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Autore: Soleil et lune    23/10/2020    2 recensioni
Il ritorno di una guerra e la minaccia di un mostro da sventare, il tutto ambientato in una foresta dai toni fiabeschi. L'avventura e i colpi di scena si susseguono in un tornado di emozioni e strategie, il tutto per recuperare l'unico oggetto in grado di dare speranza al pianeta Terra: Chaos e i suoi servi sono tornati per riportare lo scompiglio nell'universo, ai cui estremi si trova il suo più grande e fatale alleato.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La nebbia stava coprendo la strada dinnanzi a noi, l'erba che calpestavamo produceva un suono secco, era scura, bagnata dalla rugiada e carezzava gli alti alberi i cui rami parevano secche braccia di uomini urlanti.
"Potremmo essere qui da ore", si lamentò Ikki, "non si vede nulla, dobbiamo muoverci".
Hyoga si limitò a guardare Dalia, la quale comprese e battè le mani, mentre accanto a noi comparvero una decina di fuochi fatui, i quali potevano illuminare solo nel raggio di qualche metro.
Goldilocks guardò Zorba, il quale miagolò sconsolato prima di sparire in nube viola. "Maledetta mocciosa...", cominciò quello, ma  quella che ormai era la padrona si limitò ad ignorarlo, sorridendo leggermente.
Zorba, ormai diventato una zucca intagliata al cui interno stava un piccolo lume, era diventato una sorta di torcia, eppure era ancora difficile vedere:"Temo che orientarci sarà molto difficile", disse Hyoga, poi guardò a terra e si chinò. "Che succede Hyoga?" gli chiesi avvicinandomi e lui, in risposta, colse un piccolo fiore bianco con un'inquietante macchia rossa. Se lo rigirò attentamente tra le dita, poi me lo porse e io lo esaminai con scrupolo ancora maggiore: pareva che stesse sfiorendo mentre un goccio di quella strana sostanza, la quale, appena Hyoga mi passò l'oggetto del nostro interesse, colare tra i petali e poi colò lungo lo stelo, finchè non si depositò sulle mie dita. "Cos'è?" chiesi io rabbrividendo, Ikki mi rispose, con un tono un po' basso:"Credo che sia sangue...", "E' proprio sangue!" confermò Goldilocks con il suo solito tono un po' infantile, che però in quel momento pareva assai inquietante.
Lasciai cadere il fiore e cercai di pulirmi la mano, solitamente non ci facevamo spaventare da queste piccolezze, ma in quel momento, complice anche la nebbia e l'esperienza appena vissuta, ci sentivamo come bambini indifesi, ma non ci volle molto per rinsavire. Quel fiore poteva stare ad indicare che stavamo seguendo la direzione giusta, forse quella bestia era vicina, forse era solo andata in quella direzione oppure stavamo andando incontro alla morte, forse una morte violenta, o forse violentissima.
Decidemmo di continuare per la nostra strada ma vedevo Eretria estremamente nervosa, poi Goldilocksmi si avvicinò e mi disse, con tono pacato:"Andiamo avanti Shun, debbo parlarti", ed accellerò il passo. Gli altri parevano non averci fatto caso, forse erano tutti persi nei loro pensieri, eppure io non potevo fare a meno di trovare incredibile come il suo alternarsi tra infantilità e maturità la rendesse, forse, più affidabile della mia dea di sempre, più affascinante di una danza orientale e, forse, brutale come l'impatto che aveva sulla gente. Non avrei dovuto pensare questo, ma era anche vero che in poche ore di conoscenza Goldilocks era diventata quasi un'amica, una compagna, una sorella, eppure mi dimenticavo sempre che di quella ragazza io non conoscevo nemmeno il nome. 
La raggiunsi ma lei continuò a camminare, lo sguardo era perso nel vuoto, come se fosse immersa in chissà quali pensieri profondi e chissà quali fossero per turbare quegli occhi viola.
Non sapevo nemmeno come interrompere quel silenzio così pesante, non sapevo come sollevarla dai suoi pensieri, mi pareva quasi indecoroso interromper i pensieri di quella ragazza senza nome.
"Shun", proferì poi, e in un fiato mi disse solo:"panta rei", senza spiegarsi quando la interrogai con tutta la faccia, ritornando vicino alla sorella. 
Arrestai il mio passo e feci passare il gruppo avanti , poi li seguii e Ikki mi si avvicinò chiedendomi:"Va tutto bene Shun?", allora io chiesi, senza pensarci due volte:"Cosa vuol dire panta rei?".
Lui ci pensò un attimo, poi mi rispose:"Onestamente non saprei dirti, ma credo che sia greco".
Il silenzio regnava nella foresta, il vento scuoteva leggermente le chiome degli alberi mentre un sibilio spettrale ci attraversava le orecchie, poi ci trovammo dinnanzi a un bivio, al cui centro c'era un enorme cipresso, probabilmente pluricentenario.
"Siamo ad un bivio..." mormorai, ovviamente pensavo di fare la prima cosa che sicuramente voi penserete: pensavo di dividerci. Sì, ebbi la geniale idea che ebbe Seiya di fronte alla casa di Gemini, ma, conscio dei rischi, decisi di evitare azioni avventate, ma non feci in tempo a pensarlo.
"Forse dovremmo dividerci", propose Hyoga, ma prima che potessi protestare Eretria si aggregò:"Hyoga ha ragione, dobbiamo proseguire, non possiamo indugiare", quindi tentai di dire:"Non credo sia una buona idea, in caso ci sia un pericolo dovremmo essere uniti, non credo sia il caso di disperderci."
Ikki annuì e confermò quanto avevo detto:"Dividerci è troppo rischioso, ci lasceremmo indietro gli uni con gli altri e poi non avrebbe senso farlo dopo aver fatto i salti mortali per riunirci".
"Potrebbe essere una buona idea però", commentò Goldilocks con un leggero sorriso, "del resto abbiamo un cosmo, possiamo usarlo per rintracciarci o capire se qualcuno di noi ha bisogno di aiuto".
Il ragionamento di Goldilocks non faceva una piega, eppure non ero convinto, Zorba muoveva lentamente la coda, non era convinto nemmeno lui.
"Orion e se ci allontanassimo troppo?" azzardò Dalia, ma la sorellina rispose subito:"I cosmi miei e tuoi sono molto espansi, riusciremo a trovarci facilmente".
"E' una pessima idea..." continuai, ma alla fine Goldilocks  riuscì a convincere la sorella, che cedette anche lei. Ormai conoscevo Goldilocks e sapevo che non faceva mai nulla per caso, ma ormai ero inquieto e non mi fidavo, però, mi dissi, dopotutto era onniscente...
"Va bene", cedetti io "facciamolo, purchè non sia rischioso".
Decidemmo di dividerci: Eretria, Hyoga e Dalia sarebbero andati a sinistra, io, Ikki, Goldilocks e Zorba a destra. 
Dopo numerose raccomandazioni ci separammo, promettendoci di ritrovarci il prima possibile, e noi ci avviammo verso destra; eravamo in quattro, in un bosco inquietante e con l'amante del diavolo a piede libero, beh, non è certamente una storia che racconterei a mio figlio prima di dormire.
Difatti se dapprima l'atmosfera aveva un non so che di poetico nel suo essere opprimente, da quel momento in poi di poetico ci sarebbe stato ben poco.
L'odore della pioggia e l'atmosfera cupa furono ben presto accompagnati da uno strano ed improvviso tanfo, come se fossimo entrati in un magazzino ricolmo di carne marcia, poi potemmo sentire un ronzìo, tipico degli insetti e ben presto non li sentimmo solo. Ikki gemette di sorpresa retreggiando mentre un insetto enorme grosso come un coniglio gli tagliava la strada. Ci arrestammo e potemmo vedere dinnanzi anoi una vera e prorpia colonia di insetti simili! Stavano sull'erba, sugli alberi, erano simili ad un incrocio tra un calabrone e una vespa, disgustosi.
Dopo una tale visione retreggiai e mi tappai il naso, quell'olezzo era insopportabile.
"Cosa diavolo sono?!" chiese Ikki disgustato, io non seppi rispondergli e rimasi in silenzio, ma non per molto. Notai infatti qualcosa di un colore simile al carne all'interno di un albero, mi avvicinai lentamente ad un albero, un passo dopo l'altro, schiacciando con i piedi l'erba scura e rompendo  così fragili rametti neri.
Cercai di evitare l'enorme insetto sul tronco, guardai in un buco all'interno dell'albero e potei vedere qualcosa che mi scioccò: la testa di una bambola senza occhi, con della cera che fuoriusciva dalle orbite vuote e dalla bocca, poi separato dal crene stava il corpo rivestito da stracci marroni e grigi. 
Sobbalzai, ma il grido di Ikki e Goldilocks mi destò di colpo, ma solo per vedere l'insetto saltarmi addosso, urlai per lo spavento e sentii una bava vischiosa ungermi il viso, il collo, bruciava  e faceva male, come se fosse corrosiva. Continuai ad urlare per il dolore, Goldilocks e Ikki dissero qualcosa ma io non compresi, poi mi sentii spingere e caddi in un laghetto. L'acqua era verde e potevo sentire qualcosa di di peloso sotto il palmo della mano, mentre mi guardavo intorno poi scorsi qualcosa di simile ad un ratto galleggiare sul pelo dell'acqua. Trattenni un conato di vomito ed uscii velocemente dall'acqua annaspando ed aggrappandomi a fatica al terreno, le unghie si sporcarono di terra  e i pantaloni avevano attaccati piccoli pezzetti di una strana materia orgaica che non volevo identificare. Mio fratello mi aiutò ad uscire e mi aiutò a pulirmi, poi mi accarezzò con la punta delle dita la guancia, che bruciava ancora, poi disse:"Non voglio pensare a cosa sarebbe successo se ti avessimo lasciato con quel coso in faccia, ma dove siamo?", poi Goldilocks gli rispose:" parte della foresta chiamata Hoia Baciu, prende il nome dalla foresta vicino a Cluj-Napoca, una delle città più popolose della Romania, questo perchè, in minima parte, si somigliano".
Ikki allora chiese:"E l'altra parte? Ha un nome?".
"Aokigahara", rispose allora Goldilocks ed entrambi ci allarmammo, Aokigahara era la foresta dei suicidi!
"Calmi", ci ordinò lei "non è famosa per i suicidi, ma solo perché è così fitta da ricordare un mare d'alberi".
Tirammo un sospiro di sollievo, ma ci rimettemmo subito all'erta: sentimmo qualcosa di strano, non sapevo come definirlo e come raccontarvi quel suono. Era come un coro di voci maschili, ma molto più cupo e metallico, reso come un ringhio, non come un coro. 
Rabbrividii, poi notai un movimento dietro i cespugli. Tutti e tre ci mettemmo in posizione di difesa, ma non uscì nulla. Dopo un po', facendomi coraggio, mi avvicinai al cespuglio, lo scostai e...ne uscì fuori un coniglietto bianco, che semplicemente scappò via. Sospirammo sollevati, poi, seguendolo con lo sguardo notammo la sua direzione: era una grotta la cui entrata era enorme, era altissima, forse quindici metri, la sua entrata era triangolare ma sopra la porta, come se fosse uno stemma, stava un teschio privo della mandibola. 
Io e Ikki sobbalzammo ad una tale vista, mentre Goldilocks rimase calma, io fui l'ultimo a farlo, perché era semplicemente tutto così assurdo...
Deglutii, poi, mentre un rivolo di sudore mi colava lungo la fronte, mi avvicinai all'entrata con passi tardi e lenti, seguito dai miei compagni. La grotta dall'entrata pareva buia, ma potevo vedere una luce fioca in lontananza. Tirai un lungo sospiro e tutti ci guardammo con sguardo complice, poi ci decidemmo ed entrammo.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Ci volle un poco, ma arrivammo, e quel che trovammo non è facile da descrivere, ma lo faò come posso. 
Andando verso quella fioca luce avevamo trovato una strana tenda rossa, decorata in oro, al fianco stava un piccolo tavolo con una lampada ad olio, mentre, sempre sul tavolo, stavano una piuma d'oca intinsa in una piccola boccetta quadrata, piena di inchiostro nero e affianco una carta, come se qualcuno dovesse scrivere una lettera.
Non c'era un suono, così mi avvicinai al tavolo, ma quando arrivai al tavolo non feci intempo a guardare cosa ci fosse scritto nella lettera che sentii l'urlo di Goldilocks:"Shun! Attento!", ma non riuscii a muovermi, fui sbalzato da una strana frusta e sbattei contro mio fratello, poi entrambi finimmo contro il muro di roccia e qualche piccola pietra cadde accanto a noi, poi vedi Goldilocks sfoderare la sua lancia e scontrarsi con quella strana frusta che proveniva da dietro le tende!
La fece roteare un paio di volte, tentò di taglarla ma quella continuò ad attaccarla finchè non si attaccò alla lancia e la spedì contro di noi, che rompemmo ulteriormente il muro e mio fratello sputò qualche goccia di sangue.
"Fianlemente siete arrivati", disse una voce femminile proveniente da dietro le tende.
"Lithium...!" annaspai io, sentimmo una risata femminile, poi le tende si aprirono e vedemmo  dietro di esse,stava un letto a baldacchino con candide lenzuola, cuscini e ricami, sopra c'era la donna di prima, il cui corpo era coperto da una lunga camicia da notte con le maniche gonfie e lunghe, un fiocco stava sul petto e c'erano dei ricami sulle spalle. Lei ci osservava con le sue labbra rosse leggermente increspate in un sorriso inquietante, giocando con una ciocca di capelli. 
"Sapevo vi sareste spinti fin qui", disse con una finta amarezza "la curiosità uccide".
Ci alzammo, Zorba rimase dietro di noi e la osservò attentamente, poi lei continuò:"Ma non temete, avrete la stessa sorte degli altri"
"Cosa?!" chiesi, Ikki si mise in posizione di difesa e Goldilocks aggrottò la fronte, quando lo vidi però mi resi conto di un piccolo particolare che avrebbe cambiato radicalmente il corso della battaglia...non per vantarmene, ma quando decido di ragionare Sherlock Holmes mi può solo pulire le scarpe! Ok, torno al racconto...
Dicevo, quel piccolo particolare avrebbe cambiato radicalmente le sorti della battaglia, dunque feci qualche passo in avanti, con sommo disappunto di Lithium. Alzò un sopracciglio e mi osservò da capo a piedi, parlandomi con tono di scherno:"Cosa vorresti fare? Affrontarmi?
E' il momento Shun, sfoggia la tua arte retorica, mi ripetevo, poi le dissi:"Sinceramente non ti temo, non credo che tu possa aver ucciso i nostri amici".
"Ma come?" fece lei trattenendo una risata "ma se prima sembrava che stessi per morire di crepacuore"
"Non credo che tu reagiresti bene alla notizia della morte di un amico"
"Io non ho amici"
"Lo immaginavo, è un peccato però", dissi io guardando leggermente in basso a destra "sei veramente molto bella".
Ikki aveva la mascella cadente e Goldilocks tratteneva una risata per la faccia inebetita di Lithium, che arrossì vistosamente:"Non è vero!" 
"Allora mostrami i corpi, una ragazza così bella non può uccidere a sangue freddo tre persone".
Lei allora perse la ragione ed urlò:"Eccoteli i corpi!" e calò giù con delle ragnatele i nostri amici, feriti, ma i loro cosmi erano ancora percepibili, dovevamo fare presto.
Mi finsi sorpreso, allora feci:"Dovremo combatterti quindi?", lei poi si sentì presa in giro e la sua espressione, dapprima sensuale e dolce, divenne ben presto così carica di odio da sfigurarsi in un grido, poi notammo un movimento sotto la gonna: le gambe si erano unite ed erano diventate un tutt'uno, poi divennero nere e cominciarono a gonfiarsi fino ad assumere una forma ritonda, da cui spuntarono otto zampe da ragno, gli occhi divennero otto, i denti fuoriuscirono dalla bocca e lei si diresse verso di noi a passo svelto, correndo nella nostra direzione.
"Mettiamoci ad angolo retto!" ordinai, immediatamente Goldilocks e Ikki si disposero ad angolo retto intorno a lei, poi ordinai ancora:"Attacchiamo e scaliamo!".
Capirono subito cosa avevo in mente di fare: immediatamente Ikki sferrò le ali della fenic e Goldilocks un raggio di luce dalla mano, io attaccai con la catena, poi girammo. L'obiettivo era semplice: attaccarla e confonderla affinché non potesse attaccare anche lei. Fu ustionata dalla fenice di Ikki, tanto che urlò di dolore più volte, le fiamme accarezzavano la sua schiena che da candida divenne rossa e cominciò a sanguinare, Goldilocks infeve la stordiva con un raggio di luce in modo da non permetterle di vedere e io la bloccavo con la catena, ma non durò a lungo. Urlò, urlò così forte che alcune parti della grotta cominciarono a cadere, Goldilocks si spostò appena in tempo per non essere colpita ma Ikki fu bloccato alla gamba e urlò dal dolore, temetti che si fosse rotto qualcosa.
Quella cosa sputò la ragnatela e mi bloccò le braccia vicino al torso, poi mi lanciò contro il muro, che si ruppe e le pietre mi caddero addosso e sul petto, facendomi sputare sangue. Lei continuò a urlare e presto cominciarono a cadere anche i corpi dei nostri amici, Dalia cadde spaccando una pietra ma non riprese i sensi, poi cadde anche Hyoga, ma cadde su uno spuntone di roccia appuntito e si perdorò il polpaccio.
Lei si aggirava tra i corpi, tirò una zampata a Goldilocks e la fece sbattere contro un muro, lei gemette, uno spuntone di roccia le perforò la spalla, il sangue scorreva a fiumi ormai, mentre Lithium arrivava verso di me, chiedendomi se avessi un ultimo desiderio.
La guardai attentamente: esattamente dove prima stavano le gambe in quel momento si trovava il rubino...ero così vicino...
Dovevo avere quel rubino, e sapevo come, dovevo solo prendere tempo.
Voglio che tu risolva un mio dubbio, le dissi, quale mostro si trova ai limiti dell'universo?
Lei ci pensò un attimo, poi mi chiese:"Perché ti interessa? Stai per morire".
"Non sono forse un cavaliere? Non è forse mio dovere, in quanto tale, sapere di che morte morirà il mio mondo?", chiesi con una finta ira. 
Lei rise soddisfatta, poi disse:"E va bene, ti accontenterò, del resto stai per morire", fece una piccola pausa e continuò:"Anassimandro una volta disse che l'origine di tutto era l'apeiron, una sostanza infinita e indefinita, da cui avevano origine tutte le cose, tutte le cose prima o poi si distruggono o muoiono, questa è una pena che esse pagano per essersi separate dall'apeiron e dalla sua armonia. Le cose nascono dalla separazione dall'apeiron e muoiono per questo, per questa colpa imperdonabile. Anassimandro ovviamente aveva preso un granchio, ma il mostro alleato di Chaos ha preso proprio il nome da  lui, Apeiron. Il mondo esiste, noi esistiamo, voi esistete, e vi siete sparati dall'armonia e tutto questo è inaccettabile, ecco perché Chaos vuole averlo con sè, per diventare padroni di un nuovo mondo"
"Ma non è un controsenso? Se quel che dici è vero perché l'Apeiron dovrebbe essere favorevole alla creazione di un nuovo mondo?"
"E' proprio questo il bello!" esclamò entusiasta "Chaos creerà il mondo perfetto proprio nell'Apeiron, niente contrasti, niente guerre, niente epidemie...la perfezione, l'Apeiron diventerà perfetto, il mondo perfetto, voi umani siete solo scarti da eliminare prima dell'dealizzazione di questo piano!".
Sorrisi, parlava con tanta enfasi che mi fece quasi tenerezza.
Io e Goldilocks ci scambiammo uno sguardo complice e io continuai:"Capisco, è davvero meraviglioso!".
Lei mi guardò sorpresa, poi mi chiese:"Cosa c'è? Dici di essere dalla nostra parte per avere salva la vita?".
"No no", negai "ora che ci penso questo piano è una meraviglia, è come l'Apeiron, perfetto!"
"Cosa te lo fa credere?"
"La tale devozione con cui tu credi nella tua causa, non può non essere vera passione la tua".
Lei riflettè, poi fece con senso di assenso:"Hai proprio ragione, e poi non sei poi male", fu così convinta delle mie parole che cominciammo a conversare amabilmente, grazie al cielo riuscii a tenerla focalizzata su di me e a non girarsi. Non vi racconterò dell'organizzazione di questa nuova società, più simile ad una setta che altro, ma vi limiterò ad esporre i fatti che mi sono capitati e fidatevi, miei cari amici, non vi perdete nulla. 
Quando poi fu il momento io e la mia amica ci guardammo negli occhi, poi dissi a Lithium:"Attenta! Si stanno alzando!", fingendo di averli traditi, lei allora si voltò verso di loro e, tanto era presa nel racconto, che non si era nemmeno resa conto della mia catena sotto di lei.
"Fuoco!" proferì Ikki, e tutti insieme, io, Ikki, Goldilocks, Eretria e Hyoga, usammo i nostri colpi più potenti contro di lei, formando un attacco combinato che raggiunse livelli di luminosità tali da rendere impossibile la vista per qualche secondo, mentre lei urlava in maniera disumana, un urlo da far accapponare la pelle.
Mi ritrovai sdraiato a guardare il sofitto della caverna, con un mezzo sorriso in faccia, della donna restava ormai solo la parte delle gambe, e delle zampette da ragno. Il rubino si staccò dal suo ventre e rotolò verso di me. Sorrisi leggermente e lo presi in mano, stringendo tra le dita la chiave che ci avrebbe aperto il prossimo piano.


NOTE AUTRICE:Hoiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Vi sono mancata? Probabilmente no ma eccoci qui con un capitolo nuovo nuovo tutto per voi! Mi dispiace di due cose, perdonatemi ma qui potrei dilungarmi:
1)Mi dispiace di essere stata così assente, cercherò di essere più presente d'ora in avanti, anche se, almeno per ora, non posso promettere nulla, però ci proverò, tentando di fare un capitolo a settimana.
2) Ragazzi mi dispiace ma qui se vedrete orrori di ortografia purtroppo sono dati dal fatto che il computer fa i capricci e non mi permette di correggerli, mi scuso tantissimo, di solito cerco sempre di correggerli prima di publicarli, spero che non vi infastidisca nella lettura!
Detto questo vi lascio, spero che il capitolo vi sia piaciuto nel caso ditemelo in un commento o anche in caso abbiate qualche critica da farmi le accolgo sempre come formative!
Vi ringrazio di aver letto, vi mando un bacione a tuuuutti quanti! Boiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!
   
 
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