Iniziativa: Looktober 2020 di LandeDiFandom
Prompt: 21. Bigiotteria
19. Sorprese
Persefone osservò il proprio riflesso allo specchio con
occhio critico, alla ricerca di sbavature nel trucco o di qualche
ciocca di capelli fuori posto. Fortunatamente, non trovò
nulla che non andasse: poteva dirsi pronta per presentarsi alla propria
festa di laurea.
Ancora non riusciva a credere di aver messo un punto fermo a quella
parte della sua vita, alla Persefone studentessa. Se si fosse
soffermata a pensarci troppo, avrebbe già sentito la
mancanza della frenesia di quegli anni trascorsi tra alzatacce
mattutine, lezioni al limite della noia, estenuanti esami e una tesi di
laurea che le aveva fatto venire quasi i capelli bianchi.
Doveva concentrarsi sulla serata, su quella festa che suo padre aveva
voluto organizzare affinché lui e l’intera
famiglia potessero congratularsi per il raggiungimento di quel
traguardo.
Persefone canticchiò gaia, sistemando il caos che aveva
combinato in bagno: tra prodotti per il viso, pennelli e piastra, non
si capiva più nulla. Era certa di aver tirato fuori
più forcine di quelle che aveva utilizzato e che vedeva in
giro, perciò, tanto per cominciare, qualcuna doveva essere
finita di sicuro sotto tubetti di mascara e rossetti.
Soltanto quando ebbe sgomberato la maggior parte degli accessori,
adocchiò la scatolina in bilico sul bordo del lavandino.
Aveva la testa altrove, in alto sulle nuvole, altrimenti era
impossibile spiegare come avesse fatto a dimenticarsene.
Avrebbe dovuto aprirla non appena l’ebbe ricevuta, ma era
stata distratta dai suoi colleghi e amici e trascinata al piccolo
rinfresco che avevano preparato subito dopo la cerimonia. Avrebbe anche
dovuto ringraziarlo, ma non ce n’era stato il tempo:
così com’era venuto a parlarle, Ade era scomparso.
Scuotendo la testa, sollevò il coperchio e trovò,
sopra il cuscinetto all’interno, una catenina in argento con
un piccolo cristallo color verde-azzurro. Semplice, nulla di vistoso
come il paio di orecchini che le aveva donato Demetra, né di
prezioso come altri regali che sapeva avrebbe ricevuto dagli altri
parenti.
Ade era andato dritto al punto, colpendola nella sua debolezza.
Persefone amava le sorprese, l’inaspettato,
l’autenticità. Perciò, si sentiva
ancora più sciocca nell’aver dimenticato quel
breve incontro… Non capitava di certo tutti i giorni di
ricevere regali da parte di Ade.
Ade che… be’, era Ade. Alto, bello, capelli e
occhi neri, nerissimi, bello – l’aveva
già detto? Aveva anche un piccolissimo, minimo, debole per
quella barba corta che gli segnava divinamente la mascella squadrata
del volto.
Ah, sì. Era anche più grande di lei. Un dettaglio
a cui cercava di dare poca importanza, altrimenti sarebbe stato davvero
imbarazzante – che lei avesse una cotta per un uomo
più vecchio, un uomo che non la guardava come una donna.
Eppure.
Aveva cercato di ignorare le farfalle nello stomaco, inutilmente,
quando l’aveva intravisto tra la folla all’inizio
della cerimonia ed aveva creduto che fosse venuto per lei. Al
contrario, doveva soltanto sostituire Zeus come rappresentante della
compagnia benefattrice delle borse di studio che dava
l’Università ogni anno. Il suo discorso era stato
sintetico e pragmatico, senza troppi giri di parole né
sviolinate al Rettore. Ovviamente, Persefone aveva anche fantasticato
sulla sua voce bassa e roca così tanto che, quando si era
sentita chiamare dopo, pensava di esserselo immaginata.
Invece, era lui, era Ade, che voleva porle gli auguri e darle un
pensiero.
Persefone sapeva di star vedendo troppo dietro a quel gesto, di star
volando troppo con la fantasia. Probabilmente, Ade si era sentito in
dovere anche per sopperire l’assenza di Zeus.
«Tesoro, sei pronta?» Demetra si
affacciò dalla porta del bagno per controllarla.
Persefone ritornò in sé e si accorse in quel
momento di aver fissato per tutto il tempo la collanina che le pendeva
dal pugno e dondolava davanti i propri occhi. Sbatté le
palpebre e decise di dimenticare quei sentimenti, almeno per quella
sera.
Demetra l’aiutò ad allacciare la catenina al
collo. «Ti sta bene» commentò.
«Dove l’hai presa?»
Persefone mentì. «L’ho comprata qualche
giorno fa. Si intona con il vestito e, poi, l’acquamarina
è anche la pietra del mio mese di nascita».
Ecco il motivo per il quale non riusciva a dimenticarsi di Ade. Ogni
volta che le parlava sembrava cercare una sorta di contatto con lei,
sembrava non dargli fastidio il suo interesse, come invece succedeva
quando Zeus, Poseidone o qualcun altro lo avvicinava.
Non era così stupida da credere che il colore della pietra
fosse stato solo un caso.
Ade lo sapeva.
E, adesso, lo sapeva anche lei.
Note: L’acquamarina è la pietra del mese di marzo, in cui cade l’equinozio di primavera. Ho cercato su internet questa informazione ma, poiché se ne trovano di discordanti, alla fine ho optato per questa pietra.