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Autore: Spensieratezza    21/10/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Sam non sapeva quanto tempo era passato. Sapeva solo che si era risvegliato e una fortissima sensazione di nostalgia per suo fratello lo colse. Era talmente vivida e presente, da essere anche dolorosa.

Dean….Dean non avrebbe approvato quello che aveva fatto. L’avrebbe rimproverato, sarebbe stato deluso da lui..

Gli vennero le lacrime agli occhi, se pensava a quanto aveva deluso inconsciamente, non solo Dean, ma tutti..aveva detto che aveva una missione, salvare suo fratello Adam e invece perdeva la testa per un suo amico d’infanzia di cui fino a ieri si era scordato l’esistenza.

Ma Sam sapeva che c’era qualcosa di più che questo. La sensazione di aver in qualche modo TRADITO Dean era dolorosissima e presente. Era vero che loro non stavano insieme, Dean l’aveva rifiutato e aveva fatto la cosa più normale che potesse fare, ma lui nonostante tutto aveva SENTITO che Dean lo voleva, quasi quanto lo voleva lui. Aveva sentito il suo desiderio, la sua disperazione. Cosa penserebbe di lui adesso?

Penserebbe che Sam non era normale. Ecco tutto. E come dargli torto? Prima si innamora del suo stesso fratello, poi di un’anima che forse era trapassata…ma Nicholas era davvero un'anima trapassata o faceva parte come lui, del mondo dei vivi? Nonostante sapesse perfettamente che Morte lo aveva catalogato come terza prova, Sam non riusciva ad accettare che lui fosse soltanto questo. Poi cosa sarebbe successo? Cosa provava davvero per Nicholas? Sentiva di amarlo, era sincero, un profondo sentimento, profondissimo, lo legava a lui, sentiva che non era solo lussuria, ma anche nel remoto caso che sarebbe riuscito miracolosamente a tornare alla vita insieme a lui, cosa sarebbe accaduto in futuro?

Sarebbe mai riuscito a farsi una vita con Nicholas? Sarebbe stato possibile dimenticare Dean attraverso lui? Sarebbe stato GIUSTO??

Quello che provava per suo fratello, era una cosa MALATA, probabilmente aveva ragione Dean, Lucifero gli aveva fatto il lavaggio del cervello, era diventato un depravato!

E se gli avesse chiesto aiuto? Se Dean avesse accettato di offrirglielo? Sarebbe riuscito a GUARIRE? O ogni volta che sarebbe stato con Nicholas avrebbe pensato a baciare Dean, a fare sesso con lui?
Si mise un cuscino sulla faccia avvampando.
La caccia..come avrebbe fatto a cacciare?

Nicholas avrebbe accettato di dividerlo con Dean? Di aspettarlo a casa..mentre loro..
Ma se lo avesse coinvolto con loro invece?
Si figurò a prendersi una camera matrimoniale con Nicholas, in un motel, mentre Dean avrebbe preso una camera vicino e a pararsi davanti a una parete, per parlare con Dean.
Oddio..che cosa assurda, per un attimo sorrise.

Non sarebbe MAI stato come con Dean.
Loro avevano condiviso tutto. TUTTO. Forse la morte li aveva accumunati, forse era stato il legame fraterno..
FRATELLO…
Si era riempito così la bocca con questa parola. Era quasi insopportabile pronunciarla, adesso.

Devo distrarmi..anzi devo..devo CONCENTRARMI sulla missione..Nicholas! Dov’è??
 
Sam si alzò e si accorse che Nicholas era in bagno , già vestito.
“Nicholas..che ora è?”

“Oh, Sam..faresti meglio chiedere in che TEMPO siamo.”
Sam lo guardò accigliato.
“Non devi mentirmi, sai..so che non potrai mai amare ME, come ami LUI.”
“Di che cosa stai parlando??” chiese con orrore.
“Parli nel sonno, sai..continuavi a dire una parola..DEAN..”

“N-Nicholas..s-senti..io..non so cosa..tu..”

“No, no, no, non dire niente. Non sono mai servite parole tra noi. Ci siamo sempre letti a vicenda, anche se tu pensavi io fossi impenetrabile per te, ma tu non lo sei mai stato per me, sai? Sapevo quello di cui tu avevi bisogno..ma mi era precluso dartelo. Lui invece POTEVA. Non trovi che sia strano, Sam? è buffa la vita. IO non potevo ma avrei voluto, lui poteva..ma non voleva.”

“Credo di non riuscire a seguirti..”
Nicholas lo guardò con un sorriso triste.

“ Questo è il grande dilemma della vita. Siamo sempre odiati, la gente ci insegue sempre, ma raramente ci raggiunge. condannati a non poter correre da chi ci ama, finiamo sempre alla fine per essere odiati e sostituiti. Chi siamo?
“Nicholas..” disse Sam con le lacrime agli occhi. Avrebbe voluto dirgli che odiava il fatto che lo stava facendo piangere, senza sapere perché. Era un indovinello? Voleva dirgli che aveva sempre odiato gli indovinelli.

“Devo andare, Sam. Augurami buona fortuna.” Disse mettendosi la giacca e sistemandosi la cravatta.
“No..no..ti prego..non andare.."
Nicholas lo guardò e sospirò, poi si risistemò la cravatta.

"Questo non è possibile. Ho un appuntamento con il DESTINO e LUI non ammette bidoni."
"NON LASCIARMI SOLO.” gridò Sam. Non gli importava di apparire fragile, debole, patetico! Aveva già buttato via la sua dignità, dentro quella vasca. Un altro po non poteva fare differenza!
Nicholas si girò a guardarlo.
“Questo è già avvenuto, Sam. è soltanto un ricordo. Il ricordo di un sogno.

Dicendo così, gli diede un bacio sulla guancia che gli fece provare mille brividi in tutto il corpo.
Dopodichè prese la valigia e scese le scale, poi si fermò a metà scalinata e disse:
“Vieni da me, quando sarà scaduto IL TEMPO.”
IL TEMPO!!

Sam sbarrò gli occhi e all’improvviso un grosso orologio su una parete, scandiva le ore, i minuti.
MEZZANOTTE??
Mezzanotte meno dieci??
No..
Cosa significava?

Sbarrò gli occhi e cominciò a scendere forsennatamente le scale.
Mezzanotte…
Il TEMPO..
Non è possibile!!
I cerberi??
Un patto!!

Nicholas ha fatto un patto con un demone???
 
Spalancò la porta della baita e all’improvviso non era più nel bosco. Era di nuovo nella città del mondo parallelo, il PRIMO MONDO.
“Morte!! Dammi un indizio!! Non so che cosa fare!!!”
Ma come al solito, non rispose nessuno.

“La casa…” era l’unico indizio che aveva e quindi cominciò a correre in quella direzione. "La casa..la casa..la casa.." continuava a dire come una cantilena, correndo.
Ma non ce l’avrebbe mai fatta a correre fino a lì in tempo!
“Ehi tu!!”
“Uh???” si girò e un viso famigliare lo colse.
“KEVIN!!!” gridò. Era un bambino di circa dieci anni.

“Non so chi sia questo Kevin. Io mi chiamo Osiric. Ti ho sentito parlare di una CASA. L’unica casa che vale la pena visitare è quella a ridosso delle montagne, in fondo alla strada, via Mellrouburne numero 666.”
666. Il numero del diavolo!!
“Ehmmm. Ti ringrazio molto, ragazzino.”

“Di niente, prendi la mia bicicletta. Arriverai più in fretta. Te lo regalo. Io ne ho sei. Però fai in fretta. La casa è a tempo, se non arrivi entro dieci minuti, non esisterà più.”
Maledizione….Nicholas…
“Ti ringrazio infinitamente. Ciao.”
 
Cominciò subito a pedalare Si sentiva uno stupido.

“Tu guarda..se dovevo arrivare a quasi trent’anni con la bicicletta..neanche a sette la usavo..” disse.
Era arrivato davanti alla casa cui aveva visto Castiel quasi fare una brutta fine. Stava ancora bruciando.
“LO SAPEVO. TORNA TUTTO QUI.” gridò.

Non sapeva quanto tempo era passato, quanto tempo rimaneva, sperava solo di fare in tempo.
Il portone era aperto. Cominciò a correre.
“NICHOOOOOOLAAAS.”
La porta era aperta, stavolta.
 
Nicholas era accasciato al muro e aveva sul viso un pallore mortale. Le fiamme erano ancora basse ma avrebbero potuto circondarlo in pochi secondi. Doveva portarlo via subito.
“Nicholas!!”
“Sam..sei venuto!”
“Avevi dubbi? ALZATI!”
“No..Sam..”

“Col cavolo! Sono venuto fin qui in bicicletta per te! Muovi il culo!” disse cercando di tirarlo su.
“No..Sam..no!! Ascoltami!" disse Nicholas aggrappandosi al suo colletto. Fece una pausa poi gli disse: “Quello che tu vuoi fare, non servirà a salvarmi.”
Sam si sentì tremare il cuore. Sperava di non dover mai più sentire quelle parole.

“Ok, adesso hai una sola scelta, o ti muovi con le tue gambe, o ti trascino e non ti piacerà come lo farò.” Sam valutò l'idea di buttarlo contro una finestra, o spingerlo fuori a calci nel sedere. La prima idea sembrava quella più soddisfacente.
“ASCOLTAMI. è il DESTINO. Non puoi cambiarlo. Io devo pagare il mio debito.”
“Per questo andrai alla banca. Ci andremo di nuovo, rifaremo tutto da capo, fino a che non avrai pagato TUTTO.”

“No, Sam..c’è un solo modo per pagare certi debiti.”
Il rintocco dell’orologio.
“Un solo..modo..”
Si accasciò a quel punto sul pavimento.
“NICHOLAS!!!”
 
In quel momento una sirena di un’ambulanza li assordò.
“Ma che diav..ci mancava solo questa.”

Si affacciò alla finestra e vide nientedimeno che Morte, accanto all’ambulanza.
“Andate a prendere il paziente.”
“NO!! NO!!”
Gli infermieri arrivarono subito nella stanza, Sam cercò di impedire che lo prendessero, ma lo trattennero.
“Che cosa gli volete fare?? Lasciatelo. Lasciatelo!!!!

Mi deludi, Sam..intralciare così il lavoro di professionisti..” disse una voce accanto a lui.
Sam non fece in tempo a voltarsi che si trovò fuori dalla casa in fiamme, come teletrasportato, mentre trascinavano una barella sull’ambulanza.

“NOOO.”
Morte lo afferrò per il bavero.
“Lascia che facciano quello che devono fare.”

“Ma lo salverete, vero? Lo salverete??”
“Quello che accadrà al signor Nicholas, non è affar tuo. Hai fallito Sam Winchester, dovevi risolvere il problema di quest’anima ma non hai neanche capito perché è sospeso in questo limbo. Hai fallito la prova. Da ora in avanti quello che gli capiterà non ti riguarda più.”
“Ma è MIO AMICO. Dovete darmi più tempo! Sono così vicino!!”

“Credo di avertene dato già abbastanza, non trovi? Sono stato molto generoso, la strada è stata seminata di indizi, ma tu non hai voluto vedere.”
“Ma cosa devo vedere?? È tutto così confuso..io..aspetta..lui è DEAN VERO?? Vero??”
Morte fece un sorriso tipico della Gioconda.

“Lui nella casa ha detto che non riuscirò a salvarlo. È la stessa cosa che mi disse Dean quando fece il patto per salvarmi la vita!! I rintocchi della mezzanotte..è lui vero?? È VERO??? È PER QUESTO che provo così tanto per lui!!!”
“Adesso calmati, Sam.”

“NO!! NON VI PERMETTERÓ DI PRENDERLO. DEAN NON C’ENTRA NIENTE. SE DEVI PRENDERTELA CON QUALCUNO, PRENDITELA CON ME. LASCIALO ANDARE.”

“La vita del tuo amato fratello non è in pericolo. Quello che invece succederà al ragazzo che avevi in custodia, su questo non posso garantire..”

“Ma…lui è Dean?? O ..o no..? è una parte di lui? Non è lui?”
“Sam, Sam..io non posso risponderti.”
“Ma..COME SAREBBE??”
“Sarebbe che il tuo tempo è scaduto e che questo gioco mi ha scocciato. Mettete in moto il furgone. “
“Asp..-aspetta..”

“Ci rivediamo nella realtà, per la restituzione dell’anello.”
Il furgone partì, Sam con la rabbia in corpo vide la bicicletta ancora buttata malamente sul marciapiede e preda di una rabbia cieca, procedette all’inseguimento.

“Se pensate di avermi messo fuori gioco, vi sbagliate!!”
   
 
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