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Autore: ElenaDamon18    25/10/2020    1 recensioni
“Bambini, forza prendete posto, oggi ho qualcosa di molto speciale da raccontarvi”.
Sono Kagome, una ragazza di 17 anni, una sacerdotessa devota ai Kami che vive in un piccolo villaggio chiamato Musashi. Oltre a svolgere le mie mansioni ufficiali da sacerdotessa, mi impegno affinché i bambini del villaggio possano avere una buona istruzione, insegnandogli a leggere e scrivere, ma soprattutto intrattenendoli con le storie e le leggende del passato.
“Arriviamo subito Divina Kagome”.
I bambini del villaggio adorano questi momenti, sono sempre più affascinati nel sentirmi narrare le storie di valorosi guerrieri che sconfiggono demoni malvagi.
Dopo che ebbero preso posto sul prato iniziai a il mio racconto: “Oggi vi narro la leggenda della Sfera degli Shikon e della sua creatrice, la sacerdotessa Midoriko”.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati diversi giorni da quando il Vecchio Myoga era partito, ma non avevamo ancora ricevuto sue notizie. Sesshomaru aveva fatto ritorno al villaggio questa mattina e la nonna volle parlare con lui per aggiornarlo delle ultime novità.

Insieme a Sango e Miroku, recuperammo tutto il necessario per il viaggio che ci attendeva.

Sperai davvero di non essermi dimenticata nulla.

Prima della partenza avevo bisogno di pregare e così mi diressi al santuario.

Terminate le mie preghiere andai a salutare mia nonna.

“Nonna, ve ne prego, abbiate cura di voi” le dissi sinceramente preoccupata.

“Sta tranquilla bambina mia. Ricordati sempre quello che ti ho insegnato tanti anni fa: una buona sacerdotessa si contraddistingue dalla sua concentrazione. Mi raccomando stai attenta”

“Lo farò. Arrivederci”.

La lasciai che aveva quasi le lacrime agli occhi.

E così, immersa nei miei pensieri, raggiunsi gli altri nella radura.

“Divina Kagome, ben arrivata” mi disse Miroku accogliendomi

“Grazie Miroku. Bene, vedo che ci siamo tutti”

“Manca solo quella dannata pulce”

“Sesshomaru, non essere sempre così glaciale. Arriverà, non preoccuparti” gli dissi con calma.

Nell’attesa, iniziammo a pensare a qualche strategia; soprattutto per evitare di finire nei guai prima del previsto.

“Venerabile Kagome, Venerabile Kagome”

Uno squittio arrivò alle mie orecchie, seguito da una fastidiosa puntura sul collo. Qualcuno mi stava chiamando.

“Vecchio Myoga, finalmente sei arrivato. Ti stavamo aspettando”

“Avete ragione, perdonatemi, ma ho scoperto più cose del previsto” mi disse affannato

“Dicci tutto” ordinò perentorio Sesshomaru

Lo fulminai con lo sguardo. Doveva essere per forza così scontroso?

“S..subito Signorino Sesshomaru” disse la pulce letteralmente terrorizzato.

Ogni volta che Sesshomaru cambiava un pò il tono di voce quella vecchia pulce voleva scappare a gambe levate.

Si posizionò sulla mia spalla, luogo dove evidentemente si sentiva sicuro dalla possibile furia di Sesshomaru, ed iniziò a raccontarci, di cosa era venuto a conoscenza con le sue ricerche.

“Il Ponte del Cielo si trova sulle montagne del Nord, all’interno della Caverna Infuocata, nei pressi del covo dei demoni corvo. Appena giunti lì, dovrete distruggere la barriera che la principessa Abi ha innalzato per proteggere sua madre, la yasha Tekkei. Quando vi troverete al cospetto dei Guardiani, dovrà essere la Venerabile Kagome a parlare con loro, spiegandogli le sue intenzioni. Solo a quel punto, l’anima della sacerdotessa Midoriko, insieme a Tenseiga, vi faranno da tramite per attraversare il Ponte”

“Ti ringrazio Vecchio Myoga” gli dissi gentilmente

“Venerabile Kagome, non ringraziatemi. È mio dovere aiutare il Signorino InuYasha e, anche voi nella vostra ricerca”

Gli sorrisi con dolcezza. Era una piccola pulce fifona, ma voleva davvero bene al Generale, e di conseguenza anche i suoi figli.

“Prima che andiate però, ho da farvi una raccomandazione. Appena varcherete la soglia del confine del Mondo Spirituale fate attenzione. Nessuno sa realmente cosa vi abiti in quel mondo. Quando tempo addietro fu sigillato il Ponte, vi erano ancora dei demoni, che potrebbero essere morti, o ancora peggio essersi fusi con le anime spirituali, purtroppo non sono mai giunte notizie al riguardo”

“Staremo attenti, grazie ancora. Arrivederci Vecchio Myoga”

“Arrivederci. Fate buon viaggio” ci salutò prima di allontanarsi.

“Bene, e adesso è arrivato il momento di metterci in viaggio” disse Miroku

“Si. Forza, andiamo” dissi incoraggiandoli.

Chissà cosa ci riserverà il destino.

 

Molte ore dopo, arrivammo ai piedi delle montagne del Nord, nei pressi del covo dei demoni corvo.

“Siamo arrivati” disse Sesshomaru.

Ci ritrovammo davanti ad un’immensa barriera.

Mi stupì, era davvero forte.

Guardai i miei amici: Sesshomaru aveva già sfoderato Tokijin, segno che i demoni corvo erano più vicini del previsto; Sango, in groppa a Kirara, pronta a lanciare Hiraikotsu; Miroku, invece, era intento a trovare una soluzione per disfarsi della barriera.

Chiusi gli occhi e, mi lascia trasportare dal mio potere spirituale.

Lo sentivo scorrere dentro di me, mi stava indicando il bersaglio da colpire.

Presi la mira e scoccai.

La barriera venne distrutta al solo tocco della punta della freccia sacra. Non appena si dissolse, fummo attaccati dai demoni corvo.

Dopo un pò di tempo mi guardai attorno, ne avevamo eliminati già una buona parte.

D’un tratto percepì un’aura demoniaca più potente, accompagnata da altre più deboli. Stavano arrivando i rinforzi.

“Maledettiii. Avete distrutto la mia barriera. La pagherete cara”

La principessa Abi si fiondò su Sesshomaru, che ovviamente non aveva nessuna difficoltà a contrastarla. Però, sentivo ancora chiaramente un’aura demoniaca, molto più potente di quelle che stavamo combattendo.

A chi poteva appartenere?

Ma certo! Come avevo potuto dimenticarmi di Tekkei?

Quest’aura apparterà, sicuramente, alla regina dei demoni corvo. D’altronde, la barriera serviva a proteggere lei.

Un demone corvo mi colpì. Accidenti, mi ero distratta.

Quel maledetto corvaccio era riuscito ad allontanarmi dall’arco.

Prima che potessi lanciarmi a recuperarlo, qualcosa mi afferrò dalle spalle.

“Bene, bene. Cosa abbiamo qui? Mmm.. una giovane sacerdotessa. Umana, sarai il primo succulente spuntino della mia giornata” mi disse la grande demone, che con i suoi artigli mi aveva intrappolata.

Si scagliò verso di me con il suo enorme becco, provando a divorarmi in un sol boccone.

Sentì le urla di Sango e Miroku e il fruscio della veste di Sesshomaru che si avvicinava a me.

Aveva aspettato il momento che il mio arco fosse lontano, così che non potessi colpirla con una mia freccia.

Povera stolta.

Credeva davvero che bastasse così poco per farmi fuori?

Le lancia una sfera di energia spirituale dritta in testa.

Si purificò all’istante, divenendo cenere.

Prima che cadessi rovinosamente a terra, Sesshomaru mi prese tra le braccia, lasciandomi atterrare delicatamente al suolo.

“Lurida umana. Come hai osato? Ti ucciderò senza pietà!” mi urlò la principessa dei corvi, che aveva assistito impotente alla scena.

“Basta, è ora di finirla, mi hai stufato” sbuffò Sesshomaru.

Con uno scatto fulmineo la raggiunse.

La principessa non ebbe nemmeno il tempo di sferrare il suo attacco che Sesshomaru l’aveva già colpita con Tokijin, tagliandola a metà.

“È finita” dissi mentre recuperavo arco e frecce.

“Andiamo” mi disse Sango posandomi dolcemente una mano sulla spalla.

Camminammo ancora un pò, e giungemmo fino ad un grande portone.

Eccola, l’entrata della Caverna Infuocata.

C’eravamo quasi. Un altro piccolo passo e ce l’avremmo fatta.

“Fermati” mi ordinò Sesshomaru

“Eh? Perché?” gli chiesi stranita

“Kagome, cosa credi di fare? Andare dai Guardiani e dirgli: Ehi, voi due, fatemi passare?” disse imitandomi

“Non proprio così, però quello era l’intento. Lo stesso Myoga ha ribadito che avrei dovuto parlaci io”

“Quella pulce non ha detto solo questo. L’unico modo che abbiamo per passare tutti vivi è unire la tua forza spirituale a Tenseiga”

“La mia forza spirituale con Tenseiga? E come potrei mai fare? Al mio solo tocco si purificherebbe all’istante e, anche se non lo facesse, io non ho sangue demoniaco nelle vene, non posso controllare la tua spada”

“Non ce ne sarà bisogno. Basterà che la impugni assieme a me. Tenseiga non respingerà la tua energia spirituale, ma la intensificherà” mi spiegò

“Ma certo! Tenseiga è pur sempre una spada taumaturgica. È la spada che riporta in vita i morti uccidendo gli spettri dell’Aldilà, per questo non subirà il contraccolpo della tua energia spirituale” spiegò Miroku

“Non è soltanto questo monaco. Tenseiga sugli essere viventi è innocua, mentre è letale per qualunque essere dell’Aldilà”

“Sesshomaru, quindi, mi stai dicendo che i Guardiani ci faranno passare tutti quanti, perché la mia energia spirituale unita alla lama di Tenseiga, sarebbe capace di uccidere persino un Guardiano. Vero?”

“Si” mi disse atono

Ero scioccata, non credevo fosse possibile una cosa del genere. Sperai tanto, di non arrivare a questo.

Ci scambiammo uno sguardo d’intesa ed entrammo nella caverna.

Era tutto molto silenzioso, c’erano molte ossa di demone sparse lungo il tragitto.

Continuammo a camminare, fino a quando non ci trovammo dinnanzi a due imponenti statue di pietra, ai loro piedi vi erano due focolari.

Ma dov’era il Ponte del Cielo? E i Guardiani?

“Vuoi passare?” disse una voce

“Ma… chi ha parlato?” disse Sango flebilmente

“Rispondi, vuoi tu oltrepassare questa soglia?”

Quella voce, proveniva dalle statue.

Ne ero certa, erano loro i Guardiani.

“Si, voglio passare” dissi decisa

“Se è così, fatti avanti”

Le due statue aprirono gli occhi.

I focolari che erano rimasti accesi sino a quel momento, si spensero.

I Guardiani si mostrarono con la loro vera forma.

“Noi siamo Goju e Meju, i Guardiani protettori del Ponte del Cielo. Tu chi sei ragazza?”

Per un attimo, rabbrividì.

“Io sono Kagome. Sono una sacerdotessa”

“Perché vuoi oltrepassare il Ponte sacerdotessa?” mi chiesero

“Come reincarnazione della sacerdotessa Midoriko ho il compito di trovare la Sfera degli Shikon e purificarla. Dunque, mi farete passare?”

“Venerabile Midoriko, era da secoli che attendevamo che la vostra anima giungesse fin qui. Prego, accomodatevi”

mi dissero chinando il capo.

Alle loro spalle apparve un maestoso ponte rosso.

Eccolo, il Ponte del Cielo.

“Aspettate. Vedete ho bisogno che anche i miei amici vengano con me nel Mondo Spirituale”

“Solo alle anime è concesso oltrepassare questo portone. E chi insiste a voler passare, morirà per mano nostra”

Sesshomaru, Sango e Miroku mi furono subito alle spalle.

“Ora” mi disse Sesshomaru sbrigativo.

Era il momento.

Lo sentì estrarre la spada e passarmela.

Impugnai alla meglio Tenseiga portandola avanti in posizione d’attacco.

Sesshomaru era sempre rimasto dietro di me e, lo sentì allungare le mani, giusto il necessario per riuscire ad impugnare anche lui la spada.

Al nostro tocco combinato, Tenseiga iniziò a pulsare, emanando oltre alla sua solita aura demoniaca, anche una luce rosata molto intensa.

Che fosse dovuto alla mia energia spirituale?

“Cosa significa questo sacerdotessa?” mi chiesero indispettiti

“Guardiani, per favore, fateci passare. Abbiamo una missione da portare a termine. Non costringetemi a ferirvi, ve ne prego”

“La vostra anima è la sola che può attraversare il Ponte del Cielo. Se anche ci uccideste, sulle vostre spalle ricadrebbe la colpa del ritorno all’instabilità dei Due Mondi. È questo che volete?”

“No, assolutamente. Non è mia intenzione ferirvi, figuriamoci uccidervi. Sappiate prima però, che Midoriko mi ha parlato più volte nel corso degli anni, ma solo da poco ho realizzato cosa volesse dirmi realmente. Per completare la sua opera ho bisogno di aiuto, da sola non potrò riuscirci. Devo purificare la sfera, la devo assolutamente trovare prima che cada nelle mani sbagliate. Vi prego, ho bisogno che ci lasciate passare” gli urlai con tutto il fiato che avevo in gola

Mi guardarono fissa in volto. Che avessero capito?

“Le vostre intenzioni sono nobili sacerdotessa e, il vostro cuore è puro. Vi lasceremo passare per questa volta” mi dissero sparendo.

Non potevo crederci. C’ero riuscita, e senza dover usare la forza.

Mi sentivo a pezzi, sembrava che avessi lottato contro un Oni talmente che ero stanca.

“Andiamo. InuYasha e la Sfera ci aspettano” dissi.

E così, attraversammo il Ponte del Cielo.

Finalmente. Ce l’avevamo fatta.

Eravamo arrivati nel Mondo Spirituale.

Il peggio era passato, per fortuna.

Percepivo qualcosa, un’energia, piuttosto lontana, molto più forte rispetto a tutte le altre che c’erano nelle vicinanze.

Non avevo mai sentito qualcosa del genere.

Non poteva essere un’aura demoniaca, ne sentivo solamente la sua potente energia pura.

“Divina Kagome, lo percepite anche voi?” mi chiese Miroku

Sapevo bene cosa intendesse. Questo mondo era davvero strano.

“Si Miroku. Le aure demoniache sono diverse rispetto a quelle del nostro mondo. Come se avessero qualcosa di spirituale” gli risposi.

“Cosa facciamo adesso? Andiamo alla ricerca della Sfera?” mi chiese Sango

“No Sango. Prima troviamo InuYasha, potrebbe aiutarci. Lui conosce sicuramente più di noi questo Mondo”.

Mi girai verso Sesshomaru. Era sollevato. La mia decisione di cercare prima il fratello doveva averlo reso felice.

“Sesshomaru, indicaci la strada” gli dissi

Mi fece un cenno col capo ed iniziò a dirigersi verso un bosco nelle vicinanze.

Lo seguimmo. Mentre camminavamo, mi guardai attorno.

Il Mondo Spirituale sembrava così simile al Mondo Terreno, eppure erano estremamente diversi.

Non avevamo ancora incontrato nessun essere umano, nessun villaggio.

C’era solo una vasta desolazione.

Si era fatta sera, c’era voluta qualche ora per attraversare l’intero bosco. Eravamo giunti ai piedi di una cascata e decidemmo di fermarci per passare lì la notte.

Mentre Miroku accendeva il fuoco, Sango prese dallo zaino delle provviste che avevamo preparato questa mattina.

Cenammo in tranquillità, coccolati dal dolce suono dell’acqua che scorreva.

Prima ancora che riuscissimo a stenderci per riposare, Sesshomaru richiamò la nostra attenzione.

“Ci stanno attaccando”

Accidenti, ero distrutta. Ma questi dannati demoni non riposavano mai?

Presi arco e frecce e mi preparai alla lotta.

Erano parecchi. Scoccai qualche freccia per eliminarne il più possibile.

Sesshomaru ne stava distruggendo una gran quantità con la sola forza dei suoi artigli avvelenati.

Sango e Miroku erano in groppa a Kirara e con degli attacchi combinati stavano facendo davvero un bel lavoro.

C’era qualcosa di strano. Più ne eliminavo e più notavo che altri demoni, si dirigevano verso di me. Che fossi io il loro bersaglio?

Mi avevano quasi circondata.

“Kagomeeee. Attenta” mi urlò Sango.

Prima che potessi girarmi due braccia possenti mi avevano afferrato, circondandomi del loro calore.

Chi mi aveva salvata? Un ragazzo?

No, non può essere un ragazzo.

Riuscivo a percepire la sua aura demoniaca, ma era strana, aveva qualcosa di diverso, ne sentivo anche, il calore umano.

“Sankon Tessou” urlò il mio salvatore, colpendo con gli artigli il demone, che mi stava attaccando alle spalle, facendolo a brandelli.

“Ti ringrazio” gli dissi

“Tzé, vedi di stare attenta la prossima volta ragazzina” mi rispose scorbutico mentre mi posava a terra.

Ma quanto era antipatico questo tizio?

E poi, ragazzina a chi? Ma come si permetteva?

Lo guardai meglio in viso.

C’era qualcosa in lui di familiare, sentivo di conoscerlo.

Un particolare, che prima mi era sfuggito, mi saltò agli occhi.

Le parole di Sesshomaru diedero voce ai miei pensieri.

“Ciao fratello”

 






Angolo autrice

Buonasera a tutti :)
Finalmente sono tornata alla carica! Purtroppo in questo periodo così complesso per l'umanità non è stato facile trovare un momento per dedicarmi alla mia passione più grande, ma alla fine ce l'ho fatta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ma soprattutto, che la storia vi stia intrigando, ho ancora tante sorprese nel cassetto. Ringrazio con il cuore tutti coloro che hanno dedicato anche solo un minuto a questa stramba storia.
Alla prossima :)
  
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