#bambola
Grazie alla sua vigilanza costante, Lord Moody si accorse ben presto della piccola spia che aveva preso la strana abitudine di seguirlo quasi dappertutto per il palazzo.
"Dovreste essere un po' più discreta, non si fanno così gli appostamenti" esordì un giorno, voltandosi di scatto e cogliendo di sorpresa la sua inseguitrice. "Allora, che cosa mai volete da me, principessa?"
Ninfadora sobbalzò, tra lo spavento e l'imbarazzo, ma la sua risposta rivelò solamente un guizzo di spavalderia. "Voglio vedere come combattete... voi e gli altri cavalieri... voglio imparare anche io! Dite che posso, Lord Malocchio?"
Alastor aggrottò le sopracciglia e poi fece una mezza risata divertita – per le parole al pari che per quel soprannome inaspettato.
"Non credo proprio che combattere faccia per voi. Piuttosto dovreste occuparvi di cose più consone al vostro... ruolo. Cucire, suonare, disegnare... cose così" replicò, tentando di nascondere qualsiasi inflessione nel tono che avrebbe presto smascherato il suo reale punto di vista su quelle attività.
"Mmh... Non mi piacciono, non voglio essere una bambola come la regina!"
"Una bambola?"
"Sì. Sembra una bambola, è piccola e tutta rosa e sempre molto ordinata. E poi si chiama Dolores, che in breve diventa Doll, infatti”.
Alastor si ritrovò a ridacchiare nuovamente. “Quindi la regina è una bambola... Sì, va bene, mi piace".
"Lo so che lei vi piace, lo sanno tutti, si vede" rispose Ninfadora, annuendo con solennità.
"Che accidenti..." Qualsiasi cosa l'uomo volesse dire si perse in un borbottio non meglio identificato. Probabilmente un rimprovero a se stesso. C'erano cose su di lui e sul suo passato che nessuno sapeva e forse nessuno avrebbe mai scoperto, eppure come poteva essere che i suoi sentimenti fossero così palesi da essere letti perfino da una bambina di sei anni?
"Io non sono una bambola, non lo sono e non mi piace. Quindi... allora... posso imparare a combattere?"
"E così mi state dicendo che non vi piacerebbe essere regina? Pensateci, essere guerriero vi porta a... questo" disse lui, indicandosi la benda e poi il bastone. "Mentre potreste avere vestiti, quei rialzi strani sotto i piedi, mille servi al vostro comando e... Suvvia, principessa, tutto questo non può non piacervi! Anche io vorrei essere un re!"
"E lo sarete quando sposerete la regina, infatti!" rispose prontamente la bambina con un sorriso raggiante. Poi assunse all'improvviso un'espressione pensierosa e sembrò immersa in una lunga riflessione. "Io non lo so se mi piacerebbe essere regina comunque, però... mi piacerebbe tanto vestire di rosa, questo sì, è il mio colore preferitissimo!”