la
storia di reika hutomi.
Akatsuki
adottano bambina (cap.1).
Una
feroce guerra rade al suolo il villaggio delle Stelle, un pacifico villaggio a
nord di Suuna; sembra non essersi salvato nessuno.
Il
giorno successivo 2 membri dell’Akatsuki arrivano al
villaggio distrutto.
-Hidan sembra che qualcuno sia arrivato prima di
noi-
Ad
aprire il dialogo è stato un ragazzo dalle sembianze effemminate,
il più giovane di età di tutti gli altri membri. È abbastanza alto, ha i
capelli lunghi biondi e occhi blu intenso, è un fanatico di arte e precisamente
un’arte letale, creata per distruggere.
-Accidenti
Deidara, volevo divertirmi un po’-
L’altro
invece è di 10 centimetri più alto del biondo. Ha la pelle chiara come la neve
e capelli corti biondi chiarissimi tirati indietro e dalla pettinatura elegante.
Occhi viola intensi e magnetici; all’apparenza può sembrare un angelo… Ma si sa, le apparenze ingannano. Ha tendenze al
masochismo e al sadismo, venera un dio immaginario e blasfemo meglio noto come Jashin di cui questo ragazzo è fedele seguace. Il Jashinismo è una cruda e violenta religione: per farne
parte bisogna pregare e donare sacrifici (umani o animali), in cambio il dio
dona loro vita eterna o per meglio dire l’immortalità.
I due
controllano tutto il villaggio per vedere se ci sono superstiti, a un certo
punto si fermano perché sentono il piano di un bimbetto o bimbetta.
Si
avvicinano alla voce e Hidan, con la sua falce,
lancia per aria i resti di una casetta che blocca la bimba.
-Uee,
uee… sigh… uee-
-Che
cazzo ha da piangere questa mocciosa?-
-È
spaventata sporco masochista! Non vedi? Mi pare ovvio sciocco!!-
-Meglio
masochista che femminuccia comunque…-
-Grr…-
La
bimba di 1 anno guarda i due litigare e li considera buffi, così prende a
ridere.
-Hihihi…-
-E
ora che cazzo si ride?!-
-Ha
visto la tua schifosissima faccia-
-Senti
chi parla, l’effemminato!... Piuttosto chiama il capo
e digli che dobbiamo farne di questa mocciosa… Mi fa
saltare i nervi, mi viene voglia di darla a Jashin-sama!!-
-Si,
mo vedo come contattarlo!-
Deidara chiama il capo telepaticamente e gli
spiega tutto.
-Mmh… capisco, bene allora non uccidetela e
portatela al covo. La cresceremo da criminale-
-Quindi
intende adottarla?-
-Si,
il senso è quello… Ve ne occuperete voi però perché
io ho altro da fare, e muovetevi!-
Il
contatto telepatico si chiude.
-Che
dice Pain-san?-
-Dice
che dobbiamo portarla al covo-
-Perché?-
-Perché
la adotteremo e crescerà con noi da criminale! Dobbiamo occuparcene noi però!-
-COOSAAA?!!
PERCHÉÉ!?-
-Perché
lui ha i cazzi suoi da sbrigare. Prendi la piccoletta e andiamo!-
-Io
non prendo ordini da nessuno bionda, intesi?-
-Biondo,
semmai!-
La
bambina sorride divertita alla loro lite, poi allunga le braccia verso Hidan perché vuole andare in braccio a lui.
-Papà…-
-Io
non sono tuo padre!-
La
bambina lo guarda strano perché non capisce, poi sorride di nuovo e lo richiama
papà.
-Uff…-
L’albino
la prende in braccio arreso e poi lei gioca col ciondolo di Hidan.
-No
bimba, questo non si tocca e non si mette in bocca capito?? No, no, no!-
La
bimba allora si sta ferma e buona.
-Se
tu sei il padre non voglio essere io la madre-
La
bambina squadra bene Deidara poi arrossisce.
-Mamma…-
-No,
io sono un uomo!-
-No
ha ragione, te l’ho messo in culo io ed è nata lei… Hahahaha…-
-Mamma!-
-Vabbè lasciamo perdere-
I due
uomini con la bambina si allontanano dal luogo distrutto e parlano tra loro.
-Come
si chiamerà?- chiede il biondo.
-Boh,
un nome ridicolo come il tuo sicuramente-
-Tsk!
Perché? Hidan che razza di nome è?-
-Da
uomo, te invece scommetto che quando sei nato tua madre ti ha scambiato per
femmina e ti ha chiamato Checca ops, volevo dire Deidara-chan-
-Sei
uno stramaledetto coglione-
-Sempre
migliore di te, precisiamo!-
-Certo
come no, intanto accampiamoci qui, che ci vuole ancora un giorno per tornare a
casa-
-Chiamala
casa tu…-
I 2
sistemano le tende.
Intanto
la piccola si è addormentata.
-Mi
domando ancora che nome possa avere-
-Sulla
sua collana c’è una lettera… R-
-Accontentiamoci
di R, allora!-
-Non
mi frega più di tanto-
Accendono
il fuco.
Deidara fruga nella sua borsetta a caccia di
qualcosa, poi tira fuori un grande panno bianco.
La
bambina tremava e Deidara lo aveva intuito.
-Mettile
questo attorno al corpo, forse sentirà meno freddo-
-Che
madre amorevole, hihihi…-
Le
arrotola il panno e la bimba si sente subito meglio.
-Sarei
curioso di sapere come fai…-
-Non
saprei-
Deidara prende il suo panino e lo mangia.
La
bimba stuzzicata dall’appetito si sveglia e fissa Deidara.
Nel panino aveva semplice prosciutto cotto.
-Uhn??
Va bene, ma smettila di guardarmi così!-
Deidara caccia il prosciutto e lo mette in mano a
Hidan.
-Dato
che tu non stai mangiando, io mi mangio il panino vuoto e tu dai il prosciutto
a Reika-chan!-
-Prima
di tutto, io mangio dopo. Secondo, io non prendo ordini da nessuno. E terzo,
chi ti dice che si chiami Reika?-
-Perché
mi ha dato quest’impressione, e poi io non ti sto ordinando niente, se noti
infatti, la piccoletta non vede l’ora di mangiare, perciò ho detto, e per
precauzione che non muoia daglielo a pezzi piccoli-
-Quanto
sei palloso, e va bene!-
Il
compagno mangia il panino vuoto purtroppo, e Hidan fa
come consigliatogli dal biondo.
La
bimba mangia tranquillamente e per fortuna il prosciutto è sottilissimo
cosicché potesse essere mangiato anche da chi non ha i denti.
-Se
non fossi così stronzo saresti un buon padre tutto sommato-
-…-
Un
sorrisetto triste nacque sulle labbra dell’albino.
La
piccola seguiva le dita di Hidan contenenti il cibo,
e ingoiato il primo boccone si appresta ad afferrare le dita di lui per
portarsele alla bocca ed essere sfamata.
-Hidan-san che hai?-
-No
nulla…-
-Non
è vero, spara!-
-Questa
poppante, è colpa sua. Mi fa sentire strano-
-Già,
ti viene un qualcosa di così misterioso che non ne capisci neanche tu il
motivo, ma sai che ha a che fare con quella creaturina;
così piccola e vulnerabile, l’unica cosa che comprendi è l’istinto di
protezione che ti nasce quando i suoi occhi confusi, ma bisognosi di qualcuno
che sappia indicar loro il sentiero della vita, così bella e pericolosa al contempo…-
Neppure
Deidara sa perché gli stesse dicendo quelle cose,
forse solo la nostalgia di qualcosa che gli fu portato via prim’ancora di far
parte dell’Akatsuki.
Hidan, da parte sua, lo fissa stupito, non
vuole o non sa come dirglielo, fatto sta che aveva ragione.
-Che
ne sai tu?-
-Io
sono stato padre prima di far parte dell’organizzazione…
Strano vero? Ebbene si!...-
La
femminuccia è diventato padre.
Ora
anche lui sorride triste.
-Parlamene,
così ci capirò qualcosa anche io-
Hidan è curioso, la femminuccia è diventato
padre? Quanti anni fa? Com’è possibile?!!
-Se
ci tieni tanto… ma inizierò dal principio, in modo
che tu possa capire bene-
-Si!
Ti ascolto!-
Spero
vi sia piaciuto il primo capitolo di questa nuova storia. Perdonatemi se la
concludo così, è che la storia di Deidara padre è
abbastanza lunga e voglio scriverla bene. Scusate ancora, giuro che non ve ne
pentirete. Ciao a tutti, al prossimo capitolo!