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Autore: LadyHeather83    26/10/2020    2 recensioni
Marinette: divisa tra i sentimenti che prova per Adrien e quelli che stanno nascendo per Chat Noir.
ESTRATTO CAP. 1
“Non è che sei un bell’ esempio se Lady Bug ti continua a dire di no” Lo prese in giro divertita.
“Però ho avuto il coraggio di dichiararmi” La canzonò.
“Sei sicuro di averglielo chiesto veramente, cioè, non è che pensava che scherzassi? Se io avessi ricevuto svariati no da una persona che mi piace, avrei il morale a terra”
“L’importante è non darlo a vedere, prima o poi si accorgerà di me e quando verrà il giorno, staremo insieme per sempre” Disse fiero tornando accanto a lei con un solo balzo.
“E anche se riuscissi a farla innamorare di te? Cosa succederebbe? Hai pensato nel caso andasse male che ne sarebbe della vostra partnership? Se si hanno dei dissapori si rischia di non lavorare bene. Per non parlare delle vostre identità, a quel punto dovreste svelarle, non sarebbe brutto se ti accorgessi che non è la persona che credevi?”
Chat Noir sbuffò, Marinette aveva perfettamente ragione, tranne per l’ultima domanda.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ensemble contre le monde'
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BEST FRIENDS

*

Capitolo 8 – Ed infine fu passione (2° parte)

*

“Non ha più importanza ora” Biascicò.

“Ok, la smetto, scusami. Continua a parlarmi di questo ragazzo” La incitò ad andare avanti.

“Vuoi sapere se mi piace Adrien?”

Lui annuì con il capo.

“Si, anche se mi ha spezzato il cuore tante volte, ma lui nemmeno lo sa”.

Chat Noir spalancò gli occhi, non immaginava che il suo alter ego, avesse fatto del male a Marinette, indirettamente s’intende.

“Non ne avevo idea, scusami”.

“Scemo, non è mica colpa tua” Lo rimbeccò.

“E’ come se lo fosse”.

“Non capisco cosa tu voglia dire, tu non hai fatto niente, anzi, mi sei sempre stato vicino.”

Chat Noir pensò che era meglio tenere la bocca chiusa, per evitare di tradirsi e che lei scoprisse la sua vera identità.

In quel momento non gliene fregava niente di dover rinunciare al miraculous, aveva piuttosto, paura della reazione di Marinette, si sarebbe potuta sentire offesa, tradita, da una persona che credeva amica.

Si limitò a sorridere.

“Mi vuoi dire in che modo ti ha spezzato il cuore?” Le chiese con occhi languidi.

“Mi ha detto che amava un’altra”.

Adrien gli venne in mente quella volta che erano andati a visitare il museo delle cere, e in macchina, gli aveva confessato che gli piaceva una ragazza.

“…mi considera solo un’amica, forse per la mia goffaggine, forse perché mi comporto come una stupida quando c’è lui…”

Chat Noir, si rese conto con quella frase, che effettivamente, lei cambiava atteggiamento quando vestiva i panni di Adrien.

“…e poi di recente è uscito con Kagami, in realtà ce l’ho spinta io tra le sue braccia”.

“Perché?” Chiese con un’espressione dura.

“Perché…anche a lei piaceva e ho pensato che forse stava meglio con lei, che con me. Kagami è bella, forte, coraggiosa e non ha paura di sbagliare”.

Adrien si sentì offeso, perché nessuno in realtà gli aveva mai chiesto cosa ne pensava di Marinette, quel giorno si era ritrovato Kagami attaccato come una sanguisuga, ma la loro uscita, si era limitato al gelato sulla riva della Senna, nulla di più.

Se invece Marinette, gli avesse confessato il suo amore per lui, sarebbe stato diverso, ora non starebbe nella sua stanza come Chat Noir, con quella tuta soffocante, ma come Adrien.

“E tu non lo sei?”

Marinette strinse i pugni, non poteva di certo confessargli di essere lei Lady Bug, la ragazza di cui si era innamorato.

“Non so più chi sono Chat Noir” Grosse lacrime iniziarono a rigarle il volto, spiazzandolo.

La mora era in combutta con le sue due personalità: Marinette, ragazza goffa e sempre con la paura di sbagliare; Lady Bug, ragazza forte e coraggiosa.

“Sei, sei la ragazza dei miei sogni” L’aveva detta a Lady Bug in uno dei loro primi incontri, se lo ricordava bene.

“Ma tu sei innamorato di Lady Bug, non di me”.

“Non mostrarti insicura, se ti dico che mi piaci tu, mi piaci tu” Ripetè asciugandole le lacrime con il dorso della mano “…non ti prendo in giro, non è da me”.

Aveva ragione, per quanti difetti avesse quel ragazzo dal volto sconosciuto, non era un bugiardo.

“Anche tu mi piaci Chat Noir, in questi mesi, ho conosciuto lati del tuo carattere, che ne ignoravo l’esistenza, mi ricordi molto…” Le prese entrambe le mani.

“Chi?”

“Adrien…non chiedermi il perché, ma vi assomigliate molto”.

Chat Noir sbiancò, ecco, lo aveva scoperto, Plagg aveva ragione, cominciare questa storia con Marinette, non avrebbe portato a nulla di buono.

“Caratterialmente intendo” Aggiunse facendogli tirare un sospiro di sollievo.

“…non potete essere la stessa persona, perché sarebbe assurdo, oltre che improbabile”.

Cercò nei suoi occhi la conferma di quello che stava dicendo.

Di tutta risposta, ricevette l’ennesimo bacio sulle labbra, come per zittirla e farle dimenticare quella storia dell’identità segreta.

*

No, Adrien non la bacerebbe mai in quel modo, e non ci metterebbe tutto quell’ardore che le stava trasmettendo il gatto.

Ma poi cosa ne poteva sapere? Non aveva mai baciato Adrien per poter fare il paragone.

E a pensarci bene, il suo primo bacio, lo aveva dato a Chat Noir, non quella sera, ma tanto tempo fa.

E stando alla foto che Alya, aveva postato nel Lady blog, dopo che era stata akumizzata insieme a Nino, nel mostro chiamato Oblivion, sembrava che i due fossero in un’ottima sintonia.

Si evinceva dalla foto, la passione di entrambi, e si era sempre chiesta, che cosa l’avesse scatenata.

Avevano persi entrambi la memoria, e non ricordavano nulla di cosa era successo, di come erano riusciti a sconfiggere l’akumizzato e di come alla fine erano finiti per scambiarsi in un bacio appassionato.

Se solo avessero lasciato una testimonianza, di quello che era successo prima, sarebbe stato tutto più facile.

Pazienza.

Doveva al più presto togliersi dalla mente tutti quei pensieri, per concentrarsi su di lui.

Ammise a sé stessa che Chat Noir, le piaceva molto, e in quelle settimane, aveva imparato a conoscerlo, se solo non fosse stata così ottusa, da respingerlo ogni volta, ora forse, conoscerebbero le loro vere identità, e starebbe su quel divanetto con il ragazzo che si cela sotto la maschera.

No.

Le loro identità devono rimanere un segreto, almeno fino a che Papillon verrà sconfitto.

*

Chat Noir la portò sotto di sé, continuandola a baciare, a far incontrare le loro bocche, le loro lingue.

Accarezzandosi reciprocamente, ma senza violare parti più sensibili e inesplorate.

Marinette era in preda alla frenesia, e liberata la mente dai pensieri, si poté concentrare di più sul micio.

Lo baciò con più passione, stringendo le braccia dietro la sua schiena, trattenendolo a lei, non voleva andasse via, non ora.

Era giusto quello che stava facendo in quel momento?

Era la cosa migliore abbandonarsi totalmente a lui?

Forse, ma poco importava, ormai era in ballo e doveva ballare.

“Chat…” Gli sussurrò all’orecchio.

“Dimmi” Rispose fermandosi “…sto facendo qualcosa che non va?”.

“No, affatto…volevo chiederti una cosa, tu quanti anni hai?” Le chiese timidamente.

Non poteva conoscere il suo nome, la sua identità, anche conoscere la sua età sarebbe stata un rischio, ma doveva sapere, almeno quello.

Chat Noir esitò qualche secondo, era incerto se raccontarle una bugia o la verità.

Marinette si meritava di sapere la verità, senza ombra di dubbio.

“Sedici”.

Continuò a baciarlo dopo che ebbe la sua risposta.

Non riusciva a smettere e nemmeno lui.

D’istinto le infilò le mani sotto la felpa, toccando con le mani guantate la sua nivea pelle, passando dal basso ventre, dove percepì una piccola scossa che le arrivò subito al cervello, facendola involontariamente gemere, passando sempre più su.

Chat Noir esitò prima di fermarsi sui seni, fu lei a far appoggiare le sue mani, su di essi.

Una mossa azzardata e stupida.

Non lo conosceva e si stava concedendo a lui?

Cosa stava facendo?

Eppure non riusciva a staccarsi, mentre lui si trusciava più in basso, con un gesto quasi naturale, lei assecondava i movimenti.

Marinette aprì gli occhi, e il volto della foto di Adrien che teneva attaccata al soffitto, si sovrappose a quello di Chat Noir, spaventandola.

Spinse via Chat Noir con forza, intimando di andarsene e di lasciarla sola.

“Scusami, mi sono fatto prendere dall’emozione” Le disse credendo di aver fatto qualcosa di avventato e contro la sua volontà.

“Non è colpa tua, sono io, ti prego di andartene” Non ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi, si avvicinò le ginocchia al petto e gli diede le spalle.

Solo quando sentì la botola chiudersi, si voltò e Tikki uscì da suo nascondiglio.

*

“Perché piangi Marinette? Ti fa fatto qualcosa di male?” Chiese il kwami asciugandole con la zampetta le lacrime.

“No, no, lui è stato, è stato…fantastico”.

“E allora qual è il problema?”

“Adrien”

“Adrien?” Fece di rimando, in quel momento stava con Chat Noir, e lei pensa ad Adrien?

“Mi sembrava fosse qui, che mi guardasse”.

“Non c’era nessuno oltre a voi, te lo posso giurare Marinette”.

“Eppure mi sembrava fosse vicino, troppo vicino…cosa mi sta succedendo Tikki?” La ragazza continuò a piangere più forte.

Tikki avrebbe voluto tanto dirle, che un giorno capirà perché oggi si sentiva così, ma avrebbe sicuramente capito l’identità di Chat Noir, non era stupida.

Si limitò ad abbracciarla e a dirle che era arrivato il momento di andare a letto per riposare, per quella sera aveva ricevuto anche troppe emozioni tutte in una volta

*

Chat Noir appena ritornò a casa, sciolse la trasformazione.

“Bleah! Non ti azzardare a fare più quelle cose quando sei trasformato in Chat Noir, è disgustoso” Si lamentò Plagg, cercando di vomitare qualcosa di invisibile.

Adrien, con aria rassegnata si diresse in bagno e si guardò allo specchio.

“Forse, dovrei dichiarare i miei sentimenti a Marinette”. Sospirò, pensando che nei panni di Chat Noir, si era cacciato in un bel guaio.

“E poi cosa? Le dirai che sei Chat Noir?”

“L’intenzione è quella”

“No, no, no, non puoi farlo”.

“Perché no? Ha il diritto di sapere con chi è stata questa sera. Domani glielo dirò” Disse convinto specchiandosi, per darsi ancora più convinzione.

“Tu non ragioni ragazzo mio. Se domani le dici la verità, secondo te come la prenderà? Ti squarterà e appenderà la tua pelle nell’atrio della scuola”.

“Ma che dici? Marinette non lo farebbe mai, le piaccio, come le piace Chat Noir”.

“Si, ma questa sera, non è stato Adrien a dichiararle i suoi sentimenti, ma Chat Noir”.

“Sono pur sempre io” Rispose con naturalezza sistemandosi una ciocca bionda dietro l’orecchio.

“Non è questo che voglio dire, devi darle il tempo di elaborare le sue emozioni, se domani ti presenti da lei e le dici sono innamorato di te e ieri sera ti ho messo le mani dappertutto, cosa ti direbbe, secondo te?”

“Ma glielo devo dire Plagg, non credo potrò andare da lei nei panni di Chat Noir, hai visto come mi ha cacciato, e per cosa poi?” Si portò due dita sul mento per pensare e ripercorrere a mente la serata, in cerca di qualche indizio.

“Lasciala sbollire un po', e poi vai dichiarati se credi sia la cosa giusta da fare, ma non dirle che sei Chat Noir, non adesso”. Lo supplicò il kwami nero.

*

Continua

*

Nota autrice: Ciao a tutti, metto una piccola nota.

Quando iniziai a scrivere questa long, non era ancora trapelata la notizia che Adrien e Kagami, fossero una coppia canon, e quindi io ho continuato la mia storia, pensando che non lo fossero.

  
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