Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Desma    25/10/2020    1 recensioni
Raccolta di situazioni più o meno domestiche per mostrare quel lato buffo e umano che i nostri ladri (e ispettore) preferiti solitamente non lasciano intravedere. Raccolta di one-shots in 20 capitoli.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rilassarsi in presenza di Lupin era una vera impresa. Quando non attuava un colpo o ne programmava uno, il ladro gentiluomo trovava sempre il modo di tenersi impegnato, meglio ancora se in maniera rumorosa.

Mentre il pistolero cercava di fare un riposino sul divano dopo un’estenuante nottata di lavoro, Lupin era impegnato ad armeggiare con un nuovo congegno che, a detta sua, una volta finito gli avrebbe permesso di controllare le telecamere di sorveglianza di qualunque edificio da remoto senza collegarsi a internet, cosa che avrebbe reso le loro mosse meno rintracciabili.

“Almeno non è con una donna” pensò Jigen, girandosi di lato e coprendosi le orecchie con le mani. Lupin non era esattamente un tipo discreto e quando portava nel loro nascondiglio una delle sue conquiste femminili, gli piaceva metterlo a disagio con effusioni e corteggiamenti in sua presenza, fino a quando il pistolero, esaurita la pazienza, non se ne andava di propria volontà.

Un preoccupante odore di fumo costrinse Jigen a riportare la sua attenzione sull’amico e lo vide armeggiare con la penna saldatrice. Lo tenne d’occhio per qualche istante, pronto a scattare per prendere l’estintore in caso di necessità. Non era la prima volta che il ladro gentiluomo provocava un incendio durante i suoi esperimenti.

-Ti ci vorrà ancora molto?- chiese Jigen con una punta di fastidio nella voce.

Lupin alzò lo sguardo dal tavolo e alzò le lenti oscuranti che usava per proteggersi gli occhi: -Non si mette fretta all’arte!- esclamò con tono solenne -Pensi che Michelangelo avrebbe dipinto la Cappella Sistina con tanta maestria se gli avessero messo fretta?

Il pistolero storse la bocca davanti a una simile spacconata. Cosa doveva fare un uomo per godersi un po’ di meritato riposo in quella casa?

Lupin riprese a lavorare e nuove scintille scaturirono dal tavolo; ormai Jigen, impensierito dal rischio di un incendio, si era svegliato del tutto e si stava annoiando.

Si alzò dal divano e si stiracchiò la schiena e le braccia, poi passeggiò per la stanza, curiosando fuori dalla finestra e aggirando il tavolo per tenere meglio d’occhio l’operato di Lupin.

Compiuto il giro del tavolo, si ritrovò davanti alla libreria e si mise a spulciare tra i titoli dei libri, più per noia che per reale interesse. Sugli scaffali c’erano diversi manuali, soprattutto di meccanica e di elettronica, qualche romanzo straniero e delle guide turistiche di alcune delle località in cui avevano compiuto dei colpi in passato. 

Erano tutti libri moderni e con le copertine colorate, anche se consunte, e per questo il vecchio volume con la rilegatura in cuoio e fibbie di bronzo risaltò così evidente al suo sguardo, come una zebra in una stalla. 

Passò le dita sul dorso, studiando la consistenza del cuoio levigato e inciso con decorazioni floreali a lamina d'oro. Il titolo era scritto con caratteri occidentali e il pistolero lesse Mémoires de la vie du gentleman et voleur Lupin

Incuriosito da quel titolo, Jigen sfilò il volume dalla sua sede con attenzione e iniziò a sfogliarlo, avendo cura di non spezzare o piegare le delicate pagine ingiallite dal tempo. 

Ogni riga era stata scritta a mano con una calligrafia complessa e raffinata, inclinata verso destra e molto fitta. Alcune delle pagine erano state persino illustrare con accurati disegni fatti a mano e inchiostrati e rappresentavano macchinari, gioielli e persino ritratti di favolose fanciulle. Non c'era bisogno di tradurre il titolo per comprendere che quel volume era il diario del nonno di Lupin. 

-Hey- chiamò il pistolero -Sapevi che questo era qui? 

Lupin spense la penna saldatrice e alzò le lenti: -Che cos'è?- chiese e quando Jigen gli mostrò il volume che aveva in mano gli si aprì un largo sorriso in volto -Il diario del nonno!- esclamò emozionato -Che nostalgia! 

Abbandonò per il momento il suo nuovo giocattolo e concentrò tutta la sua attenzione sul vecchio manoscritto: -Me l'aveva dato mio padre in persona dopo la morte del nonno. Mi ha detto "Studia questo, ragazzo, e forse diventerai un quarto dell'uomo che era tuo nonno". All'epoca non poteva immaginare che sarei diventato migliore di loro due messi assieme. 

Continuò a sfogliare il libro con gli occhi che gli brillavano come quelli di un bambino il giorno di Natale, soffermandosi di tanto in tanto sull'immagine di una delle invenzioni del nonno o di una delle sue fiamme. 

-Sono tutte molto belle- ridacchiò -Ma Fujiko è mille volte meglio! 

-Se lo dici tu- commentò aspro il pistolero, sollevato dal fatto che, almeno, Lupin aveva smesso di giocare all’aspirante piromane. 

-Ho studiato tutti i suoi colpi- raccontò il ladro -Da piccolo passavo le notti a leggere questo libro per ore e ore sotto le coperte, facendomi luce con una torcia elettrica. Sognavo il giorno in cui avrei iniziato la mia personale carriera di ladro, accumulando tesori persino più ricchi di quelli rubati da lui e vivendo avventure ancora più memorabili. 

L'istinto di autoconservazione di Jigen si attivò quando le sue narici percepirono di nuovo puzza di bruciato e questa volta era un odore intenso. Si voltò di scatto e vide che sulla scrivania alle sue spalle stava divampando un piccolo incendio provocato dalla penna saldatrice surriscaldata. 

Corse a prendere l'estintore, mentre Lupin correva a spegnere la saldatrice e ad allontanare dal fuoco tutto il materiale infiammabile che avrebbe potuto venire coinvolto nell'incendio. 

Jigen arrivò di corsa brandendo l'estintore e lo attivò in una nuvola di schiuma bianca che soffocò le fiamme e ricoprì interamente la scrivania, da cui aveva iniziato ad alzarsi un fumo nero. 

Tra le imprecazioni, le finestre della stanza vennero aperte per far cambiare l'aria e, recuperato il materiale per la pulizia, i due uomini si diedero da fare per ripristinare l'ordine. 

Mentre Lupin sistemava e puliva la scrivania, Jigen si occupò del pavimento, rimuovendo la schiuma e pulendo le assi del parquet con lo straccio.

Stava strizzando lo straccio nel secchio quando udì Lupin esclamare disperato: -Oh no! Il diario di mio nonno è bruciato!!! 

Il pistolero alzò lo sguardo sull'amico e lo vide tenere il mano il volume, di cui alcune delle preziose pagine erano bruciacchiate. 

-Ma com'è possibile?- chiese Jigen -Ce l'avevi in mano fino a un attimo fa! 

-Devo averlo tenuto troppo vicino alle fiamme prima che potessi spegnerle. Dannazione! 

Sfogliò il libro per verificare quante e quali pagine erano state danneggiate, cercando di valutare i danni e le perdite. 

Maneggiava il volume con agitazione sempre crescente, compiendo gesti nervosi e rapidi, e quando Jigen lo sentì ridere pensò che avesse perso il lume della ragione. 

-Quel vecchio ne sapeva davvero una più del diavolo!- esclamò tra le risate. 

-Stai bene, Lupin?- chiese Jigen preoccupato per la salute mentale dell'amico, ma quello gli rispose con un sorriso sornione e gli consegnò il libro 

-Osserva bene- disse il ladro -Non vedi nulla di strano? 

Jigen prese il volume e lo studiò nei punti che Lupin gli aveva indicato. Non gli ci volle molto per capire a cosa si riferisse l'amico: là dove le fiamme avevano lambito la pagina, l'inchiostro era svanito e al suo posto erano apparse nuove parole e nuovi disegni, prima invisibili. 

-Inchiostro simpatico?- chiese Jigen. 

-Esattamente, probabilmente succo di limone. L'intero volume deve essere pieno di messaggi segreti! Mio nonno era davvero un genio! 

Ciò detto, il ladro corse a cercare una candela e quando la trovò, infilò la mano nella tasca interna della giacca di Jigen, estraendone lo zippo. 

Accese la candela e iniziò a passare le pagine del diario accanto alla fiamma, rivelando le scritte nascoste.

Gli ci volle quasi un'ora buona per quell'operazione, ma alla fine passò in rassegna tutto il manoscritto.

-Fantastico!- lo sentì di tanto in tanto esclamare il pistolero, che nel frattempo se n'era tornato sul divano, nella speranza di poter finalmente schiacciare un pisolino -Incredibile! Buon sangue non mente! 

Nella mezz'ora di lettura che ne seguì, il pistolero non riuscì a chiudere occhio, disturbato dalle continue esclamazioni ammirate di Lupin davanti alla sua scoperta. 

-Jigen! Jigen!- lo chiamò Lupin, scuotendolo per un braccio -Devi assolutamente vedere quello che ho scoperto! 

-Quale colpa sto espiando per avere a che fare con te?- chiese il pistolero in un sospiro, sollevandosi dal divano e facendosi trascinare alla scrivania. 

-Io sono la benedizione dopo una vita di buona condotta- ammiccò il ladro, facendolo sedere alla scrivania, dove aveva predisposto una lampada con lente d'ingrandimento incorporata. 

-Osserva- continuò il ladro puntando il dito sulle pagine -Questi sono tesori su cui mio nonno aveva progettato di mettere le mani ma senza riuscirci per una ragione o per l’altra. Ci sono coordinate, descrizioni, progetti! Materiale che abbiamo sempre avuto tra le mani ma che non potevamo vedere! Nuovi tesori ci aspettano, nuove avventure sui passi di mio nonno! 

Jigen studiò per qualche minuto il volume, poi questo venne chiuso e ripreso da Lupin, che nell'entusiasmo della scoperta aveva iniziato a progettare ad alta voce i loro prossimi viaggi. 

-In primo luogo dovremo andare in Perù, scalando le Ande fino a incontrare i resti di questa città Incas dove è custodito un idolo fatto di oro e zaffiri che mio nonno descrive qui, poi scenderemo alla Terra del Fuoco, dove nel 1922 è affondata una nave da crociera piena zeppa dei gioielli dei ricchi villeggianti, e poi… 

Non fece in tempo a concludere la frase perché Jigen, esasperato dal suo ennesimo picco di energia, lo aveva accompagnato fuori dalla porta, chiudendola alle sue spalle con un tonfo secco.

-E poi raccontamelo dopo che avrò dormito!- concluse il pistolero a voce abbastanza alta da farsi sentire e ignorando le proteste dell’amico provenire da corridoio.

Si lasciò cadere sul divano, distese le gambe e incrociò le braccia dietro la testa, in attesa che Lupin si stancasse di dargli noia attraverso la porta e di poter finalmente dormire in santa pace.

Dopo qualche minuto, il ladro si arrese e andò alla ricerca di Goemon per illustrargli le nuove, favolose avventure che li attendevano.

Nel silenzio che era calato attorno a lui, Jigen si lasciò trasportare dal sonno tra le braccia di Morfeo. 



Note dell'autrice: Ciao a tutt* e benvenut* alla fine del l'undicesimo capitolo di Slices of Life. Questa volta abbiamo visto un momento di iperattività di Lupin, bilanciato dalla preoccupazione di Jigen ed è scoppiato un incendio. Insomma, un normale mercoledì pomeriggio! XD

Vorrei ringraziare Fujikofran per la costanza delle sue recensioni, che sono sempre una bellissima sorpresa, e tutt* coloro che passano a dare anche solo una sbirciata al mio lavoro. 

Ci vediamo con il capitolo 12 che si intitolerà Caring while ill. 

Un abbraccio! 

Desma

   
 
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