Quando, da bambino, sua nonna gli leggeva il romanzo di Lewis Carroll; Julian restava sempre a rimuginare sulle parole del Cappellaio Matto e si costruiva un suo particolare angolo di vita popolato da persone originali, bizzarre, uniche.
Crescendo, ha conosciuto davvero qualcuno capace di risplendere di luce propria e di aiutarlo a risplendere a sua volta.
Sospirando, allontana i libri sui quali sta studiando e tira fuori una fotografia di Amy ritrovandosi a contemplarla di nascosto. La ragazza sorride come soltanto i veri timidi sanno fare; è un sorriso affascinante come una miniera profonda che è dentro di lei.
Julian ha l'assoluta certezza di aver oltrepassato quella sottile linea di confine che divide l'amicizia dall'amore.
"Chi è questa bella Ariel dai capelli rossi?"
La voce lo fa sobbalzare sulla sedia mentre sua nonna tiene fede al proverbio che la curiosità è donna.
"Ah la nostra bella sirenetta!"
Continua a punzecchiarlo, consapevole che il primo amore può anche non durare tutta la vita ma la cambia per sempre.
Amy somiglia alle nonne dei villaggi di una volta, quelle che volevano bene a tutti i bambini come se fossero i loro nipoti. È premurosa ed empatica ma ha anche un entusiasmo istintivo ed autentico.
Sa essere preziosa ed inafferrabile come la scia di un profumo.
"Amy ha un cuore talmente grande da farmi pensare, a volte che ne abbia due!"
Julian non sa come spiegare quel sentimento che sta cambiando, si sta evolvendo, ma Fancy sa riconoscere i sintomi dell'innamoramento.
"Lei è la tua Alice nel Paese delle Meraviglie? "
È una bellissima metafora e Julian annuisce con quel sorriso ebete e quella leggerezza ottimista di chi vede il mondo in maniera diversa.
Sa, però, che nel suo Paese delle Meraviglie ha bisogno di una guardiana dell'equilibrio, sempre sul filo del rasoio tra genio e follia. Ha bisogno della sua maestra folle ma allo stesso tempo molto saggia.
"Se Amy è la mia Alice, tu sei il mio Stregatto nonna!"