Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: pampa98    20/10/2020    1 recensioni
[Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Una storia al giorno con protagonista Jaime Lannister, ambientate nell'universo canonico o in AU.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Prompt: Soulmate!AU
Numero di parole: 429
Contesto: Sul polso di ognuno è tatuata una parola o un pezzo di frase che acquista un senso affiancandola a quella della propria anima gemella.


 
OATHKEEPER




Keeper.
Quel termine si sposava male con quello presente sul polso destro di Cersei, ma con anni di esercizio Jaime si era convinto che Keeper is power fosse una frase di senso compiuto. Per sua sorella non era però un motivo sufficiente per sposarlo; solo per convincerlo a restarle sempre accanto, guardandola mentre doveva essere di un altro.
Jaime lo aveva accettato, come sempre. Averla vicino era sempre meglio che non averla affatto, e la certezza che, qualunque cosa dicessero gli altri, lei era sua, gli dava la forza per sopportare quel maiale di suo marito.
Keeper is power: loro due erano gemelli in più di una forma. Doveva essere così, perché Jaime non avrebbe saputo a cos’altro affiliare la sua parola.

«Sei così codardo?»
Ogni volta che sentiva l’impulso di arrendersi, le parole di quella donzella lo costringevano a resistere. Nessuno poteva permettersi di definirlo un codardo.
I giorni proseguivano e le notti si alternavano ai momenti di veglia, distrutto dal dolore e dalla febbre, con l’unica costante di Brienne sempre al suo fianco.
Fu in una di quelle notti, mentre lei gli passava un tozzo di pane duro, che Jaime pensò che le loro braccia insieme formassero una parola interessante.
 
Oath.
Era certa che quella parola fosse un segno del destino. Non per l’amore, ma per i suoi sogni. I giuramenti erano sacri per un cavaliere: lei era destinata a diventarlo, indipendentemente dalle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare. Potevano deriderla, insultarla, ostacolarla; la sua anima gemella era il suo sogno.
Se doveva necessariamente dargli un volto umano, sarebbe certamente stato quello del giovane re che l’aveva accolta nella sua Guardia Arcobaleno.

Brienne aveva afferrato il coltello d’istinto, senza pensare. Non poteva uccidere il suo carceriere nella sua tenuta, tanto più se questi era un alfiere del Re del Nord – per quanto il più tetro. Ser Jaime aveva intercettato le sue labili intenzioni in tempo per prenderle la mano prima che compisse qualche idiozia.
Il primo pensiero di Brienne fu che la sua mano era calda – di quel tepore umano molto diverso da quello febbricitante che lo aveva avvolto nei giorni precedenti.
Il secondo fu che la loro vicinanza rafforzava il significato del termine inciso sul suo polso.
 
 
«Tutte le spade migliori hanno un nome. Qualche idea?»
«Giuramento.»

Quella notte, mentre si coricavano per dormire lontani dopo mesi di viaggio, Jaime rise con gioia al pensiero che avesse trovato una parola da far combaciare alla perfezione con la sua e Brienne sentì che non avrebbe potuto scegliere nome migliore per il dono che lui le aveva fatto.
Oathkeeper.
 
   
 
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