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Autore: stardust94    24/10/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo sei
le avventure del trio: Belecthor il sovrano della burrasca!

- ci siamo persi -

Tristan si guardò attorno per la quarta volta consecutiva. Si stiracchiò sbadigliando e osservò Takeshi che camminava avanti prima di scambiarsi uno sguardo con Amber.

- non ci siamo persi. So perfettamente dove siamo - replicò l'azzurro serio
- dove allora? - domandò di colpo Amber

Takeshi si fermò si voltò lentamente verso i due e portò le braccia conserte.

- non so precisamente dove siamo, ma...non ci siamo persi! - sbottò seccato cercando di difendersi.
- non sapere dove sei, significa esserti perso eh! - disse a quel punto Tristan trattenendo le risate.

Takeshi esasperato roteò gli occhi. In tutto quel tempo che avevano girato per la foresta, una cosa era certa: si erano persi. Poco importava se era a causa sua, del panorama sempre uguale o delle continue battute di Tristan, a questo punto veritiere. Si erano...persi.

- qui ogni strada è uguale! Non ho punti di riferimento ma questo, non significa che mi sia perso chiaro! - tentò di discolparsi a modo suo l'arciere.

Improvvisamente, il suono di una esplosione in lontananza, attirò l'attenzione del trio che mettendosi a correre, superò la foresta. Oltre di essa vi trovò un panorama completamente differente.

Se prima l'ambientazione, era caratterizzata da arbusti verdi e una fitta vegetazione. Ora al contrario la facevano da padrone dei grossi e profondi crateri dai quali si levavano colonne di fumo.

Al centro di uno di essi, vi era una ragazza che dimostrava al incirca diciotto anni. Indossava una uniforme color cenere e aveva raccolto i capelli argentei in una fluente coda di cavallo.
Appena vide Takeshi, un malizioso e divertito sorriso, si fece largo sul volto dai lineamenti delicati.

- ma guarda chi si vede! Il figlio del codardo -

la voce della ragazza aveva un tono divertito e derisorio, mentre alzandosi da terra faceva sbattere le grandi ali da farfalla poste dietro la sua schiena.

L'Elves oscura, concentrò completamente la sua attenzione al giovane arciere che furioso fece un passo avanti, venendo però fermato da Tristan che scosse il capo, poggiando sulla spalla del azzurro la mano.

- non lasciarti provocare Take. Non vale la pena cedere alle sue provocazioni stupide - gli disse il lancere
- tu...sei la responsabile delle esplosioni e dei disordini, vero? - domandò Amber facendo apparire un paio di pugnali che si rigirò con abilità in mano.

L'Elves posò la mano sulla guancia e si esibì in una espressione finto-innocente.
- io? Credete che potrei davvero arrecare danno a qualcuno o qualcosa? - domandò con un tono abbastanza ironico e quasi sfidando il trio

- tu Cantarella puoi fare questo e altro! - gridò improvvisamente Takeshi ringhiando, furioso come mai prima d'ora era stato.

Cantarella ridacchiò come a dargli ragione. Passò la mano dalla guancia fino al fianco e sorridendo li sfidò nuovamente con lo sguardo.

- anche se fosse...dovreste essere voi tre, delle insulse reclute a fermarmi? - domandò l'argentea

Takeshi non se lo fece ripetere un altra volta e tendendo l'arco scoccò una freccia verso L'Elves che con una incredibile rapidità la afferrò spezzandola.

- non è carino colpire una signora con qualcosa di così volgare come arco e frecce - disse quest'ultima

Amber le lanciò contro i pugnali puntando al braccio destro e alle ali. Ma Cantarella portò in avanti la mano creando una barriera a forma di fiore sulla quale i pugnali si scontrarono cadendo ai piedi del Elves oscura che ridacchiando, fece l'occhiolino alla castana per poi mandarle contro un raggio di luce nera che la spedì contro una delle pareti di roccia disintegrandola.

- Amber! Non mi piacciono le belle ragazze manesche sai? -

replicò deglutendo Tristan prima di evocare la lancia e scattare per infilzare l'ala del Elves che leggiadra, schivò il colpo per poi colpire Tristan mirando allo stomaco del ragazzo che tenendosi la pancia, barcollò indietro tossendo.

Cantarella ne approfittò e afferrando la testa di Tristan, generò una piccola esplosione, sufficientemente forte da far crollare il ragazzo a terra facendolo battere di faccia.

Takeshi vide Amber schiena a quello che restava della parete. La testa piegata in avanti, lo sguardo basso e il corpo, coperto di polvere e graffi.
La ragazza, sembrava priva di sensi quanto Tristan che sdraiato a pancia in giù, non emetteva un suono. Il suo corpo era coperto di tagli e ustioni piuttosto gravi derivate dalle esplosioni.

" Siamo deboli...troppo deboli"

pensò Takeshi stringendo con forza l'arco, quasi tremando davanti al divario che li separava da Cantarella. Improvvisamente, una luce iniziò a risplendere dal petto del ragazzo che provò una sensazione nostalgica di tepore.

I ricordi del passato lo investirono. Ricordi del padre, delle camminate nella foresta, dei suoi insegnamenti...Takeshi venne proiettato nuovamente in quel luogo.

Una collina con un grande albero ormai spoglio delle sue foglie.
A terra in una pozza di sangue...un soldato in armatura bianca, lurida e piena di graffi.
Portava ancora l'elmo a forma di testa di leone, spaccato sulla parte destra dove si poteva vedere l'orbita ormai assente del bulbo oculare, completamente cava e sporca dal sangue che sgorgava incessantemente dalla ferita.


Takeshi si guardò le mani, ora piccole come quelle di un bambino. Era tornato a quel giorno quando a causa della sua troppa curiosità aveva distrutto tutto ciò che amava.

Il ragazzino si afferrò la testa ed emise un urlo debole, uguale al lamento di una bestiola sofferente.
Cadde sulle ginocchia sentendo bruciare gli occhi e guardò nuovamente verso l'albero dove le radici, stavano trascinando il corpo del padre senza vita.

" No! Aspetta! Ti prego non portarmelo via! "

Avrebbe voluto gridare l'arciere. Ma la voce non usciva, nemmeno un sussurro disperato lasciava le sue labbra tremanti mentre, cercava di arrancare verso il corpo del uomo, facendo del suo meglio per schivare le sferzate di rami che lo colpivano al volto e schiena, facendogli sanguinare la fronte e la guancia.

" Aspetta! Ti prego...padre! "

Takeshi allungò la mano, ma proprio quando era a pochi passi dal genitore, sentì la terra sotto i suoi piedi scomparire. Sgranò gli occhi e venne risucchiato nel vuoto.

- smettila di piagnucolare come un bastardello qualsiasi. Abbi un po di onore! -

Takeshi aprì gli occhi quando una folata di vento lo avvolse facendolo schiantare su una piattaforma di pietra e li sgranò di fronte a una sorta di creatura.

Essa, aveva l'aspetto di una colossale aquila dal piumaggio smeraldino. Era racchiusa in una sorta d'intricato bozzolo di fili verdi che ne impediva i movimenti.
Il rapace, fissava Takeshi con i suoi occhi piccoli e rossi come delle gocce di sangue.

- co-co-co... -

il ragazzo cercò di articolare una frase di senso compiuto, vedendo la bestia che si contorceva.

- coccodè! Si sono un Famyr aquila di grande potere e prestigio. Adesso se hai smesso di sorprenderti per ogni cosa, fammi uscire da qui! - sbraitò il volatile

Takeshi sollevò le mani in segno di resa, cercando di stare calmo di ragionare per quanto ne fosse in grado, con logica e lucidità.

- dove sono e tu che cosa diavolo sei?! Per l'Infinity sembri un pollo gigante! -
disse il ragazzo afferrandosi la testa con le mani, quando sentì una fitta forte al capo, come se una spada, lo stesse trapassando da parte a parte.

- smettila di agitarti come un Cardellino! Stupido moccioso! Pensa piuttosto a liberarmi! -
disse l'aquila contorcendosi nuovamente facendo si che i fili, si aggrovigliassero ancora di più al suo corpo.

- tu...chi sei? - cercò di chiedere Takeshi con più calma.
- sono il grande e possente Belecthor! Sono il PADRONE delle tempeste, il lord del vento, il signore dei tornadi il guardiano delle burrasche e... -
- ho capito ho capito sei un pollo famoso! -

una folata di vento sferzò contro Takeshi che dovette portare le braccia davanti al volto per sopportare quel forte vento, piantando i piedi a terra per non essere sbalzato via.

- ti sembro forse una gallina!? Che insulto al grande e potente Belecthor! Dovrei spedirti agli angoli sperduti di questo mondo per una tale mancanza di rispetto! - disse Belecthor agitandosi nei fili

- dovresti...eppure non lo stai facendo. Questo perché IO ti servo! - replicò Takeshi serio

Belecthor restò in silenzio come a dare ragione al ragazzo che lentamente, si avvicinò al volatile.
- perché sei bloccato qui? Cosa ti è successo ed esattamente...dove siamo qui? - domandò il ragazzo.

Belecthor tentò di muoversi nuovamente ma gli sfuggì un cinguettio di dolore quando i fili gli strinsero il collo e si aggrovigliarono alle sue ali lacerandole.

- accadde molti anni fa ragazzo. I dodici Guardiani, i vassalli dei draghi ancestrali combatterono contro il Void...e con l'aiuto della sacerdotessa dell' Infinity e di noi Famyr, riuscirono ad arginare il suo potere del Vuoto usando un sigillo - disse l'aquila
- ma...come ultimo regalo d'addio, il nemico maledisse i Guardiani e i loro Famyr. Tutto ciò che vedi è nato, al seguito di quella maledizione. - spiegò Belecthor

Takeshi dispiaciuto annuì avvicinandosi fino a quasi poter toccare i fili costrittori che bloccavano il volatile.

- ...tu eri uno di quei Famyr...eri il compagno del guardiano del Vento...di mio... - il ragazzo abbassò la testa restando in silenzio.

- Ronan mi parlava spesso di un ragazzino...suo figlio. Mi diceva che lui che Takeshi, era il suo tesoro più prezioso e che avrebbe dato la vita per proteggerti - disse lo spirito del vento

Takeshi strinse i pugni con forza fino a sbiancarsi le nocche. Non osava alzare lo sguardo e si mordeva il labbro per ricacciare le lacrime il più possibile.
- è...è stata colpa mia. Quel giorno mi sono intrufolato in una delle basi dei Galeciani. Ero arrabbiato perché avevano distrutto una parte della foresta. - sussurrò Takeshi

Belecthor alzò la testa per quanto gli fosse possibile in quel momento e i suoi occhi da prima rossi e furiosi, si puntarono sul ragazzino e divennero verdi.

- i soldati...non gradirono la mia intrusione. Mio padre accorse per proteggermi e affrontò dieci di loro...uno riuscì a colpirlo alle spalle con la sua spada...quel soldato era una Elves oscura di nome...Cantarella. Lei era il generale di quel plotone ed è...l'assassina di mio padre. -

man mano che Takeshi raccontava gli ultimi momenti del padre, la sua voce si andava ad affievolire sempre di più.

- è stata tutta colpa mia...è morto perché ho lasciato che la vendetta mi rendesse cieco. Cosa darei per tornare indietro... -

lentamente il ragazzo cadde sulle ginocchia, mentre dai suoi occhi, cominciarono a scendere le lacrime che picchiettarono a terra.
Belecthor nel sentire Takeshi singhiozzare, emise un suono simile al gracchiare di un corvo e tentò di allungare l'ala bloccata dai fili. Ma non riuscendoci ripiegò la testa e con il becco si staccò una piuma dal ala piegata facendola scivolare di fronte a Takeshi.

- non puoi. Non si può tornare indietro ne si può porre rimedio a uno sbaglio fatto in passato. Puoi solo andare avanti, combattere e dimenarti tra i fili del fato. Camminare nella luce a testa alta, cercando di onorare la memoria di tuo padre. - disse lo spirito del vento

Takeshi alzò lentamente la testa e raccolse la piuma dai riflessi tra il verde e il verde acqua. Era affascinato e allo stesso tempo incuriosito dal potere che sembrava emanare.

- Belecthor...al momento, nella realtà sto affrontando un nemico davvero forte. I miei amici hanno bisogno di me...e io ho bisogno del potere per proteggerli - disse il ragazzo stringendo la piuma per poi rialzarsi, lentamente da terra.

Takeshi, si passò il braccio su gli occhi per asciugarli dalle ultime lacrime e guardò Belecthor con uno sguardo differente.

Serio, concentrato e solenne. Di fronte allo spirito non vi era più un bambino spaventato ma un arciere preoccupato per l'incolumità dei suoi amici.
Certo era lontano dal suo ideale di guerriero, nemmeno arrivava vicino all'ombra del guardiano del vento... Ma Takeshi, aveva compiuto un passo sebbene piccolo, verso la grandezza che lo aspettava.

- Takeshi Felgrand...tu vorresti quel potere? Non basta volerlo a parole! Devi desiderare, devi bramare la grandezza, devi scatenare la furia del vento dentro di te! - tuonò Belecthor

Takeshi annuì e con uno scattò balzò urlando verso i fili afferrandoli con le mani fino a sentire la carne dei palmi rigarsi facendo uscire un filo di sangue che macchiò gli stessi fili. Il ragazzo strinse i denti e la presa sui fili guardando dritto negli occhi verdi dello spirito.

- lo voglio! Dammi quella forza, dammi il potere per proteggere tutti! - gridò
- così sia. Ti donerò il potere delle burrasche, la forza di un tornado distruttore e la potenza del vento! Da oggi noi siamo compagni - rispose a quel punto Belecthor
- ripeti con me: il mio cuore è il tuo cuore, la mia anima è la tua anima. Lo spirito diventi vincolo della sacra parola - disse il volatile
- il mio cuore è il tuo cuore, la mia anima è la tua anima. Lo spirito diventi vincolo della sacra parola! - gridò Takeshi a sua volta restando appeso come poteva al bozzolo di fili.

Una luce verde, iniziò a pulsare tra i due diventando sempre più forte sempre più luminosa e grande.

- io Belecthor sovrano del vento e signore delle burrasche, ti dono il potere di trasformare il vento dentro di te, in una tempesta inarrestabile! Sarò la freccia che trapasserà il cielo! - gracchiò l'aquila

la luce ormai fortissima avvolse ogni cosa facendola sparire in un bagliore smeraldino.
Quando Takeshi aprì gli occhi, si ritrovò nuovamente di fronte a Cantarella.

L'Elves Galeciana aveva portato il pollice vicino alla bocca e si stava mordendo nervosamente l'unghia, nel vedere l'aura di mana del vento che circondava il ragazzo.

- Cantarella! Ora...pagherai per ciò che hai fatto - disse Takeshi sollevando l'arco

dall'arma di Takeshi si levò una luce verde mentre il corpo di quest'ultimo venne ricoperto da tatuaggi tribali dello stesso colore. Essi, partivano da sotto gli occhi creando un intricato disegno sul petto e lungo i fianchi per terminare sulla schiena dove ora, era visibile il tribale di un paio di ali di aquila del medesimo verde.

Alle spalle del ragazzo, si manifestarono prima un paio di grandi ali di colore verde scuro che sfumava in chiaro sulle punte. Poi fu il turno del corpo e delle zampe possenti munite di artigli. E infine la testa.
L'aquila puntò i suoi occhi verdi sull' elves e gracchiando aprì le ali.

- Belecthor padrone delle tempeste, lord del vento, signore dei tornadi e guardiano delle burrasche, risorgi in tutto il tuo splendore e diventa il vento che sorregge le mie ali! -

disse il ragazzo mentre i suoi abiti cambiavano aspetto illuminati da quella luce e avvolti, dalle potenti e inarrestabili folate di vento.
La sua casacca divenne verde muschio con i bordi dorati. Sulla schiena, apparve un disegno di ali che racchiudevano una spada, anch esso dorato.
Il cappuccio copriva la testa del ragazzo lasciando delle ciocche verdi, che sbordavano dal cappuccio.
Sulla spalla destra, il ragazzo aveva uno spallaccio dorato con bordi verdi a forma di testa di aquila che andava a legarsi al braccio con delle cinghie nere, le stesse che tenevano bloccate su polso la balestra d'argento.
L'altra mano stringeva l'arco pervaso dal potere del mana del vento.

Amber aprì lentamente gli occhi e fu in quel momento che vide la trasformazione di Takeshi, restando senza parole davanti al volatile gigante alle sue spalle. La ragazza cercò di alzarsi e barcollando raggiunse Tristan che ripresosi, si era messo seduto con la mano sulla fronte, ancora un po dolorante.

- ragazzi state indietro. Ci penso io a lei - disse Takeshi
- NOI al massimo...ragazzino! Non dimenticarti che senza di me, saresti ancora un moccioso piagnucoloso e debole! - gracchiò Belecthor
- v-va bene! Ci pensiamo noi. Sei contento ora? Che poi senza il mio aiuto, saresti stato ancora rinchiuso! - sbuffò l'azzurro.
Belecthor gracchiò seccato mordicchiandosi l'ala. Come se fosse irritato dalla precisazione del ragazzo arciere.
- dettagli ragazzo, dettagli. - rispose il rapace

Tristan fece un sorrisetto e aiutato da Amber si rimise in piedi ridendo.
- ok. L'Uccellino mi sta simpatico! - disse il rosso
- uccellino?! Chiami uccellino il possente Belecthor padrone delle tempeste, lord del vento, signore dei tornadi e guardiano delle burrasche?! -

Takeshi fece un sospiro esasperato sentendo l'ennesima risata di Tristan. Per lo meno, si rallegrò l'arciere nel vedere l'amico malconcio ma vivo.

- di questo possiamo parlarne dopo. Adesso...Tristan proteggi Amber -
disse il ragazzo nel vedere apparire, evocate da Cantarella delle grosse falene nere e viola.

Tristan annuì e afferrò la lancia, facendola roteare per poi guardare l'amica con tra le mani i pugnali elettrici.
- non preoccuparti per me! Ti do manforte Tris! - disse la ragazza lanciando verso una delle falene i pugnali che la bloccarono in una gabbia elettrica.
- bella mossa, bambolina! - disse il lancere scattando in avanti, trapassando un altra falena che esplose in mille frammenti di pietra.

Amber fece un sorriso allegro e con un salto schivò una delle falene che la stava caricando. La ragazza fece una capovolta e lanciò uno dei pugnali che si conficcò nel occhio del insetto gigante.
Questo, iniziò ad agitarsi come se fosse stato colpito da una scossa elettrica, contorcendosi emettendo un ronzio dolorante.

Takeshi incoccò la freccia e attivando la balestra, iniziò a sparare a raffica una pioggia di devastanti frecce che puntarono a Cantarella. L'elfa oscura, schivò con degli eleganti volteggi per poi chiudere le mani a pugno portandole verso l'alto.

Delle sfere nere apparvero tutte intorno al giovane arciere per poi dirigersi verso di lui come attirate da una calamita. Il ragazzo saltò al ultimo secondo per poi scoccare una freccia verso l'alto.

- vento diventa il ciclone punitivo che disintegra i miei nemici: Emerald Storm! -

le frecce sparate verso l'alto, vennero avvolte dal mana del vento che le trasformò in potenti fasci di luce verde. Quando ricaddero al suolo generarono dei piccoli crateri, ogni volta che colpivano il terreno.

Cantarella tentò di difendersi con una barriera magica ma questa, si infranse di colpo e la fece volare contro una delle falene che esplose a causa di una freccia volante.

- ragazzi per il colpo finale, ho bisogno del vostro aiuto - disse l'arciere, voltandosi verso i due.

Amber e Tristan non si fecero attendere e subito furono accanto al amico per dargli man forte.

- attacco combinato. Formazione Fuoco - Vento - fulmine! -
disse l'azzurro mentre a causa di una folata di vento, il cappuccio della sua casacca cadde indietro, liberando la sua chioma selvaggia.

- non ve lo lascerò fare! - disse L'Elves oscura evocando uno sciame di grosse falene che si fusero in una mostruosa falena gigantesca.

Takeshi afferrò una freccia e la incoccò nel arco, attivò la balestra e caricò anch essa mettendosi in ginocchio su una gamba. Amber lanciò i suoi pugnali che bloccarono la falena in una rete di fuoco.

- non la tratteranno allungo! Dovete fare in fretta ragazzi - disse loro la castana

Tristan e Takeshi si scambiarono uno sguardo d'intesa. Il rosso fece roteare la lancia e fece segno al arciere, di fare in fretta, qualsiasi cosa volesse fare in quel momento.

- va bene...Belecthor dammi tutta la forza! Un colpo preciso senza sbagliare - disse il ragazzo

Belecthor aprì le ali sferzando una folata di vento che accarezzò il corpo e i capelli di Takeshi poi con un gracchiare acuto, il rapace generò una sfera verde che si caricò lentamente di energia.

- ragazzo...questo è un incantesimo davvero potente. Non sono responsabile di ciò che potrebbe accadere dopo che l'avrò lanciato - avvertì il famyr del vento

Takeshi strinse l'arco con forza mentre slacciando la balestra si sistemava il cappuccio sulla testa.

- lo immaginavo. Ma ora come ora è l'unica cosa che possiamo fare. Quindi non esiterò - disse il ragazzo

Belecthor fece un semplice cenno di assenso poi fece sollevare la sfera luminosa fin sopra la testa di Takeshi e guardò prima lui poi Amber e Tristan.

- il colpo ha bisogno di tempo per caricarsi...quanto potete farmi guadagnare? - domandò l'arciere al duo.

Tristan si passò il dito sotto il naso e fece un ghigno deciso. Amber con le mani dietro la schiena, fece un sorriso.

- lascia fare a noi due! Terremo occupato quel insettone! - disse il rosso
- puoi contare su di noi Take-Take! - aggiunse la castana.

L'arciere sorrise poi abbassò la testa e fece per parlare ma Tristan rise interrompendolo.

- staremo bene. Vedi di fare tutto il possibile o lei di certo non ti perdonerà. -

lo raccomandò prima di scattare velocemente verso la falena che si stava liberando dai pugnali, sbattendo le ali.

Amber annuì alle parole di Tristan e chiuse gli occhi, al posto dei suoi pugnali apparve uno stocco ricoperto da energia elettrica. Raccolse tutto il suo coraggio e corse verso la falena, saltando alcuni detriti a terra, la ragazza, trafisse l'ala destra del mostro con la sua arma, facendola ustionare

Tristan al contrario affondò la punta della lancia su l'addome molle della falena e si diede lo slancio a due mani, colpendo il muso della creatura con un calcio a piedi uniti per poi estrarre la lancia, facendo spruzzare il sangue viola della creatura dal buco.

- i tuoi amici sono forti - disse Belecthor
- sono incredibili eh? Ma noi...non saremo certo da meno! Forza Belecthor sconfiggiamolo! - disse

Takeshi puntando l'arco verso la sfera verde che pulsava energia. Il ragazzo cercò di concentrarsi più che poteva. Fece una serie di respiri per calmarsi e tese il filo lentamente.

- puoi farcela. Fai vedere a tutti di che pasta sei fatto figlio mio...e sappi che sono incredibilmente orgoglioso di te -

Takeshi sgranò gli occhi percependo la presenza di un uomo accanto a se. Il ragazzo strinse gli occhi il più possibile ma le lacrime, scesero ugualmente lungo le sue guance. In pochi secondi, si ritrovò a piangere come un bambino.

Ronan accanto a lui sembrava scintillare, il suo corpo era trasparente come il cristallo. L'uomo poggiò la mano sulla spalla del ragazzo e l'altra sulla mano di lui che teneva l'arco.

- se hai deciso di fare qualcosa, va fino in fondo figlio mio. Questo è il tuo onore! - disse l'uomo.

Takeshi strinse la presa su l'arco e scoccò la freccia mentre il suo urlo si propagava nel aria.
- Vento terzo livello: Requiem del guerriero! -

la freccia salì verso l'alto e fendendo l'aria venne scagliata contro la sfera che esplose rilasciando un onda d'urto che investì i presenti mentre la luce smeraldina, inghiottì tutto.

 
ANGOLO DELLA LOCANDA
 
ed ecco che finisce un altro capitolo. In questo capitolo ci sono stati degli stravolgimenti pazzeschi. Vi dico soltanto che in origine al posto di Amber ci sarebbe dovuto essere un altro personaggio. Dunque abbiamo un sacco di cose di cui parlare. A cominciare da mr. Aquilotto incavolato con il mondo.
Che dire? Il finale di questo capitolo è stato dolce-amaro. Da una parte la dolcezza del padre e del figlio dal altra la mia assoluta cattiveria.
Per chi se lo stesse chiedendo, Ronan è felice e sta prendendo il caffè nel ala riservata per i pg morti e usciti di scena. Belecthor è uno dei pg che mi ha divertito di più creare. Ufficialmente è un aquila ma potete immaginarlo come un grosso pollo incazzato con il mondo. XD amatemi!
Detto ciò vi lascio ci vediamo al prossimo capitolo.


Takeshi Felgrand ( PV Razor Genshin Impact)

  
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