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Autore: VelvetRainDrops    20/08/2009    9 recensioni
-Riusciremo a sopravvivere?- chiese la saru con la bocca sporca di cioccolato
-Alla giornata?-
-No. Alla convivenza.-
-E chi lo sa?-
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ricordati Di Dire Le preghiere Prima Di Andare A Letto

-Pronto?-
-Sì, salve, casa Hoshi? Sto parlando con Genjo Sanzo?-
-Esattamente. Mi dica.-
-Ecco, le devo dare una brutta notizia. La chiamo dall’ospedale…-
-è successo qualcosa?-
-Beh, sì…c’è stato un incidente stradale e…-
-Scusi un momento…- la interruppe Sanzo. Abbassò la cornetta con espressione estremamente preoccupata, inspirò a pieni polmoni e fece ampi passi ma lenti. Si avvicinò alla finestra, scostò le tende e guardò il cielo con occhi velati. Abbassò lo sguardo al vialetto di casa ed in quel momento espirò tutta l’aria: -Meno male, la mia auto è parcheggiata sana e salva.-
-Prego continui pure.- disse molto più sollevato alla donna
-Son Goku, suo figlio… è stato investito…-
-Investito?-
-Sì, ma sta bene, è cosciente, ha solo qualche graffio…solo che non vuole vedere nessuno.-
-Capisco, arrivo subito… arriv…-
-Un’altra cosa signor Hoshi…-
-Sì?-
-Insieme a Son Goku c’era un altro ragazzo. Mi risulta che ha la stessa residenza di suo figlio.-
-Ho capito…-
-Sha Gojyo, può confermare che abita lì?-
-Sì, purtroppo…-
-Beh, lui purtroppo non ha ancora ripreso conoscenza, è in stato comatoso.-
-Ah…-
-Ma non si preoccupi! È fuori pericolo, si sveglierà da un momento all’altro!-
-Capisco… e mi dica… non c’è possibilità che rimanga in coma per qualche mese?-
-No.-
-Almeno per un paio di settimane?-
-No, signor Hoshi…-
-Va bene, arrivederci.-
-Arrivederci.-
Sanzo si portò le mani ai fianchi e sospirò svogliatamente: -Quei due non sanno farsi male nemmeno come si deve!-

-Scusi, sa dove si trova il reparto “recupero deficienti mentali”?-
L’infermiera guardò perplessa il poliziotto, Hakkai scosse la testa e lo prese per il polso: -Sanzo, non esiste un reparto del genere! Dobbiamo andare al reparto “traumatologia” ed è di qua!-
-Sei sicuro che non dobbiamo andare in neurologia?-
-I malati mentali non stanno lì!-
-E dove stanno?-
-…a casa nostra…- borbottò il dottore svoltando l’angolo
-Hai ragione…- osservò l’altro
-Sanzo, tu vai a prendere Goku dato che sei il suo parente, io vado a vedere come sta Gojyo.-
-Va bene.-

Toc toc. Bussò alla porta e fece capolino nella stanza, -è permesso?- domandò e vide Goku seduto alla finestra.
-Goku, come stai?- chiese e in quel momento il ragazzino si voltò verso di lui con espressione imbronciata e si indicò. Sanzo corrugò la fronte e poi annuì.
-Sto bene.-
-Va bene, allora andiamo a casa.- disse prendendo i vestiti di Goku
-Un momento…- si alzò spaesato -…ma… lei chi è?-

-Hakkai!- urlò Sanzo piombando nella stanza di Gojyo mentre trascinava Goku per un braccio, -Abbiamo un problema!-
Hakkai che era seduto sul letto lo guardò con un sorriso amaro e il rosso a malapena inquadrava i due sulla soglia: -Mi dica signor dagli occhi verdi, questi chi sarebbero?-
Al suono di quelle parole, Sanzo mollò la presa e gli caddero le braccia.
-Provo ad indovinare…- inspirò Hakkai, -…Goku ha perso la memoria. Anche Gojyo. Secondo alcuni testimoni, loro si erano rialzati indenni dall’incidente ma il camionista quando è sceso per vedere come stavano, ha aperto lo sportello del tir proprio sulle loro teste.-
-Va bene, va bene… ora che si fa? Possiamo lasciarli al canile?-
-Sanzo, non essere così precipitoso. Possono recuperare la memoria con un po’ d’aiuto.- rispose Hakkai
-Secondo me è meglio lasciarli al canile finché siamo in tempo…-
-Aspetta! Ho un’idea!- il dottore s’alzò illuminato dalla lampadina accesa che aveva sopra la testa ed uscì col cellulare all’orecchio.
-Bene, mio caro Sanzo, adesso sta a vedere!- esclamò entrando trionfante.
Passarono circa venti minuti e dal corridoio iniziarono a provenire passi pesanti. Ad un certo punto Dokugakuji spalancò la porta tutto trafelato: -Gojyo!-
Il rosso spalancò gli occhi nel vederselo piombare addosso e sentirsi stringere le mani: -Gojyo, fratello! Come stai?-
-Tu…tu sei mio fratello?-
-Sì, sono io!-
-Io ho un fratello… ho una famiglia! E… e dimmi: nostra madre?-
-No, vabeh… lei ti odia… ma è una storia lunga. Come ti senti ora?-
-Beh… sono un po’ stordito da questa vicenda…-
-Allora Gojyo…- disse Dokugakuji sollevando il braccio, -… svegliati, ricoglionito!!!- e gli mollò un gancio da farlo sprofondare nel lettino.
-Che belle terapie usate in ospedale, forse ho sbagliato mestiere…- osservò Sanzo a braccia incrociate guardando Gojyo immobile con le braccia rivolte al cielo e un buco sulla faccia
-Beh…- inspirò Hakkai, -I traumi si risolvono con altri traumi.-
-Vorresti dire che devo prendere Goku a calci?-
-No!- esclamò Goku, -La violenza porta solo altra violenza!- e corse al capezzale di Gojyo per vedere come stava.
-Ciao, tu chi sei?- chiese con difficoltà
-Ciao, io sono Goku… dicono che abitiamo insieme.-
-Ah, piacere di conoscerti ancora, Goku-
-Va bene…- disse Dokugakuji diretto alla porta, -Dato che non è servito a niente, me ne vado.-, poi si rivolse ad Hakkai: -E lascialo perdere… tanto mio fratello è irrecuperabile.- e se ne andò

-E questa è casa vostra…-
-Non me la immaginavo così modesta…- disse Gojyo guardandosi intorno
-Se non ti va bene, te ne puoi anche andare!- esclamò Sanzo
-Credevo che un poliziotto e un medico avessero gusti più raffinati…-
-Guarda che non possiamo permetterci niente perché voi siete due animali!-
-Su, Sanzo…- intervenne il moretto, -Dobbiamo avere pazienza adesso.-
-Scusa, Hakkai… ma io e te che rapporto abbiamo?-
-Beh… penso che io e te possiamo definirci amici…-
-E per Sanzo?-
-Tu… per Sanzo… sei…-
-Il suo servo.- rispose il biondo
-Io avevo una misstress?-
-Idiota, non sono una misstress!-
-Ragazzi, non cominciate… Sanzo non è una misstress e tu non sei il servo di nessuno.- li calmò Hakkai
-Ah… allora parlami un po’ di me, che cosa faccio nella vita?-
-Niente di utile per la società…-
-Sanzo, lascia parlare me. Sei uno studente dell’accademia delle belle arti.-
-Sembra una cosa molto acculturata…-
-Sì… ma sei fuori corso…-
-E di quanto? Un semestre?-
-Veramente… emh… un paio d’anni…-
-Visto? Non mentivo quando dicevo che non fai niente!-
-Ed io?- chiese Goku
-Tu se quest’anno bocci, t’ammazzo. Fine.-

-Ecco a voi pollo arrosto con patatine! Buon appetito!- sorrise Hakkai servendo in tavola
-Un momento!- fermò tutti Goku, -Prima dobbiamo dire almeno una preghierina.-
-Preghierina?- storse la bocca il biondo
-Goku, ha ragione. Dobbiamo ringraziare Hakkai per averci preparato questo pasto e Dio che ce l’ha concesso.-
Tutti congiunsero le mani e chiusero gli occhi per pregare, Sanzo rimase sbigottito anche nel vedere Hakkai che dava loro spago. Si accese una sigaretta per allentare la tensione.
-Amen.- dissero all’unisono e impugnarono le posate.
-Sanzo, non si fuma durante la cena!- lo rimproverò Goku
-Io faccio quello che voglio in casa mia. Tu stai zitto e mangia.-
-è vero, Sanzo.- puntualizzò Gojyo, -Il fumo mi sta facendo passare la fame.-
-Cosa?!- esclamò facendo cadere la sigaretta dalla bocca
-Hai capito bene: mi dà fastidio!-
-Senti, per tua informazione tu fumavi più di me. Non so se hai più marci i polmoni o il cervello! Vado a prepararmi del caffè… non mi va più di mangiare.-
-Dai, Sanzo…- disse Hakkai seguendolo in cucina, -…magari è la volta buona che si mette sulla strada giusta e diventerà un uomo come si deve.-
-Tsk! Non esageriamo… stiamo pur sempre parlando di Gojyo.-
-Beh, però…-, ma qualcosa interruppe il moretto, o meglio qualcuno che vociferava dall’altra stanza: -Scusa Goku, mi passi il sale?-
-Certo!-
-Grazie.-
-Prego.-
-Oddio…- balbetto Hakkai sentendo quei discorsi, -… la situazione è più critica di quanto pensassi.-
-Goku chiede di recitare una preghiera prima di mangiare, Gojyo ha smesso di fumare e sono gentili l’un l’altro. Sono irrecuperabili! Rinnovo la proposta del canile.-
-Aspetta, Sanzo... questo è il momento buono! Sta a vedere: ora litigano e ritornano in sé! Ascolta!-
Allungarono l’orecchio e poterono sentire Gojyo: -Oh, è rimasto l’ultimo pezzo di pollo…-
-Prego, Gojyo… è tutto tuo.-
-Mai e poi mai. Prendilo tu.-
-Insisto, Gojyo.-
-Allora lo dividiamo a metà.-
-Buona idea.-
-Io vado a letto…- borbottò Sanzo uscendo dalla cucina col muso lungo
-Anche io…- lo seguì Hakkai sconsolato
-Allora buonanotte!- sorrise Goku
-Ai piatti ci pensiamo noi.- aggiunse Gojyo
-Hai sentito?- rise istericamente Sanzo
-Ahah, sì… ai piatti ci pensano loro!- e sparirono dietro la porta.

-Sono tornato!- esclamò Goku rincasando con lo zaino in spalla. Sanzo se ne stava seduto sul divano in assoluto silenzio a leggere il giornale.
-Ho detto: sono tornato!-
-Ho capito, non importa che urli.-
-Scusa, non chiedevi mai come andava la giornata a tuo figlio?-
-Tu non sei mio figlio.- rispose pacatamente concentrandosi sul giornale
-Tecnicamente sì.-
-Ma in realtà no.-
-Va bene, ho capito…- sospirò, -Non importa che ci pensi tanto, basta che metti un 1 qui, un 4 qui, un 3 là e hai finito il sudoku. Meglio che vada a fare le mie versioni di latino, invece che perdere tempo con queste sciocchezze.-
-Sciocchezze?- domandò abbassando il giornale
-Sì, anche uno stupido avrebbe saputo risolverlo.- insinuò guardandolo con superficialità
-Io non ne sarei così sicuro…-
-Dimenticati il Goku scemo. Io in realtà sono un genio.-
-Sarà stato anche stupido, ma almeno non era uno snob saccente come te.- abbassò il giornale e se ne andò.

-Goku! Dov’è Goku?- chiese guardandosi intorno ansiosamente
-Homura, siamo venuti per Gojyo…- gli fece notare Zenon indicando dall’altra parte
-Ah, ok…- si ricompose e poi spalancò la porta della camera di Gojyo, -ehi, compare! Abbiamo deciso di fare un po’ di metallo pesante tutti insieme per farti tornare la memoria!-
-Homura, non ti sente…ha degli auricolari alle orecchie e sta… sta dipingendo… una… una madonna?- disse perplesso Shien
-Oh…- sorrise Gojyo togliendosi le cuffie, -… stavo ascoltando Chopin e non vi ho sentiti entrare…-
-Champignon?- chiese Zenon
-Cho-ping… è coreano, idiota!- lo riprese il moro con una pazza sulla nuca
-Eheh, va bene…- rise il rosso alzandosi, -Andiamo in soggiorno insieme agli altri… devo dire a tutti voi una cosa.-
Mentre raggiungevano il soggiorno, Hakkai bisbigliava a Sanzo: -Guarda! È riuscito a togliere quella macchia che non sapevo come far andare via! Non so te, ma io Gojyo non lo sopporto più …Ah! Gojyo, che ci fai qui?- sorrise subito vedendolo entrare
-Hakkai, Sanzo, Goku… amici… devo dirvi una cosa… io… io ho deciso di prendere i voti.- concluse eccitato
-Noi dobbiamo andare a suonare al Gods Of Metal e questo si fa prete…- disse Zenon prima di svenire tra le braccia di Shien
-Beh, non mi aspettavo una reazione del genere…-
-Gojyo…- lo richiamò Sanzo, -… sai che uno dei voti è quello della castità?-
-Certo.-
-Volevo essere sicuro che tu fossi convinto e non tornassi indietro.-
-Ma scusa, Sanzo…- avanzò Hakkai -…non lo fermiamo?-
-No, è da quando lo conosco che desidero che esca dalla mia vita.-
-Gojyo, invece io appoggio la tua scelta!-
-Grazie, Goku.-
-Anche io appoggerei ogni tua scelta, Goku…- s’intromise Homura
-Sì, sì…ma adesso andiamo! Dobbiamo portare Zenon a casa…- trascinò via i suoi due amici ed aprì la porta ad un'altra persona piuttosto preoccupata.
Hazel: -Sanzo, ho saputo tutto! Mi dispiace, sono molto rammaricato. Vorrei dare una mano per risolvere la situazione! Ti ricordi che io e te siamo amici intimi?-
Sanzo: -Hazel… io sto bene. Sono loro ad aver perso la memoria.- chiarì scocciato. Ma il ragazzo non se lo fece ripetere e piombò accanto ai due: -Sapevate che voi amavate invitarmi spesso a cena?-
-No! Questo non è vero!- esclamò Sanzo
-Allora è il momento per cominciare, infondo è un nostro vicino!- sorrise Goku.
A quelle parole il poliziotto prese per il colletto Hakkai: -Ok, dobbiamo fare qualcosa, ci stanno rovinando la vita!-

E venne il primo giorno del seminario di Gojyo.
-Oh, non vedevo l’ora che giungesse questo giorno.- sorrise lui
-Anche io.- sorrise a sua volta Sanzo
-Sì, ma Hakkai sembra non averla presa molto bene.- notò il più giovane vedendolo arrivare ridendo sguaiatamente: -Ahahah! “Dottore, dottore! Mi dimentico sempre di prendere le pillole per l’amnesia!” oppure senti questa: “Dottore, dottore! Soffro di vuoti di memoria… non è tutto! Soffro anche di vuoti di memoria!”-
-Gojyo, và via prima che Hakkai diventi schizofrenico…-
-“Dottore, dottore! Ho una personalità multipla… ci aiuti!”-
Detto questo, Gojyo partì per davvero.
-Hakkai, invece di fare il matto avresti potuto dirgli cosa pensavi.-
-No, Sanzo.
Suor Maddalena mi diceva sempre: “ricordati, Gono, se ti fai i fatti tuoi, campi cent’anni!”. Eh, che donna, che era…-

Gojyo stava visitando la basilica, intento a memorizzare ogni stanza della sua nuova casa, quando un novellino richiamò la sua attenzione: -Ehi, sai qual è quella cosa che prima è nera, poi bianca, poi nera, poi bianca, poi nera, poi bianca, poi nera?-
-Non saprei…-
-Una suora che ruzzola dalle scale! Ahah!-
-Ah… l’ho capita!-
-Ehi, un po’ d’entusiasmo! Tra poco anche tu avrai questo umorismo! Piuttosto… prenditi la toga e questo rasoio, non sono ammessi capelli così lunghi. Puoi cambiarti in quello stanzino. A dopo!-
-Grazie!- esclamò, aprì la porta e si cambiò. Si tastò un po’ ovunque mirandosi allo specchio, in fondo si reputava il prete più sexy mai visto, la basilica avrebbe fatto il pienone di domenica di donne. Poi impugnò il rasoio e carezzò i suoi capelli lunghi, -Chissà perché li ho portati così lunghi? Però, come si suol dire, dobbiamo dare taglio al passato!-, accese il rasoio, lo avvicino alla testa e: -La prego, padre!- sentì singhiozzare dai corridoi.
Aprì la porta dello stanzino e vide una ragazza piangere sul grembo del parroco: -La prego, padre! Mi aiuti… la scongiuro!-
-Una donna che piange…- prese a borbottare tra sé e sé nel vedere la scena, -Io detesto vedere una donna piangere…-

-Signor Hoshi! Signor Hoshi!- correva verso la sua volante
-Ciao, Nataku.- abbassò il finestrino –Chiamami quel perditempo di Goku, per favore. Ho molti impegni oggi.-
-Signor Hoshi, la prego, venga! Goku è nei guai!-
-Nei guai?-
-Sì, mi segua!- e portò Sanzo vicino il cortile della scuola, -Dei bulli lo stanno picchiando e lui non vuole reagire. Dice che solo gli animali si comportano così e che l’uomo deve risolvere le questioni con l’intelligenza.-
Sanzo rimase immobile a vedere Goku steso a terra, accerchiato da ragazzi più grandi che sferravano pugni e calci. Cercava di rialzarsi ma invano, riusciva a malapena ad allungare una mano verso di lui e sussurrare qualcosa: -Aiutami… aiutami, Sanzo…-
-Bene, salutami tuo padre, Nataku…- e si diresse verso l’auto
-Ma come? Non va ad aiutare Goku?-
-Quello non è Goku. Il Goku che conosco io ha un animo più forte.- mise in moto e se ne andò.
Infilò la chiave nella toppa un po’ assonnato, fece scattare la serratura e aprì la porta, giusto per sentire due persone parlare: -… e così la testa è cominciata a girarmi vertiginosamente. È stato un fulmine a ciel sereno, mi sono cambiato e sono corso a casa.-
-Eh, no!- il biondo fece cadere le chiavi, -Non speravo in tanto, ma che tu non riuscissi nemmeno a sopportare un giorno di clausura, no! Accidenti a te!-
Gojyo s’alzò a braccia conserte, stette per rispondere quando Hakkai gli fece morire le parole in gola: -Goku, come mai sei tutto sporco di sangue?- chiese preoccupato.
Tutti si voltarono verso la porta a vedere il ragazzo che lanciava occhiatacce dure al suo tutore. Si pulì la bocca col dorso della mano, -Ho fame.-

-Cosa ti ha fatto reagire?- chiese guardandolo infilandosi un bocca un raviolo gigante tutto intero
-Non lo so… è strano, ma ho visto una luce… una mano tesa e poi… poi mi è salita una grande rabbia che mi bruciava dentro…-
-Ma adesso non pensarci…- sorrise Hakkai, -Finite di mangiare, piuttosto…-
Goku e Gojyo impugnarono le forchette, le avventarono sul vassoio, ma quando ebbero constatato che era rimasto l’ultimo raviolo, si fermarono. Sanzo e Hakkai si guardarono, poi guardarono gli atri due.
-Beh, non dici niente, Gojyo?-
-Hai ragione, Goku… se provi a mangiartelo ti strozzo!-
-Guarda che quello me lo sono lasciato da parte!-
-Non è tuo, imbecille!-
-Invece sì, stupido scarafaggio!-
-Ehhh…- espirò Hakkai, abbandonandosi sulla sedia -…lo dicevo io che bastava un trauma!-
-Secondo me l’idea del canile rimaneva la migliore…-


-Sanzo, mi daresti una sigaretta?-
-Scordatelo.-
-Dai, è da quando ho perso la memoria che non fumo!-
-Ma vatti a fumare l’ostia in sacrestia! Io non ho nulla per te!-
-Uffa! Non essere egoista! Almeno fammi fare un tiro!-
-Non ti avvicinare o ti picchio talmente forte sulla testa da farti credere d’essere un aborto di struzzo spennacchiato!-

  
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