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Autore: Calime    21/10/2020    1 recensioni
[Modern!AU + Age gap]
1) Quel party che Ade voleva snobbare - Se avesse avuto parecchi anni di meno – magari fosse stato un suo coetaneo –, Ade sarebbe arrossito per la vergogna di essere stato smascherato.
7) Il segno - C’era di mezzo una donna. Ade aveva una donna, per forza.
11) Waiting for Superman - «Senti, facciamo così: ti accompagno io a casa» le propose.
12) Distrazioni - Certo, poteva anche esserselo sognato – e solo gli dèi sapevano quanto e cosa, come, chi, sognasse ogni notte –, eppure ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
20) Più prezioso dell'oro - «Non vi pagheranno il riscatto» mormorò, poi, mettendo in chiaro quello che, probabilmente, sapeva bene anche lui.
23) Una giovane e impulsiva stagista - Ade alzò un angolo delle labbra, divertito. «Non risale alla scorsa settimana la tua ultima ramanzina?»
24) Insonnia - «È ancora presto»
25) Popolarità - Fu un gemito strozzato e Persefone alzò gli occhi su Ade, allarmata.
26) Creare la giusta atmosfera - «Così è troppo semplice» sbuffò.
Raccolta di storie scritte per l'iniziativa del Looktober 2020 di LandeDiFandom.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Persefone
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Looktober 2020'
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Iniziativa: Looktober 2020 di LandeDiFandom
Prompt: 21. Bigiotteria








19. Sorprese




Persefone osservò il proprio riflesso allo specchio con occhio critico, alla ricerca di sbavature nel trucco o di qualche ciocca di capelli fuori posto. Fortunatamente, non trovò nulla che non andasse: poteva dirsi pronta per presentarsi alla propria festa di laurea.
Ancora non riusciva a credere di aver messo un punto fermo a quella parte della sua vita, alla Persefone studentessa. Se si fosse soffermata a pensarci troppo, avrebbe già sentito la mancanza della frenesia di quegli anni trascorsi tra alzatacce mattutine, lezioni al limite della noia, estenuanti esami e una tesi di laurea che le aveva fatto venire quasi i capelli bianchi.
Doveva concentrarsi sulla serata, su quella festa che suo padre aveva voluto organizzare affinché lui e l’intera famiglia potessero congratularsi per il raggiungimento di quel traguardo.
Persefone canticchiò gaia, sistemando il caos che aveva combinato in bagno: tra prodotti per il viso, pennelli e piastra, non si capiva più nulla. Era certa di aver tirato fuori più forcine di quelle che aveva utilizzato e che vedeva in giro, perciò, tanto per cominciare, qualcuna doveva essere finita di sicuro sotto tubetti di mascara e rossetti.
Soltanto quando ebbe sgomberato la maggior parte degli accessori, adocchiò la scatolina in bilico sul bordo del lavandino. Aveva la testa altrove, in alto sulle nuvole, altrimenti era impossibile spiegare come avesse fatto a dimenticarsene.
Avrebbe dovuto aprirla non appena l’ebbe ricevuta, ma era stata distratta dai suoi colleghi e amici e trascinata al piccolo rinfresco che avevano preparato subito dopo la cerimonia. Avrebbe anche dovuto ringraziarlo, ma non ce n’era stato il tempo: così com’era venuto a parlarle, Ade era scomparso.
Scuotendo la testa, sollevò il coperchio e trovò, sopra il cuscinetto all’interno, una catenina in argento con un piccolo cristallo color verde-azzurro. Semplice, nulla di vistoso come il paio di orecchini che le aveva donato Demetra, né di prezioso come altri regali che sapeva avrebbe ricevuto dagli altri parenti.
Ade era andato dritto al punto, colpendola nella sua debolezza. Persefone amava le sorprese, l’inaspettato, l’autenticità. Perciò, si sentiva ancora più sciocca nell’aver dimenticato quel breve incontro… Non capitava di certo tutti i giorni di ricevere regali da parte di Ade.
Ade che… be’, era Ade. Alto, bello, capelli e occhi neri, nerissimi, bello – l’aveva già detto? Aveva anche un piccolissimo, minimo, debole per quella barba corta che gli segnava divinamente la mascella squadrata del volto.
Ah, sì. Era anche più grande di lei. Un dettaglio a cui cercava di dare poca importanza, altrimenti sarebbe stato davvero imbarazzante – che lei avesse una cotta per un uomo più vecchio, un uomo che non la guardava come una donna.
Eppure.
Aveva cercato di ignorare le farfalle nello stomaco, inutilmente, quando l’aveva intravisto tra la folla all’inizio della cerimonia ed aveva creduto che fosse venuto per lei. Al contrario, doveva soltanto sostituire Zeus come rappresentante della compagnia benefattrice delle borse di studio che dava l’Università ogni anno. Il suo discorso era stato sintetico e pragmatico, senza troppi giri di parole né sviolinate al Rettore. Ovviamente, Persefone aveva anche fantasticato sulla sua voce bassa e roca così tanto che, quando si era sentita chiamare dopo, pensava di esserselo immaginata.
Invece, era lui, era Ade, che voleva porle gli auguri e darle un pensiero.
Persefone sapeva di star vedendo troppo dietro a quel gesto, di star volando troppo con la fantasia. Probabilmente, Ade si era sentito in dovere anche per sopperire l’assenza di Zeus.
«Tesoro, sei pronta?» Demetra si affacciò dalla porta del bagno per controllarla.
Persefone ritornò in sé e si accorse in quel momento di aver fissato per tutto il tempo la collanina che le pendeva dal pugno e dondolava davanti i propri occhi. Sbatté le palpebre e decise di dimenticare quei sentimenti, almeno per quella sera.
Demetra l’aiutò ad allacciare la catenina al collo. «Ti sta bene» commentò. «Dove l’hai presa?»
Persefone mentì. «L’ho comprata qualche giorno fa. Si intona con il vestito e, poi, l’acquamarina è anche la pietra del mio mese di nascita».
Ecco il motivo per il quale non riusciva a dimenticarsi di Ade. Ogni volta che le parlava sembrava cercare una sorta di contatto con lei, sembrava non dargli fastidio il suo interesse, come invece succedeva quando Zeus, Poseidone o qualcun altro lo avvicinava.
Non era così stupida da credere che il colore della pietra fosse stato solo un caso.
Ade lo sapeva.
E, adesso, lo sapeva anche lei.







Note: L’acquamarina è la pietra del mese di marzo, in cui cade l’equinozio di primavera. Ho cercato su internet questa informazione ma, poiché se ne trovano di discordanti, alla fine ho optato per questa pietra.






   
 
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