuro che ce la faremo.» dichiarò, per poi uscire di corsa, sotto gli sguardi confusi degli attori. Alycia crollò per terra. Era spossata. Bob la soccorse e l’aiutò a sedersi.
«Mi dispiace.» si scusò. Il suo sguardo era tornato quello timido di un tempo, anche se Bob vi lesse una nota ruvida che non aveva mai visto. Le carezzò con delicatezza una spalla. Si sedette di fronte a lei.
«Non arriverà mai in Canada viva.» asserì Alycia. Bob le strinse le mani, cercando di darle conforto. Alycia si scostò.
«Voi non l’avete vista. Non oso nemmeno immaginare che cosa le abbiano fatto. Questa storia deve finire stanotte.» asserì, dura. Bob si passò una mano sul volto.
«E che cosa possiamo fare? Non siamo professionisti, abbiamo già rischiato fin troppo.» obiettò Richard. Alycia scosse il capo. Come avrebbe potuto spiegare loro che proprio grazie a Rachel aveva cominciato ad agire in modi impensabili? Quante volte aveva rubacchiato o combattuto contro qualcuno mentre era sotto l’effetto della droga. Certo, intrufolarsi in quella villa era tutt’altra storia, ma non era comunque di primo pelo.
«Io sono stufa di perdere tutto ciò che è importante per me. Se si trattasse di Eliza, andreste a prenderla di corsa. Cosa deve fare quella ragazza per dimostrarvi che merita almeno un po’ di rispetto? Cosa devo fare io affinché voi capiate che ho bisogno di seppellire definitivamente il mio passato per andare avanti?». Richard chinò il capo. Cercò la mano di Lindsey e la strinse. Non avrebbe mai pensato di trovarsi in una situazione simile. Non avrebbe mai pensato che la piccola e timida Alycia fosse, in realtà, un concentrato di dolore e questioni irrisolte. Calò un silenzio surreale in quella stanza, interrotto solo dal ticchettio dell’orologio appeso al muro. Improvvisamente, la porta si aprì. Campbell entrò, seguito da tre poliziotti, due uomini e una donna.
«Signori, vi presento gli agenti Garcia, Searle e Jakobson. Sono poliziotti fidati, a loro affiderei la mia vita.» esordì. Alycia sorrise, grata. Campbell si voltò verso i suoi uomini.
«E ora andiamo a fermare quel grandissimo bastardo.».



Angolo del disagio

Questo capitolo non mi convince fino in fondo, ma non ho saputo riscriverlo. Spero che a voi piaccia lo stesso.
Alycia è determinata ed Eliza viene, finalmente, considerata la madre di Christian. Marie spaventa la gente. No, scherzo, se non fosse stato per Marie i nostri se la sarebbero vista brutta. 
Grazie mille per le recensioni e per seguire questa storia. 
Alla prossima!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Aagainst