Prompt: abitudine Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo Pairing: Shinichi/Ran Rating: verde Così vicini da esser lontani
Andava tutto bene – prima. Ti ripetevi che non c’era nulla di cui preoccuparsi, che probabilmente Shinichi si era solo lanciato a capofitto in uno dei suoi soliti casi e che uno di quei giorni l’avresti visto rispuntare sfoggiando il suo fastidioso sorriso. A scuola Sonoko ti aveva chiesto dove fosse il tuo ragazzo e tu, arrossendo, non avevi nemmeno pensato a rispondere alla sua domanda, troppo impegnata ad arrossire e dissuaderla dalle sue strane macchinazioni. Eri sicura che fosse tutto temporaneo. Illusa.
I giorni passavano, passavano, passavano – Shinichi non c’era. Le domande dei professori erano sempre più frequenti mentre tu, impotente, vedevi sbriciolarsi tutt’intorno a te la tua semplice eppur cara quotidianità. Ogni mattina tu e Shinichi avevate l’abitudine di trovarvi in un punto prestabilito – a volte casa sua, altre casa tua – e di percorrere insieme la strada per scuola. Quasi sempre Shinichi ti parlava dell’ultimo caso che aveva risolto e tu facevi finta di non essere interessata, ma dentro di te il cuore esplodeva d’orgoglio. Ora, se solo potessi tornare indietro, saresti disposta a ripetergli ogni singolo giorno quant’è intelligente, pur di riaverlo indietro. Perché ora le tue mattine sono solitarie, spente; non c’è
nessuno ad aspettarti, nessuno ad annoiarti con lunghi e interminabili resoconti sull’ultimo omicidio avvenuto nei paraggi. C’è Conan, ma non è la stessa cosa – nemmeno lui può sostituire Shinichi. E invece sì.
Il fratellino cui vuoi un bene dell’anima è il ragazzo che ami.
Di mattina vi svegliate e uscite insieme, di pomeriggio ripercorrete la stessa strada, di sera cenate tra una chiacchiera e una risata. Shinichi è qui, sarà sempre qui. E tu nemmeno lo sai.
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