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Autore: Ghostriser    27/10/2020    0 recensioni
È iniziato tutto quando Bianca diede a Nico un regalo. Un diario. Non uno di quelli da ragazze. Aveva un pirata sulla copertina.
O, in altre parole, la possibilità di leggere il diario di nico, il quale racconta la sua vita, da Venezia a dopo le sfide di Apollo. (Tuttavia siate veloci, se vi vede siete praticamente morti.)
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
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Questa storia appartiene a New_writer23 ed è scritta su AO3

La festa di Natale ha fatto schifo

Caro diario, 26/12/1939
Non sono in vena.
La festa di natale è stata tremenda. Proprio tremenda.
Credo di dover cominciare dall'inizio.
Eravamo ancora a casa a prepararci per la festa(che non dovremmo neanche chiamare festa) e mamma mi stava aiutando a prepararmi.
Senza dire niente, mamma ha portato i vestiti buoni. Ugh, avrei dovuto capirlo.
Bianca era già vestita, aveva un vestito viola chiaro che si abbinava al cappello che le aveva regalato nonno e non sembrava farsene un problema.
Mamma indossava un vestito blu scuro con una collana di perle e aveva i capelli tirati su che le formavano una pallina in testa.
Nonno indossava un completo con la cravatta nera e i bottoni dorati e i pochi capelli che aveva sembravano che restassero attaccati solo perchè una mucca gli aveva leccato la testa.
Io, invece, indossavo dei pantaloni neri di un materiale strano, una camicia bianca, una giacca sopra e mamma stava avendo dei problemi nell'allacciarmi il papillon. Anche quello nero. Un paio di scarpe mi stavano aspettando all'angoletto. Dovrei analizzare anche la mia biancheria?
Mamma aveva precedentemente usato un gel verde prima per appiattirmi i capelli e poi per tirarli su, sembravo un pinguino.

-Mamma, perchè mi devo vestire così?- misi il broncio -Perchè, bambino,- disse -lo so che dobbiamo apparire per bene, è una cena ufficiale-
-Credevo fosse un party, perchè ora è una cena formale?-  ho detto.
Non mi ha risposto. Quando ha finito con la cosa che mi stava srozzando, ha detto che eravamo pronti per partire.
Fuori c'era una grossa macchina nera cge ci stava aspettando e che ci ha portati ad una casa relativamente grande. Stavo segretamente speramdi che il "party"  sarebbe stato alla casa bianca. Non lo era. Boo-hoo.

Siami entrati in una grande sala con tanti lampadari e un distinto tappeto verde. A destra c'erano delle scale con un disegno bianco che andava verso l'alto insieme alla scalinata. A sinistra c'era un'altra salla più piccola piena di tavolinetti.
Nel mezzo della sala principale c'era un grosso tavolo, più che altro era un vero e proprio buffet, pieno di cibo. E con cibo intendo quei piccoli stuzzichini. Quelli che ingoieresti direttamente invece di masticarli.
Quando ho guardato gli ospiti, ho visto circa 30 uomini, la cui maggior parte erano o completamente calvi o con pochi capelli. Indossavano tutti completi e smoking e parlavano a bassa voce con una faccia che diceva "hey, sono ricco".
C'erano anche un paio di donno con vestiti eleganti e gioielli costosi.
I bambini erano ancora di meno, apparte me e Bianca, vedevo solo un ragazzo, circa dell'età di Bianca con i ricci capelli rosso scuro e con uno smoking come gli altri e un ragazzo di circa un anno più grande di me, con la pelle molto più scura di me e degli occhi intensi, avevano il colore delle foglie in autunno.
Mamma e nonno presero ognuno un bicchiere di champagne e andarono a parlare con la folla.
Molte poche persone però parlarono con loro e la maggior parte ci guardavano stranamente, come se non dovessimo stare lì. Erano abbastanza ostili.
Bianca raggiunse mamma e nonna per fingere di essere una dell'alta società. Pssss, le piacerebbe.
Mamma mi aveva detto che potevo andare a parlare con gli altri bambini e quindi l'ho fatto. Il ragazzo dai capelli rossi era il figlio di un diplomatico di Seattle e si chiamava Robert. L'altro ragazzo era il figlio di un ambasciatore africano. Era francofono e non parlava inglese. Mi sembra che il suo nome fosse Donjee.
Donjee non riusciva a comunicare con gli altri quindi si è messo seduto alla base delle scale come noi. Ho parlato un poco con Robert e mi ha detto che i suoi genitori gli hanno detto di non parlare troppo con noi perchè siamo italiani. Penso sia qualcosa a che vedere con la guerra...
Bianca è venuta a vedere come stavo e Robert si è improvvisamente scordato tutto quello che sapeva di "noi italiani". -Oh ciao mia lady, io sono Robert Smith, lietissimo di conoscerla- ha detto a Bianca e subito dopo si sono incamminati verso il buffet a braccietto.
Solitamente, avrei picchiato il ragazzo  per aver trattato così mia sorella, ma lei sembrava divertirsi ed è Natale, quindi l'ho lasciato andare.
C'è stato un odore strano per tutto il tempo, era un muscuglio tra fumo, puzza ed anziano. E le finestre erano tutte chiuse quindi non potevi respirare.
Comunque non ho visto nè un party nè una cena da nessuna parte. Per fortuna avevo mangiato in sacco a pranzo. E poi non ho visto nessuna torya quindi non poteva proprio essere una festa.
Ancora? Alla fine non c'era neanche il presidente. Boo-hoo di nuovo.
Ero annoiato a morte per il resto del tempo e per quando siamo arrivati a casa erano già le due, quindi ho dormito fino a tardi.
Mi sono appena svegliato per raccontarti come è andata.
Da schifo

Scriverò anche domani,
Nico
   
 
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