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Autore: Reika_Hutomi91    20/08/2009    5 recensioni
Una feroce guerra rade al suolo il villaggio delle Stelle, un pacifico villaggio a nord di Suuna; sembra non essersi salvato nessuno. Il giorno successivo 2 membri dell’Akatsuki arrivano al villaggio distrutto. I due controllano tutto il villaggio per vedere se ci sono superstiti, a un certo punto si fermano perché sentono il piano di un bimbetto o bimbetta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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la storia di reika hutomi.

Akatsuki adottano bambina (cap.1).

Una feroce guerra rade al suolo il villaggio delle Stelle, un pacifico villaggio a nord di Suuna; sembra non essersi salvato nessuno.

Il giorno successivo 2 membri dell’Akatsuki arrivano al villaggio distrutto.

-Hidan sembra che qualcuno sia arrivato prima di noi-

Ad aprire il dialogo è stato un ragazzo dalle sembianze effemminate, il più giovane di età di tutti gli altri membri. È abbastanza alto, ha i capelli lunghi biondi e occhi blu intenso, è un fanatico di arte e precisamente un’arte letale, creata per distruggere.

-Accidenti Deidara, volevo divertirmi un po’-

L’altro invece è di 10 centimetri più alto del biondo. Ha la pelle chiara come la neve e capelli corti biondi chiarissimi tirati indietro e dalla pettinatura elegante. Occhi viola intensi e magnetici; all’apparenza può sembrare un angelo… Ma si sa, le apparenze ingannano. Ha tendenze al masochismo e al sadismo, venera un dio immaginario e blasfemo meglio noto come Jashin di cui questo ragazzo è fedele seguace. Il Jashinismo è una cruda e violenta religione: per farne parte bisogna pregare e donare sacrifici (umani o animali), in cambio il dio dona loro vita eterna o per meglio dire l’immortalità.

I due controllano tutto il villaggio per vedere se ci sono superstiti, a un certo punto si fermano perché sentono il piano di un bimbetto o bimbetta.

Si avvicinano alla voce e Hidan, con la sua falce, lancia per aria i resti di una casetta che blocca la bimba.

-Uee, uee… sigh… uee-

-Che cazzo ha da piangere questa mocciosa?-

-È spaventata sporco masochista! Non vedi? Mi pare ovvio sciocco!!-

-Meglio masochista che femminuccia comunque…-

-Grr…-

La bimba di 1 anno guarda i due litigare e li considera buffi, così prende a ridere.

-Hihihi…-

-E ora che cazzo si ride?!-

-Ha visto la tua schifosissima faccia-

-Senti chi parla, l’effemminato!... Piuttosto chiama il capo e digli che dobbiamo farne di questa mocciosa… Mi fa saltare i nervi, mi viene voglia di darla a Jashin-sama!!-

-Si, mo vedo come contattarlo!-

Deidara chiama il capo telepaticamente e gli spiega tutto.

-Mmh… capisco, bene allora non uccidetela e portatela al covo. La cresceremo da criminale-

-Quindi intende adottarla?-

-Si, il senso è quello… Ve ne occuperete voi però perché io ho altro da fare, e muovetevi!-

Il contatto telepatico si chiude.

-Che dice Pain-san?-

-Dice che dobbiamo portarla al covo-

-Perché?-

-Perché la adotteremo e crescerà con noi da criminale! Dobbiamo occuparcene noi però!-

-COOSAAA?!! PERCHÉÉ!?-

-Perché lui ha i cazzi suoi da sbrigare. Prendi la piccoletta e andiamo!-

-Io non prendo ordini da nessuno bionda, intesi?-

-Biondo, semmai!-

La bambina sorride divertita alla loro lite, poi allunga le braccia verso Hidan perché vuole andare in braccio a lui.

-Papà…-

-Io non sono tuo padre!-

La bambina lo guarda strano perché non capisce, poi sorride di nuovo e lo richiama papà.

-Uff…-

L’albino la prende in braccio arreso e poi lei gioca col ciondolo di Hidan.

-No bimba, questo non si tocca e non si mette in bocca capito?? No, no, no!-

La bimba allora si sta ferma e buona.

-Se tu sei il padre non voglio essere io la madre-

La bambina squadra bene Deidara poi arrossisce.

-Mamma…-

-No, io sono un uomo!-

-No ha ragione, te l’ho messo in culo io ed è nata lei… Hahahaha…-

-Mamma!-

-Vabbè lasciamo perdere-

I due uomini con la bambina si allontanano dal luogo distrutto e parlano tra loro.

-Come si chiamerà?- chiede il biondo.

-Boh, un nome ridicolo come il tuo sicuramente-

-Tsk! Perché? Hidan che razza di nome è?-

-Da uomo, te invece scommetto che quando sei nato tua madre ti ha scambiato per femmina e ti ha chiamato Checca ops, volevo dire Deidara-chan-

-Sei uno stramaledetto coglione-

-Sempre migliore di te, precisiamo!-

-Certo come no, intanto accampiamoci qui, che ci vuole ancora un giorno per tornare a casa-

-Chiamala casa tu…-

I 2 sistemano le tende.

Intanto la piccola si è addormentata.

-Mi domando ancora che nome possa avere-

-Sulla sua collana c’è una lettera… R-

-Accontentiamoci di R, allora!-

-Non mi frega più di tanto-

Accendono il fuco.

Deidara fruga nella sua borsetta a caccia di qualcosa, poi tira fuori un grande panno bianco.

La bambina tremava e Deidara lo aveva intuito.

-Mettile questo attorno al corpo, forse sentirà meno freddo-

-Che madre amorevole, hihihi…-

Le arrotola il panno e la bimba si sente subito meglio.

-Sarei curioso di sapere come fai…-

-Non saprei-

Deidara prende il suo panino e lo mangia.

La bimba stuzzicata dall’appetito si sveglia e fissa Deidara. Nel panino aveva semplice prosciutto cotto.

-Uhn?? Va bene, ma smettila di guardarmi così!-

Deidara caccia il prosciutto e lo mette in mano a Hidan.

-Dato che tu non stai mangiando, io mi mangio il panino vuoto e tu dai il prosciutto a Reika-chan!-

-Prima di tutto, io mangio dopo. Secondo, io non prendo ordini da nessuno. E terzo, chi ti dice che si chiami Reika?-

-Perché mi ha dato quest’impressione, e poi io non ti sto ordinando niente, se noti infatti, la piccoletta non vede l’ora di mangiare, perciò ho detto, e per precauzione che non muoia daglielo a pezzi piccoli-

-Quanto sei palloso, e va bene!-

Il compagno mangia il panino vuoto purtroppo, e Hidan fa come consigliatogli dal biondo.

La bimba mangia tranquillamente e per fortuna il prosciutto è sottilissimo cosicché potesse essere mangiato anche da chi non ha i denti.

-Se non fossi così stronzo saresti un buon padre tutto sommato-

-…-

Un sorrisetto triste nacque sulle labbra dell’albino.

La piccola seguiva le dita di Hidan contenenti il cibo, e ingoiato il primo boccone si appresta ad afferrare le dita di lui per portarsele alla bocca ed essere sfamata.

-Hidan-san che hai?-

-No nulla…-

-Non è vero, spara!-

-Questa poppante, è colpa sua. Mi fa sentire strano-

-Già, ti viene un qualcosa di così misterioso che non ne capisci neanche tu il motivo, ma sai che ha a che fare con quella creaturina; così piccola e vulnerabile, l’unica cosa che comprendi è l’istinto di protezione che ti nasce quando i suoi occhi confusi, ma bisognosi di qualcuno che sappia indicar loro il sentiero della vita, così bella e pericolosa al contempo…-

Neppure Deidara sa perché gli stesse dicendo quelle cose, forse solo la nostalgia di qualcosa che gli fu portato via prim’ancora di far parte dell’Akatsuki.

Hidan, da parte sua, lo fissa stupito, non vuole o non sa come dirglielo, fatto sta che aveva ragione.

-Che ne sai tu?-

-Io sono stato padre prima di far parte dell’organizzazione… Strano vero? Ebbene si!...-

La femminuccia è diventato padre.

Ora anche lui sorride triste.

-Parlamene, così ci capirò qualcosa anche io-

Hidan è curioso, la femminuccia è diventato padre? Quanti anni fa? Com’è possibile?!!

-Se ci tieni tanto… ma inizierò dal principio, in modo che tu possa capire bene-

-Si! Ti ascolto!-

 

Spero vi sia piaciuto il primo capitolo di questa nuova storia. Perdonatemi se la concludo così, è che la storia di Deidara padre è abbastanza lunga e voglio scriverla bene. Scusate ancora, giuro che non ve ne pentirete. Ciao a tutti, al prossimo capitolo!

 

  
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