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Autore: pampa98    24/10/2020    1 recensioni
[Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Una storia al giorno con protagonista Jaime Lannister, ambientate nell'universo canonico o in AU.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest
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Prompt: Bed sharing
Numero di parole: 523

 
NON SONO INTERESSATI




La sua stanza, se così si poteva chiamare, era solo una cella senza sbarre: una piccola feritoia da cui filtravano appena i raggi del Sole e un giaciglio scomodo su cui avevano deposto una coperta con cui proteggersi dal freddo.
A Brienne non dispiaceva: in quel modo, non avrebbe corso il rischio di credersi al sicuro. Non doveva temere Locke fintanto che Lord Bolton fosse rimasto ad Harrenhal, ma non era certa che questo fosse un bene.
Sentì la porta aprirsi e vide entrare Jaime Lannister. Gli avevano procurato dei nuovi abiti e fasciato il braccio mutilato. Rispetto a poche ore prima, sembrava un’altra persona.
«Come stai?» gli chiese Brienne, mentre lui si avvicinava.
«Vivo. E questo non fa più male» disse, sollevando il braccio destro. «Quel vecchietto ci sa fare. Dovremmo farlo venire con noi ad Approdo del Re: sarei felice di mettere una buona parola per lui se servisse ad allontanare quel viscido di Pycelle.»
«È un maestro?»
«No, ma è comunque più bravo di molti di loro. Una catena non è necessariamente sinonimo di conoscenza.»
“Una catena però indica che il proprio sapere è stato ottenuto con gli studi e le fatiche dovute”, pensò Brienne, ma non disse niente. Non le andava di discutere con Jaime. E, soprattutto, non era più certa di avere ragione.
«Sì, dovremmo entrarci» commentò lui, guardando il letto.
«Entrarci?»
«Ci dobbiamo stringere un po’, ma è grande abbastanza per tutti e due.»
Si stese sul lato destro, mettendosi supino. La guardò.
«Quando arrossisci ti si vedono bene le lentiggini» disse.
Quel commento la fece arrossire di più, ma servì anche a innervosirla.
«C-Credo che sia meglio che lo prenda tu» disse. «Hai più bisogno di riposo di me. Io sto bene anche per terra.»
«Non lascio dormire una fanciulla sul pavimento, donzella» sbottò lui. «Siamo stati più appiccicati in questi giorni. Il fatto che siamo su qualcosa di simile a un letto non cambia nulla.»
“Non sono interessato” fu l’eco che risuonò nella mente di Brienne.
Fece il giro intorno al giaciglio e si sdraiò a sua volta. Le loro spalle si toccavano e, anche se lo aveva stretto a sé nuda solo poche ore prima, quella situazione le sembrò più intima e imbarazzante.
«Dovremmo cercare di dormire» disse Jaime.
«Non so se sia una buona idea.»
«Non lo è, ma Bolton ha paura di mio padre. Non mi farà del male e di conseguenza non lo farà a te.»
«Come fai a esserne certo? A Tywin Lannister non importerebbe se mi accadesse qualcosa.»
“Importerebbe solo al mio povero padre”, pensò. “E forse a Lady Catelyn.” Due persone che non avrebbero potuto fare niente per lei in quel momento.
«A lui no, ma a suo figlio sì.»
Brienne si voltò verso di lui. Jaime si era girato sul fianco e la stava guardando, nessuna traccia di scherno nei suoi occhi. Lei tornò a fissare il soffitto, incapace di sostenere il suo sguardo.
«Dormiamo. Domani dovremo affrontare di nuovo Bolton e dobbiamo essere più energici di lui.»
Brienne annuì. Chiuse gli occhi, imponendosi di ignorare la pressante presenza di Jaime al suo fianco.
“Non sono interessata.”
   
 
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