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Autore: Meiss    20/08/2009    1 recensioni
Nella storia che sto per narrarvi, mi duole dirlo, non ci saranno lieti fini. Ne lieti inizi…e dubito che troverete qualcosa di lieto anche nel mezzo.
Questo perché i miei ricordi sono intrisi d’odio, di vendetta e di tante, tantissime lacrime...

Inghilterra, giorni nostri,Alice si trasferisce dopo la morte della mamma.Va a vivere dalle zie, che fino ad allora non ha mai conosciuto; dentro una grande villa che ha mobili antichi, tappeti polverosi e strani angoli oscuri. E mentre cerca di abituarsi al nuovo stile di vita, ecco che le cominciano ad accadere degli strani fatti inspiegabili...
Volete saperne di più? Non vi resta che leggere ^^...
E' vietato inserire il doppio tag < br > nelle introduzioni. Lely1441, assistente amministratrice
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* Se sei un sognatore…fatti avanti…
Se sei un sognatore, un mentitore,
un desidera-tore, un compratore di elisir d’amore…
Se sei un fingitore, vieni al mio focolare:
dobbiamo tessere storie con fili luccicanti…
Vieni Avanti!
Vieni Avanti!*
-S. Silverstein-

**

La foresta è calma. Il cielo si sta annuvolando.
L’uomo è seduto, in modo un po’ scomodo, sul tronco tagliato di un albero. Con il palmo accarezza un diario dalla copertina di cuoio e gli svolazzi d’orati di una scritta sbrilluccicano nella semi-oscurità.
Con occhi incerti guarda ai suoi lati, ha il timore recondito che qualcuno l’abbia potuto seguire.
Ma la foresta non gli restituisce alcun suono e lui sa per certo che, per il momento, è al sicuro.
Poi di colpo si alza il vento. E’ un vento caldo e sa di spezie e di liquirizia. E’ un vento che non dovrebbe sollevarsi in Autunno, un vento che non dovrebbe trovarsi in Inghilterra.
Eppure c’è.
Gli scompiglia i capelli brizzolati, agita le foglie tra i rami e scuote la foresta.
E d’un tratto, mentre l’uomo si volta lentamente alla sua sinistra, il vento scompare e lascia dietro di se una donna.
“ Sei venuta…”
“ Non potevo mancare.”
“ Tua sorella?”
“ Sai bene quanto sia difficile trattare con lei..”
“ Non riesce ancora a sotterrare il passato, vero?”
“ Solo il tempo può dircelo…”
“ Sai bene che non ne abbiamo…”
La donna declina il capo e osserva gli alberi. I suoi occhi sono diversi…uno verde, l’altro blu…e brillano agitati.
“ Lui non verrà?” chiede, ma sembra più un’affermazione.
“ Chi volevo venisse…c’è..” dice l’uomo alzandosi, senza staccare i suoi penetranti occhi azzurri dalla donna, “ il resto è contorno…”
La donna accenna ad un debole sorriso ma non sembra voler continuare il discorso, le iridi bicolore si soffermano sul diario che l’uomo stringe.
“ Dunque…è quello?”
“ Si..”
“ Cosa devo fare?”
“ Tu sai che Zivren vede il futuro…”
“ Purtroppo si..”
“Occultalo..” e dicendo ciò porge alla donna il diario.
La donna sgrana gli occhi.
“ Stai scherzando, non posso farlo…non io…non in questa città…Non in questo tempo!”
“ Devi Marion!” l’uomo adesso è determinato,nei suoi occhi c’è impazienza e tenacia. “ La Faida che ho creato si ripercuoterà anche nel futuro. Zivren mi ha fatto vedere cosa accadrà…e chi verrà in questo paese.”
“ Non posso….Ed…” Delle lacrime navigano dentro le sue iridi. Tra il verde e il blu…
“ Allora tutto sarà perduto…”
Marion spalanca gli occhi, lo guarda e di colpo capisce cosa deve fare. Glielo sta dicendo il vento freddo che ora si è alzato ed ha cancellato la visita delle spezie e della liquirizia.
Con una mano tremolante prende il diario e l’uomo la guarda con un sorriso sorpreso e felice.
“ Mary…”
“ Lo faccio solo perché amo questa città..” ci tiene a precisare lei poi di colpo tace e si volta verso gli alberi. “Edmoore… Li senti i Gufi?”
L’uomo segue il suo sguardo.
“ No, ma gli alberi…”
“ Che dicono?”
“ Passi…” gli occhi dell’uomo vagano da un punto all’altro, “ Risate…Un albero schiantato…Magia…Fuggi!!”
“ C-cosa?”
“ Fuggi ho detto!”
“ Vieni…vieni con me…”
“ No, se prendessero il diario tutto sarebbe perduto” le prende le mani, la guarda…in quello sguardo c’è una nota distorta di malinconia… “ Mary…”
“ Non dirmi parole di addio o di conforto” lo ferma lei gentilmente, sciogliendo quella stretta, “ non dirmi ciò che mi dissi tempo fa quando c’era ancora lei e tutto per te era bello…Non farlo ora che non potrai più averla…Lasciami andare e dimmi ‘Arrivederci’…”
Edmoore la guarda ancora, come se non l’ha mai vista prima di quel momento.
La guarda e sa che scoppierà a piangere quando gli volterà le spalle. Perché lei è fatta così. Perché lei è bella come è bello il vento, e proprio come il vento sarebbe svanita.
“ Arrivederci…”
E’ un sussurro.
Eppure è così potente.
Marion sorride e la foresta sembra un po’ meno brutta dopo quel sorriso.
Poi si volge e corre…e mentre corre il vento con le spezie e la liquirizia torna a soffiare e si scontra con quel gelido inverno che ormai è alle porte.
L’uomo fa appena in tempo a respirarne una parte che subito svanisce…e dal cielo, ormai coperto, inizia a nevicare.
Ora anche lui sente i Gufi.
Scappano anche loro seguendo Marion.
Edmoore invece rimane. Perché lui ha un conto in sospeso. Perché lui sente il dovere di far qualcosa…prima della fine…o del nuovo inizio.

***



Eccomi di nuovo qui a scrivere.
Questa storia ha un lungoo encipit prima di essere stata messa su carta ( o meglio, al pc XD), vi prego di seguirla perchè vi piacerà...ve lo prometto....
RECENSITE!!!
Ni-hao bella gente ^^
  
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