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Autore: PensieriLeggeri    24/10/2020    0 recensioni
Cosa succede tra le mura di Villa Malfoy quando Lucius e Narcissa si ritrovano soli? Sono in grado di confrontarsi sul destino della famiglia oppure continuano a indossare una maschera fingendo vada tutto bene?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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GUERRE APERTE CHIUSE TRA PARETI
 
 
Il rumore delle maschere che cadono per terra è assordante, si frantumano in mille pezzi e scoprono il vero volto degli attori, le loro angosce, timori, preoccupazioni. Li lasciano nudi nelle proprie debolezze, come libri aperti che si fanno leggere da estranei, obbligati a dover convivere con le proprie emozioni.
La maschera per la famiglia Malfoy è sempre stata come un filo rosso che segue e persegue tutta la loro storia, da quando Lucius ha finto per anni di essere stato vittima della maledizione Imperius per evitare Azkaban, a quando ne ha voluta – dovuta – indossare una anche il piccolo erede, Draco. Ma le maschere ogni tanto devono anche scivolare via dal volto, per permettere ai loro proprietari di respirare, riempire d’aria pulita i polmoni e guardare il mondo senza un velo posato sopra agli occhi.
Lucius e Narcissa erano così fragili e al contempo scaltri che si permettevano di guardarsi realmente negli occhi di rado ed esclusivamente davanti al camino di Villa Malfoy, quando si trovavano soli a convivere tra le mura di un palazzo così vuoto da essere glaciale. O forse di ghiaccio erano solo i corpi di due coniugi una volta amanti, troppo lontani per sciogliersi un’altra volta davanti al desiderio reciproco. Ma ad una vita scandita da potere e omissioni, ricchezza e apparenza, mischiate e mescolate fino a non distinguerle più l’una dall’altra come in una pozione, si può sopravvivere solo controllando le proprie emozioni, calcolando nei minimi particolari cosa poter mostrare – e cosa no – in pubblico, indossando semplicemente una maschera.
Da un matrimonio pensato come un’alleanza politica per portare prestigio nelle rispettive famiglie e preservare la purezza del sangue magico, può nascere amore? Lucius e Narcissa si erano conosciuti, scoperti, fidati, schierati ed infine anche amati. Ma l’amore è come una fiamma che deve essere alimentata continuamente, come una pianta bisognosa ogni giorno di acqua e di cure: se la si abbandona, questa silenziosa si spegne, lasciandosi morire. Così le maschere venivano abbassate solo per fare spazio alle discussioni, quelle sincere e cariche di paure, dove Lucius si mostrava vulnerabile e Narcissa terrorizzata. Come può l'idea di un figlio pronto a combattere non distruggere una madre? Narcissa non era d'accordo con il marito, il loro piccolo Draco non avrebbe dovuto essere coinvolto in una realtà più grande di lui, come fosse una pedina durante una partita di scacchi magici, pronto ad uccidere o essere ucciso per volere dei potenti. E qui nascevano le discussioni, fatte di urla rinchiuse tra pareti, di parole cariche d’odio nei rispettivi confronti e tante lacrime strozzate dall’orgoglio.
Fuori da quelle mura erano soldati schierati dalla stessa parte di una guerra combattuta in nome di tutti quegli ideali che avevano sempre accompagnato il nome dei Malfoy; dentro alle mura soldati su fronti opposti, pieni di dubbi e insicurezze. Cos’è più nobile sacrificare? La famiglia e quindi l’amore, oppure un nome? In fondo cos’è un nome di fronte alla morte? Ma l’amore, a villa Malfoy, forse era tutto questo: un insieme di maschere lasciate cadere solo tra quelle mura, paure soffocate da ambizioni ed abiti eleganti, schierarsi pubblicamente sempre dalla stessa parte e soprattutto puntare al meglio, in ogni cosa, per il bene della famiglia.
 

 
 
 



 
Note dell’autrice:
Innanzitutto, ciao a tuttx! Grazie per esservi trovatx a leggere questa mia breve intrusione a Villa Malfoy. Non avevo MAI scritto niente a riguardo di questa famiglia, di nessuno di loro, ma ho voluto mettermi in gioco.
Non ho molto da dire, il titolo è la frase di una canzone che secondo me rispecchia piuttosto bene il contenuto della storia, o perlomeno ciò che avevo in mente.
Se vi è piaciuta fatemelo sapere nelle recensioni,
se non vi è piaciuta o avete idee diverse sulla quotidianità dei Malfoy fatemelo sapere lo stesso, mi farebbe comunque piacere.
Un ringraziamento speciale a VigilanzaCostante, tu sai.
Detto ciò, vi lascio. Un bacio,
Carlotta
   
 
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